Fortuna vuole che dei regali di natale si occupi in genere mia moglie. Cosi’ solo oggi mi sono toccate un paio d’ore di navigazione dentro il delirio prenatalizio e mi e’ servito per guardarmi un po’ intorno e per notare che:

1) La cafoneria dei commessi dei negozi mi pare in costante aumento. Difficile meritarsi un sorriso, difficilissimo intercettare qualcuno per una informazione, quasi impossibile ascoltare un “Grazie” alla cassa. Chi viaggia un po’ sa che si tratta di una caratteristica solo italiana e che in tutti i paesi civili la gentilezza e’ un obbligo e non un optional. Da noi avviene il contrario.

2) I pacchi regalo sono finiti. Nessuno li prepara piu’, troppa fatica. Specie sotto le festa il massimo che puo’ capitare e’ che fuori dal negozio ci sia un banco di una associazione di volontariato che si incarichi dell’operazione sperando in una offerta. Noi facciamo l’offerta volentieri ma il negoziante si scarica allegramente un onere che fino a ieri era a suo carico.

3) Perfino le buste di plastica sono un inconcepibile sovrappiu’. Inserire un oggetto all’interno di una bustina di plastica deve essere una azione in violazione di qualche norma sindacale visto che nessun cassiere lo fa piu’. Sempre piu’ spesso accanto all’uscita c’e’ una cesta dalla quale il cliente con scontrino e bene acquistato in mano va mestamente ad imbustarselo.

Poi avrei anche una domandina finale alla quale fatico a dare una risposta:
“Come mai in centro a Forli’ ci sono molte piu’ Porsche che nel centro di Londra?”.
Non le avranno mica acquistate facendomi imbustare da solo i regali di Natale vero?

19 commenti a “LA CODA CORTA DEI REGALI DI NATALE”

  1. Davide Tarasconi dice:

    La risposta alla domanda sulle Porsche è abbastanza facile, dai…

  2. Matteo dice:

    si, però a Londra ci sono più Bentley

  3. spider dice:

    Centro Commerciale "I Gigli", Campi Bisenzio (FI), ieri e oggi. Più qualche negozio in centro a Firenze.

    1) Tutti mi hanno detto "Grazie" e anche "Auguri". Sorridendo. Magari la stanchezza un po' si vedeva, ma tutti hanno salutato educatamente. Recuperato anche le commesse per chiedere informazioni. Da qualche negozio sono uscito senza comprare nulla, ma sono stato lo stesso salutato educatamente.

    2) Gioielleria Tempesti, via dei Servi (dietro il Duomo). Pacco-spettacolo: con un foglio di carta da regalo senza usare nemmeno un pezzettino si scotch. Non un finto pacco di quelli pronti, eh, un vero pacchetto fatto a mano. Coin al centro commerciale: tre pacchetti. Di quelli pronti, ma con la coccardina. La ragazza addetta ai pacchetti era stanca, è bastato dirle che capivo quanto fosse noioso quel lavoro per strapparle anche un sorriso.

    3) Buste di carta da Coin e in gioielleria, busta di plastica in libreria, busta grande da Mediaworld, l'unica che ho dovuto riempire da solo. Anche a "I Gigli" ci sono le associazioni, ma non mi hanno voluto impacchettare una scatola un po' grande, quella di Mediaworld. Peccato per loro: avevo pronto il quintuplo dell'offerta minima di 1€.

    Era meglio se prendevi il trenino e venivi a Firenze ;)

  4. Marco dice:

    Un paio di giorni fa da GameStop al Gabbiano di Savona: compro un paio di regali e al momento di pagare chiedo se sia possibile avere un pacchettino. "Non facciamo pacchetti, vuole lo stesso la merce?" …non fossi stato in consueto affanno-regali avrei risposto "No, grazie!". I consumatori si dimenticano spesso di avere una pesante "arma" tra le mani. Di fronte ad un commesso palesemente maleducato (la stanchezza di fine turno ovviamente e' un'attenuante) o altre situazioni che non ci soddisfano… beh possiamo sempre far notare la cosa con cortesia e poi rendere la merce con un sorriso. Piu' semplicmente non mettere piu' piede in quel negozio.

  5. MerciaioBlog dice:

    Da piccolissimo commerciante non posso che essere felice se la grande distrubuzione pecca in qualita' umane e di servizio…

    Io mi rifiuto di fare aperture domenicali ma umanamente comprendo tutte quelle persone che fin da novembre non hanno piu' una vita, una famiglia, un fine settimana di riposo, niente. Arrivano alla fine veramente stremate.

    Ps. Ieri sono andato per negozi di elettronica e da queste era il deserto dei tartari, di commessi disponibili ne trovavi quanti ne volevi, pure troppi… quasi una persecuzione :-)

    La cosa mi ha dato da pensare.

  6. arsenal dice:

    mia moglie fa la cassiera e ti assicuro che anche la cafoneria dei clienti è in continuo aumento.ciao

  7. massimo mantellini dice:

    arsenal, ne sono convinto. Li vedo anch'io. Solo che – entro certi limiti- i clienti non vengono pagati per essere gentili.

  8. Stefano "Free.9" Scardovi dice:

    Concordo con il mio collega. Soprattutto per le aperture domenicali.

    Comunque un sorriso, un pacchetto ed una sportina li diamo a tutti. E magari anche qualche omaggio.

    Le porsche invece le vedi solo quando l'hanno le clienti. Una in particolare era finita sul giornale satirico locale con il soprannome di Pretty Woman.

    Quindi lascia la grande distribuzione e vieni nei piccoli negozi.

    Oggi chiudiamo alle 17.30.

  9. Charlie Hammer dice:

    Perché nel centro di Londra non si può circolare in macchina ;-)

  10. alessandro dice:

    wow mante cosa avrai mai comprato al mega da marco polo!!

  11. Lucianone dice:

    Mi scadi un po': pensavo che i regali li comprassi a Londra.

  12. Paolo dice:

    Capire il proliferare delle porche è semplice … la meravigliosa idea della sindaca di istituire il parcheggio gratuito in centro….

  13. patrick dice:

    più o meno le stesse cose che ho notato anch'io…

  14. PiDave dice:

    1) Magari e' perche' nonostante i turni massacranti a cui sono sottoposti commessi, cassiere & c. la loro paga non arriva a 1000 euro per un full time e nei grandi centri commerciali lavorano "a chiamata". E gli straordinari non sono assolutamente concepibili, ma solo dal punto di vista della retribuzione. E non ho considerato nemmeno l'avere a che fare con clienti cafoni e/o che tentano di fregare soldi – perche' ci sono anche quelli.

  15. Ferd dice:

    Tutto vero, d'accordo: ci sono un sacco di precari, sottopagati e sovrasfruttati. Pero' la gentilezza non costa niente e puo' sempre rendere molto. Anche al commesso stesso.

  16. PiDave dice:

    Ok, ma riesco a perdonare piu' facilmente un commesso stanco che un cliente stronzo. ; )

  17. Simone Cosimi dice:

    "La cafoneria dei commessi dei negozi mi pare in costante aumento. Difficile meritarsi un sorriso, difficilissimo intercettare qualcuno per una informazione, quasi impossibile ascoltare un "Grazie" alla cassa. Chi viaggia un po' sa che si tratta di una caratteristica solo italiana e che in tutti i paesi civili la gentilezza e' un obbligo e non un optional. Da noi avviene il contrario".

    E ce credo. Sono pagati come schiavi.

  18. alfredo dice:

    hai perfettamente ragione ma se, nonostante tutto, si continua a comprare…

    Perchè non usi internet per i prossimi regali?!

    bye

  19. nikola dice:

    Per quanto riguarda il punto 1, relativamente ai modi dei cassieri, posso confermare che un trattamento simile è riservato anche ai poveri malcapitati, francofoni e non, che si ritrovano a fare acquisti in qualche supermercato appena fuori dalla tradizionale zona turistica di Paris.

    Io ho provato a dare la colpa al surriscaldamento globale :)