19
Ott
Ha ragione Paolo de Andreis: ad aprire il numero odierno di Punto Informatico c’e’ da deprimersi. La peggiore delle notizie (peggio ancora dei soldi buttati per italia.it che pare chiudera’) e’ il provvedimento agostano del governo approvato nei giorni scorsi sulla istituzione di una tassa di registro per tutti i siti web che abbiano finalita’ editoriali (una definizione molto ampia dentro la quale sta praticamente ogni pagina web). Gia’ una volta qualche anno fa il governo di questo paese e’ rumorosamente inciampato sulla definizione di “prodotto editoriale” su Internet, oggi decide di rifarlo con la smemoratezza e la pochezza che rende questo paese una landa tecnologicamente depressa.

29 commenti a “CI RISIAMO”

  1. leo dice:

    Tanto io sono un uzbeko appassionato di lingua e letteratura italiana, che tiene un blog ambientato in Italia, e se anche non fosse vero come fanno esattamente a dimostrarlo?

  2. Antonio Cangiano dice:

    L'Italia è un paese in continua regressione, mentre il resto del mondo va avanti. Da italiano che blogga dall'estero, posso dirti che non vedranno un centesimo da me (per il diritto di esprimermi in italiano).

  3. tangue dice:

    Tranquilli, difficilmente questa normativa passerà  (si tratta solo di un disegno di legge, non di una legge, nè di un decreto legge). Il governo ha altri problemi cui pensare, per esempio la sua sopravvivenza.

    Ma anche se venisse approvata, allo stato attuale, detta normativa è palesemente incostituzionale, e non per violazione dell'art.21 della Costituzione. Anzi, l'art. 21 non c'entra proprio nulla.

  4. Massimo Moruzzi dice:

    c'è da sperare che cada il governo, quasi…

    (tanto, tanto peggio, tanto meglio)

  5. Luca dice:

    Deprimente vivere economicamente in Italia ormai, paese in decadenza, bello per passarci le vacanze però, bella ma non adatta x farci business …averlo capito 15 anni fa certo era meglio..risparmiavo tante energie :- (

  6. carlo annese dice:

    Massimo, per favore, ho bisogno di contattarti. Puoi mandarmi una mail? Grazie

  7. Ed dice:

    Per certi versi quoto Massimo Moruzzi, ma credo che neanche Berlusconi abbia molto in simpatia i blog, per cui la vedo nera. L'idea di Leo non è male, ma allora dovremo mettere i blog su server stranieri?

  8. Mario dice:

    Io l'ho saputo poco fa. Per me è assolutamente deprimente. Ma secondo te, Massimo, c'è una qualche possibilità  che un simile ddl sia approvato? E soprattutto che possano controllare veramente? E non è l'ennesima cazzata? Così, di primo acchito, mi viene da dire che basta usare un server francese… Mica possono regolamentare l' "editoria" on line degli altri Paesi! O possono?

  9. Massimo Moruzzi dice:

    Sante parole, Luca! :)

    a livello legale, poi… conta solo dove sono i server?

    o è un problema anche essere su un dominio .it ?

  10. Maurizio dice:

    Il pericolo c'è ed è reale. Le censure già  le fanno in sordina tutti i giorni (vedi AAMS ad esempio). Ci hanno provato con la legge Urbani, il decreto Pisanu e quello Gentiloni. Sono anni che ci provano. C'è già  la petizone online qui:

    http://www.petitiononline.com/noDDL/petition.html

  11. capemaster dice:

    allarmismo ingiustificato a mio avviso, visto che si parla di periodicità  o quotidianità 

    i blog non ne hanno.

  12. Giuseppe dice:

    Non credo che la proposta di legge fatta riguardi i blog, ma sicuramente e' un tentativo di colpire mortalmente i (pochi) siti che fanno informazione indipendente. E' comunque un provvedimento da osteggiare con forze e determinazione.

    ciao

  13. frap1964 dice:

    Per i soldi di italia.it, forse non tutto è perduto… :-D

    http://millionportalbay.wordpress.com/2007/10/20/italiait-e-ora-diamogli-un-premio/

  14. amico dice:

    hai voluto la bicicletta…

  15. Davide Prandi dice:

    Non credo? Allarmismo ingiustificato in quanto si parla di periodicita` e quotidianita`? Ma leggete prima di esprimere le vostre "idee" o (come accusate spesso di fare ai sig della tv e dell'informazione ufficiale) esprimete il vostro parere sul sentito dire? non sono un giurista, ma tanto per capire..

    art.2, comma 1: Per prodotto editoriale si intende qualsiasi prodotto contraddistinto da finalità  di informazione, di formazione, di divulgazione, di intrattenimento, che sia destinato alla pubblicazione, quali che siano la forma nella quale esso è realizzato e il mezzo con il quale esso viene diffuso.

    art.5, comma 1: Per attività  editoriale si intende ogni attività  diretta alla realizzazione e distribuzione di prodotti editoriali, nonché alla relativa raccolta pubblicitaria. L’esercizio dell’attività  editoriale può essere svolto anche in forma non imprenditoriale per finalità  non lucrative.

    art. 6, comma 1: Ai fini della tutela della trasparenza, della concorrenza e del pluralismo nel settore editoriale, tutti i soggetti che esercitano l’attività  editoriale sono tenuti all’iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione, di cui all’articolo 1, comma 6, lettera a), numero 5, della legge 31 luglio 1997 n. 249. Sono esclusi dall’obbligo della registrazione i soggetti che operano come punti finali di vendita dei prodotti editoriali.

    Serve un disegno? l'art. 6, comma 2: L’iscrizione al Registro degli operatori di comunicazione è condizione per l’inizio delle pubblicazioni dei quotidiani e dei periodici, e sostituisce a tutti gli effetti la registrazione presso il Tribunale, di cui all’articolo 5 della legge 8 febbraio 1948, n. 47. Sono fatti salvi i diritti già  acquisiti da parte dei soggetti tenuti a tale registrazione in base alla predetta normativa. Non e` chiaro il significato? Se vuoi iniziare a fare un periodico o un quotidiano devi iscriverti al registro. Questo NON e` equivalente (in nessun sistema logico che mi venga in mente) a "solo i periodici ed i quotidiani si devono iscrivere al Registro" (con la R maiuscola e` molto minaccioso).

    E sul fatto che tanto non passa.. bhe, la memoria storica e` dell'ordine dei giorni..

  16. Giuseppe dice:

    La proposta fatta *non* riguarda i Blog, almeno per il momento, in quanto:

    1) l'obbligo di registrazione al ROC e' previsto *esclusivamente* per chi esercita "attivita' editoriale" (art.6 comma 1);

    2) i criteri per definire chi deve iscriversi al ROC e chi non e' invece tenuto a farlo *non* sono ancora stati stabiliti, lo saranno (forse…) dopo che l'Autorita' per le garanzie delle comunicazioni avra' adottato un apposito regolamento (art.6 comma 4).

    In altre parole: *prima* occorre che venga definito "attivita' editoriale" la gestione di un blog e *poi* scatta l'obbligo, per chi gestisce un blog, di iscriversi al ROC.

    ciao

  17. Gramelot dice:

    Finalmente gli italiani conoscono il vero volto della casta al potere così impegnata a cancellare la libertà  d'opinione da dimenticare i veri problemi del paese.

    In realtà  quello che vogliono è una dittatura basata sulla censura burocratica. Questi personaggi al potere non sanno cosa sia la democrazia e neppure internet.

    Esprimiamo il nostro dissenso con valanghe di email all'autore di questo disegno di legge: levi_r@camera.it

  18. Luca Schiavoni dice:

    my 5 cents

    (anche per rispondere a chi minimizza e a chi si chiede "ma quanto costa registrarsi)

    Art.21 della Costituzione Italiana

    "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

    La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure."

    ergo:

    TUTTI hanno diritto ad esprimersi su internet. Pubblicare qualsiasi cosa su internet (blog, ricette, quotidiani informatici, giornali di partito, fanzine, album fotografici, video de mi nonna, etc) NON puo' essere soggetto ad autorizzazione o censura.

    Non e' questione di hosting italiano e non , di balzelli e non, ma e' una questione squisitamente etica e culturale (e di libertà  personali) che per fortuna – e suo malgrado IMHO – prima o poi deve essere risolta in questo paese delle banane imbollinate ;)

    Luca\S

  19. Luciano dice:

    Spero vivamente che anche questa

  20. Luciano dice:

    Spero vivamente che anche questa proposta di legge alla fine venga abbandonata (come tutto il resto eccetto le nuove tasse!)…

    http://www.lucianobove.blogspot.com

  21. Davide Prandi dice:

    Scusa Giuseppe, mi permetto di dissentire, ma..

    art. 5, comma1 dice esattamente cosa sia l'attivita` editoriale, facendo riferimento alla definizione di prodotto editoriale (art. 2). art 6 comma 1 (lo riporto di nuovo) dice chiaramente "tutti i soggetti che esercitano l’attività  editoriale sono tenuti all’iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione"! Ora tu davvero ti senti di dire che nell'art. 2 non rientrano i blog? Quindi il BLOG NON E` un prodotto contraddistinto da finalità  di informazione, di formazione, di divulgazione, di intrattenimento, che sia destinato alla pubblicazione, quali che siano la forma nella quale esso è realizzato e il mezzo con il quale esso viene diffuso.

    Per il tuo secondo punto:

    art. 6 comma 4 L'Autorità  per le garanzie nelle comunicazioni adotta un regolamento per l'organizzazione e la tenuta del Registro degli operatori di comunicazione e per la definizione dei criteri di individuazione dei soggetti e delle imprese tenuti all'iscrizione, ai sensi della presente legge, mediante modalità  analoghe a quelle già  adottate in attuazione del predetto articolo 1, comma 6 della legge 31 luglio 1997 n. 249 e nel rispetto delle disposizioni già  contenute nell’articolo 5 della legge 8 febbraio 1948, n.47.

    Questo significa che forse l'autorita` per le garanzie potrebbe non includere i blog (andando comunque a cavillare da qualche parte e introducendo abominio su abominio). E quindi si fa una legge pessima e poi si demanda agli altri il sistemarla (forse). Urbani non vi dice proprio niente? Ma caz.. ripeto, un po' di memoria storica su come sono andate le cose negli ultimi anni.

  22. Lunar dice:

    come non detto, azzerate tutti i commenti. :)

    http://tinyurl.com/39j8vb

  23. frap1964 dice:

    "Non intendiamo in alcun modo ne' 'tappare la bocca a Internet' ne' provocare 'la fine della Rete'. Non ne abbiamo il potere e, soprattutto, non ne abbiamo l’intenzione" – Riccardo Franco Levi.

    Perchè non fidarsi?

    A suo tempo, lo stesso Levi, sottosegretario alla Presidenza, nel corso della conferenza stampa di presentazione del nuovo logo banana IT

    http://www.governo.it/Presidente/AudioVisivi/dettaglio.asp?d=30847

    ebbe a dichiarare: "lo abbiamo sottoposto a due separate ricerche di mercato per valutarne il primo impatto di gradimento. Il gradimento è risultato straordinario, aldilà  di quanto è normalmente atteso in condizioni del genere."

    E difatti…. :)))

  24. Maurizio dice:

    @Giuseppe

    dici che non toccherà  i blog. Ok, allora ha ragione Levi, lo fanno per il bene della stampa.

    Quindi tutte le leggi sull'editoria dal 2000 ad oggi, il decreto Urbani, il decreto Pisanu, quello Gentiloni che vanno tutti in una direzione sono solo fantasie?

    Continuiamo a credere ai buoni politici italiani. Intanto hanno tolto l'inchiesta Why Not a De Magistris…

    Si, si, dormiamo tranquilli, siamo in democrazia no?

    Ma come mai i problemi seri non vengono affrontati (vedi conflitto di interessi) e le leggi 'innocue' come questa le propongono il 3 agosto in sordina e le approvano veloci il 12 ottobre? Come mail la CDL che baccaglia sempre sulle decisioni del Governo non ha aperto bocca? Ma si, non toccheranno mica i blog…

  25. Giuseppe dice:

    @Davide Prandi

    Questo significa che forse l'autorita` per le garanzie potrebbe non includere i blog (andando comunque a cavillare da qualche parte e introducendo abominio su abominio). E quindi si fa una legge pessima e poi si demanda agli altri il sistemarla (forse).

    Si e si, non vedo cosa ci sia da meravigliarsi, mi meraviglierei del contrario.

    Nonostante tutto, e' una proposta pericolosa, soprattutto per i siti che fanno informazione indipendente ed e' da contrastare, come tutte le leggi fatte per regolamentare la Rete.

    @Maurizio

    dici che non toccherà  i blog. Ok, allora ha ragione Levi, lo fanno per il bene della stampa.

    Lo stai scrivendo tu, io mi sono limitato a commentare la parte che riguardava (teoricamente) i blog ed i siti non appartenenti al mediascape. Sul resto avrei anche molto di piu' da scrivere ma i commenti non mi sembrano lo spazio adatto per farlo.

    ciao

  26. Davide Prandi dice:

    Ancora scusa Giuseppe, ma è cortesia, se proprio devi ribattare, rispondere alle domande.. magari ti è sfuggita:

    il BLOG NON E` un prodotto contraddistinto da finalità  di informazione, di formazione, di divulgazione, di intrattenimento, che sia destinato alla pubblicazione, quali che siano la forma nella quale esso è realizzato e il mezzo con il quale esso viene diffuso?

  27. Ermy Trismy dice:

    Però l'altro giorno "Possiamo affidarci alla intelligenza collettiva delle persone in rete? Possiamo sperare che il sedicente buonsenso e la saggezza della comunità  prevalgano sui nostri individuali egoismi? O non è forse giunta l’ora confessare, assieme al declino della società  occidentale, anche quello, magari meno scontato, della cultura di rete come trombonesco laboratorio di una nuova condivisione?. " [ecc]

    il meccanismo serve a bloccare chi non può pagare, oppure chi, pagando, automaticamente si identifica con grande facilità  (registrazione dominio ecc ecc). Quindi i non-professionisti, giusto?

  28. mafe dice:

    Davide, se posso rispondere io, no, "il BLOG NON E` un prodotto contraddistinto da finalità  di informazione, di formazione, di divulgazione, di intrattenimento". Rispondono a questa definizione solo pochissimi blog che sono, a tutti gli effetti, prodotti editoriali.

    La stragrandissima maggioranza dei blogger non ha proprio nessuna finalità , figuriamoci quelle lì, che implicano un progetto.

  29. Giuseppe dice:

    Raramente mi trovo d'accordo con quello che scrive mafe a proposito della CMC :-P

    @Davide Prandi

    La mia risposta e' questa:

    Se ogni blog deve essere contraddistinto da *tutte* quelle finalita' allora no, i blog non sono "prodotti editoriali". Nessun blog.

    Se ogni blog deve essere contraddistinto da *almeno* una di quelle finalita' allora si, i blog sono "prodotti editoriali". Tutti i blog.

    Se la risposta non ti convince prenditela con quelli che hanno scritto quella schifezza o che l'hanno approvata senza nemmeno leggerla (sic!).

    ciao