21
Set
Luca Sofri su Europa di oggi sulla annosa questione della qualita’ dei blog italiani:

C’è poi una particolarità  italiana piuttosto deludente. In Italia c’è stato uno sviluppo dei blog piuttosto precoce rispetto al resto del mondo, e un’evoluzione molto approfondita del dibattito sul loro senso, la loro efficacia, la loro crescita. A cui però – se ne discute da tempo – non è mai corrisposta una crescita rispettabile dei blog di politica e attualità . Mentre negli Stati Uniti sono ormai alcune decine i bloggers col peso e il seguito di un’opinionista di quotidiano, qui da noi non ne esiste neanche uno. Non esiste un autorevole blog di giornalismo o commento politico. La classifica dei più popolari blog italiani ritenuta più attendibile è quella gestita dal sito Blogbabel: al primo posto si trova Beppe Grillo, blogger di notorietà  e successo pregressi e anomali. Nelle successive cinquanta posizioni non c’è una sola testata che possa essere riconosciuta non dico da una persona “normale”, ma neanche dalla quasi totalità  dei politici o dei commentatori italiani. E la colpa non è tanto dell’indubitabile indifferenza dei secondi, ma è ripartita tra la scarsa propensione di professori universitari, intellettuali, appassionati di politica, a farsi commentatori politici con un proprio blog (come i loro simili americani) e l’altrettanto timida inclinazione dei giornalisti tradizionali a fare del blog uno strumento centrale del loro ruolo e del loro rapporto con i lettori.

38 commenti a “AUTOREVOLEZZA”

  1. aghost dice:

    caro mantellini, anzitutto contesto che non ci sia nessun blog autorevole di giornalismo o commento politico. Ce ne sono diversi, certo non stanno in cima alle classifiche, ma questo è un altro discorso. Infatti quelli che stanno in cima di solito è perché erano già  "famosi" per altre ragioni, Grillo ne è l'esempio. E tu stesso, Mantellini, stai in cima soprattutto perché eri già  noto come editorialista di Punto Informatico.

    Non c'e' quasi nessuno che sia partito veramente da zero e sia arrivato in cima con le sue sole forze. E la ragione mi pare ovvia: fare un blog di qualità  costa tempo, passione e fatica.

    La seconda ragione di quanto lamenti sarà  anche la "scarsa propensione di professori universitari, intellettuali, appassionati di politica, a farsi commentatori politici con un proprio blog (come i loro simili americani) e l’altrettanto timida inclinazione dei giornalisti tradizionali a fare del blog uno strumento centrale del loro ruolo e del loro rapporto con i lettori" ma la verità  è che i blog sono considerati un fenomeno marginale (e lo sono) e, soprattutto, non ci si campa, tantomeno scrivendo commenti politici. Una collaborazione al giornale più sfigato (magari finanziato coi quattrini pubblici tipo "il riformista") rende molto di più e costa meno fatica. Ieri Polito ad Anno Zero ci faceva le solite prediche, te lo vedi polito che apre un blog per scrivere le sue frescacce?

    Scontiamo insomma il solito ritardo, culturale e tecnologico: siamo un popolo che vive ancora e soprattutto di televisione, tutto quello che sta al di fuori non conta o conta pochissimo.

  2. Cubic dice:

    E' l'ennesima sparata qualunquista. Qualcuno ha mai sentito parlare di Lavoce.info? Guardate la rassegna stampa che ha.. La verità  è che chi pensa queste cose è anche il primo che non li legge i blog che dicono qualcosa di serio. La maggior parte dei blogger non ha una benedetta specializzazione: il circolo vizioso si chiude quando poi tra di loro si scivono addosso. Questo post è la conferma.

  3. Fabio Metitieri dice:

    Bof…. di solito non amo criticare Sofri, persona che face to face, l'unica volta che l'ho incontrato, mi e' parsa arrogante e sgradevole, ma che, soprattutto, parla di cose che non mi interessano e scrivendo in un modo che non mi piace.

    Detto questo… qui o era fatto o doveva fare una qualche marchetta, o, piu' probabilmente, allora e' vero il sospetto che ho sempre avuto: lui forse ci capisce di musica, magari anche di politica, ma di Rete e piu' in generale di informatica non ha mai capito una cippa.

    ;-)

    Tante demenza in un colpo solo non le ho mai lette, neppure sugli articoli dei grandi media che parlavano di mafia, strupri e pedofilia in Second Life.

    Sinceramente e senza polemiche… sono sbacalito. E peccato che Sofri non si abbassi mai a discutere con i comuni mortali, ma… i blog italiani si sono sviluppati prima di tutti gli altri blog del mondo??? In Italia c'e' stato un dibattito piu' approfondito che altrove sulla natura dei blog????

    O signur….

    Ciao, Fabio.

  4. .mau. dice:

    @Cubic: ovvio che si è sentito parlare di lavoce.info.

    Ma resto dell'idea che è il concetto di "tutto è blog" che è fallato. Lavoce.info potrebbe essere tranquillamente un sito normale e non cambierebbe quasi nulla; il "quasi" è perché il feed RSS è di una comodità  unica, e tra l'altro loro lo fanno anche molto bene perché mettono l'abstract, non le prime parole o il titolo (o tutto il testo). Dal mio punto di vista la rivoluzione è il feed, non il blog.

  5. palmasco dice:

    La riflessione che proponi va trattata, secondo me, a partire da due osservazioni:

    1. il commento politico si fa esclusivamente, in Italia in modo particolare, per difendere interessi specifici. Non propone materiale all'opinione pubblica, ma si propone l'opinione pubblica come materiale.

    Non essendo il movimento dei blog italiani sufficientemente rappresentativo, né organizzato, non c'è da stupirsi che l'esercizio del commento non abbia ancora trovato la costanza d'impegno e la forza d'impatto che fanno autorevole una voce;

    2. la politica, in Italia molto più che altrove, la politica che decide, si svolge senza alcuna trasparenza ad un livello che non è pubblico. Gli accordi sostanziali. le decisioni definitive, vengono prese al di fuori degli organi rappresentativi, in una zona oscura alla quale è quasi impossibile avere accesso. Non a caso per tutti i commentatori professionisti stranieri, la politica istituzionale italiana è una rappresentazione sfuggente, impossibile da decifrare.

    Non a caso qualsiasi pronunciamento della politica istituzionale italiana, è sottratto a qualsiasi responsabilità , individuale e del gruppo che l'ha sostenuto, qualsiasi valutazione del lavoro svolto è impossibile.

    Dove non esiste responsabilità , difficile articolare un pensiero critico. La responsabilità  non esiste, evidentemente, perché il luogo delle decisioni NON è quello pubblico.

    Difficile quindi commentare.

    Mi piacerebbe dire, forse un po' provocatoriamente, che al momento i blog italiani sono una comunità  troppo seria, per mettersi ad esercitare il commento politico. Ma cambieremo, di sicuro.

    Il valore dei blog italiani, a differenza di quanto sembra credere Sofri, sta proprio nella capacità  alternativa ai media tradizionali, di proporre contenuti esterni all'agenda.

  6. Fabio Metitieri dice:

    Mau, guarda, mi stai sulle palle perche' detesto i torinesi… ;-)

    Ma questa volta, se togli la parola rivoluzione, possiamo essere d'accordo.

    I feed Rss sono qualcosa di molto comodo, senza dubbio molto piu' interessante dei blog. Il format blog, oggi, e' usato anche dove non serve, su cose che non sono blog, e credo che in futuro molti di questi non-blog torneranno ad altre forme di impaginazione, piu' simpatiche e piu' usabili.

    Se lo scopo non e' il post giornaliero ma, per esempio, scrivere e organizzare in modo leggibile delle informazioni, ci sono soluzioni migliori del blog. E anche con feed Rss associato. E volendo anche con i commenti, ovviamente.

    Detto questo, neppure i feed sono una vera rivoluzione. La posta elettronica e' stata una rivoluzione. Il Web e' stata una rivoluzione. La voce su Internet e' stata una (lenta) rivoluzione. Tutto il resto e' solo evoluzione. O falsa paccotiglia ideoligica che qualcuno tenta di vendere "Per qualche Tramezzino in piu'"….

    Chi parla del 2.0 rincoglionisce anche te. Digli di smettere.

    Ciao, Fabio.

  7. Fabio Metitieri dice:

    Palmasco:

    "Il valore dei blog italiani, a differenza di quanto sembra credere Sofri, sta proprio nella capacità  alternativa ai media tradizionali, di proporre contenuti esterni all'agenda."

    Senti, Palmasco, non so chi sei e di cosa scrivi tu, ma, anche come da recenti ricerche, risulta che i blog italiani non propongano mai contenuti nuovi, esterni all'aganda. I blog italiani passano il 99% dei loro post a discutere di news – anche news delle palle – pescate dai giornali. Oppure parlano delle loro mutande, ovvio.

    Questo qui, per esempio, e' un centro di adorazione di Turani. Un posto dove di che si parla in questo periodo? Di Grillo, come stanno facendo tutti i media. E neppure con idee nuove o rivoluzionarie, ma di solito proprio e solo criticando i media che parlano di Grillo.

    Dove sta, questa nuova agenda? Ragazzi, ma siete tutti a un rave party? Vi state facendo di che?

    ;-)

    Ciao, Fabio.

  8. Luca dice:

    Lavoce.info è un blog? E poi, per favore, non parliamo sempre d’altro. Uno scrive che mancano blog di autorevolezza paragonabile a quella dei giornali, e si sente rispondere che non è vero, perché certi sono ben fatti, o perché i blog sono belli, o perché svolgono una funzione di servizio, o perché creano una rete di conoscenze, o perché mia nonna si chiama Ernestina. Dai.

  9. aghost dice:

    l'autorevolezza dei giornali, comunque, è tutta da dimostrare :D

  10. chamberlain dice:

    il primo blog di un giornalista (a me) noto nella classifica di blogbabel è al 183esimo posto ed è il blog di claudio sabelli fioretti. l'equivalente di un andrew sullivan in italia direi che si fatica a trovarlo. paradossalmente il blog di grillo (con tutte le riserve sul fatto che sia o meno un blog) è forse l'unico in cui è sempre stato possibile trovare informazioni alternative o complementari a quelle dei grandi quotidiani. personalmente ritengo che il blog di grillo sia anche "autorevole", se non altro perché i contenuti sull'argomento specifico sono tratti da fonti autorevoli.

  11. .mau. dice:

    De Biase è al 21. posto, e io ne ho sentito parlare come giornalista ben prima del blog. àˆ anche vero che prima di scrivere sul Sole era alla Stampa, e noi piemontesi siamo molto legati all'orticello :-P

  12. aghost dice:

    suggerisco la lettura del gustoso pezzo di blondet su sofri e compagnia cantante…

    http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=1913&parametro=cultura

    Insomma anche sofri, illustre "figlio di" che scrive sul Foglio (sul Foglio!) pagato dai contribuenti non resiste alla tentazione di farci la predica

  13. Joe Tempesta dice:

    Ma una volta che sia una, non vi capita mai che questa voglia di citazioni vicendevoli venga sovrastata da un po' di pudore?

    Sofri cita Mantellini, Mantellini cita Sofri che citava Mantellini, Sofri cita Mantellini che citava Sofri che citava Mantellini, Mantellini cita Sofri che citava Mantellini che citava Sofri che citava…

    Poi vi lamentate quando vi dicono che siete autoreferenziali.

  14. massimo mantellini dice:

    Joe dai ma quale pudore,

    Io cito banalmente le cose che mi interessano fra quelle che leggo, se ci vedi una qualche forma di sostentamento reciproco nel caso in questione con Luca sei leggermente fesso (so che non sei in malafede). Non ho mai fatto nulla del genere e non vedo nemmeno perche' dovrei. Del resto piu' che assicurati che non e' cosi' non posso fare.

  15. Joe Tempesta dice:

    Infatti Massimo non sono fesso. Non penso che abbiate qualcosa a guadagnarci da questo atteggiamento, né che l'uno necessiti delle citazioni dell'altro.

    Dico solo che leggere che Mantellini trova interessante un articolo di Luca Sofri nel quale lui dice (tra le altre cose, beninteso) che ha trovato interessante un articolo di… Mantellini, beh, fa venire voglia di domandarvi se non siamo di troppo, se preferite rimanere soli per continuare in intimità  ;)

  16. massimo mantellini dice:

    e invece e' proprio il contrario. Io ho letto ieri sera il pezzo di Luca. E ne pubblico sul blog una parte perche' mi pare possa interessare anche ad altri….no?

  17. La_Sposa dice:

    Spero tu possa leggere, questo mio post. Semberà  una captatio benevolentiae.

    Ma ti assicuro non sono solita segnalarmi, ma questa volta vorrei sul discorso del blog confrontarmi con persone che hanno più esperienza e competenza di me. O quanto meno raccontare come la penso da qualche tempo su questo discorso.

    http://laurapetra.blogspot.com/2007/09/la-casalinga-di-treviso-il-pastore.html

  18. stefano livoti dice:

    Mi domando cosa cambierebbe se portare avanti un blog costituisse una + che discreta fonte di reddito come invece in Italia, almeno in apparenza, non sono.

    Dico "in apparenza", perchè potrebbero esserci anche altri (legittimi, per carità !) introiti connessi e non evidenti.

    Mi pare che Mantellini non giri in Ferrari, nè intenda presentarsi alle elezioni, ancorchè circorscrizionali o condominiali. E forse è proprio per questo che si distingue, rispetto ad altri suoi "compagni di blog".

    Sicuri che in Italia sia così radicato il desiderio di esprimere il proprio parere, di "esserci", rispetto a quello (un po' meno romantico) di "avere un tornaconto"?

    Grillo fa tutto quello che fa solo per la gloria?

    Ma stiamo scherzando?

  19. Alessio dice:

    Comunque sia metter su un blog per citare pezzi di articoli di un altro blog amico (e viceversa in un loop senza fine) a me pare molto provinciale. Sofri fa tante teorie sulle differenze tra blog italiani e americani (ma non sono solo quelli americani ad esser miglioridi quelli italiani), ma tutto si potrebbe riassumere in poche parole. I blog italiani sono provincialotti, sono blog da piccolo mondo antico e da orizzonti limitati.

    Ma a discolpa dei blog italiani biosgna riconoscere che: 1) questo dipende molto dalla miseria del dibattito in questo paese; 2)

    provincialismo non significa necessariamente qualcosa di negativo, anzi, potrebbe essere un valore, se gestito bene.

    Voglio dire se mi interessa leggere una analisi seria e documentata di politica, economia o che so scienza sociale mi rivolgo a un blog USA, ma se voglio trastullarmi tra mutande con Topolino e amenità  dei fan di grillo leggo un blog italiano. Per ogni cosa…

  20. Dario Salvelli dice:

    La colpa dell'assenza di blog "giornalistici" è dovuta anche alla mancanza delle testate online che si sono aperte da poco ai blog e spesse volte male.

    E' vero quando dice Metitieri che spesso i contenuti dei blog sono rimandi a notizie già  uscite ed a volte approfondite già  dai giornali e dai magazine. Ma questa realtà  non è solo italiana.

    Il mio commento lo riassume l'ultimo post su Apogeo di Maistrello: http://tinyurl.com/2yovx4

  21. Cubic dice:

    .mau concordo sui feed, ma per rispondere anche a Luca: Lavoce.info è un blog, con feed e commenti. Interattivo, ricco di contenuti. Si affrontano temi politici di alto profilo e fuori dall'agenda.. Ripeto: è gente come te – che non argomenta, toglie i commenti e non discute nel merito, ma sempre e solo di sorvolo – che ammazza la qualità  e la possibilità  che nasca una cultura blog più autorevole. A colpi di mutande e stronzatine da 3 righe [o le solite masturbazioni sulla blogosfera] che opinione pubblica vuoi influenzare? Su Lavoce.info trovi commenti di ministri ed ex ministri.. cerca bene. E collabora con una rete europea.

    Non è un caso che ai primi posti di voi egocentrici, (visto che vi piacciono le classifiche) c'è tutta gente che non ha specilizzazione su nulla, scrive di tutto e un po', massimo 10 righe. E chi deve migliorare la qualità  se non persone pagate per fare questo mestiere, quello del giornalista (come te), Luca?

  22. kit dice:

    Ci stiamo veramente dando dentro con questa storia dei blog. Turno di Sofri. Commette un errore: parla di blog senza mia averne aperto uno. Il suo Witt? Beh…. Con ciò fa benissimo a dissertare su un tema che ha sostituito qui da noi (blogosferoidi) e alla grande calcio e donne.

    In testa alle classifiche (ma l'altro giorno non era tutto un chissenefrega sulle hit dei blog?) non c'è la crema dei saggisti di politica o di ecnomia? Embè? Forse che in tv la De Filippi o il festival di Sanremo o una partita della nazionale non fanno piazza pulita della concorrenza? Forse che Chi, Visto e Sorrisi e Canzoni non si pappano l'intero mercato di lettori e anche quello pubblicitario? I blog dovrebbero fare la differenza? E perché mai?

    La testa della classifica (come è ormai palese) è un loop autereferenziale della Sofri Court e se non t'infili in quella giostra stai fuori. Ma è così importante? Forse sarebbe meglio capire se un fenomeno ormai datato come quello dei blog si sta evolvendo o ha esaurito la sua forza innovatrice. E se del caso l'America è come al solito avanti. O se partendo dalla rottura segnata da Grillo anche i blogger italiani potrebbero sperimentare una forma di comunicazione più avanti dei soliti feed, twitter o secondlife o altre amenità  che invecchiano rapidamente.

  23. chamberlain dice:

    vabbè, che popolare non significhi autorevole e viceversa lo diamo per scontato.

    su lunghezza dei post, commenti e via dicendo, se prendiamo alcuni blog di riferimento usa (che dovrebbero essere qualche passo avanti, instapundit, talking points memo, romenesko) non sono proprio lenzuola di parole e commenti.

    io resto della convinzione che il passo precedente alla presenza di blog autorevoli sia la presenza di un gruppo di blog più meno autorevoli in comunicazione tra loro. poi è tutta una questione di contenuti.

  24. Fabio Metitieri dice:

    Tempesta, dai, citare Sofri fa figo perche' e' quasi un giornalista mainstream. Non te li ricordi i post di Mantellini, ai tempi in cui Sofri compariva in televisione, del tipo, "mentre ero in macchina mi ha chiamato Sofri e abbiamo parlato a lungo di"….? E nota bene: nei post di Mante era sempre Sofri a chiamare lui, mai viceversa. Dev'essere una persona molto sola e molto insicura, il Sofri, meno male che c'e' Mante che lo conforta.

    ;-)

    Adesso Sofri e' meno importante, pero', insomma…. per un Vib, uno che si sta vendendo su terreni su cui e' un bel nessuno e non sa una cippa, dal giornalismo alla politica, alla tecnologia, alla comunicazione in genere, e' pur sempre una bellla amicizia da poter vantare.

    Kit, Second Life non invecchia. Io in questo periodo per seguirne solo le evoluzioni piu' macroscopiche investo almeno due ore al giorno. E non credo di conoscerla cosi' a fondo o di averne capito tutti gli aspetti.

    Ciao, Fabio.

  25. chamberlain dice:

    è vero, mi ero perso de biase.

  26. morbin dice:

    quoto ciaofabio, non tanto perche' non ci sia staato un dibattito sui blog in italia piu' o meno approfondito, quanto perche' la limitatezza e cecita' di questo dibattito si dimostra evidente in questo momento in cui si riesce a scrivere una enormitaa' come…

    "Beppe Grillo, blogger di notorietà  e successo pregressi e anomali."

    ma chi ha mai deciso qual e' un blog anomalo e uno normale? un blog e' un cms, una piattaforma, un contenitore, un tipo di medium. e basta.

  27. Fabio Metitieri dice:

    Morbin, quoti me in che senso? Non e' di Sofri, quella frase? Mia no di certo, io non scrivo cosi'. E ho gia' detto che poco importa se Grillo usi un blog o altro, tanto avrebbe seguito comunque. Per cui, secondo me, non ha senso prenderlo come esempio di blogger, ma neppure discutere se sia un blogger o no.

    Poi, sul fatto che un blog, in sostanza sia solo una piattaforma Cms, be', lo dico da secoli.

    Ciao, Fabio.

  28. Daniele Minotti dice:

    Ehi, Metitieri. Oggi mi ha chiamato Mante e dopo l'ho richiamato io (non avevo preso la telefonata): siamo due persone tristi e sole? ;-)

    Fermo restanto che neppure a me piace Sofri: come scrive e, soprattutto, come fa radio. Condor non merita molto, per la verita'. E mi dispiace per Bordone perche', a voce, sembra simpatico, una persona semplice e alla mano.

  29. morbin dice:

    @ciaofabio

    dico che quella di wittsofri e' una enormita', cioe' una boiata. grillo avrebbe avuto successo lo stesso, certo. ma per me non e' un caso se il suo successo puo' essere letto come un successo di un individuo (grillo, in questo caso).

    questo e' proprio quello che a te, ciaofabio, non va giu' dei blog e che ti fa strippare. e che invece viene glorificato dall' ideologia blogghesca: che a rendere i blog uno strumento di successo sia proprio il fatto che i blog esaltino l'importanza dell'individuo (l'autore del blog) e non di una comunita' orizzontale. in altre parole uno dei motivi che rendono interessanti i blog (per l'ideologia suddetta ma non solo, mi pare) e' il fatto che possono essere visti come la creazione di un alter ego digitale di un individuo. sono, per certi veri, l'esaltazione dell'individualismo. (non sono solo questo, ovviamente)

  30. frap1964 dice:

    Sulla dimostrazione del teorema di Luca Sofri: popolare | molto seguito = autorevole avrei alcune serie, serissime perplessità .

    Ogni tanto capito qui per vedere se ci sono (e nel caso leggo) le anteprime di Punto Informatico che generalmente (ma non sempre) offrono qualche spunto di riflessione. Il resto, diciamolo con chiarezza, è aria fritta o citazioni di questo e quello con sintetico commentino. Che il tenutario ha pieno diritto di inserire a piacere e nei modi che meglio ritiene. Ma tolte le anteprima di PI, io farei davvero fatica a definire "autorevole" questo blog, pur vedendolo piazzato ai vertici delle classifiche tipo Blogbabel e simili. Naturalmente… opinione personale.

  31. aghost dice:

    la cosiddetta "autorevolezza" è spesso un giuoco tra le parti, si fa la citazione col riporto per sembrare più considerati, ci si sorregge a vicenda insomma per non cadere nell'oblio :)

    Le classifiche, perfino Sofri dovrebbe saperlo, non hanno nulla a che vedere con l'autorevolezza. Esattamente come non si è autorevoli solo perché si scrive su un giornale (pagato dai contribuenti peraltro)

  32. Fabio Metitieri dice:

    Morbin, non strippo affatto. Certo, siamo d'accordo. I blog sono (tendenzialmente) strumenti individualisti o da gruppettini chiusi, villaggetti, soprattutto se usati come fanno i bloggher nostrani. L'ho sempre detto. E spiegalo tu a Granieri, che i blog non sono comunitari..

    ;-)

    Detto questo, io credo che – salvo rare eccezioni, come Grillo – la forza e la positivita' di Internet sia proprio nei suoi strumenti e aspetti piu' comunitari.

    Anche qui, del singolo Mante che duetta e si scambia link e favori oggi con Fasce e domani con Sofri non ce ne facciamo proprio nulla. Nei commenti, invece, che sono forse l'unica appendice comunitaria di un blog, magari si discute un po', ci si diverte…

    Per Minotti:

    Ma sei sempre cosi', non cogli mai l'ironia, o mi stai prendendo per i fondelli?

    Comunque… chissa' come mai, quando Mante telefona a te… non ci scrive mai su un post. Invece sulle telefonate che gli faceva Sofri, ai tempi in cui il Sofri stesso era in Tv tutte le sere, ci propinava sempre almeno un appunto, una nota come buttata li' quasi per caso..

    ;-)

    E' che non sei nessuno, Minotti !!!

    Ciao, Fabio.

  33. morbin dice:

    @ciaofabio

    che i blog non siano comunitari non sono necessariamente d'accordo (dipende dall'uso che se ne fa) ma di certo rispetto a altri strumenti.. (per esempio: meetup…)

    hai un approccio secondo me discutibile quando scrivi:

    "la forza e la positivita' di Internet sia proprio nei suoi strumenti e aspetti piu' comunitari".

    il fatto che un qualsiasi cristo possa aprirsi un blog invece cambia molto lo stato delle cose. sia in teoria che in pratica perche' cambia l'esperienza che ogni individuo fa del discorso pubblico.

  34. Axell dice:

    Già  il fatto che Luca citi BlogBabel come metro di riferimento la dice lunga sulla sua capacità  di analisi. Bassina direi.

    (cmq Grillo, che detesto, ha un blog con i commenti, Luca no… )

  35. Fabio Metitieri dice:

    Morbin, non capisco perche' ti ostini a sstenere che non sei d'accordo con me mentre continui a dire le stesse cose che dico io.

    Io avevo scritto:

    "I blog sono (tendenzialmente) strumenti individualisti o da gruppettini chiusi, villaggetti, soprattutto se usati come fanno i bloggher nostrani."

    Esattamente come dici tu. Molto dipende da come si sceglie di usarli, appunto. Ci sono anche blog collettivi, scritti a piu' mani, o addirittura blog aperti in scrittura a tutti o quasi.

    Abbiamo idee diverse solo rispetto alla mia predilezione per gli strumenti piu' comunitari. Ma sei tu che sbagli. Non importa, nessuno e' perfetto, neppure tu.

    Parliamo di casi concreti, su questo? Wikipedia ha prodotto qualcosa. Forum, newsgroup, liste di discussione sono stati per anni strumenti indipensabili per comunita' che hanno realizzato progetti molto importanti (non so… l'open source, per esempio?)

    I blogghettini individuali che abbiamo qui e che sostengono di avere trasformato l'informazione, che producono? Mantellini, Valdemarin, Granieri, Torriero, Fasce e compagnia bella, che fanno, a parte una intensa autopromozione e la propaganda di un'ideologia sostanzialmente falsa? Si', e' vero, commentano i giornali… scegliendo solo quello che piace a loro e di solito sparando sentenze in modo lapidario, perche' son tutti convinti di saper scrivere in due battute, come Campanile. Sai che gran servizio…

    Infine, il "qualsiasi cristo che ora puo' aprirsi un blog" e quindi, nel 99% dei casi, avere dieci suoi amici che lo leggono, nulla di piu', che grande vantaggio ottiene? OK, se e' un liceale, tiene i contatti con i compagni di classe e si diverte. Ma, a parte questo?

    E, piu' in generale, per la comunita' (limitando il discorso solo all'on line e lasciando stare tutta la societa'), che puo' fare il suo blog, che puo' cambiare?

    Secondo me, e' difficilmente negabile che otterrebbe risultati e soddisfazioni molto maggiori – per se stesso e per tutti – se si inserisse in un ambiente collaborativo e comunitario.

    Ciao, Fabio.

  36. LockOne dice:

    marginalmente e con umilta', vorrei dire: che razza di blog e' un blog senza commenti? quello di sofri, intendo. capisco che lui se ne infischi delle opinioni di quelli come me, cosa indiscutibile. pure reciproca, poi. pero' quello non e' un blog, e' un solipsismo.

  37. scors1 dice:

    sembra molto poco web 2.0 dover commentare un post di uno che non accetta commenti nel suo blog in un altro blog ?

    c'e' qualcosa che non va ? mi pare.

  38. morbin dice:

    @ fabio

    no, secondo me la gente si gasa di piu' a scrivere su un blog perche lo sente molto piu'' suo rispetto a, che ne so, un forum…

    p.s.

    forse ti dimentichi che ogni ideologia e'' falsa…