Il pessimo Magdi Allam pubblica sul Corriere della Sera ampi stralci di una mail privata di Lia. Ed il Garante condanna RCS alla rimozione del pezzo dal web. Ed alla bella ammenda di euro 500.
Pessimo secondo me è chi si arroga il diritto di giudicare gli altri e dare giudizi offensivi su una persona dall'alto di una presunta superiorità morale. Lo è ancor di più se questa persona è oggetto di continue minacce di morte da parte di Hamas e dei fondamentalisti islamo-fascisti. Magdi Allam merita solo stima e ammirazione per il coraggio con cui espone le sue idee. Anche lei Mantellini merita stima, ma solo quando parla di web e di tecnologia.
le poche volte che ho provato ad ascoltare Magdi ho rischiato seriamente il tracollo.La chiarezza espositiva non si sposa sempre con la bontà delle tesi.Fermo restando che ognuno deve poter dire la propria senza rischiare la pelle.Anche quando si tratta di cazzate(soprattutto)
Ogni passo avanti nella tutela della privacy va sempre nella giusta direzione e non può che essere applaudito. Detto questo, Magdi Allam, nonostante alcune prese di posizione pesanti, mi sembra tutto sommato il più presentabile tra le persone coinvolte a vario titolo nella vicenda che mi sembrava mostrare aspetti poco gradevoli di tutti i protagonisti.
Al di là del gradimento delle persone coinvolte (in effetti non c'entra molto) non so se la decisione costituisca sicuramente un passo avanti in tema di riservatezza.
Il provvedimento evidenzia anche un concorrente diritto di cronaca che non è da meno quanto a copertura costituzionale. E su questa giustapposiIone occorre ragionare.
Io non ho letto l'articolo incrininato e, dunque, non mi esprimo.
Ne stavo scrivendo proprio ora e ho scoperto che non mi pare che il Corriere abbia ancora cancellato i dati personali contestati, almeno a giudicare dalla preview dell'articolo che si può trovare nell'archivio a pagamento:
Carlo, io a pagamento non vedo. Se, magari, me lo mandi via email :-)
La questione, comunque, è delicatissima. Perché al di là dello spregio per l'autore manifestato anche dal tenutario, qui c'è in ballo il diritto di cronaca.
Ed io, nel mio piccolissimo, sono già stato critico circa le intromissioni del Garante in materia.
Poi, ci sarebbe da ricordare anche cosa è corrispondenza per il nostro Ordinamento (e il Garante non sembra saperlo).
Tutto ciò senza entrare nel merito. Sino a quando non me lo mandi, per me l'articolo rimane mistero…
chiedo scusa a Massimo se utilizzo i suoi commenti per un link al mio blog, ma lì c'è uno screenshot preso non più di 2-3 ore fa oltre al link all'archivio di Corriere.it (http://treviso.typepad.com/se_una_notte_dinverno_un_/2007/08/un-po-di-privac.html). Concordo per il resto con Daniele sul fatto che l'argomento sia delicatissimo, visto che sono in ballo diritti costituzionalmente garantiti – la segretezza della corrispondenza e l'impossibilità di censurare la stampa – ma su questo ci potremo sbizzarrire altrove.
Mah… la mancata cancellazione dell'articolo può dipendere da diversi fattori:
1) mancata notifica del provvedimento a RCS;
2) pura e semplice… disobbedienza (ma la disobbedienza ai provvedimenti dela Garante costa penalmente molto cara);
3) siccome il Garante non è Dio o Allah (ove non coincidenti), i suoi provvedimenti sono impugnabili amministrativamente e posso essere sospesi in attesa del giudizio nel merito.
Non so… mi viene da pensare a quest'ultima ipotesi…
Minotti: la sentenza era già stata impugnata dal Corriere e gli è stato dato torto, che io sappia. In realtà avrebbe dovuto essere stato cancellato, quell'articolo. Cercherò di capire perché non lo abbiano tolto anche dall'area a pagamento.
Quanto ad altre considerazioni, non so che dirti: una email trafugata non è una bella storia, evidentemente, né io posso farci granché sui risvolti trash andati in onda su Macchianera.
Ho fatto quello che potevo per mesi per non alimentarlo, il trash. Sarei contenta se degli assoluti sconosciuti evitassero certe considerazioni personali su cose e persone che non conoscono e che sono state per me molto spiacevoli, ma mi rendo conto di non poterci fare molto.
Sono cose su cui gli spettatori esprimono giudizi più o meno personali su chi ci incappa in base al loro grado di civiltà .
E' uno dei motivi per cui quello che ha fatto il Corriere è censurabile, il fatto di esporre dei privati cittadini a vedersi giudicati sui fatti propri da chiunque ci butti sopra l'occhio.
Non entro nel merito della vicanda (e come potrei?), ma mi risulta difficile pensare che la decisione del Garante sia già stata confermata. Forse la sospensiva, ma il meirto dubito.
Ho fatto pochissimo amministrativo, quando facevo pratica, ma dubito che il TAR Lazio sia più spiccio di quello nostro di Sturla.
Poi, probabilmente, mi sfugge qualcosa.
Quanto alla mia opinione sui commenti postati su Macchianera, nulla che riguardi le faccende private, ci mancherebbe. soltanto che, come persona che si occupa di una certa materia giuridica, ho trovato un po' squallido il botta e risposta sulle password, sui post fasulli, ecc. Poi, come è andata lo sapete soltanto voi e, francamente, a me non interessa.
Davide: a me non risulta che la sentenza sia stata impugnata al TAR. Il Garante si era espresso nello stesso modo già in primavera, il Corriere aveva fatto ricorso al Garante stesso e la sentenza che hai letto è ciò che ne consegue.
Io stessa ho segnalato al ricorrente che l'articolo è ancora online: non lo sapeva nemmeno lui, né ci risultano altri ricorsi del Corriere.
Quanto a Macchianera: io mi sono limitata a scusarmi con il Neri per la "fuga di password" e a spiegare che non avevo idea di come fosse accaduto.
Non mi pare di avere fatto altro.
Poi il trash lascia attorno a sé un alone che si spande ovunque, lo so bene. E me ne dispiace, ovviamente.
@Daniele – pensavo in effetti alla privacy come alla vittima per antonomasia di questo scorcio temporale ed ho commesso l'errore più classico, che é la generalizzazione. Hai evidentemente ragione riguardo al diritto di cronaca, altrettanto fondamentale e meritevole di sorveglianza stretta ;)
Soltanto una distinzione (che Daniele peraltro conosce bene): non è il diritto di cronaca a essere garantito dalla Costituzione, è la libertà di manifestare il proprio pensiero (ci pensano poi le leggi ordinarie a stabilire dei limiti) e il fatto che la stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Soltanto per interesse professionale, non per rimestare una vicenda che immagino dolorosa (nel caso, basta dire e smetto subito).
Mi interessava, appunto, la scansione temporale degli eventi perche' c'e' qualcosa che non mi quadra.
Anche leggendo il provvedimento (che, per pignoleria e rispetto degli equilibri costituzionali, preferisco non chiamare sentenza), capisco che quel provvedimento e' stato l'unico e il ricorrente era Tizio, non il giornale. Prima c'e' stato soltanto l'invito ad aderire.
Siamo al maggio 2007, momento di emissione del provvedimento citato. C'e' stato altro?
Dopo quel provvedimento ritengo che l'unico mezzo sia un ricorso al TAR Lazio che non so se sia stato presentato.
Giusto per non fare la figura del perfetto ignorante (il che non esclude che non lo sia ;-), certo che l'art. 21 Cost. sancisce il diritto da te ricordato, ma quello di cronaca ne e' diretta conseguenza.
Nel caso di specie, parlando di stampa e narrazione di fatti, mi sembrava piu' centrato.
@daniele beh, senza scambiarci complimenti che qui interessano davvero a pochi, direi che questa è la tua materia e che vado sempre con cautela quando parlo di quegli argomenti e so che tu sei tuned. Nel caso in questione, più che con il diritto di cronaca io ci vedo un nesso con la censura (anche se bisognerebbe approfondire il concetto giuridico), ma può essere che mi sbagli di grosso.
Daniele: il ricorrente è Tizio, ovviamente, che depositò il suo ricorso il 20 febbraio scorso. A questo seguì l'ordine del Garante affinché il Corriere rimuovesse l'articolo dal sito entro il 14 marzo, se non erro.
Il Corriere si rifiutò di obbedire e venne quindi fissata una successiva udienza (fine marzo) in cui le parti presentarono le rispettive motivazioni. Il Garante si prese 40 gg per decidere e, infine, ribadì l'ordine di rimuovere l'articolo condannando il Corriere (la resistente) al pagamento delle spese legali.
Non mi disturba parlare della vicenda dell'articolo in sé: sul mio blog l'ho ripercorsa in modo molto dettagliato, proprio perché se ne era parlato molto e non sempre a proposito, e mi pareva doveroso fare della chiarezza.
Mi disturba, ovviamente, essere insolentita, per giunta a livelli molto personali, sulla base dell'alone trash gettatomi addosso da Allam e soci, e per il quale io ho fin da subito querelato Allam per diffamazione e violenza privata.
Se una deve essere insolentita, preferisce esserlo per ciò che scrive e/o fa in prima persona, non per ciò che altri le cuciono addosso.
Magdi Allam ha creato sulla mia pelle un inesistente scandalo-poligamia sapendo benissimo di montare un caso pretestuoso e del tutto contrario alla mia volontà .
Lo ha fatto con totale, fredda consapevolezza, già sapendo che sarebbe stato denunciato da me e dall'altra persona coinvolta, ma contando proprio sull'effetto-tritacarne che comunque avrebbe scatenato.
Ed è un effetto tritacarne per cui ti ritrovi con un mare di gente che si sente in pieno diritto di emettere giudizi su di te e sulla tua vita in base alle vaghe percezioni che ricava da sguardi più o meno distratti sulla vicenda.
E se ti difendi, sbagli perché alimenti la cosa.
Se taci, sbagli perché sembri confermare le idee e le ipotesi più disparate.
Qualunque cosa tu faccia, sbagli.
Poi accendi il pc e apprendi da un perfetto sconosciuto che sei "squallida" e chissà che altro.
Non per quello che tu scrivi o fai, ma per la sensazione epidermica che una vicenda trash montata contro la tua volontà procura allo sconosciuto in questione.
Del resto, se la legge protegge – almeno in teoria – i cittadini da queste cose, un motivo c'è.
Certo, e' quello che immaginavo. Ho soltanto "pignolato" per probabile deformazione professionale (mia;-)
Per il resto, a me fa un po' sorridere e riflettere questa vicenda delle password (sempre per deformazione professionale). Probabilmente, ho sbagliato ad aggettivare, ma, credimi, non mi permetto di entrare nella vicenda sottostante.
Se, dopo la laurea, ho scelto di non fare il giudice non e' stato per caso…
Agosto 11th, 2007 at 03:43
Perchè pessimo? Al di là del caso specifico, immagino.
Agosto 11th, 2007 at 03:59
Leggendo dai collegamenti scopro che alcuni giudici, qui mi allargo e di molto su alcuni, conoscono la legge meglio di me.
Onestamente non avevo mai pensato che gli scritti privati su email fossero soggetti al diritto d'autore.
Su Magdi Allam pienamente d'accordo, anche su quello che scrive Lia.
Agosto 11th, 2007 at 04:08
Anche a me non piace per niente
Saluti alla community
Agosto 11th, 2007 at 05:28
500 Euro? Prendiamo atto, che la Privacy di un cittadino vale così poco per lo Stato Italiano.
Agosto 11th, 2007 at 07:41
@Arturo
Tranquillo, quella non è la somma liquidata a titolo di risarcimento. Rappresenta soltanto le spese legali.
Competente per un eventuale risarcimento è il giudice ordinario, non il Garante
Agosto 11th, 2007 at 09:15
Quello che scrive Lia mi dà in genera la nausea. Il comportamento di Allam scorretto. Ma pessimo no di certo. Anzi. Averne come lui nei giornali.
Agosto 13th, 2007 at 03:27
Pessimo secondo me è chi si arroga il diritto di giudicare gli altri e dare giudizi offensivi su una persona dall'alto di una presunta superiorità morale. Lo è ancor di più se questa persona è oggetto di continue minacce di morte da parte di Hamas e dei fondamentalisti islamo-fascisti. Magdi Allam merita solo stima e ammirazione per il coraggio con cui espone le sue idee. Anche lei Mantellini merita stima, ma solo quando parla di web e di tecnologia.
Agosto 13th, 2007 at 05:16
La fatwa scagliata contro Magdi Allam dai compagni di Reset raccoglie consensi, a quanto pare.
A quando una bella lapidazione politicamente corretta nella pubblica piazza?
Tobe
Agosto 13th, 2007 at 07:34
le poche volte che ho provato ad ascoltare Magdi ho rischiato seriamente il tracollo.La chiarezza espositiva non si sposa sempre con la bontà delle tesi.Fermo restando che ognuno deve poter dire la propria senza rischiare la pelle.Anche quando si tratta di cazzate(soprattutto)
Agosto 13th, 2007 at 10:26
Ogni passo avanti nella tutela della privacy va sempre nella giusta direzione e non può che essere applaudito. Detto questo, Magdi Allam, nonostante alcune prese di posizione pesanti, mi sembra tutto sommato il più presentabile tra le persone coinvolte a vario titolo nella vicenda che mi sembrava mostrare aspetti poco gradevoli di tutti i protagonisti.
Agosto 13th, 2007 at 12:15
@arbaman
Al di là del gradimento delle persone coinvolte (in effetti non c'entra molto) non so se la decisione costituisca sicuramente un passo avanti in tema di riservatezza.
Il provvedimento evidenzia anche un concorrente diritto di cronaca che non è da meno quanto a copertura costituzionale. E su questa giustapposiIone occorre ragionare.
Io non ho letto l'articolo incrininato e, dunque, non mi esprimo.
Agosto 13th, 2007 at 13:35
Ne stavo scrivendo proprio ora e ho scoperto che non mi pare che il Corriere abbia ancora cancellato i dati personali contestati, almeno a giudicare dalla preview dell'articolo che si può trovare nell'archivio a pagamento:
http://archivio.corriere.it/archiveDocumentServlet.jsp?url=/documenti_globnet/corsera/2007/01/co_9_070116082.xml
Agosto 13th, 2007 at 14:55
Carlo, io a pagamento non vedo. Se, magari, me lo mandi via email :-)
La questione, comunque, è delicatissima. Perché al di là dello spregio per l'autore manifestato anche dal tenutario, qui c'è in ballo il diritto di cronaca.
Ed io, nel mio piccolissimo, sono già stato critico circa le intromissioni del Garante in materia.
Poi, ci sarebbe da ricordare anche cosa è corrispondenza per il nostro Ordinamento (e il Garante non sembra saperlo).
Tutto ciò senza entrare nel merito. Sino a quando non me lo mandi, per me l'articolo rimane mistero…
Agosto 13th, 2007 at 15:20
chiedo scusa a Massimo se utilizzo i suoi commenti per un link al mio blog, ma lì c'è uno screenshot preso non più di 2-3 ore fa oltre al link all'archivio di Corriere.it (http://treviso.typepad.com/se_una_notte_dinverno_un_/2007/08/un-po-di-privac.html). Concordo per il resto con Daniele sul fatto che l'argomento sia delicatissimo, visto che sono in ballo diritti costituzionalmente garantiti – la segretezza della corrispondenza e l'impossibilità di censurare la stampa – ma su questo ci potremo sbizzarrire altrove.
Agosto 13th, 2007 at 15:52
Mah… la mancata cancellazione dell'articolo può dipendere da diversi fattori:
1) mancata notifica del provvedimento a RCS;
2) pura e semplice… disobbedienza (ma la disobbedienza ai provvedimenti dela Garante costa penalmente molto cara);
3) siccome il Garante non è Dio o Allah (ove non coincidenti), i suoi provvedimenti sono impugnabili amministrativamente e posso essere sospesi in attesa del giudizio nel merito.
Non so… mi viene da pensare a quest'ultima ipotesi…
Agosto 13th, 2007 at 16:52
Stavo leggengo post e commenti su Macchianera.
Certo che ce la si prende con Allam, ma i diretti protagonisti della vicenda (se non sono fake) sono di uno squallore totale.
Consoliamoci. Anzi, io ci rido sopra.
Agosto 13th, 2007 at 17:09
Minotti: la sentenza era già stata impugnata dal Corriere e gli è stato dato torto, che io sappia. In realtà avrebbe dovuto essere stato cancellato, quell'articolo. Cercherò di capire perché non lo abbiano tolto anche dall'area a pagamento.
Quanto ad altre considerazioni, non so che dirti: una email trafugata non è una bella storia, evidentemente, né io posso farci granché sui risvolti trash andati in onda su Macchianera.
Ho fatto quello che potevo per mesi per non alimentarlo, il trash. Sarei contenta se degli assoluti sconosciuti evitassero certe considerazioni personali su cose e persone che non conoscono e che sono state per me molto spiacevoli, ma mi rendo conto di non poterci fare molto.
Sono cose su cui gli spettatori esprimono giudizi più o meno personali su chi ci incappa in base al loro grado di civiltà .
E' uno dei motivi per cui quello che ha fatto il Corriere è censurabile, il fatto di esporre dei privati cittadini a vedersi giudicati sui fatti propri da chiunque ci butti sopra l'occhio.
Molto spiacevole, ti assicuro.
Lia
Agosto 13th, 2007 at 18:02
@lia
Non entro nel merito della vicanda (e come potrei?), ma mi risulta difficile pensare che la decisione del Garante sia già stata confermata. Forse la sospensiva, ma il meirto dubito.
Ho fatto pochissimo amministrativo, quando facevo pratica, ma dubito che il TAR Lazio sia più spiccio di quello nostro di Sturla.
Poi, probabilmente, mi sfugge qualcosa.
Quanto alla mia opinione sui commenti postati su Macchianera, nulla che riguardi le faccende private, ci mancherebbe. soltanto che, come persona che si occupa di una certa materia giuridica, ho trovato un po' squallido il botta e risposta sulle password, sui post fasulli, ecc. Poi, come è andata lo sapete soltanto voi e, francamente, a me non interessa.
Agosto 13th, 2007 at 18:24
Davide: a me non risulta che la sentenza sia stata impugnata al TAR. Il Garante si era espresso nello stesso modo già in primavera, il Corriere aveva fatto ricorso al Garante stesso e la sentenza che hai letto è ciò che ne consegue.
Io stessa ho segnalato al ricorrente che l'articolo è ancora online: non lo sapeva nemmeno lui, né ci risultano altri ricorsi del Corriere.
Quanto a Macchianera: io mi sono limitata a scusarmi con il Neri per la "fuga di password" e a spiegare che non avevo idea di come fosse accaduto.
Non mi pare di avere fatto altro.
Poi il trash lascia attorno a sé un alone che si spande ovunque, lo so bene. E me ne dispiace, ovviamente.
Agosto 13th, 2007 at 18:35
Errata corrige: Daniele, non Davide. Ho sbagliato. :)
Agosto 14th, 2007 at 04:50
@Daniele – pensavo in effetti alla privacy come alla vittima per antonomasia di questo scorcio temporale ed ho commesso l'errore più classico, che é la generalizzazione. Hai evidentemente ragione riguardo al diritto di cronaca, altrettanto fondamentale e meritevole di sorveglianza stretta ;)
Agosto 14th, 2007 at 05:03
Soltanto una distinzione (che Daniele peraltro conosce bene): non è il diritto di cronaca a essere garantito dalla Costituzione, è la libertà di manifestare il proprio pensiero (ci pensano poi le leggi ordinarie a stabilire dei limiti) e il fatto che la stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Agosto 14th, 2007 at 06:05
@lia
Soltanto per interesse professionale, non per rimestare una vicenda che immagino dolorosa (nel caso, basta dire e smetto subito).
Mi interessava, appunto, la scansione temporale degli eventi perche' c'e' qualcosa che non mi quadra.
Anche leggendo il provvedimento (che, per pignoleria e rispetto degli equilibri costituzionali, preferisco non chiamare sentenza), capisco che quel provvedimento e' stato l'unico e il ricorrente era Tizio, non il giornale. Prima c'e' stato soltanto l'invito ad aderire.
Siamo al maggio 2007, momento di emissione del provvedimento citato. C'e' stato altro?
Dopo quel provvedimento ritengo che l'unico mezzo sia un ricorso al TAR Lazio che non so se sia stato presentato.
Agosto 14th, 2007 at 06:08
@Carlo
Giusto per non fare la figura del perfetto ignorante (il che non esclude che non lo sia ;-), certo che l'art. 21 Cost. sancisce il diritto da te ricordato, ma quello di cronaca ne e' diretta conseguenza.
Nel caso di specie, parlando di stampa e narrazione di fatti, mi sembrava piu' centrato.
Agosto 14th, 2007 at 07:22
@daniele beh, senza scambiarci complimenti che qui interessano davvero a pochi, direi che questa è la tua materia e che vado sempre con cautela quando parlo di quegli argomenti e so che tu sei tuned. Nel caso in questione, più che con il diritto di cronaca io ci vedo un nesso con la censura (anche se bisognerebbe approfondire il concetto giuridico), ma può essere che mi sbagli di grosso.
Ciao :-)
Agosto 14th, 2007 at 08:34
@Carlo
Prego, Maestro, i violini ;-)
Guarda, hai un sacco di cose da insegnarmi…
Agosto 14th, 2007 at 10:37
Daniele: il ricorrente è Tizio, ovviamente, che depositò il suo ricorso il 20 febbraio scorso. A questo seguì l'ordine del Garante affinché il Corriere rimuovesse l'articolo dal sito entro il 14 marzo, se non erro.
Il Corriere si rifiutò di obbedire e venne quindi fissata una successiva udienza (fine marzo) in cui le parti presentarono le rispettive motivazioni. Il Garante si prese 40 gg per decidere e, infine, ribadì l'ordine di rimuovere l'articolo condannando il Corriere (la resistente) al pagamento delle spese legali.
Non mi disturba parlare della vicenda dell'articolo in sé: sul mio blog l'ho ripercorsa in modo molto dettagliato, proprio perché se ne era parlato molto e non sempre a proposito, e mi pareva doveroso fare della chiarezza.
Mi disturba, ovviamente, essere insolentita, per giunta a livelli molto personali, sulla base dell'alone trash gettatomi addosso da Allam e soci, e per il quale io ho fin da subito querelato Allam per diffamazione e violenza privata.
Se una deve essere insolentita, preferisce esserlo per ciò che scrive e/o fa in prima persona, non per ciò che altri le cuciono addosso.
Magdi Allam ha creato sulla mia pelle un inesistente scandalo-poligamia sapendo benissimo di montare un caso pretestuoso e del tutto contrario alla mia volontà .
Lo ha fatto con totale, fredda consapevolezza, già sapendo che sarebbe stato denunciato da me e dall'altra persona coinvolta, ma contando proprio sull'effetto-tritacarne che comunque avrebbe scatenato.
Ed è un effetto tritacarne per cui ti ritrovi con un mare di gente che si sente in pieno diritto di emettere giudizi su di te e sulla tua vita in base alle vaghe percezioni che ricava da sguardi più o meno distratti sulla vicenda.
E se ti difendi, sbagli perché alimenti la cosa.
Se taci, sbagli perché sembri confermare le idee e le ipotesi più disparate.
Qualunque cosa tu faccia, sbagli.
Poi accendi il pc e apprendi da un perfetto sconosciuto che sei "squallida" e chissà che altro.
Non per quello che tu scrivi o fai, ma per la sensazione epidermica che una vicenda trash montata contro la tua volontà procura allo sconosciuto in questione.
Del resto, se la legge protegge – almeno in teoria – i cittadini da queste cose, un motivo c'è.
Agosto 14th, 2007 at 10:47
@lia
Certo, e' quello che immaginavo. Ho soltanto "pignolato" per probabile deformazione professionale (mia;-)
Per il resto, a me fa un po' sorridere e riflettere questa vicenda delle password (sempre per deformazione professionale). Probabilmente, ho sbagliato ad aggettivare, ma, credimi, non mi permetto di entrare nella vicenda sottostante.
Se, dopo la laurea, ho scelto di non fare il giudice non e' stato per caso…
Agosto 14th, 2007 at 11:06
Dai, ok.
Io ho rinunciato a capirla, la storia della password.
Amen.
Adesso me ne è stata data un'altra, alfanumerica e complicatissima, e vedrò di non parlare nemmeno nel sonno, sia mai mi dovesse scappare…