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L’Autorita’ Comunicazioni, alla quale ora il Governo ha fretta di concedere maggiori poteri perche’ questa possa gestire lo scorporo della rete Telecom e’ da sempre la peggiore delle Authority italiane. E’ abbastanza ridicolo pensare (in realta’ stanno tutti facendo finta) che tutti i problemi di inazione di questi anni (dai tempi del sonnacchioso Prof. Cheli) dipendano dagli scarsi margini di manovra dei Commissari. Il punto semmai e’ che l’Autorita’ Comunicazioni non e’ oggi un organismo autonomo e come tale non potra’ gestire nessuna seria operazione di separazione all’inglese della rete trasmissiva. Nemmeno coi superpoteri. L’unica cosa che potra’ fare (accetto scommesse) e’ una separazione all’italiana nella quale tutto resta come prima. O quasi.
Aprile 14th, 2007 at 03:21
Il problema è da una parte culturale e dall'altra no: da una parte è chiaro che l'Authority italiana è nominata dalla politica, perché il Presidente è nominato dai Presidenti delle Camere espressione della maggioranza di governo e gli 8 commissari sono espressione 4 della maggioranza parlamentare e 4 dell'opposizione, spesso sono ex politici che devono trovare una collocazione e il fenomeno Berlusconi stringe in un cappio soffocante i rapporti politica-Telco e c'è una politicizzazione esasperata.
Che questo si rifletta in un meccanismo paralizzante lo dimostra la vicenda Meocci: l'Authority ci ha messo una vita per decretare che un suo ex membro non poteva fare il direttore generale della Rai mentre la legge lo dice molto chiaramente e lo ha detto dopo che lui si era già dimesso per altri motivi.
Dall'altra è vero che in Gran Bretagna l'Ofcom possiede anche i poteri che in Italia spettano all'Antitrust e non a caso l'Antitrust ha criticato e superato Cheli molte volte, l'Ofcom possiede più mezzi e più personale che la politica lesina all'Agcom che spende più per mantenere sè stessa, comunque, che per svolgere il suo lavoro e il Ministro delle Comunicazioni Gasparri per 5 anni ha fatto di tutto per restringere i poteri dell'Agcom.
Servirebbe una politica migliore in Italia, tutto qua e non è poco.