Libreremo.org riunisce su un sito web link alle risorse P2P per reperire versioni elettroniche dei libri di testo universitari. Il progetto e’ forse leggermente illegale ma in parte condivisibile nelle sue motivazioni: l’italiano che lo spiega invece meno.

Perché?
In un’università  dai costi e dai ritmi sempre più escludenti e sempre più subordinata agli interessi delle aziende, Libreremo intende mettere nelle mani degli studenti uno strumento per riappropriarsi, attraverso la collaborazione reciproca, del proprio diritto allo studio e per stimolare, attraverso la diffusione di materiale controinformativo, una critica della proprietà  intellettuale al fine di smascherarne i reali interessi.

6 commenti a “DISPENSE ELETTRONICHE”

  1. Giorgio dice:

    forse l'ha scritto lui …

  2. Alessandro Longo dice:

    E' una classica filippica da cultura alternativa

  3. Vittorio dice:

    Adotta il classico stile parolaro da ciclostilato delle Brigate Rosse

  4. .mau. dice:

    appunto. Vorrebbero avere a disposizione i libri per imparare a scrivere.

  5. Franco dice:

    Il problema è che sanno già  scrivere, questo è un delitto doloso non colposo.

    Scrivono così perchè vogliono scrivere così.

    Purtroppo sono codici sedimentati nel tempo, come la politica italiana e la gerontocrazia della catena di comando.

  6. PatBateman dice:

    ma 'sta gente piccolina piccolina che ti commenta Massimo sparando eminenti stronzate come quelle sottoelencate ha idea che senza una certa "cultura alternativa" in italia una certa "cultura del web" non sarebbe mai nata?

    prima di sparare anche il minimo bagliore di cazzata, non è più utile cominciare a dare un'occhiata a quanto spende mediamente uno studente universitario in libri? Senza ovviamente scomodarci a sondare la qualità  dei libri.