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Mar
Riassumo qualche dato scaturito dai molti interessanti commenti (dei quali ringrazio tutti come sempre) sulla questione del numero di lettori dei grandi blog. Prima cosa: ha ragione Mauro, quando dice che – in assoluto – “un migliaio di lettori quotidiani non e’ cosa da poco”. Non era mia intenzione sostenere il contrario. Concordo anche con chi dice che a ben vedere molti quotidiani italiani vendono un numero di copie molto basso anche se trovo si tratti di un confronto mele-pere. Piuttosto un confronto simile andrebbe fatto con siti informativi editoriali (per dire Punto Informatico che fa stabilmente molto piu’ di 100k lettori al giorno ha di fatto piu’ lettori della maggioranza dei quotidiani italani) o come dice giustamente Luca con siti di nanoeditoria (ma non ero a questi che mi riferivo). Non ho dubbi nemmeno sulla coda lunga. A differenza di quanto sostiene, per esempio Otto in uno degli ultimi commenti, la dinamica dei piccoli numeri mi convince da parecchio tempo, come del resto molti commentatori hanno sostenuto (c’e’, volendo, anche questo post di Gaspar al riguardo). Pero’ nello specifico a me interessava ragionare sulla “testa” del diagramma di Anderson e non sulla coda dove tutti piu’ o meno stiamo. Capire come mai (ed anche se e’ vero) che in Italia non si genera traffico intorno a blog di indubbio valore o non se ne genera in rapporto al valore stesso. Io ho visto recentemente i numeri di Splinder e posso dirvi che la “testa” del diagramma dei blog di spinder ha numeri discretamente bassi. Conosco gli accessi di alcuni dei piu’ noti blog italiani e i piu’ letti hanno qualche migliaio di visitatori al giorno. E sto parlando di blog ben scritti, interessanti per una platea ampia di persone, spesso molto citati in rete e fuori. Una delle ipotesi che mi convince di piu’ e’ quella della sostanziale chiusura della blogosfera, a dispetto di tutte le statistiche che affermano il contrario. Credo che sia in parte vero che i blogger leggono i blogger che leggono i blogger ecc. Magari ci si seleziona per nicchie ma di fatto esiste una sorta di barriera in ingresso: che poi questo dipenda dal fatto che i lettori “non sanno” o “non sono interessanti”, questo non saprei dire. Rimanderei poi al mittente le come sempre numerose critiche generiche alla qualita’ dei blog in assoluto. Ai numerosi commentatori che esprimono valutazioni in tal senso (per altro rispettabilissime) rammento che non ho fatto nomi e che su centinaia di migliaia di blog italiani (parafrasando una frase moltonota) qualcuno di valido forse ci sara’.
Marzo 21st, 2007 at 05:33
Sono d'accordo con la tua analisi, dopo tutti quei commenti.
I numeri non sono un problema, finch non pensiamo in termini di soldi. Cio, finch facciamo blog per passione, i numeri contano poco. Conta la qualit, e la coda lunga e soprattutto il dare la risposta giusta ai dubbi dell'avventore 1.0 da motore di ricerca, la nostra grande memoria comune.
Anche in questo caso riemerge la questione digital divide: senza presunzione dovremmo 'educare' chi non sa. Se davvero siamo vicini allo spirito open source e se davvero pensiamo che il web possa migliorare anche la societ italiana, dovremmo impegnarci per contaminare pi gente possibile.
Il che non necessariamente vuol dire parlare di blog.
Marzo 21st, 2007 at 05:34
I numeri sono relativi :)
I blog sono un fenomeno nuovo da noi e deve ancora svilupparsi compiutamente. Io piuttosto ragionerei sull'impatto sociale. 1000 visitatori sono pochi? Esticazzi! :) Ma nella vita reale quando mai ciascuno di noi può dire la sua non dico a 1000 persone, ma a 100 o 50? E tutti i santi giorni? Questa circolazione furiosa di idee a confronto, si espande fatalmente e questo non può non produrre degli effetti sociali anche profondi. Quali? Una maggiore consapevolezza anzitutto e, forse, una migliore intelligenza collettiva e anche individuale.
Su questo tema ho scritto un posticino "Bloggo dunque sono. Nasca una nuova opinione pubblica?"
http://aghost.wordpress.com/2007/03/21/bloggo-dunque-sono/
Marzo 21st, 2007 at 05:48
L'aspetto che più trovo interessante è proprio quello di cui parli nella parte finale del post: ma i blogger per chi scrivono ? Per altri bloggers ?
Credo sia anche questa la limitazione dei numeri di cui parli: il target di lettori è certamente di nicchia,quello invece della testa del grafico è più generalista e variegato.
Se ragioniamo in questi termin un blog come Macchianera ad esempio dovrebbe essere lì (non so quanti lettori abbia),no ?
Marzo 21st, 2007 at 05:58
confesso di non avere le idee chiarissime ma mi viene da pensare che il problema stia nello strumento stesso. Le potenzialità del blog si annullano nel momento stesso in cui gli accessi e i commenti s'impennano, generando quell'effetto marasma che prelude all'illeggibilità (molto meglio allora selezionare prepotentemente i commenti…)
Brutalizzo: manteblog è ancora un bel blog, ma se cresce di più addio!
Marzo 21st, 2007 at 06:05
per salvelli: i blogger scrivono sostanzialmente per sé stessi :) Credo sia innegabile, se ci si pensa bene lo facciamo per noi, nel senso che è anzitutto una NOSTRA esigenza scrivere e confrontare le proprie idee.
Marzo 21st, 2007 at 06:15
Ah, dimenticavo. I blog, bene o male, sono la casa dell'opinione(e non della notizia, i giornali stiano tranquilli). Ed avere un'opinione fa parte del gioco della vita civile. Insomma, i blog fanno opinione, già abbastanza, secondo me. E quindi 'pesano'. La rete di scambio fa il resto del lavoro.
Marzo 21st, 2007 at 07:04
Secondo me la metrica utilizzata per l'analisi non e' corretta. I visitatori unici pro die non danno una vera rappresentazione del numero di lettori di un blog. Non penso che i blog vengano consumati giornalmente, anche perche' molti blog non sono aggiornati giornalmente, ergo compareri il numero di visitatori unici al mese. Poi bisognerebbe valutare come un utente arriva a leggere un blog: a mio avviso, chi legge periodicamente il blog tramite bookmarks, feed, o digitando l'URI del blog non puo' essere comparato a chi ci arriva tramite una query specifica digitata in un motore di ricerca.
Il discorso sulla indubbia qualita' e' molto traballante. anche supponendo che la qualita' di un blog sia un valore oggettivo, se il contenuto non e' di mio interesse la qualita' del prodotto non e' importante: un blog con ottime informazioni ed analisi sul cibo per cani interessera' solo ad una ristretta nicchia.
Marzo 21st, 2007 at 07:43
Sull'autoreferenzialità dei blog sono d'accordo. Spesso si tratta di comunità chiuse e relativamente impermeabili.
Mi pare che il caso italiano stia ancora in quella fase in cui, pur essendo disponibile una gran quantità di contenuti (i blog ben scritti e di qualità ), gli utenti del web vivono ancora in una dimensione "mainstream" e non si allontanano dalla testa (repubblica.it e pochi altri).
L'esplorazione della coda lunga è un processo di apprendimento che, come spiega Anderson, ha i suoi tempi e va comunque guidato. In assenza di info-mediari che permettano di esplorare la coda lunga dell'informazione nei blog, secondo le particolari nicchie di ciascuno, l'esplorazione può essere lunga e caotica e l'allontanamento dalla "testa" (The lofty head) più lento.
Marzo 21st, 2007 at 09:31
Non vorrei essere banale e ripetitivo ma sono quasi convinto che l'auto-refernzialità dei blogger sia data più da uno stato "i-culturale" molto basso.
La stessa realtà del social-bookmark all'estero fonte potentissima di traffico, in italia funziona relativamente e spesso e volentieri è un veicolo di auto-refernzialità allargata.
Chiaramente IMHO.
Marzo 21st, 2007 at 09:41
concordo con aghost.
Marzo 21st, 2007 at 10:30
Che i blog si scrivano molto spesso per se stessi è innegabile. Io curo un blog molto tematico che è arrivato a 50 150 accessi al giorno. Penso che le punte dipendano dai motori di ricerca.
Quello che scrivo e raccolgo è spesso l'unica versione in lingua italiana e faccio servizio condividendo con altri che hanno la mia stessa passione, di fare blog, e mi danno la possibilità di accedere a notizie che spesso non circolano sui media tradizionali. Condividiamo le specializzazioni.
Ci sono blog come questo che stimolano a discutere, altri che informano. La forza dei blog è la loro somma, la loro specializzazione compresa i quanto ti amo etc. completano o sostituiscono i media tradizionali.
Riassumo: ci sono i blog di tendenza che se non fossero fatti bene declinerebbero in fretta, ci sono i piccolini, magari iperspecializzati che talvolta danno un grande servizio a poche persone, mettendoli assieme sono una potenza.
Marzo 21st, 2007 at 10:57
senza contare che "il singolo blog non esiste"
;)
Marzo 21st, 2007 at 12:17
scrivere per sé stessi non significa necesssariamente scrivere di sé stessi. Io per esempio non lo faccio mai, trovo assurdo e anche trerribilmente noioso quelli che scrivono solo di sé stessi, tipo "stamattina non mi è suonata la sveglia e sono arrivato tardi al lavoro" oppure "ieri sera il brasato mi ha fatto acidità di stomaco". Per carità , c'è chi lo sa fare anche bene ma mi pare non sia lo scopo più importante, e forse anche nobile, di un blog. Che è sopratttutto il *confronto di idee*. Uno scrittore di libri sì che è autoreferenziale: scrive per sé, pubblica il suo bel libro e ciao. Non riceve nessun feedback dai suoi lettori, o comunque in parte minima e neppure lontanamente paragonabile a un blogger serio :)
Marzo 21st, 2007 at 23:12
Punto Informatico ha 100 mila lettori unici al giorno????
BUM!!!!!
Il mio nome e la mia home page, per la prima volta, sono comparsi su un articolo di Pi, qualche giorno fa. E non un articolo da poco, ma quello sul polemizzato "sito" della Farnesina in Second Life. Non solo. Ho anche scritto qualcosa nei commenti (prima volta in vita mia, credo, che scrivo nei commenti di Pi).
Bene, Mante, l'eletto, Neo, si vanta di avere il privilegio di vedere le teste e le code di Splinder, e di conoscere i "veri" accessi di tanti blog italiani (ma non ci da' i dati, naturalmente, manco fosse il figlo di Turani).
Be', secondo me son tutte palle.
Fate voi: dopo cotanta esposizione su Punto Informatico, la mia home page ha ricevuto 31 accessi in piu'. Non in quel giorno, ma in tutto. E stop.
Cioe', 100 mila lettori unici al giorno, e manco 1.000, un misero 1%, che mi cliccano per sbaglio o per curiosita'????
Ma per favore….. Qui secondo me qualcuno spara balle, e le spara molto grosse. Come i ventilati 2.000 lettori abituali del Manteblog, che secondo me se va bene son 500, e a essere mooolto generosi.
Ciao, Fabio.
Marzo 22nd, 2007 at 04:30
mi pare che tu povero met abbia sistemi di misura alquanto artigianali….
Marzo 22nd, 2007 at 06:45
Al mondo non gliene importa niente di Metitieri e Metitieri non sa darsi pace: è una metafora dell'uomo contemporaneo. Per chi viviamo, chi ci ascolta, chi ci ama o almeno chi è interessato a noi? Vorremmo essere ignorati e se lo siamo siamo infelici.
E' una riflessione importante: CiaoFabio è il nostro Heidegger(senza legami con il nazismo, però).
Marzo 22nd, 2007 at 08:39
Non mi va di sparare sulla croce rossa, solo che visto il numero di commenti e la "forumizzazione" di Punto Informatico penso che la maggior parte dei suoi lettori, piuttosto che "andare a bloggers" (sircana docet!), preferisca pascolare nelle centinaia di commenti della community. che d'altro canto è proprio quello che Fabio afferma essere cosa buona e giusta.
D'altronde anch'io, ogni volta che incoscientemente mi addentro negli innumerevoli commenti ad un qualsivoglia articolo di P.I. (articoli, va detto, mediamente molto validi), dopo un po' sento la pulsione a spegnere tutto e fare altro… :-)
Marzo 22nd, 2007 at 10:24
mi pare che tu povero mante non abbia proprio sistemi di misura e ti stia inventando le cose….
Ciao, Fabio.
Marzo 25th, 2007 at 16:52
purtroppo la situazione è proprio questa…
Aprile 1st, 2007 at 13:13
ovviamente il blog essendo l'ennesima elongatio penis,vive e sopravvive di seghe mentali.
Mille Motivi spingonoa scrivere, dal più futile al più valido, io credo che la blogsfera ha paura della censura qualitativa, in quanto la lunga strada che porta al dorato mondeo dellla blogstar è disseminato di ink e di commenti a cose incommentabili.Io di me credo di essere mediamente sopra la media splinderiana, ma è difficle che riceva commenti senza averne dato…mah.