19
Mar
I professionisti delle PR leggono (e scrivono) blog.

(via vincenzo de tommaso)

9 commenti a “TREMATE”

  1. Asa dice:

    Non sarei così pessimista come lascia intendere il tuo titolo. In fondo è un segnale della generale attenzione che il blogging sta creando. Certo, esiste il rischio che molti blog diventino "vetrine" e che alcuni commenti vengano lasciati "pro domo" loro. Ma in fondo è solo l'asticella della sfida che viene posta più in alto; confiderei di più nel popolo dei blogger :-)

    asa

  2. kit dice:

    A pensarci bene non ricordo una sola volta in cui non abbia pensato male dei pubblicitari e non ci abbia vigorosamente litigato. Questa del blog poi è fantastica. Soprattutto dove dice che la diffusione è ancora limitata per "la difficoltà  a dimostrare il ritorno dell’investimento". Bambini, a nanna, grazie.

  3. Massimo Moruzzi dice:

    nella pubblicità  tradizionale, invece, il ritorno sull'investimento è sempre chiaro e lampante ;-)

  4. Gianluca Parravicini dice:

    Se un tempo la pubblicità  era l’anima del commercio ora è il commercio delle animeÂ….pare prigioniera di tanti clichè, anche se forse il tornado prodotto dalla rete sta portando qualche ventata di novità  in quel mondo, nella speranza così che le pale di quel dannato Mulino Bianco si muovano per davveroÂ….

  5. Maurizio Goetz dice:

    leggere e scrivere un blog è il meno, la domanda vera è se e quando il mondo della pubblicità  comprenderà  e si adeguerà  ai cambiamenti in atto.

  6. Enrico Bianchessi dice:

    Ragazzi, scusate, ma di quali pubblicitari state parlando ?? La ricerca Euprera parla di "professionsiti delle PR", non di pubblicitari, che vivvaddio, sono ancora ambiti professionali ben definiti…

  7. massimo mantellini dice:

    scusa enrico,

    e' colpa mia che ho nozioni assai grossolane al riguardo. Correggo.

  8. Maurizio Goetz dice:

    Mi corrego ..della pubblicità , della comunicazione e delle pr, (salvo pochissime eccezioni).

  9. Enrico Bianchessi dice:

    Vorrei chiarire, tanto per non essere frainteso, che la distinzione che ho reclamato non è voluta per fare classifiche di comprensione della blogosfera, ci mancherebbe. Non è che mediamente i colleghi delle Relazioni Pubbliche abbiano dato sempre fulgidi esempi. Grandi e stimate agenzie hanno preso le loro belle cantonate, lo sappiamo. E non mi sembra che ci sia ancora una visione complessiva dei rapporti tra comunicazione aziendale in generale e social media (blog, wiki, podcast, youtube et similia, etc etc). Mi pare che la percezione del vero significato e delle eventuali potenzialità  sia davvero all'inizio: raramente si va oltre il "dai, apriamo un corporate blog, ve lo gestiamo noi …." All'interno di quale strategia complessiva e con quali obbiettivi ? L'alone "glamour and trendy" del blog è ancora forte ("guardate quanto siamo avanti…") Vedremo.