Io di whisky notoriamente non capisco nulla. E se una volta non ne bevevo per nulla oggi forse ne bevo un dito una volta al mese (in genere Lagavulin). Questa sera, per caso, ho aperto una bottiglia differente (regalata a natale, credo da mio padre) di un Single Malt scozzese dal nome impronunciabile: A’bunadh. E cosi’ ora mi e’ venuta voglia di sbilanciarmi dicendo che si tratta di un whisky fantastico anche per chi non ci capisce nulla come me. Forse.

p.s. vedo pero’ online che , in effetti, costicchia.

11 commenti a “COME LO FACEVANO UNA VOLTA”

  1. Fiorenzo dice:

    Abbiamo cominciato tutti cosi', e poi un giorno ci siamo ritrovati Assaggiatori. Profééscional.

  2. laPitta dice:

    io che non ne capisco niente come te, ho un'insana passione per il lagavulin, se con un pezzetto di cioccolata amara meglio :-)

    proverò anche questo, è torbato?

  3. theo dice:

    60° ottima scelta, l'hai sentito tu il profumo di cioccolato? :)

  4. Fabio Metitieri dice:

    Eddai…. ci fai lo spazio pubblicitario e te ne mandano una cassetta aggratis. E' cosi' che hai gia' fatto con altri ed e' cosi' che funziona il mondo della corretta informazione con il nuovo e strabiliante medium dei blog… O no?

    Ciao, Fabio.

  5. Cristian dice:

    Il papà  sa sempre cosa è meglio per il figlio :)

  6. ansel dice:

    Ma cos'è, una marchetta?

  7. Marcello dice:

    E per fortuna che qualche post più sotto stavate a moralizzare sul "product placement".

    Della serie: predicare bene…

  8. massimo mantellini dice:

    madonna mia….quanto siete malfidati

  9. capemaster dice:

    posso dirti una cosa?

    Cuminciare ad apprezzare il whisky mette sancisce l'inizio della vecchiaia. :)

  10. ciro dice:

    io ce lo vedo bene a fare spot.

    "contro il logorio della vita moderna, bevete…"

    ;)

  11. raxi dice:

    è vero mantellini ha qualcosa di Calindri, quello del Cynar

    non sarebbe male come nuovo testimonial …

    ;-)