Non saro’ l’unico a pensare che le puntate di Antonio di Pietro sulle sedute del consiglio dei Ministri su Youtube sono contemporaneamente una furbata ed un grande errore comunicativo, vero?

23 commenti a “NON C’AZZECCA”

  1. Giusva Iannitelli dice:

    Motivo?

  2. massimo mantellini dice:

    il motivo e' che la comunicazione istituzionale la fanno le istituzioni.

  3. Maurizio Benzi dice:

    Sei incontentabile Mante.

  4. Lunar dice:

    a me non dispiace. Certo che Di Pietro deve ancora mettere a punto un linguaggio adatto al mezzo ma su questo non dispero. Il linguaggio si affina giorno dopo giorno. L'unico appunto è sull'illuminazione. Un faretto che illumini il viso mentre sta parlando non guasterebbe mica. La facciamo una colletta? :)

  5. ezekiel dice:

    ma non è una comunicazione istituzionale, è una sua personale iniziativa verso i cittadini…

    (e per inciso lui in quanto ministro è anche "istituzione")

  6. critstiano dice:

    E anche questa volta mi sento uno stupido a non vedere dove e' che sta'questo errore…

    gia' non ho capito perche' l'iniziativa "Wi-max" e' inutile e fallimentare…

    forse sono troppo stupido per leggere un blog, dovro' smettere…

  7. Paolo dice:

    devo invece dire che di pietro ci prova, anche se scimmiottando grillo, pero' ci prova. si differenzia dai dinosauri del senato/parlamento, cerca di comunicare meglio e senza filtri. a mio avviso deve ancora conoscere il mezzo e instaurare la comunicazione per ora solo a una via…

  8. Igor dice:

    No, Massimo: non sei l'unico

  9. g.g. dice:

    Mante, a me l'idea piace. La comunicazione diretta coi cittadini è una cosa che ai tempi del blog di Cofferati ti entusiasmava.

    E' una cosa che Di Pietro fa alla Di Pietro, ma questo è un attributo del soggetto non della comunicazione :)

  10. PandaSorn dice:

    Non mi trovo d'accordo. Questa non è non vuole sostituire, per quanto ho capito, la comunicazione istituzionale. Vuole solo dare delle chiavi di lettura personali e lo trovo un esperimento interessante. Certo il limite fra gossip e chiave di lettura personale è labile, molto labile. Ma qualche strumento nuovo di informazione diretta ci sta. Anzi non proprio informazione, diciamo…ehm. beh quella roba li ci siamo capiti.

    E' una furbata? Può essere, sicuramente sta cavalcando l'onda lunga, ma è poi un male? Preferisco questo tipo di iniziative dirette che vanno nella direzione di sperimentare che l'immobilismo o altre iniziative puramente di marketing. E poi da quanto si dice di pietro (o il suo staff) i commenti li leggono: sarà  vero?

  11. Franco dice:

    Se i politici sono poco aggiornati sui nuovi media vengono sommersi di critiche, per una volta che uno di loro ci prova (magari un po' maldestramente ma almeno lo fa), piovono egualmente critiche.

    Addirittura viene accusato di fare il furbo (che nel caso di uno come Di Pietro è proprio il massimo, sarebbe come accusare D'Alema di essere un ingenuo).

    Direi che fanno bene quelli che se ne fregano e continuano a comunicare come hanno sempre fatto. Tanto gli italiani sono sempre fermi al "se fossi io il CT della nazionale…".

  12. Joe Tempesta dice:

    A me pare che a mante non piaccia nulla se non è un'idea sua o di uno dei suoi amici.

    Questo di Di Pietro è esattamente quello per cui serve internet: comunicare. Nessuno di noi può farsi una rubrica personale dentro un TG, e quindi ci siamo inventati i videoblog. Probabilmente nemmeno Di Pietro riesce a farsi dare una rubrica personale dento un TG (per leggi ma anche per opportuinità ), quindi fa quello che faremmo noi: un videoblog.

    Pannella, che ha una radio, lo fa da anni tutte le domeniche: prima solo con la voce, ora pure in video, e mi sembra un'ottima cosa.

  13. Fabius dice:

    Di pietro sbaglierà  i congiuntivi, ma forse è il "meno indietro" di tutti.

  14. Francesco C. dice:

    Anche secondo me l'iniziativa di Di Pietro e' lodevole. Potra' apparire "furba" (ma cio' non e' necessariamente un male) ma proprio non capisco perche' sia "un grande errore comunicativo".

    A me (e a diversi altri commentatori, mi pare di capire) farebbe piacere se spiegassi piu' in dettaglio le ragioni del tuo giudizio.

  15. Joe Tempesta dice:

    Aggiungo che probabilmente Di Pietro, se perseverasse, potrebbe in un certo senso obbligare altri politici a fare lo stesso. Il che alla lunga potrebbe a nostra volta liberarci dal "treno" nei telegiornali: se ognuno dice quello che gli pare su Internet senza nemmeno limiti di durata, non c'è più bisogno dei 12 commenti alla televisione.

  16. massimo mantellini dice:

    ok,

    per francesco e per quanti me lo hanno chiesto via mail prometto appena posso di argomentare meglio (non prima di stasera pero') anche perche' mi pare di vedere in giro che se ne parla abbastanza…

  17. Napolux dice:

    A me invece non dispiace per niente. Anzi. Almeno lui fa qualcosa!!!

  18. Cubic dice:

    ti bagli a dettare regole, mantellini.. blog, you tube ecc.. ognuno li usa come vuole, compreso questo tizio che fa il ministro. L'errore tuo è di limitare la comunicazione politica. Più è trasparente, meglio è.

  19. giovanni dice:

    complimenti per il sito. a mio parere di pietro ha attuato una lungimirante strategia di comunicazione. egli sta cercando di ridurre le distanza che da sempre sono interposte tra l'elettorato e gli elettori e per questo sfrutta le potenzialità  offerte dalla rete. inoltre è da notare che non ha reso accessibile il suo videopost esclusivamente sul suo sito, rischiando così di limitarlo ai suoi sostenitori, ma lo ha pubblicato su quella che al momento è la più grande piazza di contenuti audiovisivi, youtube, sbaragliando i colleghi in tempismo e accattivando, se non altro, la stima dei netcitizen. è intrinseco che la scelta deriva anche da ragioni di "opportunità " ed immagine. prima o poi anche questa frontiera della comunicazione politica doveva essere scoperta, ne seguiranno sicuramente altri.

    saluti, Giovanni

  20. Emanuele dice:

    non credo che sia una ''furbata'' esporsi direttamente con un video. Fare degli spot televisivi a carico del Consigli dei M. sarebbe stata una furbata.

    Pre quanto riguarda l'errore comunicativo, credo che non ci sia. Anzi, mi sembra che il personaggio regga meglio quì che in TV.

  21. Bongo de' Bonghettis dice:

    Non mi dispiace l'iniziativa. Non avevo alcuna idea di come potesse svolgersi un consiglio dei ministri. Sempre meglio questo tipo di informazione che quella di porta a porta.

  22. Noantri dice:

    Ne ho parlato diffusamente, e in più riprese, anche da me. Il discorso – alla fine della storia – è che a Di Pietro (o chi per lui) non gliene frega un piffero di spiegare a chicchessia nulla del Cdm. Quello che sta succedendo è che va prendendo piede un malcostume di retorica che prevede l'uso ad ogni costo del medium "nuovo", usato, "gggiovane", di moda, cool, di tendenza, di massa. Quello che sta succedendo è che Di Pietro (o chi per lui) si è messo lì con le mani sulle tempie e, pur di usare YouTube, avrebbe pure sciorinato una qualche filastrocca della propria infanzia. Poi, per fortuna, gli è venuta in mente (o gli hanno consigliato) questa furbata del Cdm, vale a dire un bel NIENTE dialettico però travestito da politichese fintamente utile al cittadino.

    (ma chi è che si ricorda UNA parola di quanto dice Tonino nel video? Chi è che la ricorderà  domani? Dove sono le idee veramente belle, grandi? Dove sono gli uomini di politica in grado di cambiare le menti delle persone con un aggettivo e non con un click?)

    Quello che fa Di Pietro non è diffondere un messaggio tramite un mezzo; ma usare la scusa di un messaggio per usare un mezzo. Non è più importante quello che si dice, ma COME lo si dice. Se Tonino avesse cantato in playback "Oops i did it again", saremmo stati esattamente allo stesso punto.

    [Ste]

  23. luca dice:

    temo che di pietro sia meno sofisticato e più pragmatico. youtube è un mezzo a basso costo per dare visibilità  al suo piccolo partito/cespuglietto. tutto questo grazie ad una terrificante legge elettorale che obbliga i partiti minori ad una continua ricerca di "visibilità ". temo che non ci sia il desiderio di fare informazione o di far sapere come si svolge il consiglio dei ministri.