“la presunta non configurabilita’ del reato perche’ nello scambio di file non ci sarebbe scopo di lucro, e’ basata su un presupposto sbagliato: per esempio, e’ gia’ un guadagno il non spendere i soldi del prezzo di copertina di un CD musicale, una mancata spesa e’ gia’ un profitto”.
Ora restiamo in attesa di un intervento di Nino D’Angelo sulla pervasivita’ del 171 ter.
Gennaio 21st, 2007 at 14:55
dalle parti delle fiamme gialle non hanno ancora imparato la differenza tra lucro e profitto?
Gennaio 21st, 2007 at 14:58
Il problema e' che Rapetto *e'* un commissario tecnico… E anche a me questa sentenza della Cassazione, cosi' come l'ho letta dai giornali, non pare affatto chiara. Non che io sia un esperto in materia… ma lui si'.
Ciao, Fabio.
Gennaio 21st, 2007 at 15:11
Bhe! A questo punto tassiamo il risparmio energetico. Perché l'energia risparmiata e quindi i soldi risparmiati sarebbero un profitto secondo Umberto Rapetto? Ma vai di CO2!
Gennaio 21st, 2007 at 15:17
Non ho capito cosa voleva dire Massimo e non capisco cosa vuol dire mau.
Sul mio blog ho appena fatto questo esempio: ho comprato l'ultimo CD di un gruppo americano (Spock's Beard, lo consiglio). Supponiamo che adesso lo metto on-line così che tutti lo possano scaricare. Supponiamo che a turno, ogni blogger compri e metta online un CD.
Secondo voi, gli Spock's Beard e gli altri autori sono contenti? Non subiscono un danno? Certo io non guadagno nulla, ma non è vero che esiste un danno economico per gli Spock's Beard?
Ora se vogliamo discutere e dire che ci devono essere nuove forme di remunerazione dell'attività degli autori, posso essere assolutamente d'accordo. Se vogliamo dire che una cosa del genere non giustifica la galera e siamo d'accordo anche su questo.
Ma immaginare che sia una cosa ovvia, normale e accettabile proprio no.
Gennaio 21st, 2007 at 15:26
Alura:
– lucro vuol dire "ci fai soldi"; profitto vuol dire "eviti di spendere soldi".
– della distinzione se ne era parlato quando è uscito il decreto Urbani.
– se non ho capito male io, questa sentenza è per un reato commesso prima del decreto Urbani, e quindi non conta un tubo per quello che succede adesso.
Gennaio 21st, 2007 at 15:30
Dimenticavo,
in realtà ci guadagno. Se in "n" facessimo il giochino di comprare ciascuno un CD e metterlo online, ciascuno spende il costo di un CD invece di n per il costo. E alla fine ho n CD. Quindi ci guadagno. E più alto è n, più guadagno (risparmiando).
Ripeto, può essere che mi sia perso un passaggio nel ragionamento. Mi piacerebbe capire. La realtà è che sulla stampa è passato il messaggio "adesso non è più illegale scaricare". E secondo me non è giusto.
Gennaio 21st, 2007 at 15:46
Alfonso,
la discussione su lucro e profitto e' molto vecchia e molto dotta sviscerata piu' volte nell'ultmo decennio nelle variazioni alla legge sul diritto d'autore e ad altre norme. Certo non necessita dell'interpretazione di Rapetto (o meglio l'opinione di Rapetto lascia il tempo che trova esattamente come la mia o la tua) ed e' una discussione strumentale che serve a dividere quanti vogliono che il download pirata sia un reato penale e quanti credono che non lo debba essere. I primi urlano "profitto" i secondi urlano "lucro".
Quindi mi pare che nessuno sostenga che sia normale scaricare materiale sotto cpotyright semmai si discute che tipo di reato sia. Ed in ogni caso il caso in esame ha comunque pochissima attinenza con tutto questo: serve solo a rinfocolare un dibattito vecchio nel quale ogni soggetto recita sempre la medesima parte.
Gennaio 21st, 2007 at 15:58
A me sembra che su molti media sia passato il messaggio "adesso si può scaricare". Maroni ha ripetuto quello che diceva in Settembre (riporto da Punto Informatico): "Bisogna – continua Maroni – trovare un modo per togliere dall'illegalità questo sistema. Non è un problema legislativo ma una questione sociale. àˆ uno scambio da privato a privato, non c'è sfruttamento commerciale, io sento l'iPod..".
Quindi se mi dici che non possiamo trasformare chi scarica in un galeotto, sono d'accordo. Ma c'è bisogno di molta chiarezza sul tema. E oggi, complice un'informazione superficiale (altro che i bloggers!), di chiarezza ce ne è poca.
Gennaio 21st, 2007 at 16:00
Ma ROTFL! Leggerò l'articolo (attialmente sto vedendo la mia squadra – Lazio – e sono col palmare), ma il virgolettato è assolutmente spassoso.
Proprio oggi, ho scritto qualcosa sul mio blog, un po' in legalese.
Gennaio 21st, 2007 at 16:04
Rimaneno solo sul merito del post, la tesi di Rapetto fa di fatto sparire il fine di lucro da qualsiasi normativa. Per esempio non dovrebbero essere concesse agevolazioni fiscali o economiche ai circoli e alle associazioni che offrono servizi per cui in altre sedi si paga. Non va sovvenzionato il volontariato, perché nel momento in cui lo si sovvenziona gli si fa risparmiare dei soldi: profitto. Se io regalo dei dischi ai miei amici dovrei avere una licenza di esercente, perché loro comunque non li pagano e gliene viene un profitto: eccetera.
Rapetto non è un ignorante, né uno stupido. àˆ però uno che ha un'idea rigida e reazionaria del diritto d'autore e una concezione militante del suo ruolo, una specie di Procura di Milano ai tempi del p2p.
L.
Gennaio 21st, 2007 at 16:16
Scusa Luca ma secondo me i tuoi esempi non calzano. Io ho diritto ad offrire un servizio gratuito in competizione con uno a pagamento. Offro qualcosa di competitivo, non la stessa cosa gratuitamente sfruttando l'altro fornitore. Se regalo un disco, io prima lo compro e poi lo cedo, non me lo tengo.
Se prendo un CD e lo rendo disponibile a tutti via p2p, sto facendo qualcosa di totalmente diverso da quello che dici tu. Ripeto, possiamo ragionare sul tipo di sanzione, ma non credo che il confronto che fai tu possa reggere.
Gennaio 21st, 2007 at 16:21
E se invece, riprendendo da un noto video di qualche tempo fa, creo una società , compro dei CD a credito, facendo delle belle falsificazioni di bilancio e poi faccio sparire i CD. Secondo la legge attuale i falsi in bilancio non sono punibili giusto? Però i miei creditori si attaccano al tram, io ho i miei bei CD senza pagarli. Tutto questo senza commettere nessun reato.
Ai pirati bisognerebbe dire invece di fare i pirla a scaricare brani e video, datevi al falso in bilancio, si rischia molto, molto, molto, meno che essere beccati a scaricare un misero mp3.
Gennaio 21st, 2007 at 16:46
Fuggetta scusa, alza la mano se tra liceo e universita' non avevi un registratore a cassette, e non ti mettevi d'accordo con i compagni di classe/corso per comperare un disco – di vinile – in una decina e poi passervelo e registrarlo.
Le major non avevano mai protestato per questo, che – presumo – in fondo vedevano come una promozione tra persone che comunque non avrebbero avuto altri soldi da spendere, tutti sentivamo le nostre cassette tranquilli e senza paura di multe e tanto meno di galera.
Ora, se adesso si parla della necessita' di spiegare ai giovanissimi che quando si scambiano gli mp3 da un lettore all'altro (o forse addirittura le suonerie sui cellulari) commettono un reato, c'e' qualcosa di molto strano, non ti pare?
Voglio dire: prendiamo atto che un modello economico e' saltato, non funziona piu', e che occorre studiarne un altro.
Non credo che sia compito nostro, di utenti o consumatori, trovare una soluzione. E forse neppure dei legislatori, salvo l'abolizione di ogni reato in merito.
Soprattutto, non credo che le major abbiano il diritto di seminare il terrore solo perche' non riescono a scoprire un altro modo per far soldi, adeguato alle nuove tecnologie.
Ciao, Fabio.
Gennaio 21st, 2007 at 16:49
Mante: wowww… adesso sulla normativa sul diritto d'autore hai la stessa autorevolezza di un alto ufficiale della Guardia di Finanza, a capo del Nucleo frodi telematiche?
Complimenti… E tutto questo grazie al tuo blog? O ti sei laureato in legge, senza dirci nulla?
Mah, io forse non capisco un cazzo di blogh, come dice Mafe, ma sul diritto d'autore l'opinione di Rapetto mi interessa – e al limite mi preoccupa – mentre della tua posso fare tranquillamente a meno.
E se questa e' l'autorevolezza che si crea nella Blogopalla… Bo'… Bella cazzata. Basta ripetere di essere autorevoli, per diventarlo?
Eppure anche Gigi' il Guru non aveva scritto questo, mi pare…
;-)
Ciao, Fabio.
Gennaio 21st, 2007 at 16:53
Domanda: ma perché prendete come oro colato quello che dice Rapetto?
Ad esempio, non notate che c'è un'evidente contraddizione in quello che è stato virgolettato?
Oltre tutto, il risparmio di spesa non è lucro se non all'interno di un'attività imprenditoriale (questo secondo la Cassazione, ma ho le mie fondate riserve).
P.S.: Alla capitale, pareggio salomonico. Mi basta l'ultimo derby…
Gennaio 21st, 2007 at 16:55
Bottari, su Zeus News, scrive appunto sulla reazione dei giornali alla sentenza e sul fatto che la legge Urbani non era ancora passata – quando i fatti sono stati compiuti. La cosa, questa volta, ci va bene perché l'opinione pubblica potrebbe liberarsi un poco da quel senso di disagio e di delinquenza che dovrebbe provare quando si scarica un MP3.
Ma sarebbe interessante anche sapere chi sono i personaggi indagati in questione; quando ho letto torino ho subito pensato al progetto Prometeo. Saranno loro? Dove si può leggere la sentenza completa? Caspita, si parlerebbe cose nate dieci anni fa…
Gennaio 21st, 2007 at 16:57
@ Ciao Fabio
Io, una laurea (senza stellette) ce l'ho (da secidi anni) e ti dico che in quel virgolettatto ci sono due cose profondamente inesattezze.
Ti basta? Vuoi un po' di giurispridenza?
Gennaio 21st, 2007 at 17:29
Grazie, Minotti, all'occorrenza ho gia' chi mi fa da consulente. E comunque, ripeto: quello che dice – anzi, scrive sul Sole – Rapetto mi pare degno di attenzione e di preoccupazione. Anche se contiene delle contraddizioni.
Ciao, Fabio.
Gennaio 21st, 2007 at 17:55
Daniele Minotti scrive:
"in quel virgolettatto ci sono due cose profondamente inesattezze"
Anche in questo virgolettato ;-)
ps. era una battuta eh (serve solo, a tutti noi, a capire che è meglio rileggere prima di postare)
Gennaio 21st, 2007 at 18:39
@ tutti
Qualcuno che può riportare integralmente lo scritto di Rapetto? E' su carta o c'è anche qualcosa su Web?
Gennaio 21st, 2007 at 20:58
un parere di un avvocato che si occupa di diritto d'autore
http://www.dirittodautore.it/page.asp?mode=News&IDNews=3849
Gennaio 22nd, 2007 at 03:12
A questo punto mi chiedo cosa succede, secondo Rapetto, se scarico un CD che ancora deve uscire ufficialmente sul mercato. :)
Gennaio 22nd, 2007 at 05:12
@ Metitieri #18
Beh. senz'altro preoccupazione perche' se chi deve far rispettare la legge da' l'impressione di non conoscerla (anche se vorrei leggere tutto l'articolo) la vedo parecchio grigia.
Il risparmio di spesa non e', di per se', lucro. Lo puo' diventare, secondo la Cassazione, in ambito imprenditoriale (ma, per me, si tratta pur sempre di qualcosa di ipotetico).
Puo', invece, essere profitto, ma ricordiamoci che l'art. 171-ter, comma 1, sanziona le varie ipotesi a titolo di lucro. Dunque, le dissertazioni su il profitto che deriverebbe da una risparmio di spesa per il mancato acquisto di un CD musicale sono senza senso.
D'altro canto, per il software (art. 171-bis) la legge prevede qualcosa di piu' del mero profitto (cio', almeno per la detenzione).
E, comunque, c'e' una norma finale che e' l'art. 174-ter. Fattispecie chiaramente amministrativa.
Gennaio 22nd, 2007 at 08:45
Si, la sentenza non vale per il dopo-Urbani, l'ultima revisione delle legge lo ha declassato a reato amministrativo, i giornali hanno valorizzato il fatto che giovani condannati a pene pesanti per il reato di violazione del copyright per il P2P gratuito sono andati assolti per decisione della Corte che fa giurisprudenza anche anticipando o surrogando o scavalcando la legislazione e cercando di interpretarla con una maggiore sensibilità in linea con i tempi e con la realtà sociale. E' quindi positiva come segnale culturale e al legislatore che invece di fare il tifoso come fa Maroni(Ministro al tempo dell'approvazione dell'Urbani su cui non ebbe niente da dire)dovrebbe rivedere la stessa Urbani in senso meno proibizionista.
Gennaio 22nd, 2007 at 09:02
Su il Secolo XIX di oggi (carta) c'e' un articolo di Rapetto che, probabilmente, e' molto simile a quello del Sole.
Devo dire che, a parte due punti di cui diro', mi sembra corretto.
Pero', appunto:
– il titolo (che, forse, appartiene ad un *titolista* e non all'autore) dice, in sintesi, che scaricare e' ancora reato. Non e' vero anche se consideriamo che con certi client P2P (es.: Emule) la condivisione e' obbligatoria. Il fatto e' che dire, semplicemente, "scaricare e' reato* non e' corretto;
– Rapetto dice che mettendo in condivisione anche senza scopo di lucro si rischia la multa con condizionale. Sarebbe stato piu' puntuale ricordare che, piaccia o no, c'e' una sorta di oblazione che, a fronte del pagamento di una certa cifra, comporta l'estinzione del reato, con fedina penale immacolata. Ma, ovviamente, non e' compito di un poliziotto. Forse;
– Rapetto fa nomi e cognomi degli imputati. Trovo che, specie considerando l'assoluzione definitiva, sia cosa scorretta. Almeno, sotto il punto di vista giuridico, non ha alcun senso e la *berlinata* mi sembra gratuita, incomprensibile.
Gennaio 23rd, 2007 at 11:09
buona serata, anzitutto.
1) non ho letto tutti i post, mea culpa, ma vado di fretta.
2) le affermazioni riprese da alcuni quotidiani sono rimbalzate da un lancio ANSA in cui qualche misunderstanding (mi hanno chiamato mentre mi spostavo in auto e il segnale era pessimo) ha compromesso l'originalità di quel che ho detto e deviato il risultato.
3) il pezzo su Il Secolo XIX è all'indirizzo http://www.umbertorapetto.it/articoli/4/ilsecoloxix_20060122.swf o altrimenti è raggiungibile andando su http://www.umbertorapetto.it, cliccando su menu, poi su articoli e quindi su Il Secolo XIX
4) la citazione dei nomi in sentenza non credo rechi pregiudizio visto che si conclama la rispettiva innocenza dei due tizi: in ogni caso mi becco la tirata d'orecchi e prometto "non lo faccio più"…
cordialmente
Umberto Rapetto