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Gen
Come gia’ sospettato qualche giorno fa da Quintarelli la RAI si rimangia l’articolo del Contratto di servizio nel quale si affermava la libera circolazione in rete dei propri contenuti con licenza CC. Niente di nuovo sotto il sole insomma.
(via PI)
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Gennaio 12th, 2007 at 09:46
i diritti ragassi, i diritti dove li mettiamo?
Probabilmente gli unici contenuti che la RAI può mettere online con licenza CC sono gli annunci delle presentatrici. Neanche le previsoni del tempo possono andare in Internet con licenza CC. Lo stato maggiore dell'aeronautica potrebbe avere qualcosa da ridire. ;)
Su, da bravi, non fate le animelle candide da blogger sognatori promossi a più alti incarichi. La vita fuori (dalla rete) è dura, sapete?
Gennaio 12th, 2007 at 09:56
Scusa, Lunar, ma è ovvio che Titanic non può essere messo in CC. Ma anche solo una coproduzione Rai sì.
Gennaio 12th, 2007 at 10:01
si se lo prevede il contratto altrimenti ciccia.
Non è escluso che in futuro in fase di stesura dei contratti si possa considerare la ditribuzione sotto licenza CC. Ma per i contenuti già realizzati o in fase di sviluppo la vedo dura, molto dura.
Gennaio 12th, 2007 at 10:30
oh yeah, ma se non inizi a scriverlo che vuoi dare la CC non ce l'avrai mai!
Gennaio 12th, 2007 at 17:55
Prendo due picciono con una fava. Delurko e aggiungo una notizia. Gianluca Stazio di rainet, rai dovrebbe intervenire al barcamp di Roma, il 20 gennaio proprio sul tema. Ottima occasione per parlare dell'art. 6
un saluto.
Gennaio 13th, 2007 at 03:44
niente di nuovo sotto il sole… o meglio sotto il cavallo… e sotto il cavallo ci sono i…
Gennaio 13th, 2007 at 18:38
magari avesse fatto solo quello.
Adiconsum ha fatto la comparazione e guarda cosa ne è venuto fuori….