Oggi e’ stato il giorno dell’annuncio del Decreto Gentiloni sull’oscuramento da parte degli ISP dei siti a contenuto pedofilo. Ci sono decine di articoli in rete ma tutti o quasi ripetono il comunicato stampa del Ministro delle Comunicazioni. Il sito web del Ministero continua a fare schifo come all’epoca di Gasparri (Gentiloni aveva promesso rapidi cambiamenti e spinto gli utenti a sottoscrivere una newsletter che a quanto mi risulta non ha spedito nemmeno un messaggio) e soprattutto non ha online l’unica cosa interessante da leggere, vale a dire il decreto stesso. O almeno io non l’ho trovato. Tutto questo, su Internet, e’ male.

p.s. mi piacerebbe sapere chi e’ il grafico che ha pensato la splendida animazione in flash della barchetta nel logo del Ministero.

29 commenti a “FARSI UNA IDEA DA SOLI SI PUO’ ?”

  1. claudia dice:

    A rigore non si dovrebbe attendere la Pubblicazione nella GU? Ho provato anch'io, e non ho trovato nulla.

  2. kit dice:

    Ci sono poche cose che mi ripugnano più di un pedofilo. Una di queste sono i ministri che censurano la rete. Oggi un manipolo di maniaci (che escono dal web e affollanno i peer to peer, LimeWire oggi sembrava un bar per depravati), domani qualcun altro. A casa, anche i ragazzi del governo liberal.

  3. SCiBiZ dice:

    Se ti può consolare non vi è nulla neanche sul sito del dicastero delle Riforme che ha realizzato, insieme al ministero delle comunicazioni, il suddetto decreto. Inoltre, giusto per completezza, al momento non troverai nulla neanche sul sito della polizia postale che per alcuni mesi ha sviluppato l'istruttoria a seguito della quale è stato scritto il decreto.

    Attenderemo con ansia, magari dopo l'epifania…

  4. merlinox dice:

    Poi mi spiegheranno come fanno ad oscurare i siti pedo-pornografici italiani.

    Ma secondo loro un idiota pernopornagrafo è così incapace che fa un hosting in Italia?

    Sicuramente tutte quelle merde di siti li sono hostati in paesi intoccabili: thailandia, laos, …

  5. Tolli dice:

    Si, credo che si debba attendere la pubblicazione sulla GU, i siti istituzionali siu comportano così e, forse, non potrebbero fare diversamente. Credo che ,questa volta abbia ragione Don Fortunato di Noto: sostiene che il decreto non cambia nulla perché già  oggi, con la collaborazione dei gestori, un sito pedofilo viene oscurato dopo 3 ore che l'hanno scoperto a meno che i server non siano in Russia o altri Paesi a cui il decreto ovviamente non si applica. Don di Noto sostiene che il problema non è tanto più individuare e oscurare i siti ma identificare, salvare e assistire i bambini vittime della violenza pedofila, quindi il decreto non serve molto lo dice perfino don Fortunato.

  6. Massimo Moruzzi dice:

    invece è bella, la barchetta. Ed è anche indicativa, soprattutto, dello stato del progresso delle telecomunicazioni in Italia…

  7. Stefano "Free.9" Scardovi dice:

    Anche io ho cercato in lungo ed in largo il testo senza trovarlo. Penso che la pubblicazione in Gazzetta non sia necessaria dal momento che il testo della finanziaria era disponibile sui siti istituzionali gia' prima della firma di Napolitano.

    Ho letto che bloccheranno i server a livello di IP, dunque rischia la censura anche il sito onesto che suo malgrado e a sua insaputa e' sul medesimo server?

    Infine, 6 ore per il blocco. Ma in base ad un decreto del giudice, in base ad una segnalazione a mezzo fax, in base a cosa?

    Ultimo, ed i piccoli provider che ancora esistono dovranno avere sempre uno pronto a ricevere la comunicazione?

    Dopo l'ultimo, ed i server proxy magari all'estero? Li blocchiamo tutti di principio?

    Purtroppo la politica e' sempre piu' comunicati e sempre meno testi normativi.

  8. Massimo Moruzzi dice:

    è come i comuni che scrivono "comune denuclearizzato" sotto il cartello…

  9. Gianluigi dice:

    Caro Tolli, Don Fortunato di Noto potrebbe occupare il suo tempo a cercare di eliminare le cause della pedofilia, invece che i suoi effetti. Potrebbe chiedere dei corsi di formazione adeguati per gli insegnanti, che sono sicuramente i primi, esterni alla famiglia, che potrebbero accorgersi che qualcosa non va in un bambino. Dobbiamo ricordare che i casi più frequenti di pedofilia avvengono in famiglia o in vicinanza? Altro che perdere tempo a censurare un IP, con il rishio che oggi si fa giustamente contro i pedofili, domani lo stesso meccanismo può essere utilizzato contro chi non la pensa come il governo!

  10. Tolli dice:

    Credo che se il problema fosse oscurare dei siti pedopornografici anche i sostenitori della libertà  assoluta dell'informazione e del web non avrebbero particolari obiezioni, il problema è la "zona grigia" cioè i motori di ricerca, i contenitori di video tipo youTube, i sistemi P2P legali o "clandestini" che possono pagare le conseguenze dell'introduzione di video in cui magari le immagini pedoporno sono fr4ammezzate ad altre corrette. In questo senso è ovvio che più che leggi valgono codici deontologici che le associazioniu dei provider insieme a quelle dei consumatori devono non solo redarre ma applicare coerentemente e pazientemente. E' chiaro anche che sempre più il commercio e lo scambio di materiale pedopornografico in Rete avverrà  su darknet, con l'uso della crittografia e soprattutto sui videocellulari, anzi penso che ormai sia quasi tutto lì sui cellulari e che anche il decreto sia datato e superato largamente.

  11. Gianluigi dice:

    Caro Tolli, allora non ci siamo proprio capiti, io ti parlo di combattere la pedofilia, tu continui a chiederti come evitare lo scambio di immagini pedoporno. Mi sembrano due obbiettivi diversi. Ritornando a Don Fortunato di Noto, potrebbe aiutare molto di più se andasse a fare il missionario in uno di quei paesi dove i bambini vengono sfruttati sessualmente, aprendo una casa di accoglienza, piuttosto che passare le giornate a visitare siti porno.

  12. Axell dice:

    La barchetta è Elettra, la nave di Marconi! Insomma, un po' di rispetto :-)

    Cmq il comunicato oggi e' su.

    Meglio tardi che mai…

  13. Massimo Moruzzi dice:

    ah, Marconi. bei tempi, quando eravamo avanti – il secolo scorso.

  14. Taz70 dice:

    Boh, ma qualcuno ha capito piu' che altro che cosa cambia rispetto alla situazione attuale? Perdonate la semplificazione, ma non vedo grosse differenze..

  15. Massimo Moruzzi dice:

    ma come? c'è una Legge! ;-)

  16. Franco dice:

    Non cambierà  assolutamente nulla, è la solita tattica di questo patetico governo, tutto chiacchiere e distintivo.

    Ed è, spiace dirlo, la vecchia tattica democristiana, si fanno grandi proclami di principio si annunciano cambiamentii radicali e/o radiosi futuri, senza alcuna reale intenzione di mantenere ciò che si promette. Tanto gli italiani sono sempre gli stessi di allora, sono distratti e superficiali, dimenticano in fretta, sono cinici e disinteressati a quasi tutto.

    Solo calcio e tv riescono a smuoverli davvero, per questo i cambiamenti, le GRANDI riforme eternamente annunciate, nascono e sopravvivono solo sui media.

    C'è un detto nel mondo anglossassone che recita più o meno: "La politica è l'arte di impedire alla gente comune di impicciarsi dei problemi che li riguardano".

    I dc ne hanno fatto una filosofia di vita.

    No, non cambierà  proprio nulla, i pedofili possono stare tranquilli, la lotta all pedofilia è in cattive mani.

  17. Massimo Moruzzi dice:

    vi prego, però…

    ditemi almeno che Don Fortunato di Noto NON è quel parroco che ha detto che avrebbe voluto avere Cannavaro come chierichetto dopo che questi vinse il pallone d'oro…

    che ognuno ha le proprie, di perversioni sessuali, e va bene che Cannavaro è ormai – e per ragioni che mi sfuggono – un'icona del mondo gay, ma a tutto c'è un limite…

  18. vb dice:

    Giusto per la precisione, da noi nel "Comitato Consultivo per la Governance di Internet" del Ministero dell'Innovazione non è passato assolutamente nulla in proposito, nemmeno un avviso "ci stiamo lavorando". D'altra parte, questa è materia delle Comunicazioni, non è che siano tenuti a consultarci in alcun modo… anche se stiamo cercando di suggerire al governo nella sua interezza che, se i vari ministeri coinvolti si parlassero prima di uscire sui giornali, i risultati sarebbero migliori (vedi anche le dichiarazioni di Fioroni su presunte "leggi anti-Youtube" un mesetto fa).

  19. Tolli dice:

    Caro Gianluigi, la pedopornografia non è la pornografia. La pornografia rappresenta la sessualità  anche nelle sue forme più estreme, immorali, depravate tra adulti, uomini e donne, consenzienti, eventualmente anche con animali(non consenzienti) mentre la pedopornografia rappresenta la sessualità  di adulti con bambini non maturi, non liberi. Chi voglia di realizzare, consumare, scambiare pornografia è liberissimo di buttare così il suo tempo e denaro e la Chiesa e lo Stato è bene che ci mettano il becco meno possibile, se non per niente, salvo evitare sfruttamento, violenza e schiavitù. La pedopornografia è un reato grave, va perseguito con tutti i mezzi legali, nel rispetto dei diritti di comunicazione ma va perseguito ed è un peccato mortale ed è bene che anche la Chiesa se ne occupi poichè è stato detto "è meglio che si leghi una macina al collo chi scandalizza uno di questi piccoli". Si possono poi discutere, ovviamente, mezzi e metodi della lotta alla pedopornografia offline e online. Certo è meglio prevenire che combattere ma la pedopornografia on line e fuori rete alimenta ed è alimentata dalla pedofilia, non è solo un effetto ma anche una causa del "turismo sessuale" che è una piaga dell'occidente corrotto e crruttore. Perciò niente lapidazioni o forche per i pedofili ma carcere duro, cure psichiatriche e oscuramento dei siti è il minimo.

  20. camu dice:

    La barchetta è cliccabile, per chi non se ne fosse accorto, e porta qui

    http://www.comunicazioni.it/it/nave_elettra.html

  21. claudia dice:

    Mi fa specie – uso la rete, Internet ma non sono un'esperta e quindi molti quesiti che per alcuni possono essere stupidi per me non lo sono- che non si possa impedire la visione di siti pedofili, per esempio thailandesi. Ma non ci sono i firewall?

    E' quindi impossibile bloccare la visione di un sito in Italia se il server è all'estero e senza la consulenza del paese dove il sito si trova?

  22. Massimo Moruzzi dice:

    Ciao Camu,

    hai visto? se avessero messo un link testuale, qualcuno di noi ci sarebbe arrivato di sicuro all'Elettra prima del 20esimo commento…

  23. vic dice:

    Claudia, mettiamola così: un sito è come un appartamento di un edificio in una città , ci puoi arrivare facendo molte strade diverse.

    Metti per esempio che stia a Parigi: se pure chiudessero le frontiere tra Italia e Francia, se pure interrompessero l'autostrada a Ventimiglia, tu potresti sempre arrivarci passando dalla Svizzera. O allungando via Austria e Germania. O con la nave fino in Tunisia e poi via Algeria, Marocco, Spagna. Mi fermo qui :-).

    Insomma, o isoli l'Italia intera (in stile cinese), o non potrai mai impedire che un italiano arrivi a Parigi, in quell'edificio, in quell'appartamento.

    Quindi, l'unica è che chi ha giurisdizione su Parigi (i francesi) sigilli l'appartamento dove succedono brutte cose, possibilmente senza tirare giù l'intero palazzo con la dinamite seppellendo gli incolpevoli vicini di casa.

  24. gp dice:

    Il discorso è semplice: nessun potere politico deve censurare Internet. La soluzione la si deve trovare, ma mai la censura su Internet. Non serve a niente, e aumenta il rischio che ciò venga fatto per altri scopi. Dobbiamo difendere la libertà  acquisita. Certo che più andiamo avanti, con questi politici…

  25. Massimo Morelli dice:

    Vic, ti eleggo mio metaforologo preferito.

  26. Tolli dice:

    Il diritto di un'autorità  pubblica,auspicabilmente multinazionale,con tutte le procedure e i garantismi previsti e prevedibili per evitare abusi di bloccare la circolazione, in varie forme, di materiale pedopornografico in Rete , pur con tutti i limiti tecnici e di efficacia in ordine al blocco non può essere messo in discussione a meno che non sia anarchici e quindi contrari per principio a leggi o autorità  oppure pedopornografi on line. Sarebbe come dire vendere cassette pedopornografiche è reato, vederle e detenerle in casa è reato, produrle è reato ma poi si possono far circolare in Internet? Nessuno Stato può accettare la prosecuzione di un reato in Internet punito gravemente nella realtà  offline, è chiaro questo?Anzi un'eccessiva tolleranza sulla pedopornografia on line nei Paesi occidentali può costituire un alibi facile per quei regimi autoritari, cinese o quelli islamici, che con la scusa di arginare la pornografia in Rete censurano sistematicamente la Rete anche nei suoi contenuti politici, sociali, culturali, partecipativi. Se non ci fosse una repressione pubblica della pedopornografia on line nascerebbe dei giustizieri privati che oscurerebbero selvaggiamente e poi la polizia di stato cosa dovrebbe fare: incriminare gli hacker che hanno oscurato siti pedofili, in nome di quale tolleranza civile?

  27. gp dice:

    Tolli, secondo me c'è una perversa incomprensione dello strumento "Internet" dietro questi provvedimenti.

    "Nessuno Stato può accettare la prosecuzione di un reato in Internet punito gravemente nella realtà  offline, è chiaro questo?"

    L'errore sta qui, Internet *non* è la realtà  "offline". Se esiste un reato nella realtà  "offline" questo reato va perseguito nella realtà  "offline" non in Internet. Perché? Perché non serve a niente. Sembra che il mondo sia diventato pieni di delinquenti da quando è arrivato Internet – c'è qualcosa che non torna, se non appunto questa faciloneria nel spostare il problema là  dove sembra più facile risolverlo. Pedofilia su Internet? "Ottimo!! Blocchiamo gli IP". Questi provvedimenti sono delle stupidaggini. Vedrai che quando la pedofilia viene sconfitta nella realtà  "offline" non ci sarà  più su Internet.

    "Anzi un'eccessiva tolleranza sulla pedopornografia on line nei Paesi occidentali può costituire un alibi facile per quei regimi autoritari, cinese o quelli islamici, che con la scusa di arginare la pornografia in Rete censurano sistematicamente la Rete anche nei suoi contenuti politici, sociali, culturali, partecipativi."

    Stai rovesciando la frittata: cosa ti fa pensare che i "paesi occidentali" siano immuni dal vizio di censurare? Abbiamo dimenticato la storia dell'ultimo secolo? Non serve andare tanto in "oriente" per rendersi conto dei ripetuti tentativi dei paesi ricchi di controllare i media. Con la scusa di arginare la pedofilia, i *nostri* governi potrebbero censurare sistematicamente la rete (senza ovviamente che si sappia). Qualcuno è disposto a correre questo rischio? Basta leggere la storia per farsi un'idea di quanto sia importante *non* correrlo. Nessun autorità  ha il diritto di censurare la rete, pubblica, privata, nazionale o internazionale che sia. Primo perché non serve ad arginare niente; secondo perché il rischio di corruzione del potere è sempre troppo alto.

  28. Tolli dice:

    Mi pare che il decreto meriti un regolamento di attuazione e di essere precisato in alcune parti, rispetto a problemi come gli Ip dinamici, dei links etc. Il problema è, ovviamente, che le cose stavano così già  prima del decreto: già  ora la magistratura può disporre l'oscuramento e l'inaccessibilità  di siti web in tempi piuttosto rapidi, cosa che avviene normalmente con una frequenza modesta perché, fortunatamente questi sito non sono decine di migliaia, e non risultano gravissimi o solo gravi abusi: contestatori censurati in Italia come pedofili, etc, questo in ambito europeo con ampia reciprocità  con i partner comunitari. Negli Usa, patria di Internet, l'Fbi ne fa chiudere molti ogni anno e non ci sono rivolte contro la prassi che colpisce la pedofilia on line. Per questo penso che il provvedimento non cambi molto, anche perché ultimamente i siti porno non sono accessibili a tutti ma con chiavi, etc., è quindi sempre più monitorare il fenomeno.

  29. Gianluigi dice:

    Caro Tolli, ciò che dici è giusto. Ma ancora mi devi spiegare il collegamento tra l'oscuramento di un sito per gli italiani e la lotta alla pedofilia. Io non lo vedo. Diverso sarebbe stato ad esempio annunciare un accordo del tipo: da domani un qualsiasi giudice italiano può chiamare al telefono un giudice del paese XX per indagare su chi mantiene un sito web http://www.pedofilia.XX, per identificar i minori ritratti e salvarli. C'è per caso un accordo del genere? A me sembra che oscurare il sito non porti alcun vantaggio per i bambini utilizzate ne alcun svantaggio per i gestori. O mi sbaglio?