Ogni tanto capita che qualche commento salti dalla sua paginetta apposita fin qui. Per esempio questo commento di Leonardo di oggi sul convegno sulle reti relazionali tenuto a Roma sabato.

Secondo me si parla troppo di graffiti sulle pareti, questo è il guaio. Hai un bel da dire “raffigurazione rituale”, “proiezione del futuro” e blah blah blah, a parte che se ne parlava intorno al fuoco già  nella scorsa glaciazione, ma insomma, c’è davvero qualcuno che osa paragnorare il sano esercizio all’aria aperta della caccia con quell’abitudine muffita a scribacchiare le pareti?

E la fisicità ? Dove la mettiamo la fisicità ? Opportunamente Maria Rita Parsi parla di ‘fantasmizzazione’ del corpo, di assenza di fisicità . La paRete della grotta vuol dire assenza di vista, odore, suono. Il graffito quindi è una mediazione alla relazione. Hai le tue parole, ma non ti metti in gioco con il tuo aspetto, la tua voce, primo assoluto veicolo di comunicazione. Posso tradurre? E’ una pugnetta magalitica, ‘sta abitudine al graffito.

Io propongo di trucidare chi ci prova di nuovo, poi li mangiamo, e fino alla primavera dovremmo stare a posto. Poi dovrebbe arrivare qualcosa da sud, stambecchi, aironi, mboh. Ma di sicuro a disegnarli non arrivano prima, sapete? La fisicità , ragazzi, come faccio a spiegarvelo meglio. Fi-si-ci-tà .

leo

4 commenti a “LA PA-RETE DELLA GROTTA”

  1. Fabio Metitieri dice:

    E' vero: qui i commenti sono sempre migliori dei post. E' un tipico blog forumizzato, ormai, dove i post, spesso scarni e poco significativi, servono solo come spunto.

    Ciao, Fabio.

  2. leo dice:

    Be', grazie.

    Naturalmente per "magalitica" intendevo "megalitica"

  3. Lepidus dice:

    Si può anche ironizzare, ma in realtà  la Parsi ha ragione: solo una generazione di nevrotici rimbambiti può preferire la rete alla relazione umana. Non molti anni fa alla sera si usciva e si andava al circolo o al bar. Adesso ci si mette a chattare o a commentare sui blog.

  4. elvetico dice:

    Balle. La fisicità  serve a chi la cerca, e quindi non va su internet (al mondo è una forte minoranza quella che perde tempo in rete), mentre internet è una risorsa preziosa per chi ha "problemi di socializzazione", che vuol dire chi preferisce parlare di robe strane con uno di Palo Alto piuttosto che di figa e motorino con i suoi compagni di liceo. A ciascuno il suo. Molto probabilmente nel paleolitico c'era gente che preferiva dipingere ad andare a caccia.