Contrappunti, su Punto Informatico di domani.

Devo dire che oggi ho archiviato con sollievo gli ultimi numeri di Eurostat pubblicati il 10 novembre 2006, sulla penetrazione di Internet nei 25 stati dell’Unione Europea. Per inciso l’Italia è terz’ultima e se la gioca con Cipro, lasciando la maglia nera alla Grecia. Dico questo perchè la nostra pauosa e cronica arretratezza mai a sufficienza sottolineata (per dire, la Lituania, la Slovenia e la Slovacchia hanno numeri assai migliori dei nostri) porta con se’ una piccola residuale speranza: quella che domani, quando un numero maggiore di cittadini della Penisola si avvicinerà  alla rete, non saremo costretti a subire notizie come quelle che abbiamo ascoltato negli ultimi giorni. (continua)

8 commenti a “ANTEPRIMA PUNTO INFORMATICO”

  1. mattions dice:

    Molto bello…. e sono perfettamente d'accordo con te.

    P.s.: C'è un typo :) occupa di soggetti con al Sindrome di Down..

    al al posto di la

    ciauz!

  2. momin dice:

    Oltre al piccolo refuso, nella stessa frase c'è una singolarre "reticenza": perché non scrivi che a Vividown la segnalazione fu passata da una coppia di blogger, i primi a segnalare (e indignarsene) il video nel loro blog?

  3. eMMe dice:

    Non sono molto d'accordo con le motivazioni. Quella è la facciata.

    Io in questa ricerca di marcio in rete ci vedo pari pari la classica denigrazione che i media esistenti fanno al nuovo media, come (risibile) controffensiva per salvaguardare i propri spazi e le proprie posizioni percepite in pericolo.

    Un po' come il cinema, che ha sempre raccontato il mondo della televisione in modo molto fosco, fatto solo di personaggi negativi, arrivisti capaci di calpestare qualunque cosa.

  4. fede mello dice:

    meno male che in questo paese ci sono anche persone intelliggenti. come massimo mantellini.

  5. corrado baccarini dice:

    Buona parte della stampa che oggi martella internet è la stessa che ha archiviato con pochi titoli (prontamente spariti in pochi giorni) il caso del vice direttore di Libero che faceva la spia per i servizi deviati. Visti i presupposti quante notizie quantomeno guidate avrà  pubblicato?

    Sul net, almeno, le cose si vedono da tutti i punti di vista (se uno li vuole cercare).

    Invece di perdere tempo a demonizzare la rete certi giornalisti farebbero meglio a fare il loro mestiere sul serio (vedi Report su Rai tre) e non a discutersi addosso ed autoreferenziarsi senza dare una vera notizia.

    Senza quel filmato nessuno avrebbe preso provvedimenti contro quei mentecatti che hanno maltrattato il compagno Down. Le cose è meglio saperle, e saperle in tanti, per combatterle e un domani prevenirle.

  6. jova dice:

    tutto molto bello ma io , che mi reputo una persona ottimista, vorrei sottolineare un paio di punti:

    1- Anche se come dici tu "la maggior parte degli allarmi riguarda questioni risibili e dubbie" , dopotutto non siamo in Cina e la censura ,per ora, tenta solamente di demonizzare un mezzo comunicativo di cui ,sempre per ora, non riesce ad avere il pieno controllo; per fortuna ci sono ancora persone intelligenti che riescono a capirlo e a smascherare questi tentativi

    2-I numeri che tu citavi forse andrebbero anche contestualizzati, forse il fatto che siamo il paese "più vecchio" d'Europa, influisce su questi numeri, vista l'ostilità  che hanno le persone anziane del nostro paese, in generale, verso tutto ciò che è nuovo e che proprio attraverso questa ostilità  fa breccia la disinformazione che citavamo prima. Altri numeri forse andrebbero citati, la stragrande maggioranza dei giovanissimi si collega ad internet oggi ed anche se tu minimizzi la pedofilia su internet, a me fa molta paura. In questo contesto ,forse, un informazione vera ,intesa anche come prevenzione, andrebbe aumentata magari cambiandola nelle forme, riuscendo cioè a distinguere il male dai mezzi che sceglie per propagarsi.

    Saluti Marco G.

  7. Margherita dice:

    Bello l'articolo ma raggiunge solo chi la rete la conosce e non chi della rete ha paura (forse perché la tecnologia mette in luce "le cose brutte" che esistono ma che è meglio tener nascoste…).

  8. Bistecca dice:

    "Possiamo mettere regole rigide, ma non tutto però può essere repressione. Dobbiamo fare un grande sforzo per far sì che i nostri ragazzi siano convinti delle loro scelte e dei comportamenti da seguire". Lo ha detto il ministro dell'Istruzione Giuseppe Fioroni commentando la vicenda di una preside genovese che aveva minacciato di sospendere due studenti sorpresi a baciarsi davanti alla scuola.

    Tornando poi sugli ultimi episodi che hanno visto adolescenti quali protagonisti di violenza Fioroni ha proseguito: "E' indiscusso che nella società  della comunicazione, se ai ragazzi di ogni ordine ed età  gli si pone davanti l'immagine del protagonismo a tutti costi, dal reality show al videogioco, alla rete sulla quale arriva tutto, l'idea di emulare diventa forte e credo che dovremmo prendere provvedimenti rapidi ed urgenti".