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Ott
Per ragioni legate alla politica industriale di Telecom Italia da qualche anno a questa parte le prese di posizione sulla politica delle reti della Associazione Italiana Internet Provider sono spesso coincise con la difesa degli interessi degli utenti della rete Internet. Il giorno in cui in Italia esistesse (esistera’ mai?) un mercato aperto all’accesso alla rete gli ISP ritorneranno, fisiologicamente, “controparte” in moltissime questioni. Ma fino a quando Telecom Italia continuera’ a controllare il 90% dell’accesso alla rete, beh fino ad allora e’ come fossimo tutti una grande famiglia. E l’appello urgente alla Autorita’ Comunicazioni di AIIP oggi e’ a tutti gli effetti un nostro appello.
(via Stefano Quintarelli)
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Ottobre 27th, 2006 at 18:07
Quello che dice Mante è vero anche se spesso gli ISP alternativi della "prepotenza" di Telecom Italia ne hanno fatto un alibi. Il problema è che l'AIIP, senza volerlo, è un po' vittima di sè stessa: ha agitato la questione dello scorporo della Rete da 2 anni e alla fine la stessa Telecom Italia strumentalizza la questione per tenere inchiodata l'Authority per 2 anni su questo distraendola dal controllo di Telecom oggi e scaricando la rete d'accesso tradizionale per monopolizzare la nuova. Telecom è molto brava a fare i suoi interessi, l'Aiip un po' ingenua, per lo meno.
Ottobre 27th, 2006 at 18:11
L'Aiip dovrebbe fare un passo indietro, stabilire un rapporto più forte con le Associazioni dei consumatori, sono loro in questo momento quelle che possono rappresentare veramente gli interessi degli utenti contro Telecom, controparte arrogante, esosa e prepotente e non gli ISP alternativi, spesso nel loro piccolo non meno prepotenti e arroganti.
Ottobre 27th, 2006 at 18:20
Poi qualcuno mi deve anche spiegare la posizione dell'Aiip sul cosidetto "progetto Rovati" che prevedeva oltre alla divisione stile OpenReach di proprietà di Telecom Italia ma con gestione indipendente che si sta profilando , anche l'altra ipotesi della società a maggioranza pubblica con la partecipazione degli altri operatori, gli ISP dell'Aiip avrebbero partecipato alla società e con quale apporto finanziario, su che stima del valore della rete e con quali capitali visto che non navigano nell'oro. Io ho capito che l'Aiip simpatizzava per questa soluzione ma poi non si è fatta avanti con pèrogetti chiari, ad esempio affidando ad un advisor un progetto di massima, forse perché aveva paura di essere magari anche presa sul serio e poi dover davvero cacciare i soldi?
Ottobre 29th, 2006 at 13:59
Tolardo a volte è disarmante. Mi fa pensare che, sotto sotto, pur riconoscendo la posizione dominante di Telecom, non riesca ad ammetterne la posizione prepotente.
A leggere ciò che scrive sembra quasi che Aiip, che dice le stesse cose di Assoprovider e consumatori, sia quella che punta il dito accusatorio e basta.
Nella condizione di mercato esistente, i provider a me sembrano sullo stesso piano degli utenti: nella cacca.
Ottobre 30th, 2006 at 09:25
Rilevo che quelli della Telecom oltre ad essere prepotenti sono anche furbi(troppo), basta vedere come hanno scippato ai concorrenti l'argomento dello scorporo lasciandoli in braghe di tela.