Leggo sulla Reuters che il nostro paese, primo in Europa, ha adottato il “Child Exploitation Tracking System”. Sara’ che quando leggo (riferito all’Italia) “primi in Europa” immediatamente mi preoccupo e allora vediamo cosa e’ questo CETS. Non ci sono molte informazioni disponibili (o almeno io non le ho trovate). Si tratta di un sistema di tracking online prodotto da Microsoft per il governo canadese dopo che nel 2003 un sergente della polizia di Toronto scrisse una mail preoccupata a Bill Gates lamentando l’incremento della pedofilia online. MS che ha speso qualche milone di euro in sviluppo della piattaforma la fornisce gratuitamente (o almeno cosi’ ha fatto in Canada). Si inizia bene, la parte agiografica e’ molto ben delineata, quasi tutti gli articoli presenti in rete citano questo contesto deamicisiano e poco d’altro. Dopo il Canada dove il sistema e’ stato sviluppato da MS Canada nel 2005 solo il governo indonesiano sembra aver finora aderito all’iniziativa. Un po’ poco per un progetto che si basa sull’interscambio dei dati su base sovranazionale per inseguire i pedofili su Internet. Il sistema, per quello che si riesce a capire, dovrebbe unire in un unico database informazioni molto differenti: schede segnaletiche di pedofili accertati, dialogi di chat room, alias di posta elettronica, transazioni bancarie, foto e log di navigazione in rete. Come appare subito evidente i problemi di utiizzo e tutela dei dati sensibili sono di difficile gestione e forse proprio in questo sta la scarsa diffusione di CETS fino ad oggi. Poi chi autorizza la capacita’ di monitorare online l’attivita’ di eventuali sospetti? Dove risiede fisicamente il DB e chi ne e’ responsabile? E poi che ne sara’ domani di un simile sistema di tracciamento? Potra’ essere utilizzato anche in ambiti differenti rispetto alla pedofilia? E come si porrebbe MS per esempio se un simile sistema dovesse aiutare a monitorare per esempio gli utilizzatori dei sistemi P2P alla ricerca di quanti violino il copyright magari aggirando i DRM di MS stessa? E soprattutto i responsabili della Polizia Postale italiana primi-in-Europa, si sono posti questa ed altre domande nel momento in cui hanno firmato un accordo del genere?

3 commenti a “PRIMI-IN-EUROPA”

  1. MrReset dice:

    Ciao.

    Io ero alla presentazione, e la domanda sulla privacy, ovviamente è stata posta. Il sistema non traccia gli utenti, è un data base standard per compiere le indagini, in mano solamente alle forze di polizia.

    Ad esempio, io ho chiesto se il sistema potesse funzionare anche per seguire le tracce dei terroristi, che mi faceva capire se l'ambito era allargabile, visto le scarssissime informazioni disponibili, ma la risposta è stata un no, purtroppo.

    Il motivo è semplice: chi si scambia materiale pedopornografico ha un tipo di comportamento in rete piuttosto preciso ed identificabile, ossia cerca delel fotografie e video. Avere un database che monitorizza i siti sospetti per gli italiani, per i canadesi e per gli altri permette di velocizzare le procedure d'indagine e fare collaborare gli investigatori.

    Inoltre, i siti con contenuti pedofili hanno una fortissima connotazione internazionale, quindi si rende necessario trovare dei sistemi comuni di ricerca.

    Che poi il progetto abbia uno sfondo di lobbing da parte di Microsoft, è un altro paio di maniche, ma questo sospetto c'è sempre, per qualsiasi cosa faccia l'azienda.

  2. arbaman dice:

    In effetti inizio a identificare come sinonimi le parole lobbying e Microsoft quando si ha a che fare con la pubblica amministrazione e le aziende collegate.

    Capisco e condivido l'impegno nella lotta alla pedofilia, però mi lascia perplesso l'efficacia di un sistema che non comprenda nel database paesi come gli Stati Uniti per la parte legata al web e Brasile e la Thailandia per esempio, paesi nei quali molti vanno per le loro "vacanze" e con cui avrebbe un senso condividere le informazioni per migliorare e velocizzare le indagini.

    O forse non ho ben capito io cosa il sistema si propone di migliorare ?

  3. Giuseppe dice:

    Mhm, M$ o meno il tutto non e' altro che l'ennesimo accrocchio per spiare i "sudditi", in questo caso invece che la scusa del terrorismo islamico utilizzano la pedofilia, ma il fine e' lo stesso. Fra qualche anno ci sara' lo scandalo (scandalo, scandalo!) delle intercettazioni "abusive" fatte con questo sistema.

    Sintomatico il lapsus (?) dell'articolo su "la repubblica" su questo argomento il Prefetto presente alla dimostrazione ha dichiarato che:

    "Secondo un recente dato Istat poi il 70% degli utenti che usa internet ha meno di 14 anni …"

    Ecco, appunto, siamo (siete, sono?) tutti minorenni e come tali vengono (verrete, veniamo?) trattati.