Secondo la Suprema Corte linkare risorse sul web che violano opere tutelate (cfr. le partite di calcio trasmesse da Sky in Italia) va considerato “concorso in reato”. Anche se il reato (cfr. trasmettere in Cina, anche su Internet, partite di calcio di cui si sono regolarmente acquistati i diritti) potrebbe non essere mai esistito.

(via repubblica.it)

16 commenti a “SKY IS THE LIMIT”

  1. Massimo Moruzzi dice:

    interessante, sta cosa. incredibile.

  2. No dice:

    Se avete un sito con dei link ad opere tutelate mettete un disclaimer sul sito:

    Concorso in Reato aut.min.ric. ma non concessa (chiedere ad Urbani per maggiori informazioni)

  3. LockOne dice:

    babbe', ma poi esce l'indulto.

  4. Manuele dice:

    Questi sono completamente fuori di testa…

  5. Alessandro Longo dice:

    Mante, non è così che va vista la cosa.

    Il reato lo fanno gli utenti che vedono/scaricano quelle partite senza averne il diritto e i link sono il concorso (facilitazione) a quel reato.

    E' contro questo principio che bisogna- se vogliamo- fare battaglia, questa regionalizzazione di tutto in nome di un diritto feudatario. Altrimenti hanno gioco facile a dire che non capiamo e che siamo disinformati (vedi risposta di Mazza su Punto Informatico)

  6. massimo mantellini dice:

    ale on dire cazzate dai…..

  7. Gianluigi dice:

    Caro Ale, forse non hai seguito la questione: la società  in questione, quella cinese che trasmetteva le partite, aveva regolarmente acquistato i diritti da Sky. Tanto è vero che non mi risulti che Sky abbia potuto niente contro tale società . Quindi la tua affermazione va riletta come: gli utenti che vedono/scaricano quelle partite non commettono nessun reato e i link sono il concorso (facilitazione) a quel non reato.

    Ti è più chiaro di che papocchio hanno combinato?

  8. Alessandro Longo dice:

    E' chiarissimo, ho fatto un articolo e interivstato le fonti dirette. L'emittente aveva diritto a trasmettere in Cina, il diritto non si applicava a utenti non cinesi.

    Sulla lettera della legge non si transige. BIsogna cambiare le leggi, non ostinarsi a non capirle

  9. massimo mantellini dice:

    quindi alessandro mi confermi che il "reato" lo compivano coloro che guardavano le partite mentre il "concorso in reato" quelli di coolstreaming? Spiegami meglio dai che e' importante…..

  10. .mau. dice:

    beh, allora è semplicissimo. Basta mettere il link e scrivere "questo link è valido solamente se in questo momento ti trovi in Cina. Usarlo in un'altra nazione può configurare un'ipotesi di reato; sicuramente non può essere usato se ci si trova in territorio italiano".

    D'altra parte, come faccio a sapere da dove arrivano i miei lettori?

  11. Alessandro Longo dice:

    Sto cercando di trascinare Andrea MOnti in questa discussione, perché lui sa spiegare meglio.

    All'epoca delle prime denunce, lo intervistai, così come sentii le varie parti, ed emerse che il reato stava nel fare uscire quelle trasmissioni dalla Cina.

    Ora ci metto un po' di mio… ma è come se io vado in Olanda, compro erba, poi vado in Italia e alla dogana dico "che volete, è legale, lì è legale!".

    :))

    Chi mi facilita il download delle trasmissioni rischia di essere equiparato al programma peer to peer che mi facilita il download di roba pirata. Si sta impoenndo questa interpretazione della legge: colpevoli tutti, gli scaricatori e i facilitatori. E addirittura si sta imponendo l'interpretazione come "associazione a delinquere", contestazione che prevede la custodia cautelare. Avete capito? Fra un po' queste cose saranno come i reati di mafia:)))

    Il problema è che le leggi sul diritto d'autore ci stanno scavando la fossa intorno. La soluzione non è negare la fossa, ma farla ricoprire dal buon senso.

    Vedi pezzone di me e Monti su Nova di 2 settimane fa.

    Nel mondo di internet diventa sempre più complesso fare valere queste regionalizzazioni del diritto d'autore ed ecco che si arriva al bisogon di controllare tutto quello che circola, infischiandone di violare così i diritti civili degli utenti.

  12. paolo de andreis dice:

    Sarà  molto interessante vedere come procedono, certo è preoccupante la scarsa considerazione che molti magistrati oggi sembrano avere per il diritto al link, costitutivo della rete.

    Una cosa, Ale, quando dici:

    >>>Ora ci metto un po' di mio… ma è come se io vado in Olanda, compro erba, poi vado in Italia e alla dogana dico "che volete, è legale, lì è legale!".<< Volendo prendere l'esempio, qui il problema è nel considerare un reato il solo dire che in Olanda vendono erba, non tanto il comprarla e portarla alla dogana. Una differenza che credo sia sostanziale. Per questo c'è da preoccuparsi.

  13. Alessandro Longo dice:

    NOn per fare l'avvocato del diavolo…ma è come organizzare viaggi in olanda per fare comprare la dorga e poi portare i propri amici fino alla dogana (e non passarla)

  14. Alessandro Longo dice:

    Cerchiamo di capire come ragionano questi. Dire: vedi con il megafono "vedete che lì si compra la droga, approfittatene!" è reato.

    Quindi loro stanno ottenendo che sia reato anche facilitare la pirateria con il semplice link, qui equiparato a megafono (è indubbio che senza quei link pochissimi avrebbeo fatto un uso pirata di quelle trasmissioni- e per pirata intendo semplicemente "contro le leggi", senza giudizi).

    Dove si ferma la libertà  di espressione e dove inizia il reato? Il nostro sistema giudiziario finora, mi sembtra, sta discriminando tra quei siti tutti centrati sull facilitazione dell'illecito e quelli che invece, tra le altre cose, informano sui modi. Se io faccio un articolo su quei link, facilito il download? Sì, perché lo pubblicizzo, ma non è reato, perché si riconosce che il mio fine non era rendere di massa quel download, ma informare (anche se, si potrebbe obiettare, le riviste speculano su questi fenomeni per vendere più copie, vedi guide al peer to peer). Il discrimine è sottile. Secondo me l'assurdo è che Sky temesse di vedere deprezzati propri diritti a causa di alcune partite viste alla meno peggio in questo modo. Ma forse hano preferito andare a stroncare un fenomeno sul nascere.

    Il diritto di link non è inviolabile, non ne farei un assoluto: dipende dalle intenzioni, come dicevo prima; bisogna tutelare la libertà  di espressione, che però ha ben poco a che vedere con un sito tutto organizzato sistematicamente per aiutare la gente a scaricare l'ultimo film di hollywood da emule.

    A mio avviso, con gli estremismi (il link non si tocca!) non si risolve, c'è il rischio di estremizzare e di perdere anche la libertà  di link in senso informativo.

  15. paolo de andreis dice:

    Il reato in sé sarebbe, se il link è un megafono, quello di "istigazione a delinquere". E penso che qui ci voglia un esperto di diritto e di cose della rete – Daniele? :) – perché la mia impressione dando un'occhiata ai siti è che si diano link a 300mila cose dando la possibilità  a chi vuole di informarsi e di parlarne.

    Altra sensazione è che sia ininfluente sul piano giuridico se sul link clicchino pochi o tanti, o se senza link a quei materiali arriverebbero in pochi. E' vero che è la tesi dell'accusa, sposata dalla Corte a quanto pare, eppure ho l'impressione che abbia rilevanza solo nello stabilire l'eventuale ammontare di "danni" (il che è ancora più scivoloso vista l'improponibilità  di un "conteggio" delle utenze effettive).

    Comunque basta guardare cosa è successo ai siti italiani edonkey per capire come va dileandosi l'orientamento sulla questione dei link.

    Ma a rischio di sembrare massimalista credo che tutto questo avvenga perché manca un vero dibattito sulla proprietà  intellettuale, che per come è oggi intesa ("l'appassionato è il mio nemico") si traduce quella sì in un "estremismo", sempre più spesso in una mannaia per lo sviluppo della rete e soprattutto per quelle promesse di "nuovo mondo" , e di nuovo modo di intendere, che internet porta con sé.

    Comprendere questo basterebbe a trattare certi webmaster come pionieri con cui instaurare un dialogo e non gente da mettere sotto il torchio di una giustizia arrugginita. Ma questo richiede un intero nuovo modo di vedere le cose.

    Come ho scritto tante volte, chi propone quell'orientamento (occhio a difenderlo…) vorrebbe che tutto cambiasse senza che però cambi alcunché. Lo cantava Gaber insomma, e la storia è sempre quella.

  16. Fabrizio dice:

    Ne parlano anche Beppe Grillo

    http://www.beppegrillo.it/2006/10/il_nuovo_proibizionismo.html

    e LastknightDotCom mette in evidenza anche le parti "ambigue" del nuovo Decreto legge…

    http://www.lastknight.com/2006/10/16/censura-13-quando-gli-ignoranti-siedono-in-cassazione-e-in-governo/

    My 2 eurocents…