02
Ott
Il centro-sinistra ogni giorno ne combina una. Oggi alcuni parlamentari della maggioranza hanno scritto alla Commissione di vigilanza della RAI per lamentare la messa in onda di un video rap (orrendo tra l’altro) composto utilizzando alcune frasi di Romano Prodi, durante una edizione del TG2. “E’ gravissimo” – scrivono Merlo (Margherita), De Petris (Rifondazione) e Montino (DS) – che un telegiornale del servizio pubblico, in una delle edizioni di punta della sua programmazione, abbia dato spazio a un video del genere. Sarebbe stato piacevole e gradevole vederlo in una trasmissione di satira, ma certamente non nell’ufficialità e autorevolezza che è propria di un TG Rai”. Chiedono alla commissione di verificare se esistano gli estremi di vilipendio delle istituzioni.
In realta’, all’interno di una trasmissione comica potrebbe starci tutta la frase sulla “ufficialita’ e autorevolezza” dei TG Rai.
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Ottobre 2nd, 2006 at 16:15
premesso che vorrei sapere il nome dei deputati ulivisti che hanno preparato l'interpellanza, per potere ridere di loro, che c'entra (stavolta) il governo?
Ottobre 2nd, 2006 at 16:16
(ehm… il nome l'avevi scritto. Ero fermo al lancio di Rep.)
Ottobre 2nd, 2006 at 16:25
hai ragione, il gov non c'entra (direttamente)
Ottobre 2nd, 2006 at 16:45
dei veri dementi.
e mi hanno alzato le tasse del 4%.
dei veri dementi.
Ottobre 2nd, 2006 at 16:53
Pochissimo sale in zucca. Concordo sull'orrendo per il video e aggiungo la responsabilità oggettiva di Repubblica.it nella diffusione al globo terracqueo di cotanta stronzata , spacciandola pure come tormentone del web.
Ottobre 3rd, 2006 at 03:17
La nostra "politica" seriosa (ho sempre in mente il pat-pat sulla testa di Berlusconi a Strasburgo), è pronta a cavalcare qualsiasi provocazione drammaticamente.
Come se indignarsi fosse sintomo di buon governo.
Alex
Ottobre 3rd, 2006 at 05:10
Ma non erano loro a indignarsi per la censura, e il regime, e berlusconi, e il monopolio dell'informazione, e che vergogna, e viva zapatero e bla e bla e bla e bla…
Messi alla prova si comportano allo stesso identico modo, anche se continuano a credersi eticamente superiori.
Enrico