Il riassetto prevede, dunque, la creazione di due nuove società¡ ad hoc. Una per lo scorporo della rete fissa che sarà¡ posseduta al 100% da Telecom nella prima fase che poi potrebbe andare ad investitori istituzionali come la Cassa depositi e prestiti o al fondo Infrastruttura a cui sta lavorando il ministero dell Sviluppo.
ULTIMO MIGLIO – Sul tappeto anche l’ipotesi di scorporare solo il cosiddetto “ultimo miglio”, cioè la parte delle centrali Telecom che arriva in tutte le case, ma si tratta per ora di un’ipotesi subordinata. Il progetto dello scorporo risolverebbe tutti problemi di accesso alla rete degli operatori alternativi che ora sono costretti a passare per Telecom.
Forse qualcuno sara’ contento. Io per ora sono solo piuttosto preoccupato. Non ho mai immaginato che l’ultimo miglio potesse essere considerato moneta di scambio fra lo Stato ed una societa’ indebitata che sta vendendo i gioielli di famiglia. E spero che il governo non abbia in nessuna maniera trattato privatamente un baratto del genere, ne’ che si appresti a farlo.
Settembre 10th, 2006 at 17:10
Caro Massimo, hai visto lungo: secondo me si tratta di una manovrina per niente chiara e limpida (per noi contribuenti).
E poi ci lamentavamo di Silvio…
Settembre 10th, 2006 at 19:57
Tutta questa enfasi sul debito di Telecom…
La posizione finanziaria netta di 40 milairdi è appena tre volte l'ebitda 2006 di 13-14 miliardi. Un multiplo del tutto normale e anzi sotto la media rispetto alle altre società del settore. Autostrade, tanto per fare un esempio, ha una posizione finanziaria netta che è 5 volte l'ebitda 2006.
Quanto all'operazione "ultimo miglio", se il prezzo è giusto non vedo cosa ci sia da criticare. L'infrastruttura di rete è stata costruita negli anni con i soldì delle tasse ed è un asset più scomodo che utile per una società come Telecom. Conferirla ad una società terza partecipata dalla Cassa Depositi e Prestiti mi sembrerebbe la soluzione perfetta per andare incontro alle esigenze di terzietà , ridurre il debito Telecom e dotare la CDP di un asset complementare con Terna e ideale alla sua missione aziendale.
Settembre 11th, 2006 at 02:26
Differenza fra capitale di rischio e debito a breve, medio e lungo termine.
Se la posizione debitoria fosse sostenibile non necessiterebbero operazioni.
Il problema sono le ricadute sociali che le operazioni finaziarie comportano.
Un costo che la comunità non dovrebbe accolarsi.
E' evidente che la bolla passata della new economy non ha insegnato niente sull'auto-sostenibilità deì business.
Inverti l'ordine dei fattori ed il prodotto cambia ( nome=accesso al credito illimitato vs. piccolo imprenditore=garanzie per accesso a credito limitato ).
Si tratta di finanza antropologica ( alla faccia del tanto sbandierato sistema economico che si regge per il 90% sulle piccole imprese ).
Comuque auguri a Telecom Italia.
Settembre 11th, 2006 at 04:11
Se il Governo permette lo smantellamento o sbaraccamento di Telecom Italia non ce ne sarà per nessuno: Tim venduta agli stranieri non potrà ridurre le tariffe, perché i fondi che l'acquisteranno la spremeranno e per effetto della logica di cartello che da sempre lega i gestori mobili italiani più volte sanzionati dalle varie authority anche gli altri gestori continueranno a salassarci.
La società della rete sarebbe anche positiva ma Tronchetti ci lascerà su tanto debito che i benefici che gli operatori alternativi si attendono in termini di riduzione dei costi di accesso non ci saranno. Andrà molto bene a tronchetti e Benetton: privatizzeranno i profitti e scaricheranno sulla collettività costi sociali e maggiore distanza tra azienda e consumatori di quella che già c'│.
Settembre 11th, 2006 at 04:17
Pier Luigi, sulla seconda parte sono d'accordo ma sulla prima no. Perché TIM in mano di Afeffo dovrebbe abbassare le tariffe, visti i debiti?
Settembre 11th, 2006 at 07:43
Solo il mercato sarà in grado di far abbassare le tariffe. Se si potrà telefonare gratis o quasi, attraverso un numero crescente di hotspot, se si difonderanno i telefonini voip, se ci saranno alternative da parte di nuovi entranti sul mercato con offerte alternativa alla telefonia mobile o per un intervento del'authority o da parte della Comunità Europea succederà . Gli operatori continuano e continueranno a massimizzare entrate e profitti (quando ci riescono). Sono d'accordo, temo che un operatore internazionale non porterà ad un abbassamento delle tariffe. Ovviamente mi piacerebbe sbagliarmi.
Settembre 11th, 2006 at 08:46
Telecom è liberissima di diventare una Fastweb. Il problema è che non rifili allo Stato (ciè a noi) la rete di oggi, mentre lei se ne fa (con i soldi delle vendite di Tim e di Pantalone)una nuova di zecca. Ovvero non ci rifili un rottame. Se vuole fare una società di rete aperta a tutti ok. Altrimenti….
Settembre 11th, 2006 at 09:32
Escludo che si potrà comunicare gratis anche con le nuove tecnologie emergenti.
Gli investimenti richiesti per le infrastrutture sono elevati, acquistare reti esistenti ancora di più.
Per quanto riguarda il Voip wireless è già una realtà ( device dotati di Skype, Skypo ed altri sono già disponibili da tempo ),
l'authority e l'antitrust intervengono solo nei casi di eccessiva concentrazione o se si ledono diritti di altre lobbies.
Il gratis non è parola nel vocabolario degli operatori di telecomunicazione ( paghi comunque in un modo o nell'altro ).
La finanza creativa e antropologica con ricadute sociali i cui costi paga il cittadino.
Settembre 11th, 2006 at 11:20
Tronchetti sta per far saltare il banco e nessun dice niente….peso della pubblicità …