Oggi devo aver letto da qualche parte che il quotidiano Libero vende in Italia oltre 100.000 copie al giorno. Questo dato mi pare spieghi molte cose sulle ragioni della decadenza senza ritorno di questo paese.
Perché stupirsi? Feltri ovunque è andato ha sempre incrementato le vendite. A volte le ha raddopppiate, stavolta da zero è arrivato in pochi anni a 100mila copie.
Però nel nord Europa i quotidiani dalla linea editoriale simile a quella di Libero (tipo il Sun e il Daily Mail in Gran Bretagna, o il Bild in Germania) sono da sempre tra i più venduti. Anche loro in decadenza senza ritorno?
1. non avete proprio visto una recente puntata di Report, durante la quale veniva spiegato molto bene in che modo "Libero" riesce a dichiarare 100mila copie vendute.
2. Di mestiere non fate i portinai a Milano: i sudetti si ritrovano mazzette del prestigioso quotidiano gratuitamente nell'androne, tutti i giorni.
Allora tutti dovrebberosapere che i contributi che lo stato dà alle iniziative editoriali sono proporzionali alla tiratura, e noi, lo soche a qualcuno dispiace, vendiamo molte copie, ne tiriamo parecchie di conseguenzaprendiamo una quantità di denaro adeguata.
AUTORE
Quante copie vendete?
VITTORIOFELTRI-DIRETTORE “LIBERO”
Noi abbiamo venduto nel2005 una media di 85 mila, 86 mila copie, venduto non regalato come fannomolti.
AUTORE
Lei che cosa vuol dire?
VITTORIO FELTRI-DIRETTORE“LIBERO”
Noi le copie le vendiamo inedicola, molti giornali le regalano agli alberghi, le regalano ai ristoranti,in sostanza cercano di fargli evitare la massa della diffusione allo scopo diavere una ricaduta positiva in campo pubblicitario.
AUTORE (VOCE FUORICAMPO)
Le copie regalate fatterisultare vendute fanno alzare le tariffe pubblicitarie e aumentando la tiratura aumenta pure il contributo dellostato.
VITTORIOFELTRI-DIRETTORE “LIBERO”
Noi cerchiamo di vendere ilgiornale solamente in edicola senza far figurare vendite che poi in realtà nonesistono.
AUTORE (VOCE FUORICAMPO)
Il direttore Feltri ci hamesso la pulce nell’orecchio, così quando per caso abbiamo visto dei quotidianisu un muretto all’uscita di una metropolitana ci siamo incuriositi, ma abbiamoscoperto che si trattava proprio di Libero.
Beh, se si arriva a paragonare Libero (che si vorrebbe spacciare, sia per vocazione che per stile di impaginazione, per un quotidiano serio) con il Sun (che è un tabloid scandalistico) vuol proprio dire che la tesi di Massimo è corretta: la nostra informazione cosiddetta "seria" è equiparabile alla fuffa europea.
Per quanto rigarda il Daily Mail, prendiamo il titolo principale di oggi per quest'ultimo (ovviamente tradotto in italiano) e per Libero:
1) << Fra le richieste di riforma del sistema penale, un giudice avverte sul pericolo di uno "stato di polizia" >>
2) << Un mare di letame >>
Quiz per solutori più che abili: qual è il Mail e qual è Libero? Partecipate numerosi, in palio un mappamondo.
Audipress per il 2005 da' a Libero 259 mila lettori in un giorno medio. Che forse e' un po' poco, per 100 mila copie vendute, ma non troppo poco per 100 mila copie tirate.
Imho.
E questa volta l'acca ce la metto, perche' non son stime cosi' lapalissiane da fare, Imo.
Libero mi è venuto spontraneo paragonarlo ai tabloid scandalistici perché l'immagine che dà è questa, ma è vero che è un prodotto diverso. Non vedo tutta questa differenza rispetto a giornali come quello sopra citato, comunque. Se poi qualcuno vuole spiegarmi perché un giornaletto che arriva a vendere qualche decina di migliaia di copie sia un simbolo di decadenza senza ritorno…
ma libero non vende centomila copie al giorno :-)))))), c'è tutto un rigiro di copie regalate insieme ad altri giornali in edicola che poi però passano per copie non restituite e quindi vendute. Più copie vendono e più contributi prendono. E' tutta una solenne truffa e intanto Feltri è uno dei direttori di girnale più pagati d'italia e … lo paghiamo noi, che non lo leggiamo, anche se non lo sappiamo :-).
Piglia una barcata di contributi e poi dalle pagine inveisce contro i contributi di stato. E' la schizofrenia italiana altro che rispetto delle idee degli altri ;-)
Chi legge Libero lo legge gratis (e lo paghiamo tutti noi) A comprarlo sono veramente pochissimi.
Se vogliamo dire che Libero vende molto meno delle copie dichiarate, lo possiamo fare con due idee diverse (senza poter provare nulla, però).
Se parliamo dei contributi statali alla stampa, diventa una critica più che ammissibile.
Se dicessimo invece che Libero non ha molto seguito, ci sbaglieremmo. Forse non lo comprano in tanti, ma ha una funzione riconosciuta: quella di "fucina di argomentazioni e di slogan", che poi rieccheggiano di seconda o terza mano sugli altri media e nei discorsi quotidiani.
Il fatto che Ferrara e Feltri siano i più citati non vuol dire assolutamente niente. 2/3 delle notizie che arrivano dalla Germania in Italia sono robba della Bild. Il fatto di essere i più citati è dovuto semplicemente alla soglia di rumore del mondo giornalistico italiota.
Secondo me se vende 70.000-80.000 copie(è troppo comunque) è già tanto….Da quando hanno avuto il coraggio di allegare come gadget in occasione della strage di Nassirya una bandiera italiana con stampata in mezzo la testata del giornale per me hanno chiuso, non sono di destra ma sono solo stronzi. Un giornale di destra fatto bene e di classe era Il Giornale di Montanelli degli anni '70: firme come Solgenitsin, Bukovski, Alberti, Lami, Bettiza, Pampaloni, Sgorlon, Granzotto, Pasolini Zanelli, Cervi, Torelli, Ricossa, era un vero quotidiano conservatore come Le Figaro o Die Zeit, Libero è ottimo come carta igienica, però….
Io, a differenza dei molti che intervengono qui sulla falsa riga del "signora mia" del Mantellini, qualche volta Libero l'ho letto, e come è stato notato viene citato spesso (anche da Bordin in Stampa e Regime).
Continuo a non capire in che modo sarebbe emblematico della decadenza di chicchessia, e nessuno, a partire dal titolare di quest blog, ancora è stato in grado di argomentare al di là dei facili "non è di destra, è solo merda", oppure i soliti discorsi sulla proprietà (che poi è la stessa del Riformista, altro giornale da poche copie ma dalle molte citazioni) e alcuni a dire il vero poco comprensibili sulla bandiera allegata.
Ok, il titolo in prima pagina spesso è indecente, talvolta offensivo, come alcuni di Repubblica o del Corriere, del resto. Solo che Feltri dichiara senza ambiguità che il titolaccio fa parte della sua strategia di marketing.
Mi pare però che qui in molti non siano andati più in là del titolo.
io una volta Libero l'ho letto. Era in una pizzeria a Pinarella di Cervia qualche anno fa e io e massimo morelli lo abbiamo sfogliato tutto mentre aspettavamo lepizze da asporto, divertendoci un mondo.
C'è stato un periodo in cui andavo spesso a Roma e al ritorno sull'aereo avevo la possibilità di prendere una copia di Libero. Ammetto di non avere capito il senso di distribuire un giornale la sera alle 20, visto che non sono certo quelli i numeri che gonfiano la tiratura, comunque me lo sono letto sempre di gusto. àˆ di destra, chiaro, ma in effetti la connotazione preponderante è quella popolare-populista: ecco perché non ho dubbi a immaginare che la sua diffusione sia comunque reale.
Libero ha lo stesso grado di faziosita di repubblica. A me certi articoli del giornale di Ezio Mauro, nel loro squallido tentativo con un aggettivo messo qua e la, una mezza frase, un sottintesi, provocano disgusto.
Libero ha lo stesso grado di faziosità di Repubblica? Eddà i, su.
Sono il primo a riconoscere che il punto di vista di Repubblica non sia sempre il più obiettivo, ma vorrei ricordarvi un esemplare titolo di prima pagina di Libero citato nella rassegna stampa della notte delle passate elezioni politiche (titolo che poi non saprei dire se comparso davvero in edicola il giorno dopo o no): "Morta, morta, Mortadella".
Ora va bene tutto, ma a Repubblica non osano ancora uscire con titoli del genere.
Sulla questione delle copie vendute da Libero non saprei dire molto, anche se in metropolitana a Milano la mattina qualcuno che lo legge c'è. Il fidanzato di mia madre è pure abbonato, e come potete immaginare ho qualche riserva a considerarlo parte della famiglia.
La Repubblica è un quotidiano vero, nazionale, "rotocalchizzato" come si deve, con i suoi pezzoni rosa e di costume, l'intellighentzia del Paese è di sinistra, c'è poco da discutere, anche a me non piacciono certi atteggiamenti radical-chic e la pretesa di Scalfari_De Bendetti di fare un giornale-partito, però La Repubblica è un giornale vero, ripeto, con tutte le notizie, anche locali, grazie ad un potente apparato di inviati, collaboratori, elzeviristi, di cui dispongono in Italia solo il Corriere e La Stampa. Libero non ha queste caratteristiche, oggettivamente, poche firme importanti, pochi giornalisti, nessun inviato, quasi tutta roba d'agenzia, dozzinale la grafica. La cosa migliore di Libero sono gli editoriali di Feltri che è un discreto giornalista giornalpopulista e di Farina Renato, un Socci con qualche chilo in più ma il giornale è davvero mediocre, Il Giornale Nuovo di BelPietro, con tanti limiti, ha più notizie e più commenti di valore. E' un giornale popolare Libero? Non credo, popolari sono Leggo, Metro, City, lettissimi da milioni di persone a cui li tirano dietro e confezionati meglio di Libero che si fa pagare, il vero quotidiano opolare della gente normale in Italia è la free press. Se volessero fare un quotidiano popolare veramente e non solo fra qualche commerciante evasore, nostalgico filonazista, leghista che non riesce a digerire la Padania che è troppo anche per lui(ecco il vero lettore di Libero è un forzaitaliota radicale o un leghista verace e in Italia al Nord sono moltissimi), dovrebbero mettere molto più sport, oroscopi, pronostici del lotto, consigli di dieta, offerte di lavoro e tette nude tipo Sun, così sarebbero nazionalpopolari e farebbero un prodotto con una sua dignità , invece così come sono adesso sono solo stronzi.
Non vorrei infierire ma delle famose siringhe tecnologiche di Arcuri, molto costose, certo, ma che ci avrebbero fatto risparmiare un sacco di soldi si è più saputo nulla?
Fontana, De Luca, Emiliano (e molti altri) e il dispregio assoluto della più elementare idea di Paese. Noi, noi, NOI. Dove noi siamo io e i miei amici. Io e i miei compari. Io e la mia famiglia.
Giugno 20th, 2006 at 14:08
Perché stupirsi? Feltri ovunque è andato ha sempre incrementato le vendite. A volte le ha raddopppiate, stavolta da zero è arrivato in pochi anni a 100mila copie.
Giugno 20th, 2006 at 14:21
A me sembra che ci siano molte persone che non accettano che altri la pensano diversamente da loro.
E devo constatare che purtroppo queste persone hanno quasi tutte una certa idea politica. La mia….
Giugno 20th, 2006 at 14:30
Però nel nord Europa i quotidiani dalla linea editoriale simile a quella di Libero (tipo il Sun e il Daily Mail in Gran Bretagna, o il Bild in Germania) sono da sempre tra i più venduti. Anche loro in decadenza senza ritorno?
Giugno 20th, 2006 at 14:31
giulio non mi pareva una questione di orientamento politico…..
Giugno 20th, 2006 at 14:44
Da alcuni commenti si evince che
1. non avete proprio visto una recente puntata di Report, durante la quale veniva spiegato molto bene in che modo "Libero" riesce a dichiarare 100mila copie vendute.
2. Di mestiere non fate i portinai a Milano: i sudetti si ritrovano mazzette del prestigioso quotidiano gratuitamente nell'androne, tutti i giorni.
Feltri ovunque è andato, bla bla bla… e come no.
Giugno 20th, 2006 at 14:45
Non sono 100.000 e poi… (tratto da Report, IL FINANZIAMENTO QUOTIDIANO)
VITTORIOFELTRI-DIRETTORE “LIBERO”
Allora tutti dovrebberosapere che i contributi che lo stato dà alle iniziative editoriali sono proporzionali alla tiratura, e noi, lo soche a qualcuno dispiace, vendiamo molte copie, ne tiriamo parecchie di conseguenzaprendiamo una quantità di denaro adeguata.
AUTORE
Quante copie vendete?
VITTORIOFELTRI-DIRETTORE “LIBERO”
Noi abbiamo venduto nel2005 una media di 85 mila, 86 mila copie, venduto non regalato come fannomolti.
AUTORE
Lei che cosa vuol dire?
VITTORIO FELTRI-DIRETTORE“LIBERO”
Noi le copie le vendiamo inedicola, molti giornali le regalano agli alberghi, le regalano ai ristoranti,in sostanza cercano di fargli evitare la massa della diffusione allo scopo diavere una ricaduta positiva in campo pubblicitario.
AUTORE (VOCE FUORICAMPO)
Le copie regalate fatterisultare vendute fanno alzare le tariffe pubblicitarie e aumentando la tiratura aumenta pure il contributo dellostato.
VITTORIOFELTRI-DIRETTORE “LIBERO”
Noi cerchiamo di vendere ilgiornale solamente in edicola senza far figurare vendite che poi in realtà nonesistono.
AUTORE (VOCE FUORICAMPO)
Il direttore Feltri ci hamesso la pulce nell’orecchio, così quando per caso abbiamo visto dei quotidianisu un muretto all’uscita di una metropolitana ci siamo incuriositi, ma abbiamoscoperto che si trattava proprio di Libero.
(chiedo perdono per il flood…)
Giugno 20th, 2006 at 14:57
Tu dici sempre che non leggi Libero.
Come può il fatto che venda 100.000 copie spiegarti alcunché?
Giugno 20th, 2006 at 15:26
Se ne vedesse 1.000.000 sicuramente saremmo un po' meno decadenti.
Giugno 20th, 2006 at 15:38
50 milioni sarebbe pure meglio ;)
Giugno 20th, 2006 at 15:43
Il fenomeno del Sun e della Bild è diverso. Lì c'è il parlare a un certo livello "basso". C'è molta figa e titoli ad effetto.
Libero è diverso, prova ad argomentare le tesi…
Giugno 20th, 2006 at 15:46
Beh, se si arriva a paragonare Libero (che si vorrebbe spacciare, sia per vocazione che per stile di impaginazione, per un quotidiano serio) con il Sun (che è un tabloid scandalistico) vuol proprio dire che la tesi di Massimo è corretta: la nostra informazione cosiddetta "seria" è equiparabile alla fuffa europea.
Per quanto rigarda il Daily Mail, prendiamo il titolo principale di oggi per quest'ultimo (ovviamente tradotto in italiano) e per Libero:
1) << Fra le richieste di riforma del sistema penale, un giudice avverte sul pericolo di uno "stato di polizia" >>
2) << Un mare di letame >>
Quiz per solutori più che abili: qual è il Mail e qual è Libero? Partecipate numerosi, in palio un mappamondo.
Giugno 20th, 2006 at 16:24
Audipress per il 2005 da' a Libero 259 mila lettori in un giorno medio. Che forse e' un po' poco, per 100 mila copie vendute, ma non troppo poco per 100 mila copie tirate.
Imho.
E questa volta l'acca ce la metto, perche' non son stime cosi' lapalissiane da fare, Imo.
Ciao, Fabio.
Giugno 20th, 2006 at 17:16
Il titolo principale del Daily Mail è questo: http://mailonline.newspaperdirect.com/epaper/viewer.aspx
Libero mi è venuto spontraneo paragonarlo ai tabloid scandalistici perché l'immagine che dà è questa, ma è vero che è un prodotto diverso. Non vedo tutta questa differenza rispetto a giornali come quello sopra citato, comunque. Se poi qualcuno vuole spiegarmi perché un giornaletto che arriva a vendere qualche decina di migliaia di copie sia un simbolo di decadenza senza ritorno…
Giugno 20th, 2006 at 17:20
ma libero non vende centomila copie al giorno :-)))))), c'è tutto un rigiro di copie regalate insieme ad altri giornali in edicola che poi però passano per copie non restituite e quindi vendute. Più copie vendono e più contributi prendono. E' tutta una solenne truffa e intanto Feltri è uno dei direttori di girnale più pagati d'italia e … lo paghiamo noi, che non lo leggiamo, anche se non lo sappiamo :-).
Piglia una barcata di contributi e poi dalle pagine inveisce contro i contributi di stato. E' la schizofrenia italiana altro che rispetto delle idee degli altri ;-)
Chi legge Libero lo legge gratis (e lo paghiamo tutti noi) A comprarlo sono veramente pochissimi.
georgia
Giugno 20th, 2006 at 18:05
E a quanto mi dicono, LIbero paga i collaboratori molto meglio di quanto facciano i principali quotidiani
Giugno 21st, 2006 at 01:17
Se vogliamo dire che Libero vende molto meno delle copie dichiarate, lo possiamo fare con due idee diverse (senza poter provare nulla, però).
Se parliamo dei contributi statali alla stampa, diventa una critica più che ammissibile.
Se dicessimo invece che Libero non ha molto seguito, ci sbaglieremmo. Forse non lo comprano in tanti, ma ha una funzione riconosciuta: quella di "fucina di argomentazioni e di slogan", che poi rieccheggiano di seconda o terza mano sugli altri media e nei discorsi quotidiani.
Giugno 21st, 2006 at 01:21
In questo senso, è qualche anno che noto questa cosa:
Ferrara e Feltri non sono i giornalisti più venduti*, ma sono tra i più citati sugli altri giornali e nelle rassegne stampa.
Che non è male, per chi deve essere "fucina di idee".
*(orrido doppio senso, non voluto)
Giugno 21st, 2006 at 01:27
Il problema di Libero non è la faziosità in sé.
E' l'essere squisitamente "di proprietà ".
Ed poi hanno di dire cose tremende senza assumersene la responsabilità .
Un esempio? Dichiarare i sindacati "mandanti politici" del delitto Biagi, che è vergognoso al pari di "Dieci, cento, mille Nassirya".
Giugno 21st, 2006 at 02:15
GIURO che è l'ultima!
Ma questa la devo scrivere.
Sulla propaganda insita in un nome c'è sempre da meditare. E in questo caso, ricordiamo che abbiamo a che fare con dei campioni di marketing.
"Libero è libero come era democratica la Repubblica Democratica Tedesca".
A questo punto si accettano equivalenti ironie sugli altri, ma non credo che molti possano competere.
Giugno 21st, 2006 at 02:27
Mi pare siano circa 120k copie al giorno, in crescita dalle circa 70k dello scorso anno…
Giugno 21st, 2006 at 03:40
Il fatto che Ferrara e Feltri siano i più citati non vuol dire assolutamente niente. 2/3 delle notizie che arrivano dalla Germania in Italia sono robba della Bild. Il fatto di essere i più citati è dovuto semplicemente alla soglia di rumore del mondo giornalistico italiota.
Giugno 21st, 2006 at 03:52
Secondo me se vende 70.000-80.000 copie(è troppo comunque) è già tanto….Da quando hanno avuto il coraggio di allegare come gadget in occasione della strage di Nassirya una bandiera italiana con stampata in mezzo la testata del giornale per me hanno chiuso, non sono di destra ma sono solo stronzi. Un giornale di destra fatto bene e di classe era Il Giornale di Montanelli degli anni '70: firme come Solgenitsin, Bukovski, Alberti, Lami, Bettiza, Pampaloni, Sgorlon, Granzotto, Pasolini Zanelli, Cervi, Torelli, Ricossa, era un vero quotidiano conservatore come Le Figaro o Die Zeit, Libero è ottimo come carta igienica, però….
Giugno 21st, 2006 at 03:52
Beh, io vedo gente comprarsi Libero. Non arriverà a 100K copie vendute, ma sicuramente ha un suo posto.
Giugno 21st, 2006 at 04:02
la vedo anch'io….purtroppo
Giugno 21st, 2006 at 04:16
Die Zeit conservatore??? Al limite centrista.
Se non mi sbaglio il socialdemocratico Schmidt era nel board…
Giugno 21st, 2006 at 06:39
Io, a differenza dei molti che intervengono qui sulla falsa riga del "signora mia" del Mantellini, qualche volta Libero l'ho letto, e come è stato notato viene citato spesso (anche da Bordin in Stampa e Regime).
Continuo a non capire in che modo sarebbe emblematico della decadenza di chicchessia, e nessuno, a partire dal titolare di quest blog, ancora è stato in grado di argomentare al di là dei facili "non è di destra, è solo merda", oppure i soliti discorsi sulla proprietà (che poi è la stessa del Riformista, altro giornale da poche copie ma dalle molte citazioni) e alcuni a dire il vero poco comprensibili sulla bandiera allegata.
Ok, il titolo in prima pagina spesso è indecente, talvolta offensivo, come alcuni di Repubblica o del Corriere, del resto. Solo che Feltri dichiara senza ambiguità che il titolaccio fa parte della sua strategia di marketing.
Mi pare però che qui in molti non siano andati più in là del titolo.
Giugno 21st, 2006 at 06:51
1. non vende centomila copie.
2. c'è questo link, fantastico:
http://hatingline.splinder.com/post/7835279/Il+generatore+di+articoli+di+Libero
Giugno 21st, 2006 at 07:04
no no joe,
io una volta Libero l'ho letto. Era in una pizzeria a Pinarella di Cervia qualche anno fa e io e massimo morelli lo abbiamo sfogliato tutto mentre aspettavamo lepizze da asporto, divertendoci un mondo.
Giugno 21st, 2006 at 07:13
C'è stato un periodo in cui andavo spesso a Roma e al ritorno sull'aereo avevo la possibilità di prendere una copia di Libero. Ammetto di non avere capito il senso di distribuire un giornale la sera alle 20, visto che non sono certo quelli i numeri che gonfiano la tiratura, comunque me lo sono letto sempre di gusto. àˆ di destra, chiaro, ma in effetti la connotazione preponderante è quella popolare-populista: ecco perché non ho dubbi a immaginare che la sua diffusione sia comunque reale.
Giugno 21st, 2006 at 07:24
Libero ha lo stesso grado di faziosita di repubblica. A me certi articoli del giornale di Ezio Mauro, nel loro squallido tentativo con un aggettivo messo qua e la, una mezza frase, un sottintesi, provocano disgusto.
Giugno 21st, 2006 at 10:04
Libero ha lo stesso grado di faziosità di Repubblica? Eddà i, su.
Sono il primo a riconoscere che il punto di vista di Repubblica non sia sempre il più obiettivo, ma vorrei ricordarvi un esemplare titolo di prima pagina di Libero citato nella rassegna stampa della notte delle passate elezioni politiche (titolo che poi non saprei dire se comparso davvero in edicola il giorno dopo o no): "Morta, morta, Mortadella".
Ora va bene tutto, ma a Repubblica non osano ancora uscire con titoli del genere.
Sulla questione delle copie vendute da Libero non saprei dire molto, anche se in metropolitana a Milano la mattina qualcuno che lo legge c'è. Il fidanzato di mia madre è pure abbonato, e come potete immaginare ho qualche riserva a considerarlo parte della famiglia.
Giugno 21st, 2006 at 17:05
La Repubblica è un quotidiano vero, nazionale, "rotocalchizzato" come si deve, con i suoi pezzoni rosa e di costume, l'intellighentzia del Paese è di sinistra, c'è poco da discutere, anche a me non piacciono certi atteggiamenti radical-chic e la pretesa di Scalfari_De Bendetti di fare un giornale-partito, però La Repubblica è un giornale vero, ripeto, con tutte le notizie, anche locali, grazie ad un potente apparato di inviati, collaboratori, elzeviristi, di cui dispongono in Italia solo il Corriere e La Stampa. Libero non ha queste caratteristiche, oggettivamente, poche firme importanti, pochi giornalisti, nessun inviato, quasi tutta roba d'agenzia, dozzinale la grafica. La cosa migliore di Libero sono gli editoriali di Feltri che è un discreto giornalista giornalpopulista e di Farina Renato, un Socci con qualche chilo in più ma il giornale è davvero mediocre, Il Giornale Nuovo di BelPietro, con tanti limiti, ha più notizie e più commenti di valore. E' un giornale popolare Libero? Non credo, popolari sono Leggo, Metro, City, lettissimi da milioni di persone a cui li tirano dietro e confezionati meglio di Libero che si fa pagare, il vero quotidiano opolare della gente normale in Italia è la free press. Se volessero fare un quotidiano popolare veramente e non solo fra qualche commerciante evasore, nostalgico filonazista, leghista che non riesce a digerire la Padania che è troppo anche per lui(ecco il vero lettore di Libero è un forzaitaliota radicale o un leghista verace e in Italia al Nord sono moltissimi), dovrebbero mettere molto più sport, oroscopi, pronostici del lotto, consigli di dieta, offerte di lavoro e tette nude tipo Sun, così sarebbero nazionalpopolari e farebbero un prodotto con una sua dignità , invece così come sono adesso sono solo stronzi.
Giugno 22nd, 2006 at 06:15
i dati ADS (certificazione ufficiale usata da enti e aziende) su libero li trovate qua:
http://www.primaonline.it/dati/articolo.asp?id=13
(circa 80.000 a gennaio)
Giugno 22nd, 2006 at 14:47
Confermo quanto dichiarato al commento 28
;)