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Giu
Dai tempi di Poggiolini fino a quelli attuali di Stefano Ricucci l’idea che i propri dati “scottanti” possano prendere strade “immateriali” (che ne so un banale account anonimo su Gmail) che ne rendano sicuro l’occultamento fatica a farsi strada. Nascondere due hard disk in un divano continua ad avere quel sapore amaro di rifiuto della tecnologia che e’ oggi una delle piccole (ho scritto “piccole”) tragedie di questo paese.
Giugno 16th, 2006 at 06:53
Anonimi in rete?
chi ti ha consigliato Mante, il consulente di Moggi?
Giugno 16th, 2006 at 08:45
Con l'aria che tira potresti anche essere considerato da qualche giudice un istigatore a delinquere :)
Giugno 16th, 2006 at 09:10
Vedi, Massimo, come sei sempre malizioso?
Ricucci ha fatto tutto nel nel pieno rispetto della legge.
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Allegato B al TU dati personali (in tema di misure di sicurezza per dati sensibili o giudiziari
21. Sono impartite istruzioni organizzative e tecniche per la custodia e l'uso dei supporti rimovibili su cui sono memorizzati i dati al fine di evitare accessi non autorizzati e trattamenti non consentiti.
Giugno 16th, 2006 at 09:11
Ah, il #3 ero io… forse s'era capito.
Giugno 16th, 2006 at 09:33
Il vero metodo sicuro per non essere beccati è: vivere onestamente.
In Italia questo metodo è ancora poco usato perché non garantisce di avere il Maserati e Anna Falchi con le poppe rifatte.
Giugno 16th, 2006 at 12:31
Beh… Gmail non è esattamente la scelta più appropriata per chi cerca un minimo di privacy i rete…
Un hidden service di Tor può essere un pelino più ragionevole.
Giugno 16th, 2006 at 12:57
Hai pienamente ragione.
Il punto però non è Gmail , Tor o altro .
Ciò che mi fa , come si suol dire, cascare le braccia è il nascondiglio : Nel divano. L' analfabetismo (e in questo caso si parla proprio di ABC ) Tecnologico Scientifico in Italia non mi stupisce più. Ciò che veramente è desolante è l'atteggiamento del nascondere le cose sotto le piastelle, nel doppio fondo di un armadio etc. etc. Se proprio non vuoi usare strumenti tecnologici almeno si un pò più avveduti.
Giugno 17th, 2006 at 04:53
a me quello che fa cadere le braccia sono i blogger che vorrebbero diffondere cultura informatica, tecnologica, di promozione della rete, senza spiegare come si fa a mettere il contenuto di 2 (due) HD in un account anonimo gmail.
Gli HD li passiamo prima sotto la pressa o vanno bene così come sono?
Il contenuto di una cisterna da 100.000 litri lo possiamo mettere in una sola bottiglia da un litro o lo mettiamo in 100.000 bottiglie da un litro?
complimenti per la trasmissione.
alla prossima
Giugno 17th, 2006 at 11:16
Lunar mi fa sempre ridere (in senso buono): c'ha ragione.
Basterebbe usare qualcosa tipo un loopback cifrato (per gli utenti avanzati) o pgpdisk per i medi, o la cifratura di windows per quelli base. In tutti i casi basta scegliersi una passphrase decentemente sicura (password dell'account nel caso di windows).
Poi gli HD li puoi tenere pure sul tavolo di cucina, non c'è bisogno del caveau.
Giugno 18th, 2006 at 03:00
Ragazzi, suvvia
Pretendere che un personaggio brillante in campo economico/truffaldin/finanziario come Ricucci sia anche un esperto di crittazione di dati informatici mi sembra eccessivo (a parte il fatto che l'articolo non dice se i dati contenuti in HD e CD siano stati effettivamente letti…).
Certo, avrebbe potuto affidarsi ad esperti del settore, ma come fidarsi? Meglio fare le cose male ma da sé, sperando di non essere beccati…