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Giu
Il parere di Daniele Minotti sulla sentenza del tribunale di Aosta che equipara il gestore di un blog al direttore responsabile di un giornale.
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Giugno 14th, 2006 at 02:46
Grazie dell'interessante post.
Come la mettiamo con il ciaoFabio? Lui continua a sbraitare che il blogger non è e non sarà mai un giornalista e poi un giudice di fatto lo equipara ad un giornalista. I casi sono due o il blogger è un giornalista e quindi deve averne i vantaggi, oppure non lo è e allora lasciatelo stare, certo che non si può avere la moglie botte e la moglie ubriaca.
Giugno 14th, 2006 at 02:54
e' una sentenza, solo una sentenza. e qui, in italia, le senteze non fanno le legge.
Giugno 14th, 2006 at 03:08
ho scritto la moglie botte invece della botte piena, qualche psicologo freudiano magari ha una spiegazione :)
Giugno 14th, 2006 at 05:02
Leggetevi la sentenza, è impressionante la ricerca degli indizi per attribuire il blog all'imputato, tipo l'abbinamento della password per l'accesso al sito al nome della figlia, e altre amenità ..
Giugno 14th, 2006 at 08:49
Per Goetz commento #1
Sono d'accordo con il ciaoFabio (che, per mia ignoranza, non so chi sia) gli svantaggi devono andare di pari passo con i vantaggi. Ad esempio, la stampa non e' sequestrabile.
Non e'detto, pero', che blogger=direttore comporti, automaticamente, blog=stampa.
Sul mio blogghino ho fatto diverse riflessioni sul punto.
Giugno 14th, 2006 at 10:47
Ok, però resta il fattore diffamazione. Poniamo che sia errata l'quiparazione di blogger = direttore e blog = stampa, lì ci sono sono comunque scritte frasi diffamatorie. qualche anno fa uscì una sentenza che condannava i manutentori dei forum quando all'interno si trovassero frasi diffamatorie. Non mi pare una cosa strana impedire che si pubblichino porcherie su un blog soltanto perché non è un giornale. E' soltanto una questione di lana caprina per valutare se sia o meno applicabile la parte aggravante relativa alla fattispecie di diffamazione "a mezzo stampa".
Giugno 14th, 2006 at 11:49
La sentenza, come ho scritto nell'articolo, e' un po' confusa. Si fa un lavoro *poliziesco* per giungere al blogger, dunque all'autore di un post. E questo poteva bastare (ammesso che il post potesse ritenersi penalmente illecito). Il facco e' che, come noterete, si prende in considerazione anche il post (ma penso sia un commento) di un anonimo e mi sembra chiaro che, per questo, la condanna discenda dalla bizzarra equiparazione blogger/direttore responsabile.
Sul resto, penso che, essendo cosi' delicato il tema della diffamzione/diritto di cirtica-cronaca, salvo casi evidenti (tipo "Mantellini vota il Cavaliere" ;-), occorrerebbe avere un provvedimento dell'autorita' per la rimozione di contenuti.
Giugno 14th, 2006 at 12:14
Ahahahahah! Ho capito che e' ciaoFabio! ;-)
Un saluto.
Giugno 14th, 2006 at 12:35
Goetz mi sembra ovvia l'interpretazione: o vuoi la moglie "piena" o temi che lo sia…
Giugno 14th, 2006 at 12:38
a meno che non volevi una botte ubriaca…
Giugno 14th, 2006 at 14:01
Non sono un avvocato, ma il modo in cui si sostanzia l'equiparazione tra direttore di testata e blogger è quanto meno frettoloso. Mi lascia perplessa questa facilità nell'identificare i due ruoli senza una base solida.
Giugno 14th, 2006 at 19:12
(continua)
In definitiva: io non ho una soluzione in tasca.
Anche perche' i blog son tanti, milioni di milioni, e qualcuno e' di fatto una pubblicazione, con migliaia di lettori, mentre altri son scritti per 4 amici…
Si potrebbe dire: distinguiamo, ci sono i blog-testata e i blog-cazzeggio, e i primi vanno registrati, regolarizzati, sottoposti a responsabilita' penale, alla fustigazione, ecc… E gli altri invece no.
Eh, ma son confini cosi' incerti. Per i blog personali, nel senso di tenuti da una sola persona che ci scrive un po' di tutto, che senso avrebbe una regolamentazione?
Personalmente, amerei vedere l'affermarsi di una generale linea di "comune buon senso", senza che siano scritte astruse leggi che sarebbero ben difficili da applicare.
I blog che scelgono di diventare testate si registrano e Ok e devono avere pari dignita' (e responsabilita') del Corriere. Gli altri, scrivano un po' quel che vogliono, e accettino tutti i commenti, con un minimo di buon senso.
Ma so benissimo che questa e' un'utopia.
Prima o poi qualcuno legiferera' anche sui blog, e sara' un completo disastro.
Ma Goetz, sia BEN chiaro: che tu non scriva mai che io ero d'accordo.
A me piace un po' di anarchia, in fondo.
Ciao, Fabio.
Giugno 14th, 2006 at 19:14
Goetz, io non sbraito che un blogger non puo' essere o non puo' fare o non puo' diventare un giornalista.
Io dico solo (oltre a diverse e parecchissime altre cose) che nella nostra blogopalla, se togli i giornalisti che hanno un blog, tutti gli altri non riescono a fare i giornalisti, ma eppero' sbraitano dicendo di essere meglio dei giornalisti.
Se i nostri blogopallari lavorassero bene, sarei il primo a esserne felice: mi metterei a scopiazzare da loro e lavorerei molto piu' facilmente (solo fino alla completa chiusura delle testate tradizionali, ovvio.. ;-)
Detto questo… eh, son cavoli amari, questi problemi.
Da un lato pare ragionevole che se un tenutario di trova scritto in un commento "xxxx" (diffamazione o apologia di reato a scelta) e' ragionevomente tenuto a cancellarlo, appena lo vede.
D'altro canto, se i commenti non sono sottoposti ad approvazione preventiva, lui che c'entra, se "xxxx" resta on line per un certo tempo?
E, ancora, quanto gli si puo' chiedere, al tenutario, di saper decidere cosa e' lecito e cosa no? Non dovrebbe, sempre ragionevolmente, aspettare che un giudice decida che quel commento e' illecito, e quindi intervenire solo dopo, per ottemperare?
Ed e' giusto censurare un piccolo blog? Si censura una conversazione al bar? E per i blog che si fa, si contano i lettori?
(prosegue)
Giugno 15th, 2006 at 04:15
p.s. comunque se a qualche hacker interessa (e il tenutario del blog non ha ancora cambiato la password) la password di gestione del blog è "violaa". Lo dice il giudice :-) (che cosa dite, lo denunciamo per violazione della privacy al garante?)
Giugno 18th, 2006 at 08:58
Io abolirei l'Ordine dei giornalisti e tutta la legge collegata alla stampa e ai direttori responsabili.
Nel 2001 "La Stampa" riportava un commento di Paolo Serventi Longhi che io ho incorniciato e appeso al muro del mio ufficio:
Paolo Serventi Longhi, figura di spicco della stampa italiana, in un articolo del 8 aprile 2001 riportato su "La Stampa" ha dichiarato:
"L'informazione via Internet è sottoposta da oggi alle stesse norme della legge sulla stampa, la 47 del 1948, valide per gli altri prodotti editoriali. Finisce così, almeno in Italia, l'assurda anarchia che consente a chiunque di fare informazione online senza regole e senza controlli e garantisce al cittadino-utente di avere minimi standard di qualità di tutti i prodotti informativi, per la prima volta anche quelli comunque diffusi su supporto informatico. Ancora non sappiamo quale sarà lo sviluppo del Web: sappiamo però che il nostro paese definisce, tra i primi nel mondo, regole certe almeno per l'informazione."
Se poi la confrontiamo con questa sua dichiarazione, tratta da:
http://www.globalproject.info/art-4712.html
In merito all’ordine di sequestro emesso dal Gip Marco Patarnello, il quale ha riconosciuto che la pubblicazione da parte di Indymedia di Benedetto XVI in versione nazista ostenta «disprezzo per il sentimento religioso e per la persona del Papa» dato che l’offesa è stata fatta pubblicamente: articoli 403 e 404 del codice penale. Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi ha dichiarato: "Un attacco inaccettabile alla libertà di critica e di satira".
Emerge, secondo me, tutta la contraddizione e l'incoerenza della classe giornalistica e della stampa in generale rappresentata dal suo segretario generale.