Ecco un riassuntino veloce di alcune delle cose che mi ero preparato per il convegno d Roma di venerdi’ scorso. Siccome e’ lunghetto (e palloso) l’ho messo qui.

20 commenti a “RIASSUNTO CONVEGNO FNSI”

  1. Fabio Metitieri dice:

    Inutile dire che concordo ampiamente con le due citazioni di Stagliano' e di Segantini, salvo per il fatto che non credo che si tratti di acqua sporca da buttare, ma di blog e post che servono alle persone per comunicare tra loro, e che quindi se non hanno interesse dal punto di vista informativo hanno pero' un altro scopo, altrettanto utile e importante.

    Non dico neppure che non condivido una sola parola dei soliti e fumosi proklami di Mantaleb sulla reputazione, che dimostrano che ancora non ha capito un beato di attendibilita'.

    Pero', io il filmatino sulla disintermediazione non ho mica capito che significa… sara' perche' non sono un bloggher?

    ;-)

    Ciao, Fabio.

  2. Fabio Metitieri dice:

    Premesso questo, Ok, Mante, questo e' quello che avresti voluto dire e che non hai detto.

    E invece, qual e' stato il tuo intervento "vero"?

    Ciao, Fabio.

  3. Maurizio Benzi dice:

    Beh dai Massimo… Stanagliò non ha mica scritto qualcosa di cosi sbagliato. Se facciamo un giro nella blogosfera sommersa di splinder o blogspot e troviamo migliaia e migliaia di blog narcisisti che scrivono di materie poco interessanti e che quando va bene sono seguiti da amici e parenti. Non trovo che ciò non sia male. Però la verità .

    Il concetto di "Diario personale" è stato alla base della nascita dei blog. Oggi però ne abbiamo milioni di questi diari personali e con tutta l'informazione che c'è sulla Rete, ed il tempo limitato che abbiamo per usufruirne, quanta importanza rivestono i diari online di ventenni che raccontano (magari scrivendo pure male) il loro sabato sera al pub?

    Poi, Massimo, mi stupisce un po' questo tuo attacco verso Grillo. Pensare che con il termine "Questi giornalisti" intenda dire "tutti i giornalisti" mi pare un po' fuorviante. Il modo attuale di fare giornalismo cambierà  grazie a Internet. Magari ci metterà  20 anni, ma sarà  cosi.

  4. b.g. dice:

    i "ventenni che usano il blog per raccontarsi le uscite al pub" si chiamano utenti. Le tecnologie della comunicazione si trasformano – cioè si innovano, cioè esplorano altre vie e soluzioni tecniche – "solo" grazie all'uso, cioè agli utenti – alla loro massa disaggregata – in quanto utilizzatori intelligenti e alle loro "domande implicite" (ai loro "corpi consapevoli"), e non grazie alle riflessioni degli analisti, quasi sempre sbagliate, irrilevanti, ideologiche o semplicemente in ritardo

  5. cubic dice:

    In questo mantellini non potrai che mantenere anni luce di distanza dai giornalisti, e rimarrai soltanto un blogger, incapace di dare informazione oggettiva di ciò che è uscito in quel convegno (e gli altri, che hanno detto?), ma interessato a presentare unicamente il tuo punto di vista (e neppure quello emerso in pubblico).. forse è il caso di discutere anche della reputazione dell'egocentrico, non credi?

  6. Alice dice:

    Ma che è accaduto?

    Pare che a questo FNSI tu ti sia fatto un sacco di "nemici"!

    Non capisco perchè scaldarsi tanto… Non basta dire "non sono d'accordo" o "la penso diversamente, cioè…" invece che attaccarsi ai tramezzini o all'egocentrismo (di cui si può accusare qualsiasi blog, in quanto la prerogativa del blog è proprio esprimere una individualità  unica e precisa)?

  7. egine dice:

    Dopo aver ammirato l'ingenua bellezza dei disegni di tua figlia, l'eleganza dei coniugi Arnolfini, sono andato a dare un occhiata all'Observer,

    http://blogs.guardian.co.uk/observer/archives/2006/05/25/age_wars.html#more

    dove l'interazione fra blogger e giornalisti è gia profiquamente in atto, la voce, autorevolezza, va tradotta in Ordine dei Giornalisti, rozzo bastione,

    inesistente nei paesi anglosassoni, rozzo ma si difende bene, persino, e qui ci sarebbe da ridere, dai blog.

  8. esaù dice:

    Al di là  di ogni interpretazione, vorrei andare sul concreto. Un dato di fatto: sui blog solo *raramente*, molto *raramente* trovo notizie di interesse comune (quelle, per intenderci che escono sui quotidiani o sulle agenzie). Qualche volta si trovano, ma solo qualche volta. Ma i blog, indubbiamente, come fonte di notizie mi sembrano scarsucci o no? Se non è così, vorrei che mi segnalaste, per favore, qualche blog che sia, con una certa assiduità , fonte primaria di notizie (e non notizie sull'ultimo Mac, ma roba che possa finire sui giornali, cioè che interessi la gran parte della gente)

  9. b.g. dice:

    cubic, perché ammantare la propria pigrizia di considerazioni pompose? I resoconti dei blogger basta cercarli

    http://www.apogeonline.com/webzine/2006/05/29/01/2006052901489

    http://svaroschi.blogspot.com/2006/05/blog-e-giornalismo-transizione-che.html#links

  10. Maurizio Benzi dice:

    Si chiamano utenti? e io che pensavo si chiamassero persone :-)

    Sinceramente non parlavo di evoluzioni dal punto di vista tecnologico (e neanche sociale veramente), ma dell'informazione.

    I giornalisti diventeranno blogger?

    Non credo.

    Ma chi per lavoro si occupa di informazione non potrà  continuare ad ignorare la Rete a lungo con la solita scusa della "mancanza di attendibilità ". Probabilmente non diventeranno blogger, ma qualcos'altro che ora neanche ci immaginiamo (come 10 anni fa non ci immaginavamo i blog).

    I blogger diventeranno giornalisti?

    Alcuni si, anzi in qualche modo già  lo sono. Ma la stragrande maggior parte no. O per capacità  o semplicemente perchè non è il loro obiettivo. Sono molti i punti di domanda, tra qui quello della reale trasparenza: quando inizieranno a circolare veramente i soldi, i blogger continueranno ad essere trasparenti? (alcuni non lo sono neanche adesso…).

    In tutto questo scusate, ma io continuo a vedere una differenza netta tra chi pubblica notizie o opinioni oggettivamente interessanti e chi racconta la sbronza dell'amico. Cambiano obbiettivi e tipo di pubblico e forse accomunarli con la parola blogger, solo per lo strumento che usano, è come non distinguere una valletta da un presentatatrice e chiamarle solo 'personaggi televisivi'.

    Pazienza. Aspetteremo come sempre che qualche americano si svegli la mattina con un paio di neologismi che da dopodomani inizieremo avidamente ad utilizzare :-)

  11. b.g. dice:

    "continuo a vedere una differenza netta tra chi pubblica notizie o opinioni oggettivamente interessanti e chi racconta la sbronza dell'amico."

    certo, però a livello di metodo non si coglierà  mai la specificità  di questa differenza – che ovviamente c'è – se si parte dal presupposto che ci siano "informazioni oggettivamente interessanti", cioè se si è già  deciso prima cosa sia un'informazione, cosa sia interessante, per chi, ecc ecc.

    (uhm, oggi a giudicare da certe discussioni in giro per i blog mi pare di essere precipitato in pieno 2002… ;-)

  12. Fabio Metitieri dice:

    Azzzz…. BiGiorgio!!! Sei precipitato nel 2002? Io, per i discorsi che fai, avrei giurato che eri fermo al primo stadio della Rete commerciale italiana, verso il '97.

    ;-)

    E, Benzi, io dieci anni fa li avevo immaginati, i bloggher. Li sognai una notte che avevo mangiato troppa peperonata.

    Ciao, Fabio.

  13. Frieda dice:

    Uno dei pochi interventi interessanti, in mezzo a tanti dinosauri..

  14. esaù dice:

    Saro' banale, ma continuo a non avere indicazioni su blog che possano essere fonte di notizie e non riprese, rimescolamenti, correzioni, commentini, critiche a notizie gia' confezionate. Se il futuro del giornalismo e' anche su Internet, e passa pure per i blog, quali sarebbero tali blog? E' una domanda (abbastanza) seria.

  15. massimo dice:

    Ciao Massimo. Ma il blogger è davvero un "povero fesso"? De Kerckhove sbaglia tutto?

    http://www.apogeonline.com/webzine/2006/05/28/19/2006052819488

    Urge un tuo commento ;)

  16. b.g. dice:

    esaù

    se per notizie intendi le news del giorno, è evidente che i blogger che possono darne di originali sono pochi, in genere giornalisti essi stessi. Vorrei farti notare che in larga parte ciò vale anche per i quotidiani, che si affidano per lo più alle grandi agenzie – la famosa questione dei giornali fotocopia – riservando ai giornalisti sul campo i settori che di volta in volta "tirano" – tra cui in italia ahimé molto se lo prende il pettegolezzo politico di palazzo, per motivi su cui sorvoliamo – e ormai pochissimo spazio all'inchiesta vera e propria (unitamente a questioni che riguardano lo sviluppo del mercato dell'informazione in Italia, ciò è alla base anche di un certo decadimento della professione).

    Se intendi informazione in un'accezione un tantino più ampia, vorrei farti notare che qualche quotidiano, quasi tutti i settimanali e tutti i mensili fanno informazione "di seconda mano", cioè in genere confezionano pastoni di notizie ecercando di incrociarle e aggiungendo approfondimenti e opinioni (news analysis e columnism). A un altro livello questo fanno anche i blogger, per lo più, a livelli svariatissimi di approfondmento qualità  e interesse (non si può parlare di informazione in senso astratto, non considerando "a chi si rivolge" e immaginando una dimensione di ufficialità  oggettiva che è solo un effetto prospettico – in senso lato è informazione di uso sociale tanto la discussione filosofica alta – e ci sono blog di docenti universitari di altissimo livello – quanto la narrazione delle pratiche sociali dei ragazzini, e in termini di peso specifico sull'uso del mezzo e sulla sua trasformazione tecnica è spesso più rilevante la seconda). Considera poi che il blog è sempre in progress, non ha il visto si stampi e l'esigenza di raccogliere e sigillare l'informazione in un "numero" dotato di una sua coerenza come accade su carta.

    (continua)

  17. b.g. dice:

    (prosegue)

    Mi pare un po' ingeneroso paragonare seccamente un singolo blogger amatoriale a una intera redazione strutturata e stipendiata, supportata sovente da un sapere "tecnico" su come si presentano e articolano le notizie, e che evidentemente "fa un altro mestiere", non foss'altro perché il blog non è un mestiere.

    Come si diceva, il singolo blog non esiste ("nessuno legge un solo blog – nessuno scriverebbe un blog se fosse l'unico"): il transito tra un commento e l'altro – tra una microdiscussione e l'altra – è nella natura delle cose, e il fatto stesso che non vi sia una visibilità  – una raccolta – paragonabile a quella della carta, (una maggioranza) ma solo un parlarsi caotico a gruppi (minoranze) può dar l'impressione della dispersività , ma purtroppo è nella natura inaggirabile del mezzo (assenza di scarsità ).

    L'idea di contrapporre giornalisti e blogger imo non è dunque nelle cose – è sensata una fluida cooperazione dato che tutti useranno laicamente gli stessi mezzi – ma solo nella testa di qualcuno, per motivi che onestamente preferisco mi sfuggano.

    meti

    mi lusinghi, ma io nel '97 non ero ancora nato ;-)

  18. Davide Tarasconi dice:

    una mia impressione personale, un pò secca se vogliamo: secondo me ci si fa un sacco di seghe mentali.

    nel mondo reale -in Italia sopratutto- le persone leggono molto poco (che si tratti di libri, articoli, giornali non ha importanza) e ,nella migliore delle ipotesi, hanno un'idea molto distorta di informazione.

    la percentuale di persone che si preoccupano della qualità  dell'informazione è molto ridotta e chi naviga in Internet da tempo sa che bisogna essere capaci di filtrare in mezzo alla spazzatura, di ogni genere.

    concludendo, in sintesi: come per tutto ciò che riguarda il web saranno gli utenti a decidere, indepentemente dallo scannamento ideologico fra giornalisti e blogger.

    questo per quanto riguarda blog e informazione.

    i blog personali sono dichiaratamente contenitori di inutilità  (ne ho uno anche io, non me ne vergogno), non vedo perchè tirarli in ballo.

  19. bernardo parrella dice:

    proprio perche' e' (in parte) vero [davide] che in italia si legge poco, certe contrapposizioni perduranti tra giornalisti doc e "bloggher" sono inutili e obsolete, come obsoleto e' il relativo dibattito su chi e' piu' bravo, chi "fa informazione" e chi invece no

    peccato che ZV insista, insieme a pochi altri, su simili posizioni per (giustamente, [b.g.]) "motivi che onestamente preferisco mi sfuggano"

    [esaù] i blog ormai sono fonti di informazione—e come tute le fonti d'informazione (mainstream, doc o altro)—vanno sempre verificate e contestualizzate, tant'e' vero che ora vengono associati nei lanci dell'associated press per dirne una; senza contare che restando sempre in USA, ci sono varie integrazioni in corso con testate tradizionali

  20. Davide Tarasconi dice:

    dalle mie parti si dice "gnìr sò dala broca" ovvero "scendere dal ramo", ed è qualcosa che nei prossimi anni dovranno fare mooolti di quei personaggi (giornalisti e blogger) che in questo momento invece di fare informazione o contro-informazione semplicemente "si atteggiano"…