Anche Gianfranco Fini puo’ dire cose che condivido interamente? Evidentemente si’.

“Bisogna abolire l’ordine dei giornalisti, che non ha piu’ ragion d’essere. E’ vero che c’e’ il precariato nella professione, ma adesso si entra nei giornali attraverso l’universita’, ci sono tanti free e a cosa serve l’ordine cosi’ come e’ concepito? Perche’ un ordine dovrebbe garantire la deontologia, ma per questo basta il codice. E’ solo la Casagit che tiene in vita l’ordine. Prima di abolire l’ordine dei medici, degli ingegneri o degli avvocati, ci penso tre volte, perche’ se vado da uno devo sapere che non e’ uno stregone, ma un medico, l’altro ha studiato legge e l’altro sa fare un progetto. Ma l’ordine dei giornalisti serve solo a garantire qualche privilegio a qualcuno”.

25 commenti a “ORDINI E PRIVILEGI”

  1. Alessandro Longo dice:

    Mante, non schierarti con chi vuole abolire l'ordine solo per trasformarci in massa da imbavagliare.

    L'Ordine sarà  pure un retaggio del passato, ma per come è organizzato il nostro Paese se fosse abolito i giornalisti si troverebbero di colpo senza protezione.

    Bisgonerebbero prima cambiare le leggi che proteggono la libertà  di stampa, che in Italia sono scandalosamente inique, e poi si può togliere quel telo di protezione che è l'ordine.

  2. miic dice:

    io invece, da iscritto (e beneficiario della Casagit) , plaudo.

  3. Giovanni R dice:

    Peccato che l'attuale, e speriamo uscente, maggioranza abbia rinviato all'ultimo momento una riforma delle professioni che era praticamente gia' fatta.

  4. Giovanni R dice:

    L'indipendenza dei giornalisti, come di ogni altro cittadino, puo' e deve essere garantita dalle leggi dello stato. L'ordine garantisce solo la licenza per sparare impunemente cazzate.

  5. Maurizio Goetz dice:

    La posizione di Mantellini è chiarissima, qualcuno che difende l'ordine, vorrebbe spiegarci in dettaglio a cosa serve oltre che a creare delle barriere all'entrata nella professione giornalistica?

  6. Fabio Metitieri dice:

    Quali barriere, Goetz?

    Non confondere la professione del giornalista, che non ha alcuna barriera, con l'iscrizione all'ordine dei giornalisti professionisti.

    Ciao, Fabio.

  7. Maurizio Goetz dice:

    Ok Fabio capisco quello che vuoi dire, ma non mi è chiaro quale sia oggi il senso dell'ordine dei giornalisti, puoi spiegarcelo?

  8. Giorgio dice:

    Se vogliamo seguire coerentemente la linea di Fini, per sapere che uno sa fare un progetto mi basta sapere che e' un ingegnere, visto che ha ben dovuto dare tutti gli esami e scrivere una tesi all'universita' per diventarlo.

    Se vogliamo sostenere che gli ordini sono sbagliati, facciamolo coerentemente, con tutti gli ordini.

    Certo, all'attuale destra converrebbe molto abolire l'ordine dei giornalisti per potere imbavagliare piu' efficacemente chi scrive verita' a loro scomode.

    Ciao

  9. Fabio Metitieri dice:

    No, Goetz, io non ti spiego nulla, anche perche' non amo particolarmente l'ordine, cosi' come e' strutturato oggi.

    E' solo che mi rompono i coglioni quelli che continuano a sostenere che l'accesso alla professione e' bloccato per colpa dell'ordine, o addirittura – altro classico tormentone – che l'ordine impedisce di scrivere e pubblicare a chi non e' iscritto.

    Son tutte palle, lo sapete benissimo, on line vi e' gia' stato spiegato mille volte, ma continuate imperterriti a ripeterlo.

    Ciao, Fabio.

  10. miic dice:

    il problema, in parte, è proprio quello: conoscete qualcuno che sia stato CACCIATO dall'ordine perché sparava cazzate? o che abbia smesso di scrivere perché cacciato dall'ordine? ovviamente no, sarebbe anche incostituzionale. quindi, a che serve se non a delimitare corporativamente il numero di persone che può accedere ai privilegi del contratto giornalistico? e ripeto, io sono uno che sta dentro.

  11. Francesco dice:

    Abolire solo quello dei giornalistinon ha senso.

    http://www.rosanelpugno.it

    Abolizione degli ordini professionali e del valore legale del titolo di studio: sono queste le misure che proporremo nei primi cento giorni, se dovessimo vincere le elezioni. E' quanto afferma Daniele Capezzone, segretario dei Radicali italiani, in un'intervista al quotidiano Professionisti in edicola domani. Vanno aboliti spiega Capezzone tutti quei ceppi corporativi, protezionistici, illiberali che impediscono all'Italia di camminare. La medicina e la salute non appartengono ne' ai medici, ne' agli infermieri, ne' ai farmacisti; l'Università  non appartiene ai professori e neanche agli studenti occupanti; l'informazione non appartiene né all'Ordine dei giornalisti ne' alla lobby degli edicolanti; il trasposto e la mobilità  non appartengono ai tassisti; il mercato degli scambi e delle compravendite non appartiene ai Notai. Non riforma, quindi, degli ordini, ma loro abolizione 'tout court', e passaggio allo schema anglosassone delle associazioni di professionisti. Perchè – ribadisce Capezzone – con questi organismi diversamente dai nostri ordini che non cacciano mai nessuno i professionisti hanno tutto l'interesse a comportarsi bene, perchè la loro sorte non e' garantita una volta per tutte, ma vive sul mercato, e vive della loro buona reputazione. Per l'esponente della Rosa nel pugno, poi, la seconda cosa da fare e' ''abolire il valore legale del titolo di studio. Il che vuol dire una svolta sul fronte dell'Università . Per la prima volta ragazzi e genitori potranno cominciare a chiedersi se quell’Ateneo o se quel professore sia davvero il meglio che possa offrire la piazza per entrare poi – conclude – a passo sicuro nel mondo del lavoro.

  12. Fabio Metitieri dice:

    Miic, cosa ci sarebbe di incostituzionale (addirittura…) nell'espellere qualcuno dall'ordine?

    Feltri lo hanno radiato, per esempio. E, per la serie "che l'ordine vieti a qualcuno di pubblicare son palle", continua a scrivere…

    Ciao, Fabio.

  13. miic dice:

    fabio, appunto. come dimostra il caso Feltri, non si può costituzionalmente impedire a qualcuno di fare il giornalista, addirittura di dirigere un giornale, anche se è stato cacciato dall'ordine. e allora mi spieghi a che serve?

  14. Joe Tempesta dice:

    Alessandro: quale sarebbe il ragionamento che dall'abolizione dell'ordine dei giornalisti porta all'imbavagliamento?

    Ti ricordo che l'ordine dei giornalisti non è semplicisticamente un retaggio del passato ma piuttosto un retaggio del Ventennio, creato *proprio* con lo scopo di imbavagliare i giornalisti.

    L'ordine dei giornalisti non protegge la libertà  di stampa, la limita semmai, e funziona come una sorta di massoneria: chi è già  iscritto può cooptare nuovi adepti (le cose cambieranno tra qualche anno con l'iscrizione automatica dopo il corso di laurea apposito, ma il discorso cambierà  di poco, e imho addirittura in peggio checché ne dica Franco Abruzzo)

    Fabio: esser pubblicati non è un problema anche senza esser giornalisti. Ma se Mantellini decidesse di farsi la sua rivista perché ha qualche centomilioni da investire (buttare), non potrebbe farlo se non assumendo un direttore responsabile.

    Perché? Se l'ipotetico editore/direttore Mantellini scrivesse sciocchezze ne risponderebbe ai suoi lettori, e se diffamasse qualcuno, davanti alla legge. Ecco, tanto per fare un esempio, dove la libertà  di stampa è limitata – bloccata – dall'esistenza dell'Ordine dei giornalisti.

    E' sufficiente un'abilitazione professionale, da conseguire dietro esame, esattamente come per la patente auto, eventualmente da revocare in caso di illecito.

    Con le altre professioni IMHO dovrebbe avvenire nello stesso identico modo. Medici, ingegneri e avvocati compresi.

  15. Fabio Metitieri dice:

    Ecco. L'ordine serve appunto a impedire che mante si faccia una sua testata senza manco un direttore responsabile che gli spieghi come funziona il mondo. Per il suo bene, perche' poi alla prima querela per diffamazione mante cadrebbe dalle nuvole…

    ;-)

    Ciao, Fabio.

  16. p dice:

    magari è inutile ma in realtà  non vedo come limiti la libertà  d'informazione. non serve nessun tesserino per scrivere per un giornale o essere assunti. o per aprirlo. piuttosto vogliamo parlare della trasparenza nell'accesso alla professione?

  17. ciro dice:

    Smettiamola. L'Ordine dei giornalisti in se non garantisce alcun privilegio. Se di privilegi parliamo, gli onorevoli deputati e senatori perché non pensano a quelli loro (stadio, cinema, musei, treni aerei e quant'altro..) ?

    Se il discorso riguarda l'abolizione degli Ordini professionali allora se ne può parlare. Ah. Ma Fini non è anche lui un giornalista?

    Nel 1977 il neo-segretario del Fronte della gioventù fu assunto come praticante dal quotidiano del MSI-DN, il "Secolo d'Italia", dove lavorò fino al 1983, tre anni dopo essere diventato giornalista professionista (la sua iscrizione nell'elenco dei professionisti dell'ordine dei giornalisti di Roma è datata 27 marzo 1980). da http://www.cronologia.it/storia/biografie/fini.htm

  18. cubic dice:

    Ci sono parecchi errori nel discorso di Fini. 1) l'ODG non ha nulla che fare con i precari, per questo si devono chiamare in causa gli editori e il sindacato 2) nei giornali non si entra ancora per via universitaria, vedi sentenza del consiglio di stato 3) per la deontologia non basta il codice, visto che esiste una legge (la stessa che istituisce l'ODG) che indica diritti e doveri dei giornalisti 4) non si dice perché per i medici varrebbe lo "spauracchio dello stregone" e per i giornalisti no.

    Mantellini hai la bontà  di illustrarci di quale diamine di privilegi state parlando tu e Fini? Hai anche tu un ordine professionale a cui sei iscritto, o sbaglio? Eppure nessuno si sogna di abolirlo.. IMHO i veri privilegi sono legati alla politica e all'umma-umma tra redazioni, tra blogger, tra direttori e presidenti del consiglio..

    E poi mantellini con tutti gli articoli che hai scritto per le varie testate, non sei ancora pubblicista?

  19. Joe Tempesta dice:

    cubic: infatti bisognerebbe abolire TUTTI gli Ordini, anche quello di Mantellini. Semmai sostituendoli con Albi di professionisti (anche più di uno per settore).

    E se per garantire la deontologia non basta il codice ma serve l'Ordine, allora invece di parlare di abolirli bisognerebbe parlare di crearne per qualsiasi cosa: dall'ordine delle colf a quello dei concessionari di automobili.

  20. massimo mantellini dice:

    no cubic,

    non sono pubblicista e non me ne e' mai importato.

  21. Fabio Metitieri dice:

    Be', un privilegio lo abbiamo, confessiamolo… con il tesserino si entra gratis nei musei, tutti, almeno in Italia (in teoria anche negli altri Paesi europei, ma quando ci ho provato mi hanno sempre spernacchiato pesantemente).

    Ciao, Fabio.

  22. cubic dice:

    E quanto costa quel tesserino ogni anno? In Lombardia 100 euro e credo sia tra i più bassi in Italia. Non direi proprio che si tratti di un privilegio per il quale vale la pena di accapigliarsi..

  23. Joe Tempesta dice:

    "non credo si tratti di un privilegio per il quale vale la pena"

    tra l'altro lo danno proprio a tutti, anche ai ghost writer di flavia vento ;-)

  24. Anonimo dice:

    Cosa fa l'Ordine per gli iscritti? Assolutamente nulla. Incassa il pizzo (pardon, la quota associativa) e basta.

    Offre appoggio a pubblicisti o giornalisti? No

    Scoperchia l'immonda pentola del precariato? No

    Si batte perché gli editori non ti tengano 10 a stipendio ZERO (beh, una manciata di euro te la danno, ma poi le psese sono a carico tuo)? No

    Ma, almeno, pubblica un giornale serio, decoroso, obiettivo e senza errori grammaticali? No, emmeno questo.

    In compenso vuole sapere cos'hai fatto negli ultimi due anni, altrimenti ti radia (senza fretta, altrimenti perde un centone). Altri ordini professionali fanno altrettanto? No.

    Dunque, a malincuore dico: anche a Fini può scappar detto qualcosa di sensato.

  25. Fabio Metitieri dice:

    Be', in Lombardia ti danno aggratis l'avvocato per il recupero dei piccoli crediti. Il che mi pare un'ottima iniziativa, utile in generale a scoraggiare chi vorrebbe fare il furbo e non pagare.

    Ciao, Fabio.