Se tutto si incastra da domani e fino a sabato il gestore qui e sua moglie Alessandra saranno a Londra. Personalmente credo che faro’ un salto a vedere questa mostra di Diane Arbus alla V&A. Poi magari accompagno Alessandra alla sua solita velocissima visita di cortesia ai Coniugi Arnolfini. E poi vediamo: in un rigurgito giovanilistico venerdi’ sera potremmo anche tentare di andare a sentire gli Stereophonics. Ma dubito. Sempre che si riesca a partire (la piccola ha la bronchite) saremo al solito alberghetto dietro l’Universita’. Ci vediamo eventualmente li’. Il blog da domani sara’ quindi poco o nulla aggiornato fino a domenica.

3 commenti a “LONDON CALLING”

  1. palmasco dice:

    Ho visto la mostra di Diane Arbus, è particolarmente straordinaria, per quantità  e qualità  di foto, spero veramente che non la mancate.

    Se ne vede soprattutto l'aspetto commosso, le signore col collo di pelliccia che la guardano arcigna per le strade di NY, oltre agli inevitabili "mostri" che purtroppo l'hanno resa famosa, ma che non sono per niente il cuore della sua fotografia e della sua esperienza, come nella mostra secondo me si vede benissimo, ed è bella proprio per questo.

    Ci sono anche i suoi taccuini, le sue macchine, la camera oscura, e un sacco di frasi stampate sui pannelli dell'esposizione che invitano a leggere e a guardare – almeno nell'allestimento del Metropolitan a NY, ma ho visto che è la stessa mostra e non dovrebbe quindi cambiare.

    Insomma, vi prego di non sottovalutare i tempi di visita, diciamo che sarebbe un peccato calcolare meno di un'ora e mezza, perché poi si avrebbe la sensazione di perdere qualcosa d'importante.

    Buon viaggio, palmasco

  2. Nicola dice:

    Sarai a due passi dal British Museum, io non mi perderei la mostra sull'Impero Persiano in corso proprio in questi giorni.

  3. Loris dice:

    Diane Arbus? Chi e' costui/costei?

    Scusate ma sono 'gnurant.