La sindrome di Stoccolma
Sì, perché adesso funziona così: i blogger autonomi si sentono molto gratificati dall’essere in contatto con firme note della carta stampata e quel ruolo di controinformazione tendono a svolgerlo sempre meno, preferendo piuttosto entrare in confidenza con il giornalista già affermato. Come fare? Il metodo è sempre il solito: l’adulazione. Così, quello che in altri paesi del mondo è il luogo del giornalismo alternativo, in Italia si è trasformato nel luogo degli aspiranti scaldasgabelli di redazione. E’ la sindrome di Stoccolma: il giornalismo tradizionale ha fatto prigioniero il potenziale giornalismo d’assalto dei blogger. E il problema è che ai prigionieri questo tipo di carcere piace moltissimo.
08
Nov
Ieri sera Sergio mi ha portato una copia di un formidabile articolo uscito su Europa (un quotidiano romano) firmato da Mario Adinolfi. L’idea proposta dall’autore di una sindrome di stoccolma per blogger e’ di una demenzialita’ tale da meritare un taglia-incolla:
Novembre 8th, 2005 at 14:51
Beh magari non è generalmente così e ignoro quanto sia d'assalto il giornalismo dei blogger del resto del mondo, ma per onestà intellettuale bisogna dire che questa tendenza all'adulazione da parte dei blogger italiani verso i mezzi d'informazione tradizionali talvolta si manifesta. No?
Novembre 8th, 2005 at 15:40
A me non pare di notare tanta adulazione, a parte quella meritata per il gigantesco Filippo Facci oh nostro signore e padrone. Di norma si riporta una notizia e la si rilegge, a volte se ne dimostra una certa infondatezza.
Piuttosto la blogosfera italiana mi pare carente, rispetto a quanto si dice di quella americana (si dice dico perché non la conosco bene) ovvero nell'originalità e profondità di analisi e nel suo essere più sovente prima fonte di notizia. Certo è nella normalità delle cose, visto che non siamo noi a trascinare il mondo. Comunque.
Però qui si entra in un terreno scottante. Si può parlare di blogosfera in toto? Potrebbe essere interessante condurre un'analisi sullo stato della blogosfera italiana. Perché, ad esempio, credo che la stragrande maggioranza dei blog, che non conosciamo perché tendiamo a guardare verso il vertice della piramide, siano "semplicemente" diari personali di giovani a cui piace esprimersi. Questa enorme "base" della blogosfera tende a relazionarsi abbastanza orizzontalmente. C'è poi la fascia di mezzo, quando il blog non è pura fuffa o confessione ma cerca di svolgere un certo "servizio" e alla relazione orizzontale aggiunge una relazione verticale verso la terza fascia, quella al vertice, ovvero di coloro che piuttosto unanimamente sono riconosciuti quali "leader" della blogosfera, per effettiva competenza, dove appunto ci si aspetta di trovare quel plus informativo che rappresenta il valore dello strumento blog. Proprio tipo Mantellini, per fare un esempio.
Però è una titolo conferito dalla fascia "medio-alta" della blogosfera. Perché quella bassa, quella più personalistica, ha essa stessa i propri "leader". Per fare un esempio terra terra, il "blog di costantino" su iobloggo (e vi lascio immaginare…) ha gli stessi accessi di Macchianera che, bene o male, si può considerare come il vertice, se non altro per notorietà e visibilità , della blogosfera "medio-alta".
Quindi parlare di blogosfera italiana non è poi così semplie. Sarebbe bello fare uno studio a tal proposito.
Novembre 8th, 2005 at 16:27
Caro Mantellini, son Sifossifoco, ti scrivo in incognito perché Chiaberge e la Masera non se ne accorgano, però mi sembra che questo Adinolfi era un ex blogger.
Mah!
Novembre 8th, 2005 at 16:35
ha uno dei blog con più accessi del cannocchiale (anche per le abbondanti discussioni nei commenti)
tutta st'adulazione verso i media tradizionali non è che la veda in giro, comunque
Novembre 8th, 2005 at 18:21
Ecco, giusto a proposito di quanto si diceva sulla blogosfera:
Adinolfi non è un ex-blogger, è un blogger ed il suo è il più visitato del Cannocchiale, 500.000 accessi, 30 commenti per post in media, punte di oltre 200.
Europa non è un quotidiano "romano", è il quotidiano della Margherita.
Novembre 8th, 2005 at 19:55
Formidabile!
Anyway, di solito i bloggher sono troppo occupati a sviolinarsi tra loro, per avere il tempo di sviolinare i giornalisti.
Detto cio', vero e' che i bloggher dividono in due la massa di coloro che scrivono – partizione che del resto eseguono con lo mondo tutto – da un lato chi e' d'accordo con il Grande Blog e con il Pensiero Unico che vi circola, e costoro sono da corteggiare e da adorare, perche' chissa' mai che si possa avere un po' di attenzione da parte dei media 'quelli veri', e dal lato opposto chi si permette di criticarli, i blog, anche solo ogni tanto, e tali sfortunati vanno attaccati in tutti i modi (ma per il loro bene, ovvio, solo perche' si ravvedano).
Bo'… possono stare sotto il grande cappello dell'autoreferenzialita', anche questi comportamenti? Tutto sommato mi pare di si'… Non ha usato la parola 'autorefenziale', Adinolfi?
;-)
Ciao, Fabio.
Novembre 8th, 2005 at 20:00
son daccordo. magari i toni sono un po' perentori, ma massimo non formalizzarti!
Novembre 9th, 2005 at 04:24
Per Mario Adenoidi: homo sapiens non urinat contra ventum.
Novembre 9th, 2005 at 04:27
Lungi da me l'aver adulato il uo blog (oggi) per tale sindrome … ma è una coincidenza divertente
Novembre 9th, 2005 at 06:57
quindi, ha un blog ma quando deve dare aria alla bocca lo fa su un giornale? curioso.
Novembre 9th, 2005 at 07:50
La supposta demenzialità è malcolta:
è un pezzo autobiografico.
Novembre 9th, 2005 at 11:08
Mantellini hai una scuola guida?stai tutto il giorno a dare patenti a destra ed a manca…Non è che volevi fare il giornalista professonista e non ci sei riuscito?
Novembre 9th, 2005 at 11:32
buona permanenza in città !!
Novembre 9th, 2005 at 19:50
Mr. A, il Mante vuol fare la blogstar, e anche il giornalista, e anche l'opinionista, e anche l'esperto di Internet e di telecomunicazioni, e anche l'esperto di media e di comunicazione di massa, e anche quello capace di esprimere idee politiche autorevoli, e anche…
Il tutto continuando a fare il radiologo e senza trascurare la famiglia, gli amici, i ristorantini, i whyskini, le gite fuori porta, gli hobby…
Senza rendersi conto che anche solo per fare il giornalista in modo appena decente e' necessario innanzitutto scegliere un argomento solo di cui occuparsi, e quindi dedicarvisi a tempo pieno, o almeno a 'mezzo tempo pieno', sudandoci sopra con letture e letture, su carta e on line, ma anche con interviste, convegni, fiere, discussioni con esperti di settore, e via cosi'.
Ma lui ha i superpoteri.
Peccato che, comunque sia, quando si vuole essere troppo di tutto si finisce spesso con lo sparare tavanate e banalita', oppure con il ripetere piu' o meno sempre le solite quattro cose su cui si pensa di avere un'opinione e su cui si crede di essere aggiornati.
Direi che il mante soffre di quella stessa malattia che affligge quei giornalisti che fanno del 'generalismo' il loro credo, convinti che se sai scrivere e se sei intelligente puoi occuparti di qualsiasi argomento. Proprio quelli che quando parlano, chesso', di Internet o di blog, Mante detesta e critica di piu'…
Ciao, Fabio.
Novembre 10th, 2005 at 03:27
… ed io che credevo che i troll fossero solo nei blog politici o in quelli dove i toni sono accesi.
Ed invece ci sono anche qui !
Che piacevole sorpresa…
Novembre 10th, 2005 at 07:58
Metitieri come si può non essere d'accordo con lei, se c'è qualcosa di insopportabile oggi nel mondo della comunicazione sono i tuttologi presuntuosi e i giornalisti improvvisati che pontificano dal basso della loro incompetenza.
E nell'universo autoreferenziale dei blogger questa tipologia umana occupa circa il 95% del tutto.
Però sono divertenti (e tanto democratici e tolleranti…).
Novembre 10th, 2005 at 12:50
Ora, da specialista che sta cercando di liberarsi dei paraocchi e di salire a riveder le stelle, il discorso sulla (im)possibilità di affrontare più argomenti con proprietà mi tocca personalmente. Detto questo, posso confermare che la blogosfera italiana è popolata di individui che anelerebbero alla carta stampata. Ma non credo che nel più ampio bacino anglofono la cosa sia diversa, forse semplicemente cambiano i numeri (e di conseguenza il rapporto tra gli aspiranti giornalisti ed i blogger di altra natura, personale o professionale), ed effettivamente credo che il belpaese soffra di una sensibilità maggiore verso l'inchiostro.
In fin dei conti, chi se ne frega. Ciò che rende la blogosfera interessante è quello che tutti hanno la possibilità di esprimere il proprio parere e che chi legge ha la possibilità quindi (se proprio ci tiene) di valutare l'attitudine al lecchinaggio di una nazione intera. Fenomenale :)
Novembre 10th, 2005 at 15:27
radiologo?
Novembre 10th, 2005 at 17:54
Be', si alessio, mi risulta che il mante sia un radiologo, anche se lui qui non lo dice mai, manco se ne vergognasse, e non parla quasi mai di questioni mediche.
Perche', pensavi che avesse basi informatiche? Uno che parla di Ict in modo cosi' pressapochista e scontato? Naaaa….
Ciao, Fabio.
Novembre 10th, 2005 at 18:19
Non è una delle solite occasioni in cui faccio domande retoriche da finto (?) tonto, veramente ho sempre pensato che il tenutario del blog facesse lo scrittore (visto che giornalista non si può dire) a tempo pieno.
Novembre 11th, 2005 at 05:28
Alessio, il Mante fatica a scrivere cose diverse una volta alla settimana su Pi… e che potrebbe scrivere, a tempo pieno, se non un blog con i suoi tic?
;-)
Ciao, Fabio.