It does not take an advanced business degree for those consumers to see how printer manufacturers like Hewlett-Packard and Canon make their money. They use the “razor blade” business model. It is named from the marketing innovation of King C. Gillette, who in the early years of the last century sold razors for a low price but made all his money on the high-margin disposable razor blades. Printer manufacturers also use this tied-product strategy. Printers return relatively low profit margins. But the ink, ounce for ounce, is four times the cost of Krug Clos du Mesnil Champagne, which sells for around $425 a bottle. Ink is about the same price as Joy perfume, considered to be one of the more pricey fragrances, at $158 for a 2.5-ounce bottle.
08
Ott
Il New York Times ospita da anni in assoluto i migliori articoli di divulgazione tecnologica che mi sia mai capitato di leggere. E’ un equilibrio molto difficile da raggiungere quello fra semplicita’ ed accuratezza quando si tratta di Internet, computer e tecnologia in genere. Si deve scrivere semplice senza semplificare troppo, ci si deve addentrare nei particolari (spesso noiosissimi) senza far sbadigliare il lettore. E’ una alchimia difficile. Un ottimo esempio di questo talento potrebbe essere questo articolo sulle stampanti a getto d’inchiostro e sulle ragioni per cui nonostante i prezzi delle stampanti siano calati moltissimo negli ultimi tempi la stampa casalinga non decolli.
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Ottobre 8th, 2005 at 19:47
La notizia piu' interessante non e' il modello gillette, che per le stampanti consumer (e non solo) e' diffuso da diversi anni, ma questo:
You no longer have to send printed snapshots to Grandma. You can send a URL.
Da qualche tempo io quando incontro un produttore di stampanti, soprattutto per i modelli consumer e soho, chiedo come mai producano ancora, e come prodotti di punta, le all in one e le multifunzione, con i fax, e perche' si siano gettati con cotanto ottimismo sulle photo printer.
Personalmente, per il mio lavoro non ricevo quasi piu' fax da almeno tre anni a questa parte, ma solo email – e ricordo che quando ho iniziato a scrivere a tempo pieno, nel 1997, almeno una volta alla settimana c'erano anche dei pony che mi portavano della carta – e per diletto, in quanto possessore di una macchinetta digitale, non ho mai pensato di stampare nulla.
Metto su flickr, o spedisco via email, oppure carico su una chiavina Usb e da li' sul portatile di qualcun altro, che in qualche modo si recupera sempre.
Del resto, non ho mai piu' stampato neppure una pagina di quello scrivo, all'incirca dal 1998. Anche per i libri, mi sono abituato a lavorare solo piu' su monitor.
Quando faccio questi discorsi, i produttori mi guardano come un marziano e snocciolano dati di analisti vari sulla crescita del mercato, nonche' i risultati delle loro vendite nei vari segmenti.
Sono contento che questi trend, almeno negli Usa, inizino a darmi ragione.
Oh, e per quel poco che stampo io, giusto le lettere incazzate all'amministratore del condominio, uso inchiostri non originali, che vanno benissimo e costano circa 1/5. Se si ha pazienza, con la siringa e i boccettoni, si spende ancora meno.
Gli originali sono necessari – si dice – solo si vuole stampare una foto che duri per 70 anni. Oppure per rinnovare la testina, per quelle case che – proprio per proteggere la vendita dei propri consumabili – hanno deciso di inserirla nella cartuccia.
Ciao, Fabio.
Ottobre 9th, 2005 at 05:14
Io mi trovo in imbarazzo ora con una laser a colori casalinga di HP: presa 2 anni fa è già fuori catalogo, i ricambi completi costano 680 euro (tamburo + CYMK, quando una nuova costa meno di 400 euro) e ci ho stampato meno di 5000 copie colore.
Modello Gillette anche con le laser colori? Di fatto il marchio HP non mi ha neppure garantito ricambi accessibili a prezzo equo (vengono dalla Danimarca), per non parlare del chilometraggio limitato. Purtroppo certe cose devo stamparle per forza.
Ottobre 9th, 2005 at 05:34
Per dire, tempo fa dovevo cambiare le cartucce della mia Epson R200. Tutte! Sono sei, nero + 5 colori. Ebbene mi conveniva comprare la stessa stampante nuova (che nel frattempo si trova a 89 euro), buttarla, e usare le cartucce omaggio nella confezione…
Ottobre 9th, 2005 at 05:45
lo so, lo so. Conviene comprarsi una nuova stampante e buttare via la vecchia. Una vergogna (compreso il DRMC applicato alle cartucce per impedire ad altri di venderle a prezzo inferiore)
Ottobre 9th, 2005 at 06:07
no non conviene comprare una stampante nuova: loe cartucce comprese con l'acquisto della stampante sono molte volte meno capienti o cmq riempitea meta'. Inoltre tanto inchiostro viene sprecato nell' inizializzazione della stampante e allineamento testine.
Ottobre 9th, 2005 at 08:52
Fantastico. Improvvisamente rivalutiamo quell'esoso di Krug.
Ottobre 9th, 2005 at 13:05
Mi meraviglia l'intervento di CiaoFabio, io che scrivo qualche articolo ma non che non sono un giornalista professionista, sento la necessità di correggere le bozze, stampando, altrimenti gli errori, le eventuali ripetizioni, mi sfuggirebbero. Non sono riuscito totalmente a liberarmi della stampa. Spiegatemi voi che ci siete riusciti, come avete fatto, soprattutto quando le pubblicazioni in questione sono libri.
Ottobre 9th, 2005 at 13:36
su un testo della lunghezza di un articolo riesco a correggere le bozze a video senza problemi. Su un libro non so.
Ottobre 9th, 2005 at 14:11
Goetz, per le ripetizioni e i refusi, quello che serve non e' stampare, ma rileggere a un giorno di distanza, anche se spesso i tempi di consegna non lo consentono.
E non capisco perche' ti meravigli. Non credo di essere l'unico a lavorare solo piu' a video. Ed e' soltanto questione di abitudine.
Oggi, quando devo leggere le bozze su carta che ancora mi mandano gli editori, lavoro male e mi annoio a morte. Pero' quelle almeno hanno un senso: servono a controllare i caratteri, l'impaginazione, il formato delle tabelle, la posizione delle illustrazioni, i font traslitterati, ecc. La copia che ti stamperesti tu, invece, a che serve?
Mau, si incomincia con gli articoli, poi con i servizi piu' lunghi, e quindi ti accorgi che il capitolo di un libro e' la stessa cosa…
E a margine di quello che scrivo per lavoro, con gli anni aumenta la quantita' di cose lette e scritte a Pc per un'infinita' di altri motivi, con le mail che sostituiscono le telefonate, i Cd che rimpiazzano le cartelline stampa, o le newsletter che prendono il posto delle riviste di carta, per cui l'abitudine di leggere e scrivere qui si consolida e la carta sembra sempre più scomoda e inadeguata.
L'unico libro che avevo stampato tutto, mi pare un paio di volte – ancora con una aghi – e' Incontri virtuali, nel '97.
L'ultimo libro di cui avevo ancora stampato qualche parte e' Ricerche bibliografiche in Internet, nel '98 – sempre con la stessa aghi.
Poi stop.
Ciao, Fabio.
Ottobre 9th, 2005 at 14:28
Kakihara, Epson, se non ha cambiato politica nell'ultimo anno, e' proprio uno di quei produttori che non mettono la testina di stampa nella cartuccia, ne' dei chip che la bloccano. Laonde… comperati le cartucce non originali, oppure ricaricatele.
Blau, la politica del ricarico sui consumabili dovrebbe essere stata adottata solo per le getto di inchiostro. I prezzi delle laser sono in rapido calo, ma non ancora cosi' tanto; tra l'altro, di solito le vendono anche raccontando che l'inchiostro costa molto meno, proprio perche' sono macchine destinate a volumi di stampa maggiori.
Per cui non so che dirti, anche perche' non ho mai intervistato Hp sulle laser di fascia bassa.
Pero', se ti consola, sulle laser Hp di fascia un po' piu' alta, da 700 mila euro, ho sentito di recente uno stampatore fare lamentele abbastanza simili alle tue…
;-)
Ciao, Fabio.
Ottobre 9th, 2005 at 15:52
Canon. Potete stampare a profusione, perchè le ricariche (getto d'inchiostro) si trovano a 3 euro su siti tedeschi o dell'est europeo (non faccio nomi nè cognomi, che tanto li trovate).
Io chi guardo con gli occhi stralunati sono quelli che comprano le cartucce originali. E' come andare a farsi tagliare i capelli in San Babila.
E stampate, che fa bene agli occhi e alla mente!
Ottobre 10th, 2005 at 08:53
Non solo: la Canon ha l'apprezzabile caratteristica di non cambiare formato alle cartucce quando cambia la generazione delle stampanti . Le stesse cartucce della mia defunta bjc 2100 vanno sulla nuova pixma 1500, mi son trovato a poter usare le cartucce di riserva che tenevo in casa pur comprando una macchinetta nuova.
Ottobre 10th, 2005 at 09:07
A me piace quando vado in treno, stamparmi qualche articolo lungo che non ero riuscito a leggere sul web e fare qualche annotazione a fianco.
Ottobre 10th, 2005 at 09:56
…senza considerare che il posto dove si legge di più (e meglio?) per definizione non è abilitato all'uso del computer ;-) (per quanto con il wireless… ma insomma, resta scomodo)
Come è stato detto più volte le cartucce possono essere ricaricate in modo più che conveniente. Vale la pena farlo per esempio con le HP, che hanno la testina nella cartuccia. Tra l'altro si eredita l'ottimo vantaggio di poter cambiare la testina quando l'inchiostro tarocco dovesse averla rovinata.
Sono però d'accordo con chi stampa il meno possibile: tanta carta è inutile e in qualche modo la si paga.
Un Joe Tempesta ecologico :P
Ottobre 10th, 2005 at 10:03
In effetti è una politica piuttosto bastarda.
Ottobre 10th, 2005 at 17:12
Noto che CiaoFabio si è talmente abituato a leggere solo più a video da non accorgersi nemmeno che "solo più" non è italiano ma, al massimo, un piemontesismo (ovvero la locuzione piemontese "mac pi" tradotta malamente in italiano).
Personalmente mi ha sempre fatto un po' sorridere sentire i piemontesi dire frasi tipo "ce n'è rimasto solo più uno", convinti di parlare un italiano corretto. Da uno che si picca di essere un giornalista professionista come CiaoFabio non mi sarei mai aspettato di leggere "solo più" ripetuto per ben DUE volte in questo thread di commenti. Boia fauss!
Ottobre 10th, 2005 at 19:03
Dante Alighieri sarà che anche io sono nato in Piemonte, e pur non sapendo il piemontese sono abituato a questa espressione, non vuol dire che Fabio (non CiaoFabio perchè "Ciao" è comunemente in italiano un saluto e "Fabio" il nome propio ;) ) usi questa espressione nel suo lavoro e la tua non mi sembra una risposta pertinente ma solo un attacco personale nei suoi confronti.
Per quanto mi riguarda preferisco stampare su carta, anche solo per leggere un ebook, un manuale o controllare uno script. Mi piace sentire la carta, sottolineare (che mi aiuta, facendo il gesto con la matita, a memorizzare meglio), inserire appunti e commenti.
Ho iniziato a ricaricare le cartucce della mia HP da poco ma, già dopo poche ricariche, inizio ad avere problemi il che mi fa gran rabbia. La stampante funziona perfettamente ed il dover acquistare una stampante nuova per risparmiare sul costo delle cartuccie lo trovo uno spreco (di tempo e di materiali) enorme ed ecologicamente non sostenibile (che ci sta sempre bene) :)
Ciao
Ottobre 10th, 2005 at 21:12
Questo appunto sul solo piu' me l'avevano gia' fatto una volta, anni fa, non ricordo chi.
Certo che lo uso anche nello scrivere professionale, dove neppure le redazioni piu' rognose me lo hanno mai contestato.
Fai una ricerca con Google per vedere quanto e' comune, e non soltanto tra i piemontesi.
A parte Google, che io di certo non considero il punto di riferimento dell'italiano corretto, ma soltanto un'indicazione di massima su cosa e' diffuso, il Garzanti riporta:
– solo più, (rar.) ormai soltanto: la balestra del visconte da tempo colpiva solo più le rondini (CALVINO).
Sbagliare insieme a Calvino, che e' sempre stato uno dei miei autori preferiti e che ha forse lo stile che in assoluto preferisco, proprio non mi dispiace.
E tu sei solo piu' un petulante, manco colto…
Ciao, Fabio.
Ottobre 10th, 2005 at 21:53
Lo riporta come corretto anche il Vocabolario Treccani, che per queste questioni considero la ultimate Bible, e lo da' come uso 'settentrionale' e non piemontese.
Come Dante fai un po' cagare… firmati con il tuo nome, la prossima volta, che forse ridiamo di meno.
;-)
Ciao, Fabio.
Ottobre 11th, 2005 at 03:42
CiaoFabio, come ti sei sentito punto sul vivo…
Da buon piemontese (in realtà sono di origine veneta, ma non sottilizziamo) io dico tranquillamente "solo più", mia moglie – vissuta sempre in Brianza – continua a dirmi che non è italiano corretto, e io continuo a strafregarmene.
(per il tuo ego: anche il De Mauro lo riporta come settentrionale, mentre il Garzanti lo definisce "raro" ma mette un esempio di Calvino)
Ottobre 11th, 2005 at 10:41
Se tu sei veneto, io sono invece di origini campane, quindi…
Anyway, De Mauro, Garzanti, Treccani e Calvino: mi pare che ce ne sia a basta, quindi possiamo tranquillamente continuare a dire e a scrivere solo piu'.
Ciao, Fabio.
Gennaio 13th, 2007 at 23:12
Bestrecipesforyou.com just got a new and improved look and we hope that you will like what we
Gennaio 22nd, 2007 at 11:53
cool:))
Gennaio 24th, 2007 at 10:40
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