06
Ott
Detesto amorevolmente le grandi citta’ italiane. Non mi piacerebbe abitarci. Mi da’ fastidio la confusione, lo smog, le ore perse per spostarsi da un punto all’altro. Non sopporto i fuoristrada sui marciapiedi, mi intristisce la fauna eccessiva e sciccosa delle vie del centro, una forma vivente quasi sconosciuta nelle altre grandi citta’ del mondo. Piu’ invecchio e piu’ mi infastidisco. I giorni scorsi ho beccato a Milano la settimana delle sfilate: mezzora di coda per salire su un taxi in stazione, un’altra mezzora per arrivare in albergo in centro mentre il taxista imprecava contro la scarsa educazione del cliente precedente che gli aveva vomitato nell’auto (sempre fortunato io, in effetti). Perche’ sa – mi ha detto con un cupo accento pugliese -io con l’auto ci lavoro! Alla sera poi mi hanno portato a mangiare in una “aragosteria”, solo il nome mette i brividi. Poi pero’ nelle grandi citta’ accadono molte cose. E molte persone forse le amano per questo (aragosteria compresa). Cosi’ nel caso foste a Milano il prossimo giovedi, Filippo mi segnala che alle 18 presso la libreria Hoepli c’e’ un interessante incontro con Ben Hammersley. Il titolo dell’incontro, organizzato dal Java User Group Milano e’ “Rss feed ed il futuro dei media”, un argomento per me molto interessante. Ecco se fossi a Milano ci andrei, ma (da un certo punto di vista) fortunatamente, non ci sono. Che anzi se riuscissi a liberarmi (ma ne dubito) lo stesso giorno alla stessa ora dovrei invece essere a Roma per un’altra questione. Maledette metropoli (aragosteria compresa).
Ottobre 6th, 2005 at 19:42
aragosterie, brasserie, sushi bar.. fiù, il bello di vivere in una metropoli.
E noi, che ci accontentiamo dell'osteria toscana sotto casa ;)
Ottobre 6th, 2005 at 23:33
il mio feed reader ha cambiato radicalmente il mio modo di stare in rete.
in generale sono un fan di tutto ciò che favorisce la circolazione delle informazioni come i trackback ad esempio che qui però non vedo. è un peccato.
Ottobre 7th, 2005 at 00:08
Evvabbe', tu lo butti li' per caso, ma dicci che cazzo ci faceva uno sfigato come te a mangiare aragoste a milano…
Devo essere piu' chiaro? Per trasparenza del tuo blog, dicci chi ha pagato il tuo conto e perche'. E con chi eri a cena. Mica avrai dei problemi di disclosure, proprio tu, miss perfetto e al di sopra di ogni marketta? I tuoi affezzzzzionati lettori vorrebbero un po' di chiarezza.
;-)
Altrimenti cala un pietoso velo e tiratela di meno.
Insomma, questo tuo giocare a sono un figo e me la tiro, con l'aragosta sotto i denti, ma pero' sono tutti voi, povero uguale, uno qualsiasi, mi ha sinceramente sfracellato le palle. E, guarda, io in Rete mi infastistisco sempre piu' di rado. Ormai sopporto anche Mau, anzi, lo invito a telefonarmi e forse gli darei anche un bacino, se ci vedessimo e se non fosse sposato.
La moda a Milano ti ha bloccato un taxi? Son le palle che i taxisti raccontano agli stranieri. Ai neri come te. Lo fanno in tutte le citta' credo. A Roma e' anche peggio e ogni tanto ci provano anche a torino, dove di eventi non ce ne sono proprio mai.
Oggi io ho passato un'oretta in taxi, e di moda non c'era nulla. E' la norma. A Milano i taxi si possono prendere solo o su percorsi brevi, o fuori citta', o la domenica mattina, o di notte. Svegliati…
E wooooowwwwww… sei appena stato a milano a mangiare aragoste, non si sa come e per chi e da quale carta di credito, e adesso riparti per roma, per una cosa missssteriosissssima ma importantisssssssima, per cui non riesci a liberarti per altre cose che ti interesserebbero tantisssssimo, molto, anzi un casino di piu'?
E comunque di cosa si tratti, di cosa siano tutte queste cose, non dici nulla? Minchia, alla faccia dell'informazione alternativa… Ma sai dove te lo puoi infilare, il tuo gusto di sparare alla grande le aragoste, e senza mai dire chi cazzo sei e cosa stai facendo , e per chi?
Scusa, senza polemica, ma allora perche' cazzo ce le racconti, queste cose? Non dai informazioni utili, anzi, non dai nessuna informazione, non dici un beato cazzo… dove sarebbe l'utilita'?
Sei caduto nella sindrome de Il pisello ce l'ho piu' lungo io, ma non ve lo faccio vedere perche' altrimenti vi spaventereste?
Si', hai ragione… io di certo non te lo guardo, lungo o corto che sia. Non mi spaventerei ma mi verrebbe da vomitare.
Ciao, Fabio.
Ottobre 7th, 2005 at 01:29
l'aragosteria (l'insegna dell'aragosteria) me la fotograferei per la mia rassegna di Botteghe Oscure, vicino alla cotoletteria. mi passi l'indirizzo?
(a me la carne di aragosta non piace, troppo dolce…)
Ottobre 7th, 2005 at 02:44
Lei viene a Milano e non si fa sentire. Son cose che rattristano.
Ottobre 7th, 2005 at 02:53
mau, mi pare sia in via archimede, poi ti recupero il nome esatto
Ottobre 7th, 2005 at 03:34
Si chiama "Locanda dell'oste scuro", in via Archimede 12.
E' un posto di merda.
Arredamento country-western, del tutto incomprensibile visto che tutta la cucina ruota intorno all'aragosta, l'aragosta è troppo trattata (salse e accostamenti invadenti) nella maggior parte dei piatti, il prezzo è osceno, in generale e in rapporto alla qualità (178 euro in quattro, con una sola bottiglia di vino di fascia di prezzo bassa e un solo dessert in quattro).
Oltretutto c'è una sala fumatori con la farsa dell'impianto aspirante, che ovviamente non c'è, o se c'è non funziona, per cui mangi affumicato anche nel resto del locale, torni a casa che puzzi di fumo come quando a dodici anni andavi al cinema, e, ora che non ci sei più abituato, è proprio scomodo.
Verso le dieci di sera le luci si abbassano, la musica schizza a palla, e un povero garzone di cucina con indosso la tonaca da monaco del nome del locale, offre sangria imbevibile avvolto in una nuvola di fumo da effetti cinematografici prodotta da appositi "augelli": i bambini mostrano di divertirsi, agitano le loro carte di credito per pagare, e naturalmente fanno ooohhh.
Le aragoste? Pur di uscirne saltano vive nell'acqua bollente.
ciao, palmasco
Ottobre 7th, 2005 at 03:37
Dimenticavo: per un'opinione radicalmente opposta vai qui.
Ottobre 7th, 2005 at 03:39
"aragosteria archimede" via google dà "Locanda dell'oste scuro". Una volta che passo da quelle parti immortalo.
(ah, questa settimana non c'è moda, ma ieri a tornare a casa da Rozzano il collega e io abbiamo messo un'ora e 14, complice il bagnato per terra. In bicicletta, se è asciutto, mi ci vuole un po' meno di un'ora … come vedi a Milano è casino e basta. Si sopravvive solo se hai la metro comoda)
Ottobre 7th, 2005 at 08:09
Ahahahahahaha un pirotecnico Metitieri :-D
Ottobre 7th, 2005 at 09:39
si esatto mau, si chiama la locanda dell'oste nero….per quanto mi riguarda un locale da evitare accuratamente in futuro. Aggiungo per ciaoFabio, che vedo oggi piu' scompensato del solito e me ne dispiace, che eravamo a cena in tre, non abbiamo mangiato aragoste e ognuno ha pagato per se'….
Ottobre 7th, 2005 at 10:10
ma l'insegna "aragosteria" c'era o non c'era? di come si mangia non me ne può importare di meno :-)
Ottobre 7th, 2005 at 10:32
poche storie, l'hai fatto arrabbiare; offrigli la cena a base di aragoste con la corporate card dell'apple con cui hai profumatamente pagato i nostri commenti asserviti.
Ottobre 7th, 2005 at 11:50
Vivo a Roma, e amo le città , anzi le metropoli, i grossi aggregati urbani. frequento spesso i piccoli sentri, ma soffro. Soffro anche nelle campagne. Sono un tipo da città , quasi allenianamente.
E quello che preferisco delle metropoli è che l'aggregazione di così tante persone scatena dei meccanismi tribali per i quali succedono cose incredibili, si formano, quartieri, organizzazioni, subculture impensabili.
Parlo per Roma perchè la conosco, ci sono sottoculture, personaggi e occasioni/manifestazioni/eventi i nicchia e fuori da ogni contesto come mai potrebbe capitare in un aggregato più piccolo. E' come se ci fossero tanti paesi intercomunicanti. A Roma ci sono i dialetti, si riconosce chi veine da nord sud est o ovest dal tipo di accento romano (non da quanto sia forte ma dal tipo), è un microcosmo che è più della somma delle singole parti.
Ottobre 7th, 2005 at 12:35
si si mau confermo: sull'insegna c'e' scritto aragosteria ;)
Ottobre 7th, 2005 at 12:56
Sono piu' tranquillo adesso. Fabio e' vivo e lotta insieme a noi. per un attimo la sua perdurante assenza da questi lidi mi aveva preoccupato.
m
Ottobre 7th, 2005 at 13:41
Il post di Mantellini parla ampiamente dell'aragosteria, mi sembra incontestabile.
C'è poi il commento di .mau che chiede l'indirizzo della stessa aragosteria.
Io sono intervenuto su questo, tra i temi del post.
Nel mio commento non soltanto ho fornito l'informazione richiesta espressamente da .mau, ma ne ho aggiunte altre, in purissimo spirito blog, direi, e direi tutte pertinenti al tema del post, basta controllare poco più giù.
Non è un po' insultante, secondo voi, non è un po' assurdo, che .mau scriva, pochi commenti dopo il mio: "di come si mangia non me ne può importare di meno"?
Voglio dire, anche tarando il tono delle risposte sul grado di civiltà dei modi individuali (ognuno si esprime con i modi e la civiltà di cui è capace) e non facendone quindi un fatto d'educazione, ma andando oltre: non pare anche a voi che manifestare apertamente un disinteresse ostile, con toni volgari, verso chi ha aggiunto informazioni pertinenti, non vi pare che sia un gesto profondamente contrario all'etica e allo spirito di condivisione dei blog, di cui tanto si parla, giustamente, in queste pagine? – anche se l'argomento era ed è dei più futili, non vi pare che il principio di condivisione venga sbeffeggiato?
Mi piacerebbe avere una risposta anche da Mantellini, visto che tutto sommato qui hai funzioni di ospite, e che io non ho fatto altro che portare nei tuoi commenti le informazioni che erano state richieste, arricchendole.
Non mi sembra che in cambio fosse necessario insultarmi, nè mi pare che sia giusto lasciare correre.
Cordialmente, palmasco
Ottobre 7th, 2005 at 14:14
palmasco,
il mio parere e' che nessuno ti abbia insultato. Credo sia molto una questione di percezione. Mau oltretutto e' persona gentile e tranquilla ed il suo "non me ne puo' importare di meno" lo considero niente di piu' di un intercalare e non una frase di scherno nei tuoi confronti. Personalmente il tuo commento sulla locanda in questine lo sottoscrivo in pieno. saluti.
Ottobre 7th, 2005 at 15:08
io pensavo che metitieri si divertisse; in realtà è solo maleducato.
sarei curioso di capire meglio perchè lo fa (si ha quasi la sensazione che soffra di astinenza quando non appare con il suo fare oxfordiano).
gli consiglio comunque di passare un pò di tempo in una città più piccola e forse più vivibile, incontrando persone che non passeranno mai ore in taxi semplicemente perchè non ce n'è bisogno.
ah il silenzio…!
Luca Montaguti
Ottobre 7th, 2005 at 16:31
palmasco: ho anche scritto che a me le aragoste non piacciono, quindi non andrei certo a mangiare là : come ho scritto, a me interessava sapere se potevo andare a fotografare l'insegna dell'aragosteria.
D'altra parte non capisco perché io non possa esprimere il mio parere al riguardo. Avessi scritto "non gliene frega niente a nessuno" sarebbe stata un'altra cosa. Fosse stato un commento a un post nel quale si faceva la recensione di questa aragosteria, pure. Qua semplicemente c'erano due sottothread diversi nei commenti, amen!
(e comunque tengo da parte il tuo giudizio se mai qualcuno mi dicesse di andare a cenare là )
Ottobre 7th, 2005 at 19:05
Cazzo, mau, ma mo' ti metti a fare il flamer? O anzi, il troll, per usare un termine piu' abusato e piu' di moda qui.
Da te non me lo sarei mai aspettato, sono sbacalito…
Che poi Palmasco, lo si vede, e' uno tranquillo, pacato, che non farebbe mai male a una mosca, che non si incazza mai, che non scherza, che non ha senso dell'umorismo… piu' o meno come Montaguti.
Poi me lo spieghi, come hai fatto a offenderlo.
Potrebbe essermi utile saperlo, anche se io di solito me la vedo solo con tipi come Goetz, che in confronto a palmasco sono un giochetto da ragazzi.
;-)
Ciao, Fabio.
Ottobre 7th, 2005 at 19:57
E comunque, mante… te lo ripeto piu' semplice, come per i piu' tardi.
Non puoi fare dei post cosi', di anticipazione, e poi non dire nulla di piu'.
Il pubblico dei fedeli commentatori si domanda:
E chi erano i tuoi due commensali all'aragosta del posto oscuro?
E a Roma, per che cosa avresti dovuto andare?
E che cosa ti ha sia fortunatamente (e perche' fortunatamente?) impedito di andare a sentire gli Rss, sia di partecipare al misterioso evento a Roma?
Guarda, potresti quasi farci un serial. Oppure potresti evitare queste uscite…
A proposito di "Milano per gli extracomunitari", invece, dimenticavo due elementi essenziali, sui taxi, che preciso per montaguti:
1) in orario di ufficio o di rush, quando piove non si trovano, non in mezzora e spesso neppure in un'ora. Ne' ai posteggi ne' chiamando i radiotaxi. Se ne trovi uno, comunque devi calcolare di viaggiare a una velocita' media di 10 Km all'ora, ma nella migliore delle ipotesi e se non sei in centro o su un'importante arteria di collegamento.
2) Se scioperano i mezzi pubblici, i taxi non si trovano proprio, per nulla, manco a piangere. Un paio di anni fa, una triste sera – e nevicava pure – ho dovuto fare a piedi dalla Centrale a Piazza Duomo, piu' una buona ora di coda al posteggio davanti al Mcdonald, prima di acchiapparne uno, e litigando con chi si metteva fuori, 20 metri prima della coda per fregare gli altri.
Pero' era tutto molto bianco e silenzioso, a te sarebbe piaciuto. A me per nulla. Da allora, quando c'e' uno sciopero disdico tutti gli impegni e viaggio solo a piedi, nel mio quartiere.
Ciao, Fabio.