Se c’e’ un valore del tutto assente oggi fra la nostra classe dirigente questo e’ la modestia. Essere modesti oggi e’ considerata un vera e propria tara genetica: la ragione stessa del proprio fallimento. Viviamo in una societa’ che ha fatto dell’apparenza e della superficialita’ non tanto e non solo un valore ma un’arte indispensabile per farsi largo nella vita. Qualche sere fa osservavo il gioviale Storace, fino a l’altro ieri poco piu’ di un facinoroso ultras della politica, negli ingrati panni di Ministro della Salute mentre misurava con attenzione le parole davanti alle telecamere di Mentana. Parlava di infezione aviaria il Ministro ed i carboni ardenti sui quali teneva i piedi (lo si intravedeva dalla espressione sofferente del viso) erano quelli sui quali si sarebbe trovato qualunque cittadino “non medico” paracadutato nei suoi panni. Ripeteva la poesia il ministro, con difficolta’ e impegno. E noi con lui, con l’ansia ed il timore che non gli uscisse dalla bocca qualche gigantesca sciocchezza.

Oggi il Ministro degli Esteri Fini interpellato da una domanda trabocchetto di un universitario, si e’ affrettato a dire che si’, conosceva la causa dei kaziri, etnia inesistente di un inesistente continente. Poi finisce che qualche intervistatore attende i politici fuori da Montecitorio per domandare la data della scoperta dell’America.

I nostri politici, magari anche per questo, sono sempre piu’ stressati di fronte all’occhio indagatore delle telecamere ed alle domande impertinenti di fans, cronisti e detrattori. Difficile del resto difendersi. Eppure, senza arrivare alle espressioni vacue di Umberto Bossi quando l’impertinente di turno gli chiedeva quale fosse l’ultimo libro che aveva letto, non sarebbe male di tanto in tanto esibirsi in manifestazioni di un po’ di sana modestia. Nessuno credo pretende da Storace dissertazione sulle varianti umane dei virus del pollame (esiste l’Istituto Superiore di Sanita’ e il Ministro se lo volesse e se fosse modesto potrebbe portare con se’ in TV fior di esperti) ne’ che Fini conosca a menadito i problemi di tutte le etnie dell’Asia centrale. Quasi quasi alle prossime elezioni voto per il primo al quale sento dire: “mi spiace non conosco il problema”.

Anche perche’ il rischio, ad essere sempre fatui e generici, e’ quello che qualcuno, dall’altra parte della telecamera sospetti che non si sappia nulla di nulla. Il che temo, in qualche caso davvero accade.

8 commenti a “KAZIRI? MAI SENTITI”

  1. abgely dice:

    gentile Mantellini. come poterle dare torto? lei ha perfettamente ragione, ed è conscio di questo. posso forse, solo contestarle, cordialmente ovviamente, il tono. ok storace, è proprio un ultras, ma fini (e per inciso, non parla uno di destra) che poi si alza e va a dare la mano all'universitario (mio coetaneo) che lo ha preso per il culo…voglio dire lei ha ragione, ma la reazione di fini (in particolare) mi sembra perfetta (della serie: ci ho provato, non ci sono riuscito, amen). comunque il primo che dice "mi spiace non conosco il problema" lo voto anche io.

  2. Fabio Metitieri dice:

    Mante, pero' non mi pare che tu sia uno che dice spesso di non conoscere i problemi…

    Sulle (poche) cose che sai, naturalmente, sei infallibile come il papa, sulle (tante) cose che ritieni di sapere sei comunque insindacabile, e su tutto il resto ti pronunci sempre lo stesso, in modo tutt'altro che interlocutorio o aperto alle critiche.

    Non sara' che i nostri politici riflettono soltanto un malcostume che in Italia e' molto diffuso?

    Ciao, Fabio.

  3. LockOne dice:

    ma senti chi parla di trombonismo. (no, non intendo mantellini, eh).

    a prop di storace: che sorte, gli tocca appellarsi pure ad accordi con scenziati russi per la ricerca, il controllo o vattelapesca. se gli avessero detto dieci anni fa che se la doveva fare coi sovietici, chissa' come l'avrebbe presa.

  4. Simbul dice:

    Per quanto la vicenda sia stata sdrammatizzata riportando il comportamento di Fini che è "stato allo scherzo" andando a stringere la mano allo studente, mi sembra comunque un pessimo segnale (da una classe politica che già  reputo pessima).

    Come emerge da un altro commento, in Italia vige la consuetudine del "ci provo, magari mi va bene". Queste piccole furbizie, invece di essere percepite come indice di scarsa affidabilità  – o quantomeno di scarso rispetto per l'intelligenza dell'audience – sono considerate quasi un merito.

    Così nei posti di potere finiscono i più furbi. E poi ci stupiamo che rubino i nostri soldi…

  5. Fabio Metitieri dice:

    Lockone, anche tu non te la cavi male, di solito, come tuttologo patentato… E tanto aggressivo quanto sconosciuto, tra l'altro.

    Quanto a me, tromboneggio solo sui settori in cui ho lavorato, studiato e scritto, a tempo pieno, da 18 anni a questa parte (informatica e Ict), o da 13 anni e due mesi (Internet, biblioteche on line, Cmc e dintorni). Circa.

    Non mi pare che molti altri possano dire lo stesso, hobbisti a tempo perso un po' in tutto, guru di Internet o editorialisti politici solo nelle frattaglie di tempo tra il loro vero lavoro, la famiglia, gli amici, il whyskey e i formaggi, eppero' allenatori di serie A in Kaziristan ogni lunedi'.

    Ma questo e' il bello della blogopalla, direbbero loro, no? Ecche', mica e' il New York Times…

    Ciao, Fabio.

  6. harry dice:

    "Presidente Berlusconi, crede che ci sia un problema nell'economia italiana?"

    "Mi spiace, non conosco il problema".

    Ogni promessa è debito.

  7. gio dice:

    Ciao!

    la scenetta mi ricorda molto quella del Sarchiapone con W. Chiari, C.Campanini e O. vanoni….

    E' da antologia Tv: uno spasso.

    Giò

  8. Enrico dice:

    Metitieri ha ragione da vendere.

    I tromboni sono antipatici, i tromboni tuttologi sono più che antipatici, ma i tromboni presuntuosi che si permettono di criticare la poca modestia di altri tromboni sono davvero insopportabili.

    Enrico