Ho letto due o tre volte questa frase contenuta nella relazione del nuovo presidente dell’Authority Comunicazioni Corrado Calabro’ prima di arrendermi all’evidenza. Si tratta di una frase molto bella ma totalmente senza senso.
Navigare nelle reti, in INternet, nella sovrabbondanza dell'informazione, richiede una forma mentis (una reimpostazione culturale che divide e distingue le generazioni), che permetta di ordinare, delimitare…etc
Per me e' chiara, anche senza parentesi, e condivido. Lo dico sempre, che Internet sta cambiando il nostro modo di pensare, ma soltanto per chi la usa da un po' di tempo e con assiduita'.
"Navigare nelle reti, in Internet, nella sovrabbondanza dell’informazione,
richiede una forma mentis, una reimpostazione culturale che divide
e distingue le generazioni per permettere di ordinare, delimitare, codificare
il caos mediante sistemi software progrediti, ma soprattutto attraverso
la capacità ordinatrice e valutatrice della nostra mente."
Bah! Io penso che Internet meno la regolamenti e meglio è. Poi quella frase si presta a mille interpretazioni e secondo me non è molto chiara.
Il garante dovrebbe pensare a tutelare gli utenti dallo stapotere e dalla carenza di informazione delle compaglie di telecomunicazioni sulle loro offerte e promozioni commerciali.
Mi sembra che alla fine abbia detto cose abbastanza ovvie, anche se in maniera contorta…
E in tutto questo contorcimento rimane messa lì così l'osservazione su quanto la capacità di usare la rete stia dividendo le generazioni che mi sembra un problema abbastanza grosso (e sottovalutato) per un paese come l'Italia
avevo appena scritto un post sulla relazione (positiva) del Garante ma questa frase me l'ero persa… secondo me la relazione è stata positiva e coraggiosa.
Calabrò ha parlato di legge Gasparri "vecchia e superata", internet troppo cara, duopolio televisivo dannoso …sicuramente cose che tutti noi sappiamo ….ma le ha dette davanti a tutti i politici che ora non possono dire "NON SAPEVAMO"….
Leggere la relazione annuale del presidente dell'Authority, richiede una forma mentis, una reimpostazione culturale che divide e distingue le generazioni…
Così ha perfettamente senso, e si contestualizza meglio anche il riferimento al caos.
Comepurtroppo avviene spesso in questi casi nella terribile vicenda della bimba morta a Palermo ieri praticamente tutti gli accenni tecnologici raccontati dai media al riguardo erano semplicemente falsi. In pratica non abbiamo da tempo alcuna possibilità di fidarci di nessuno.
Luglio 21st, 2005 at 15:30
qual è la mission dell'Authority per la quale lavora costui? ;-)
Luglio 21st, 2005 at 15:36
Si capisce meglio così
Navigare nelle reti, in INternet, nella sovrabbondanza dell'informazione, richiede una forma mentis (una reimpostazione culturale che divide e distingue le generazioni), che permetta di ordinare, delimitare…etc
Mi dovevano assumere come editor del Garante:))
Luglio 21st, 2005 at 15:44
Per me e' chiara, anche senza parentesi, e condivido. Lo dico sempre, che Internet sta cambiando il nostro modo di pensare, ma soltanto per chi la usa da un po' di tempo e con assiduita'.
Ciao, Fabio.
Luglio 21st, 2005 at 15:48
Massimo ha ragione, così non ha molto senso, però forse rende bene, proprio per questo, l'urgenza di doverci reimpostare…..
Luglio 21st, 2005 at 15:55
e' che sono stato buono e vi ho voluto risparmiare questa:
"La concorrenza non e la panacea per tutti i mali, ma quando un settore tira, funziona.
Luglio 21st, 2005 at 16:23
Io leggo questa frase nella relazione:
"Navigare nelle reti, in Internet, nella sovrabbondanza dell’informazione,
richiede una forma mentis, una reimpostazione culturale che divide
e distingue le generazioni per permettere di ordinare, delimitare, codificare
il caos mediante sistemi software progrediti, ma soprattutto attraverso
la capacità ordinatrice e valutatrice della nostra mente."
Bah! Io penso che Internet meno la regolamenti e meglio è. Poi quella frase si presta a mille interpretazioni e secondo me non è molto chiara.
Il garante dovrebbe pensare a tutelare gli utenti dallo stapotere e dalla carenza di informazione delle compaglie di telecomunicazioni sulle loro offerte e promozioni commerciali.
Luglio 21st, 2005 at 17:50
Mi sembra che alla fine abbia detto cose abbastanza ovvie, anche se in maniera contorta…
E in tutto questo contorcimento rimane messa lì così l'osservazione su quanto la capacità di usare la rete stia dividendo le generazioni che mi sembra un problema abbastanza grosso (e sottovalutato) per un paese come l'Italia
Luglio 21st, 2005 at 18:13
credo voglia dire che per usare la rete sul serio è obbligatorio essere un po' geek. che è un po' un'ammissione, no?
Luglio 22nd, 2005 at 04:20
avevo appena scritto un post sulla relazione (positiva) del Garante ma questa frase me l'ero persa… secondo me la relazione è stata positiva e coraggiosa.
Calabrò ha parlato di legge Gasparri "vecchia e superata", internet troppo cara, duopolio televisivo dannoso …sicuramente cose che tutti noi sappiamo ….ma le ha dette davanti a tutti i politici che ora non possono dire "NON SAPEVAMO"….
Luglio 22nd, 2005 at 04:25
Bah.
Secondo me manca un "alla prematurata" dopo "culturale", e dopo "generazioni" ci va un "come se fosse Antani"
Luglio 22nd, 2005 at 05:32
Proverei a formulara in questo modo:
Leggere la relazione annuale del presidente dell'Authority, richiede una forma mentis, una reimpostazione culturale che divide e distingue le generazioni…
Così ha perfettamente senso, e si contestualizza meglio anche il riferimento al caos.
Luglio 24th, 2005 at 18:34
Secondo me un senso la frase ce l'ha, ma è tautologia pura.