la copertura di repubblica è stata inquinata da un fiume di interventi non moderati, presunte "testimonianze", prive di alcuna verifica che si contraddicevano tra loro e che spesso non avevano alcun interesse per i lettori. Almeno, non l'avevano in una fase in cui la ricostruzione di quanto era accaduto e stava accadendo era ancora in divenire.
Bene ha fatto il corriere, che prima ha dato copertura dell'evento, con toni più "tranquilli" di repubblica e poi, dopo due giorni, a bocce ferme, ha dato la possibilità a quanti volessero di dare la loro testimonianza sugli attentati o anche di parlare come in un qualsiasi forum di quello che era accaduto.
Far diventare una specie guestbook non moderato (sono stati pubblicati degli interventi inspiegabile, ne ho parlato sul mio blog e su indignato) una fonte d'informazione con pari se non maggior dignità della "diretta" dell'evento basata sulle agenzie e sulle notizie confermate è stato un grave errore.
Qualcuno gliel'ha fatto notare, non io chiaramente, e trac, foglia di fico: street journalism.
Oh, si', capisco. State chiedendo a Repubblica di fare del giornalismo tradizionale, filtrando e selezionando, e senza prendere in considerazione le bufale che passano sui blog e piu' in generale in Rete, note anche come grassroots jounalism.
"la copertura di repubblica è stata inquinata da un fiume di interventi non moderati, presunte "testimonianze", prive di alcuna verifica"
Chiedete anche che una testata, che deve essere "seria", non dia voce ai lettori, o almeno non senza rigorosi filtri.
Oh. Ma non eravate tutti piu' o meno d'accordo con gli interventi di De Biase, sulla necessita' che i giornalisti interagiscano liberamente con le conversazioni on line, o con le tesi del Mante, secondo cui le chiavi della notizia devono essere in mano ai lettori organizzati in Rete?
Personalmente, non parlo per gli altri, sto chiedendo a repubblica di fare giornalismo serio, interagendo con i lettori in maniera proficua non caciarona nel caos totale dando dignità ai mitomani.
Non "rigorosi filtri", ma attribuire alle testimonianze "live" di chiunque capiti a tiro la stessa visibilità delle notizie confermate dalle autorità . Insomma, un minimo di filtro, l'altro giorno dal tenore delle "testimonianze" non ce n'era nessuno.
Mia ironia grossolana? No, io direi schizofrenia dei bloggher. Oh, Ok, di alcuni bloggher.
Non ho seguito molto Repubblica ne' il Corriere, sugli attentati di Londra, ma ti credo, va bene, Il Corriere ci ha azzeccato e La Repubblica ha toppato.
Questo dimostra soltanto che:
1) trovare il giusto equilibrio tra le fonti ufficiali e la volonta' di dar voce alle informazioni e ai commenti non ufficiali non e' affatto facile;
2) un ruolo di filtro, insomma qualcuno (un giornalista di mestiere?) che valuti le notizie e le voci in Rete e decida cosa passare e cosa no, e' sempre piu' importante;
3) le voci in Rete non sono tutte uguali. Ci sono quelle accreditate e quelle no, e ci vuole qualcuno che guidi il gioco (un giornalista di mestiere?), e che garantisca il suo lavoro con il marchio di un organo attendibile (una testata tradizionale?);
4) non ha senso, come fa Mante, prima chiedere che le chiavi dell'informazione siano date ai blog, e poi criticare i giornalisti che cercano di ascoltare e di pubblicare anche le voci che passano in Rete. Questa e' schizofrenia, appunto, la stessa che vede i bloggher come Mante da un lato rivendicare un'importanza pari ai giornalisti e alle testate tradizionali, e subito dopo, quando fa comodo, esaltare la fuffa e il diritto dei blog di scrivere cazzate e senza alcuna responsabilita';
5) le riflessioni di Zambardino in merito sono abbastanza ragionevoli, anzi, rilette dopo aver letto i vostri commenti, suonano come un'autocritica abbastanza onesta.
Piu' in generale, ti prego di notare che sono tutte conclusioni che contrastano con quanto sostenuto sia da De Biase sia da Mante (e, curiosamente, non con le perplessita' che comunque ha sempre avanzato Gillmor, un autore che a quanto pare abbiamo letto solo De Biase, Zambardino e il sottoscritto).
I primi tre punti sono esattamente quello che sto cercando di dire.
Più che in giornalista di mestiere dopo aver letto quello che ha pubblicato repubblica io direi una persona con un minimo di buonsenso che non abbia voglia di fare del sensazionalismo da due soldi. Quindi, probabilmente, qualcosa di molto lontano dal "giornalista di mestiere" ;)
Non mi sono mai impegnato in queste diatribe tra giornalisti e blogger, non credo di avere un'idea precisa in merito. Tendo a guardare i risultati della mancanza integrazione/non integrazione fra i due sistemi.
Non posso parlare per Mantellini, se avrà voglia potrà intervenire, d'altraparte è il suo blog.
L'unica cosa che posso dire è che quello di cui stiamo parlando, il comportamento di Repubblica, non mi sembra che abbiamo molto a che fare con i blogger.
Non per essere elitario, tra l'altro sarei folle nel cercare una linea di demarcazione precisa fra una persona che scrive una mail ed ha un blog ed una che non ne ha uno, ma, appunto, mi sembra che noi si stia criticando un'altra cosa (la pubblicazione senza filtro in un momento di isterismo collettivo di tutte le email che giungono in redazione) nella quale poco o nulla c'entrano i blogger e il problema del loro accesso all'informazione.
Davvero non capisco. Non mi aspettavo questa polemica sul pezzo uscito per scene digitali. L’avevo letto e trovato onesto nel sostenere la tesi che il 7 luglio repubblica.it ha ha fatto un esperimento di citizen journalism, raccontando anche dal basso un pezzo di quella giornata. Ha fatto una diretta (quella che la tv non ha fatto) correndo il rischio di passare anche per esagerazioni. Ma stava li’, era sul pezzo.
Insomma, tanto parlare di citizen journlism e quando questo passa davvero anche tramite altri media non va piu’ bene?
E poi perche’ vedere tutti i media in concorrenza uno con l’altro? C’erano i blog, i giornali on-line, i videofonini e gli sms. Reti su reti. Quando c’e’ di mezzo una struttura di rete costruire steccati e confini non ha molto senso, no.
Il 7 luglio tutti questi media si sono raccontati insieme, avendo in comune l’immediatezza, che comprende anche emozioni e valutazioni provvisorie. Ci si sporca a vicenda, tra media, ed e’ il bello della ri-mediazione, del citarsi a vicenda, ibridandosi.
Ma il bel libro di Bolter e Grusin “Remediation” lo avete mai letto?
la competizione e' solo negli occhi di chi la vuole vedere. Il punto e' che ibridare significa appunto trovare un equilibrio fra i vari media. Se repubblica scatena le proteste di centinaia di persone per i numeri esorbitanti di vittime lanciati nei titoli a due ore dagli attentati, quando BBC e CNN scrivevano "2 morti" poi non si puo' dare la colpa della propria leggerezza al fatto di aver scelto di dar voce alle testimonianze online…..perche' ovviamente la propria condotta editoriale non ha nulla che fare con tutto cio'…
A parte che i fatti – i "fatti", quelli che tutti dovrebbero rispettare – dicono che il numero dei morti è esattamente quello data da Repubblica.it, il che significa che la valutazione era stata fatta in modo corretto,
a parte questo, stai scrivendo delle bugie e su quelle costruisci i tuoi ragionamenti.
Su centinaia di messaggi inviati nelle testimonianze a Repubblica.it, solo una decina erano di protesta. Quindi non c''e' mai stato questo scoppio di ira popolare verso repubblica.
E ora che hai scritto una bugia, ci costruisci ancora sopra il tuo ragionamento?
Le bugie sono un peccato per gli ebrei, un 'infrazione per i bambini, un problema di cui si potrbbe rispondere penalmente per i giornalisti.
non saro' io a doverti spiegare che i fatti di oggi e quelli di giovedi' mattina non sono la stessa cosa no? I "fatti" di giovedi mattina erano: "numero imprecisato di morti, accertati 2". Sul numero dei commenti sul vostro sito che sottolineavanao l'hype alla emiliofede di rep.it immagino si possa controllare……forse centinaia e' esagerato, ma io che ne' ho letto solo una piccola parte ne ho visti moltissimi. Escludo in ogni caso che fossero "una decina". Quanto al resto…..dai, siamo alle solite. Sottilineare continuamente la propria superiorita' ha comunque qualcosa di freudiano. saluti.
p.s. e comunque, tranquillo, anche i "dilettanti" rispondono penalmente su quanto scrivono….spesso con qualche tutela in meno.
tu dici che i "fatti" di giovedi mattina erano: "numero imprecisato di morti, accertati 2".
A me sui primi minuti ha dato fastidio il sensazionalismo di repubblica.it, mi sembrava esagerasse su fatti che non erano avvolorati altrove.
Putroppo non era cosi'. Repubblica.it ha dato voce a chi era li' e le cose le vedeva prima ed ha fatto bene a farlo.
(Come penso che per altri motivi la bbc abbia fatto bene a rivelare le cose piano piano).
Alla fine rep.it ci ha preso, tragicamente. I "fatti" a quel punto erano quelli. Cosa bisognava aspettare, il bilancio della polizia per dare l'idea della strage?
Zambardino ha un modo di porsi che trasuda simpatia, non c'è che dire.
Detto questo per quanto mi riguarda il problema non è tanto sul fatto che Repubblica abbia scelto un taglio più aggressivo rispetto al bilancio delle vittime, scelta legittima, ma che di fianco a questo abbia inserito senza alcun criterio un numero enorme di "testimonianze", messe alla pari come visibilità alla diretta degli eventi, senza selezionare tra queste quelle che erano effettivamente pertinenti come se un forum, direi più un guestbook aperto sostanzialmente a tutti, mitomani compresi, possa avere la stessa dignità della cronaca basata sulle notizie confermate o anche sulle "voci".
Questi interventi avevano l'effetto, aldilà del numero strillato dei morti, di alimentare quel clima di panico e quelle speculazioni che si possono sentire in un qualsiasi bar di provincia. Se l'integrazione del giornalismo tradizionale via web è questa allora non mi piace l'integrazione. Giudizio personale.
Visto che il mio bloggetto non ha visibilità riporto l'esempio che ha fatto scattare la mia critica, si trova ancora lì, pagina 27 delle "testimonianze":
Basta proteggere questi assassini
E’ sconvolgente, assurdo. Oramai ogni anno colpiscono come credono, liberi di fare come vogliono in un’Europa che li ha lasciati entrare, li ha accolti, istruiti, gli ha costruito le moschee. E questa è la moneta con la quale ci ripagano e noi qui a guardare, a perdonarli, per non parlare dell’Italia che si infiamma per due schiaffetti dati a un Imam che stava organizzando nientepocodimenoche un attentato a Milano, o che libera un terrorista perchè, poverino, è solo un “guerrigliero”, che impedisce le espulsioni di appartenenti a cellule terroristiche islamiche, che lascia i capi “spirituali” (ma ce l’hanno davvero un’anima) di predicare e diffondere l’odio verso coloro che li hanno accolto. Basta proteggere questi assasini, oramai è guerra aperta e la stiamo subendo appieno e in guerra ci si difende, si inaspriscono le pene, si mandano a casa i terroristi , si chiudono le frontiere ai sospetti, basta falsi buonismi sinistroidi, basta condannare solo il G8 e la guerra in Iraq. Condanniamo chi ci uccide i nostri cari, chi minaccia la nostra libertà , chi ci impone il terrore. […] Valentina Testa
Da umile dilettante mi sfugge cosa abbiano a che vedere interventi del genere con lo "street journalism".
Be', Mante confermo la mia diagnosi: schizofrenia andante.
Prima teorizzi sul perche' i giornalisti odiano i blog, o vuoi le chiavi della notizia, poi non vedi competizioni e predichi solo la necessita' di un equilibrio tra i media, poi su Pi cambi di nuovo rotta e spieghi che i reporter non servono piu'… Insomma, deciditi. O mi sarai mica diventato "ondivago"?
Mi fai venire in mente Battiato quando canta: "Fingi di riandare avanti con un salto, poi a sinistra con la finta che stai andando a destra" …
Sulla polemica tra te e Zambarino non entro, non avendo letto Repubblica il 7. Immagino che chi l'ha letta non abbia difficolta' a decidere chi ha ragione.
Io resto con l'impressione che tu stia solo cercando dei pretesti per poter litigare con qualche giornalista famoso.
Ma come, io non ti basto piu'….? Dopo tutto quello che c'e' stato tra noi in questi anni…. :''-(
Da parte mia, appena appreso la notizia, la mia testa ha tirato fuori dall'archivio le solite cose:
– Riporteranno come sempre un numero di decessi, presunto e accertato, destinato a cambiare momento per momento.
– Stessa cosa per i feriti.
Perchè devono scrivere subito delle cifre, si vince qualche cosa?
– La Farnesina diramerà un comunicato che dirà , più o meno, "non risultano italiani coinvolti" e i notiziari a ruota sparando cifre a forse a casaccio su quanti Italiani sono presenti a Londra.
Chi si mette a contarli in quel momento, la polizia Londinese?
– Poi si cominciano a sparare le ipotesi sulle cifre finali, e intanto un convoglio non è ancora stato raggiunto.
E allora su cosa ci si basa per le ipotesi?!?
– Si riuniranno attorno ad un tavolo rettangolare in un ufficio vetrato i direttori e relativi collaboratori dei quotidiani/telegiornali/riviste, e verrà estratto a sorte il titolo più catastrofico (questo lo capisco già di più, più si attira il popolo più si vende), all'approfondimento ci pensiamo dopo se rimane tempo.
Ovviamente questo è il mio pensiero personale, un distillato sintetico di ciò che è rimasto nella mia mente triste avvenimento come quello di Londra, Madrid, New York, Bologna, Capaci, Italicus, ecc ecc.
Alla fine però se ci sono errori non è colpa di nessuno, colpa piuttosto del momento delicato, dei Blog, delle cavallette o della pioggia.
E quindi tutti a fare la punta agli spilli per mettere in tavola la propia briciola di verità ," la mia è vera!!!, cio che scrivono glia altri "teoricamente" non mi riguarda…."
Perdonate la divagazione, spero di trasmettervi quello che penso.
Luglio 8th, 2005 at 15:45
mi cospargo il capo di cenere, ma ho letto il post e poi l'articolo di ZV, poi ho riletto il post e … continuo a non capirne il senso :(
una spiegazione per un blogger sprovveduto?
Gli errori di chi?
Grazie in anticipo!
p.s.
spero di no scatenare un flame…
Luglio 8th, 2005 at 15:50
A mio parere sa di aver fatto una cavolata e per non ammettere l'errore, persevera.
Luglio 8th, 2005 at 19:35
Eh, questa a casa mia si chiama "coda di paglia".
Luglio 8th, 2005 at 20:09
Veramente, anche io non ho capito dove sarebbero la copertura dell'errore, la coda di paglia, ecc….
Ciao, Fabio.
Luglio 9th, 2005 at 09:12
Fabio,
la copertura di repubblica è stata inquinata da un fiume di interventi non moderati, presunte "testimonianze", prive di alcuna verifica che si contraddicevano tra loro e che spesso non avevano alcun interesse per i lettori. Almeno, non l'avevano in una fase in cui la ricostruzione di quanto era accaduto e stava accadendo era ancora in divenire.
Bene ha fatto il corriere, che prima ha dato copertura dell'evento, con toni più "tranquilli" di repubblica e poi, dopo due giorni, a bocce ferme, ha dato la possibilità a quanti volessero di dare la loro testimonianza sugli attentati o anche di parlare come in un qualsiasi forum di quello che era accaduto.
Far diventare una specie guestbook non moderato (sono stati pubblicati degli interventi inspiegabile, ne ho parlato sul mio blog e su indignato) una fonte d'informazione con pari se non maggior dignità della "diretta" dell'evento basata sulle agenzie e sulle notizie confermate è stato un grave errore.
Qualcuno gliel'ha fatto notare, non io chiaramente, e trac, foglia di fico: street journalism.
Luglio 9th, 2005 at 16:26
Oh, si', capisco. State chiedendo a Repubblica di fare del giornalismo tradizionale, filtrando e selezionando, e senza prendere in considerazione le bufale che passano sui blog e piu' in generale in Rete, note anche come grassroots jounalism.
;-)
Ciao, Fabio.
Luglio 9th, 2005 at 16:30
e, dimenticavo:
"la copertura di repubblica è stata inquinata da un fiume di interventi non moderati, presunte "testimonianze", prive di alcuna verifica"
Chiedete anche che una testata, che deve essere "seria", non dia voce ai lettori, o almeno non senza rigorosi filtri.
Oh. Ma non eravate tutti piu' o meno d'accordo con gli interventi di De Biase, sulla necessita' che i giornalisti interagiscano liberamente con le conversazioni on line, o con le tesi del Mante, secondo cui le chiavi della notizia devono essere in mano ai lettori organizzati in Rete?
;-)
Ciao, Fabio.
Luglio 9th, 2005 at 20:05
Fabio,
ironia grossolana, permettimi ;)
Personalmente, non parlo per gli altri, sto chiedendo a repubblica di fare giornalismo serio, interagendo con i lettori in maniera proficua non caciarona nel caos totale dando dignità ai mitomani.
Non "rigorosi filtri", ma attribuire alle testimonianze "live" di chiunque capiti a tiro la stessa visibilità delle notizie confermate dalle autorità . Insomma, un minimo di filtro, l'altro giorno dal tenore delle "testimonianze" non ce n'era nessuno.
Come ha fatto Corriere.it, in sostanza.
Gabriele
Luglio 9th, 2005 at 21:29
Mia ironia grossolana? No, io direi schizofrenia dei bloggher. Oh, Ok, di alcuni bloggher.
Non ho seguito molto Repubblica ne' il Corriere, sugli attentati di Londra, ma ti credo, va bene, Il Corriere ci ha azzeccato e La Repubblica ha toppato.
Questo dimostra soltanto che:
1) trovare il giusto equilibrio tra le fonti ufficiali e la volonta' di dar voce alle informazioni e ai commenti non ufficiali non e' affatto facile;
2) un ruolo di filtro, insomma qualcuno (un giornalista di mestiere?) che valuti le notizie e le voci in Rete e decida cosa passare e cosa no, e' sempre piu' importante;
3) le voci in Rete non sono tutte uguali. Ci sono quelle accreditate e quelle no, e ci vuole qualcuno che guidi il gioco (un giornalista di mestiere?), e che garantisca il suo lavoro con il marchio di un organo attendibile (una testata tradizionale?);
4) non ha senso, come fa Mante, prima chiedere che le chiavi dell'informazione siano date ai blog, e poi criticare i giornalisti che cercano di ascoltare e di pubblicare anche le voci che passano in Rete. Questa e' schizofrenia, appunto, la stessa che vede i bloggher come Mante da un lato rivendicare un'importanza pari ai giornalisti e alle testate tradizionali, e subito dopo, quando fa comodo, esaltare la fuffa e il diritto dei blog di scrivere cazzate e senza alcuna responsabilita';
5) le riflessioni di Zambardino in merito sono abbastanza ragionevoli, anzi, rilette dopo aver letto i vostri commenti, suonano come un'autocritica abbastanza onesta.
Piu' in generale, ti prego di notare che sono tutte conclusioni che contrastano con quanto sostenuto sia da De Biase sia da Mante (e, curiosamente, non con le perplessita' che comunque ha sempre avanzato Gillmor, un autore che a quanto pare abbiamo letto solo De Biase, Zambardino e il sottoscritto).
Ciao, Fabio.
Luglio 10th, 2005 at 05:42
I primi tre punti sono esattamente quello che sto cercando di dire.
Più che in giornalista di mestiere dopo aver letto quello che ha pubblicato repubblica io direi una persona con un minimo di buonsenso che non abbia voglia di fare del sensazionalismo da due soldi. Quindi, probabilmente, qualcosa di molto lontano dal "giornalista di mestiere" ;)
Non mi sono mai impegnato in queste diatribe tra giornalisti e blogger, non credo di avere un'idea precisa in merito. Tendo a guardare i risultati della mancanza integrazione/non integrazione fra i due sistemi.
Non posso parlare per Mantellini, se avrà voglia potrà intervenire, d'altraparte è il suo blog.
L'unica cosa che posso dire è che quello di cui stiamo parlando, il comportamento di Repubblica, non mi sembra che abbiamo molto a che fare con i blogger.
Non per essere elitario, tra l'altro sarei folle nel cercare una linea di demarcazione precisa fra una persona che scrive una mail ed ha un blog ed una che non ne ha uno, ma, appunto, mi sembra che noi si stia criticando un'altra cosa (la pubblicazione senza filtro in un momento di isterismo collettivo di tutte le email che giungono in redazione) nella quale poco o nulla c'entrano i blogger e il problema del loro accesso all'informazione.
Non credi? :)
Luglio 10th, 2005 at 05:55
Davvero non capisco. Non mi aspettavo questa polemica sul pezzo uscito per scene digitali. L’avevo letto e trovato onesto nel sostenere la tesi che il 7 luglio repubblica.it ha ha fatto un esperimento di citizen journalism, raccontando anche dal basso un pezzo di quella giornata. Ha fatto una diretta (quella che la tv non ha fatto) correndo il rischio di passare anche per esagerazioni. Ma stava li’, era sul pezzo.
Insomma, tanto parlare di citizen journlism e quando questo passa davvero anche tramite altri media non va piu’ bene?
E poi perche’ vedere tutti i media in concorrenza uno con l’altro? C’erano i blog, i giornali on-line, i videofonini e gli sms. Reti su reti. Quando c’e’ di mezzo una struttura di rete costruire steccati e confini non ha molto senso, no.
Il 7 luglio tutti questi media si sono raccontati insieme, avendo in comune l’immediatezza, che comprende anche emozioni e valutazioni provvisorie. Ci si sporca a vicenda, tra media, ed e’ il bello della ri-mediazione, del citarsi a vicenda, ibridandosi.
Ma il bel libro di Bolter e Grusin “Remediation” lo avete mai letto?
(postato anche su zetavu)
Luglio 10th, 2005 at 08:31
sono daccordo
la competizione e' solo negli occhi di chi la vuole vedere. Il punto e' che ibridare significa appunto trovare un equilibrio fra i vari media. Se repubblica scatena le proteste di centinaia di persone per i numeri esorbitanti di vittime lanciati nei titoli a due ore dagli attentati, quando BBC e CNN scrivevano "2 morti" poi non si puo' dare la colpa della propria leggerezza al fatto di aver scelto di dar voce alle testimonianze online…..perche' ovviamente la propria condotta editoriale non ha nulla che fare con tutto cio'…
Luglio 10th, 2005 at 09:55
Caro Mantellini, adesso stai esagerando.
A parte che i fatti – i "fatti", quelli che tutti dovrebbero rispettare – dicono che il numero dei morti è esattamente quello data da Repubblica.it, il che significa che la valutazione era stata fatta in modo corretto,
a parte questo, stai scrivendo delle bugie e su quelle costruisci i tuoi ragionamenti.
Su centinaia di messaggi inviati nelle testimonianze a Repubblica.it, solo una decina erano di protesta. Quindi non c''e' mai stato questo scoppio di ira popolare verso repubblica.
E ora che hai scritto una bugia, ci costruisci ancora sopra il tuo ragionamento?
Le bugie sono un peccato per gli ebrei, un 'infrazione per i bambini, un problema di cui si potrbbe rispondere penalmente per i giornalisti.
Per i dilettanti in genere ci si passa sopra
Luglio 10th, 2005 at 10:09
ommadonna….
non saro' io a doverti spiegare che i fatti di oggi e quelli di giovedi' mattina non sono la stessa cosa no? I "fatti" di giovedi mattina erano: "numero imprecisato di morti, accertati 2". Sul numero dei commenti sul vostro sito che sottolineavanao l'hype alla emiliofede di rep.it immagino si possa controllare……forse centinaia e' esagerato, ma io che ne' ho letto solo una piccola parte ne ho visti moltissimi. Escludo in ogni caso che fossero "una decina". Quanto al resto…..dai, siamo alle solite. Sottilineare continuamente la propria superiorita' ha comunque qualcosa di freudiano. saluti.
p.s. e comunque, tranquillo, anche i "dilettanti" rispondono penalmente su quanto scrivono….spesso con qualche tutela in meno.
Luglio 10th, 2005 at 10:52
mantellini, ma i fatti cosa sono?
tu dici che i "fatti" di giovedi mattina erano: "numero imprecisato di morti, accertati 2".
A me sui primi minuti ha dato fastidio il sensazionalismo di repubblica.it, mi sembrava esagerasse su fatti che non erano avvolorati altrove.
Putroppo non era cosi'. Repubblica.it ha dato voce a chi era li' e le cose le vedeva prima ed ha fatto bene a farlo.
(Come penso che per altri motivi la bbc abbia fatto bene a rivelare le cose piano piano).
Alla fine rep.it ci ha preso, tragicamente. I "fatti" a quel punto erano quelli. Cosa bisognava aspettare, il bilancio della polizia per dare l'idea della strage?
Luglio 10th, 2005 at 11:21
Zambardino ha un modo di porsi che trasuda simpatia, non c'è che dire.
Detto questo per quanto mi riguarda il problema non è tanto sul fatto che Repubblica abbia scelto un taglio più aggressivo rispetto al bilancio delle vittime, scelta legittima, ma che di fianco a questo abbia inserito senza alcun criterio un numero enorme di "testimonianze", messe alla pari come visibilità alla diretta degli eventi, senza selezionare tra queste quelle che erano effettivamente pertinenti come se un forum, direi più un guestbook aperto sostanzialmente a tutti, mitomani compresi, possa avere la stessa dignità della cronaca basata sulle notizie confermate o anche sulle "voci".
Questi interventi avevano l'effetto, aldilà del numero strillato dei morti, di alimentare quel clima di panico e quelle speculazioni che si possono sentire in un qualsiasi bar di provincia. Se l'integrazione del giornalismo tradizionale via web è questa allora non mi piace l'integrazione. Giudizio personale.
Visto che il mio bloggetto non ha visibilità riporto l'esempio che ha fatto scattare la mia critica, si trova ancora lì, pagina 27 delle "testimonianze":
Basta proteggere questi assassini
E’ sconvolgente, assurdo. Oramai ogni anno colpiscono come credono, liberi di fare come vogliono in un’Europa che li ha lasciati entrare, li ha accolti, istruiti, gli ha costruito le moschee. E questa è la moneta con la quale ci ripagano e noi qui a guardare, a perdonarli, per non parlare dell’Italia che si infiamma per due schiaffetti dati a un Imam che stava organizzando nientepocodimenoche un attentato a Milano, o che libera un terrorista perchè, poverino, è solo un “guerrigliero”, che impedisce le espulsioni di appartenenti a cellule terroristiche islamiche, che lascia i capi “spirituali” (ma ce l’hanno davvero un’anima) di predicare e diffondere l’odio verso coloro che li hanno accolto. Basta proteggere questi assasini, oramai è guerra aperta e la stiamo subendo appieno e in guerra ci si difende, si inaspriscono le pene, si mandano a casa i terroristi , si chiudono le frontiere ai sospetti, basta falsi buonismi sinistroidi, basta condannare solo il G8 e la guerra in Iraq. Condanniamo chi ci uccide i nostri cari, chi minaccia la nostra libertà , chi ci impone il terrore. […] Valentina Testa
Da umile dilettante mi sfugge cosa abbiano a che vedere interventi del genere con lo "street journalism".
Luglio 10th, 2005 at 14:06
Be', Mante confermo la mia diagnosi: schizofrenia andante.
Prima teorizzi sul perche' i giornalisti odiano i blog, o vuoi le chiavi della notizia, poi non vedi competizioni e predichi solo la necessita' di un equilibrio tra i media, poi su Pi cambi di nuovo rotta e spieghi che i reporter non servono piu'… Insomma, deciditi. O mi sarai mica diventato "ondivago"?
Mi fai venire in mente Battiato quando canta: "Fingi di riandare avanti con un salto, poi a sinistra con la finta che stai andando a destra" …
Sulla polemica tra te e Zambarino non entro, non avendo letto Repubblica il 7. Immagino che chi l'ha letta non abbia difficolta' a decidere chi ha ragione.
Io resto con l'impressione che tu stia solo cercando dei pretesti per poter litigare con qualche giornalista famoso.
Ma come, io non ti basto piu'….? Dopo tutto quello che c'e' stato tra noi in questi anni…. :''-(
Ciao, Fabio.
Luglio 11th, 2005 at 06:03
Vedo gli spilli diventare sempre più a "punta".
Da parte mia, appena appreso la notizia, la mia testa ha tirato fuori dall'archivio le solite cose:
– Riporteranno come sempre un numero di decessi, presunto e accertato, destinato a cambiare momento per momento.
– Stessa cosa per i feriti.
Perchè devono scrivere subito delle cifre, si vince qualche cosa?
– La Farnesina diramerà un comunicato che dirà , più o meno, "non risultano italiani coinvolti" e i notiziari a ruota sparando cifre a forse a casaccio su quanti Italiani sono presenti a Londra.
Chi si mette a contarli in quel momento, la polizia Londinese?
– Poi si cominciano a sparare le ipotesi sulle cifre finali, e intanto un convoglio non è ancora stato raggiunto.
E allora su cosa ci si basa per le ipotesi?!?
– Si riuniranno attorno ad un tavolo rettangolare in un ufficio vetrato i direttori e relativi collaboratori dei quotidiani/telegiornali/riviste, e verrà estratto a sorte il titolo più catastrofico (questo lo capisco già di più, più si attira il popolo più si vende), all'approfondimento ci pensiamo dopo se rimane tempo.
Ovviamente questo è il mio pensiero personale, un distillato sintetico di ciò che è rimasto nella mia mente triste avvenimento come quello di Londra, Madrid, New York, Bologna, Capaci, Italicus, ecc ecc.
Alla fine però se ci sono errori non è colpa di nessuno, colpa piuttosto del momento delicato, dei Blog, delle cavallette o della pioggia.
E quindi tutti a fare la punta agli spilli per mettere in tavola la propia briciola di verità ," la mia è vera!!!, cio che scrivono glia altri "teoricamente" non mi riguarda…."
Perdonate la divagazione, spero di trasmettervi quello che penso.
Bye!
Max G.