I numeri dello sviluppo di Internet in Italia sono da un decennio assai ballerini. Talvolta addirittura comici. Oggi PI cita uno studio di Eurostat che racconta di come il nostro paese sia in fondo alle classifiche europee dell’accesso a Internet. Ieri qualcun altro diceva l’esatto contrario. Non e’ facile orientarsi, senza contare che nel nostro paese esistono parecchi studi “interessati” in grado di documentare qualsiasi tesi . Una cosa e’ certa, per lo meno per quello che attiene allo sviluppo della larga banda i dati diffusi da Telecom Italia sono difficilmente utilizzabili per fare una comparazione col resto d’Europa. Se ne parlava con Paolo l’altra sera a Firenze, se i 3/4 delle ADSL italiane sono “a consumo” e’ ovvio che i numeri della penetrazione della larga banda in Italia vanno ridotti di una cospicua percentuale. A meno che non si voglia fare come al solito i furbi (che non siamo).

3 commenti a “PERCHE’ GLI ULTIMI SARANNO GLI ULTIMI”

  1. cadavere dice:

    Mante, non guardare le statistiche, guardati in giro.

  2. pippo dice:

    in effetti, le tariffe delle connessioni bb flat possono essere un dissuasore nell'adozione della banda larga. mi fa rabbia pensare che in francia, l'adsl italiana costa di meno ed è più veloce.

  3. AndreAmsterdaM dice:

    A parte che le adsl a consumo esistono anche all'estero, e che cmq ci sono altre forme di limitazione tipo il fair use a 1gb al mese (max limite di u/l e d/l), non bisogna pensare che automaticamente avere il computer always on ne cambi la sua fruizione (se comparato con i dial-up). Senza parlare del fatto che le linee a consumo sono un ottimo sistema per far usifruire internet anche chi non vuole o (non puo') spendere 20/30 euro al mese. methinks