Wired News ha incaricato un professore della NY University di controllare gli articoli scritti per la rivista da Michelle Delio, giornalista da molti anni collaboratrice della rivista. Questo dopo che MIT Technology Review Online e altri giornali avevano ritirato alcuni articoli della Delio poiche’ alcune fonti citate non erano state confermate. Di circa 160 articoli scritti da Delio su Wired nel 2004 quattro di questi sembra abbiano fonti predominanti che non e’ stato possibile confermare. Terminata l’analisi Wired ha sparato i risultati in prima pagina.

11 commenti a “TIRO AL FREELANCE”

  1. Fabio Metitieri dice:

    Bene. Ed ecco perche' le "vere" pubblicazioni continuano ad avere un'attendibilita' che le scopiazzature di Pi o dei tanti se' dicenti blog-reporter o blog-commentatori o blog-editorialisti non raggiungeranno mai.

    E non so quali fossero le abitudini di Wired prima di questa inchiesta (a dire il vero a me sono sempre parsi abbastanza corretti), ma io di regola non posso quotare nulla che non sia un'intervista fatta da me personalmente, registrata e conservata su nastro almeno per qualche mese, e con un nome e cognome. Da sempre e su tutte le testate per cui ho scritto.

    E su 1.000 – 1.200 articoli pubblicati finora (lasciando stare news, recensioni e brevi varie), mi e' successo solo una volta di dover accettare una piccola rettifica. Direi che per tutti i colleghi che conosco e/o che leggo e' lo stesso, non c'e' affatto da stupirsi.

    O, meglio, si puo' stupire solo chi ha fatto esperienza unicamente in pubblicazioni non degne di questo nome, abituato a propinare ai poveri lettori ragionamenti ad alta voce che spesso sono abborracciati e privi di riscontri e di fondamento (ogni riferimento a fatti e persone realmente esistenti e' puramente casuale… ;-)

    Ciao, Fabio.

  2. Kaspar Hauser dice:

    Fanatismo della verità …tante storie per qualche piccola bugia, e nessuna preoccupazione per i bugiardi matricolati che siedono nei posti di potere.

  3. Francesco dice:

    Mi sembra importante che perlomeno Wired News abbia deciso di cambiare policy editoriale, lo notano nell'ultima riga.

    A differenza di Wired la rivista, le News non hanno gran controlli perchè costano troppo: Scusate, siamo cheap ma la colpa è dei freelance…

  4. tant dice:

    Fabio Metitieri ha la coda di paglia, continua a sparare addosso ai blogger e poi frequenta le varie comunity on line.

    Con tutto il rispetto, credo che Fabio non abbia capito un accidenti del ruolo che hanno i blog, che non sono e non saranno mai giornalisti, ma almeno sono indipendenti. Vogliamo parlare dei giornalisti che si fanno "influenzare" e che non possono parlare male di questo e di quello perché investitori pubblicitari della rivista? Vogliamo parlare di quelli che accettano di farsi pagare delle trasferte e scrivere su fatti ed aziende che non hanno nulla di interessante? Vogliamo parlare di Gianluca Neri che fa quello che un giornalista non ha mai fatto? Vogliamo parlare di Serpica Naro e di come abbia gabbato decine di giornalisti e la Camera della Moda? Fabio hai la coda di paglia, cerca almeno di salvare la faccia, perché tu reciti la parte dell'antipatico ma certamente non quella dello stupido, perché stupido non lo sei proprio.

  5. Gianluigi dice:

    Caro Fabio, ci hai rotto. Continui a dire che i blog non sono affidabili, ma continui a leggerli e a commentarli, per dire che sei migliore tu che hai un tesserino. Allora scrivi col tuo tesserino e non rompere. O forse scrivi nei commenti perché vuoi che qualcuno almeno ti legga, visto che col tesserino non ti ciula nessuno?

  6. bios dice:

    scrivo su una delle testate con cui collabora Ciao, Fabio. e vi assicuro che le verifiche su quello che scrivono i collaboratori non esistono: ci si accorge se qualcuno scrive una corbelleria solo se arriva una lettera di protesta in redazione. onestamente non so quanti free-lance vadano oltre un comunicato stampa (quindi di parte) o lo scopiazzare altri giornali (on-line e non) senza verificarne l'attendibilità . il problema sta anche nel fatto che i free-lance italiani vengono pagati una miseria e devono sbrigarsi a scrivere un articolo: se a fine mese non si arriva con la qualità , almeno ci si prova con la quantità . infine, non mi sembra di trovare sui media ufficiali qualcosa di molto diverso da quello che si legge su PI. anzi.

  7. estroso dice:

    Fabio perché non ti cimenti tu in un blog, visto che sei così bravo e la smetti di rompere commentando il lavoro degli altri, sappiamo che hai detto che non hai tempo, ma il tempo per i tuoi insulsi commenti lo trovi sempre, come lo spieghi?

    Gli altri non saranno bravi come te ma almeno sono onesti ed io li apprezzo per questo.

  8. tant dice:

    Lo sapevo che Fabio non risponde, lo fa solo quando gli conviene, bel furbacchione.

  9. Anonimo dice:

    Bios, quale testata? Dove scrivo io – anche se di me, dopo tanti anni, si fidano – se mi scappa una cazzata (banalmente: milioni al posto miliardi e viceversa), me la beccano subito.

    Ciao, Fabio.

  10. tant dice:

    Be Fabio però almeno vedendo la tua foto, corrisponde al personaggio

  11. Fabio Metitieri dice:

    Bo', bios, non so chi sei e mi sta sulle palle chi non si firma, ma, ti assicuro, dove scrivo io le redazioni funzionano e controllano, anche me.

    Quanto a tant, un altro che ha il vezzo di non dire chi e', manco fosse umberto eco in incognito, seguo eventi e convegni solo se l'argomento e' interessate per una testata, e senza mai l'obbligo di farne un pezzo a tutti i costi. E mi e' gia' anche successo di stroncare degli inserzionisti, senza che le riviste facessero manco un plisse'. Sai, vendi bene le inserzioni solo se hai dei lettori che ti ritengono credibile, altrimenti diventi un foglio pubblicitario qualsiasi, molto meno appetibile.

    E' che parlate di cose che non conoscete, evidentemente.

    Ciao, Fabio.