Maurizio Benzi mi chiede un parere su cosa caratterizzi un blog. Una questione sulla quale discutevamo qualche anno fa. Ho idea che possano esistere pareri assai discordanti in materia: come accade in questi casi la cosa migliore e’ forse che ognuno si tenga i propri. Pero’ mi presto volentieri (anche in relazione a una certa difformita’ fra il mio punto di vista e quello espresso da Maurizio) utilizzando parte dei suoi spunti.

Caratterizzano un blog:

1 i permalink
2 l’ordine cronologico dei post
3 un aggiornamento frequente
4 i feed RSS
5 la presenza di un archivio

Non caratterizzano un blog:

1 il tono utilizzato
2 la presenza o meno dei commenti
3 Il layout, la piattaforma usata, e un trilione di altre cose.

Ovviamente la massima autorita’ in materia e’ Sergio Maistrello ;)

38 commenti a “COSA E’ UN BLOG?”

  1. cobra dice:

    Caratterizzano:

    – la grande facilità  di aggiornamento, quindi

    – gli aggiornamenti più o meno frequenti

    – la creazione di una comunità  piccola o grande di visitatori regolari (con possibilità  di commento o senza)

    – l'autodefinirsi blog (tautologico ma è così)

    – facoltativo: lo spirito amatoriale. Si può discutere se fare un blog per far soldi sia ancora fare un blog.

    Non caratterizzano:

    – le caratteristiche tecniche al di fuori della facilità  di aggiornamento, come permalink, feed, archivio, counter, ecc.

  2. g.g. dice:

    argh!

    E le relazioni? le interazioni?

    Mante se tu avessi l'unico sito con i punti che individui come caratterizzanti non sarebbe un blog :)

    Se mi permetti una provocazione, il blog non esiste, esistono i weblog :)

  3. cobra dice:

    g.g: se io apro un blog senza commenti, non metto link, non vado a trovare nessuno, il mio non è più un weblog? Il blog esiste e ha la sua definizione: è un mezzo economico e semplice per pubblicare i propri pensieri.

  4. g.g. dice:

    Comprendo il punto di vista :)

    Tuttavia io tendo considerare la tecnologia (gli "strumenti" in genere) attraverso l'uso che se ne fa e non attraverso la descrizione fisica. Per recuperare la metafora di Gaspar Torriero, applicandola a questa definizione:

    Un giravite si caratterizza per l'impugnatura e una parte metallica più o meno lunga, che termina con una punta s stella o piatta.

    Con questa definizione, cosa ho impratao sul giravite? :D

    (ok, sono di umore goliardico stamattina.. entrambe le definizioni sono accettabili, si quella strumentale che quella che possiamo chiamare contestuale). :)

  5. Paolo Graziani dice:

    Il blog è una certa maniera di fare siti web. La cui principale caratteristica è legata alla temporalità  e alla autorialità .

    Ovvero: i contenuti sono ordinati per data, e di solito appartengono a un solo autore, più o meno identificabile.

    Le altre caratteristiche(feed, permalink,commenti) sono piuttosto prescindibili – e ovviamente una delimitazione netta è impossibile.

  6. Alessandro Longo dice:

    Uhm, e il fatto che ci sia un solo autore di tutti i post?

  7. eiochemipensavo dice:

    quindi, dato l'assioma 4), possiamo facilmente dedurre che i blog su splinder (ora, la maggior parte dei blog su splinder, visto che han finalmente messo l'opzione) non sono blog.

    o fraintendo? :)

  8. PlacidaSignora dice:

    La presenza dei commenti invece -secondo me- è fondamentale per caratterizzare il blog. Un blog senza commenti per me è un monologo, un proclama che non ammette repliche (spesso, in certi casi, ammettiamolo…;-) oppure niente di molto diverso un articolo come i miei (come i tuoi) stampato sulla carta del giornale; leggi e taci. Poi se ti va (ma raramente) tu lettore prendi carta e penna o scrivi una mail all'autore dicendo "son d'accordo" o "ma va là " o "mi hai fatto venire in mente anche…"

  9. PlacidaSignora dice:

    (partito prima che avesis finito, sorry)

    Insomma: è l'interscambio immediato tra chi scrive e chi legge che caratterizza (tra il resto) il blog.

  10. Max dice:

    A proposito di feed RSS, perché quello dei commenti tronca? C'è una ragione tecnica?

    Max

  11. Max dice:

    A proposito di feed RSS, perché il feed dei commenti di questo blog tronca quelli appena un po' lunghi? C'è una ragione tecnica?

    Max

  12. Fabio Metitieri dice:

    Gìgì, penso che per i blog la definizione debba passare per la tecnologia.

    O meglio: come per molti strumenti di Rete oggi, se e' vero che una definizione non puo' piu' essere appiccicata allo strumento tecnico in se', e' altrettanto vero che questa (la definizione) deve passare per le funzioni che lo strumento mette a disposizione. Che poi le funzioni disponibili vengono attivate o no, o declinate a piacere in salse varie, e' un problema successivo e secondario.

    Dalle funzioni di un listserv, per esempio (inteso nel senso piu' ampio del termine), scaturisce la possibilita' di farne liste di discussione, newsletter, un punto di contatto tra pochi intimi, o strumenti di email marketing (che insomma… secondo me sarebbe spam, ma questo e' un altro discorso).

    E dunque, che cosa si puo' fare con un blog? Editoria personale, in modo gratuito e molto semplice, di solito organizzata per articoli con data, ora e autore, che vengono inseriti dall'alto, a scorrimento verticale, e archiviati in pagine a parte dopo un certo tempo.

    Besides, si possono definire piu' autori, e/o usare commenti, permalink e trackback, tutte funzioni che permettono di ampliare il blog verso qualcosa che si avvicina vagamente a una comunita' on line. Oppure ancora, si possono aggiungere i feed Rss, una funzione che permette di spostare l'accento dei blog verso la pubblicazione e la diffusione di informazione.

    E piu' chiari e piu' semplici di cosi' non si puo'…. e dimmi un po' che non concordi, Gìgì… ;-)

    Ciao, Fabio.

  13. Fabio Metitieri dice:

    Mitì, se stabiliamo che un blog si basa su uno strumento, e come tale è definito dalle funzioni che sono disponibili e che vengono o no attivate, ci saranno molti tipi di blog, o molte realizzazioni concrete del modello astratto e completo di un blog.

    Quelli dei grandi media, probabilmente, useranno poco le funzioni comunitarie e forse saranno senza commenti, senza trackback e con il numero piu' ridotto possibile di link verso l'esterno. E non sono blog?

    A un estremo opposto, quelli piu' intimistici forse non useranno i feed Rss o i trackback o gli aggregatori, saranno piu' puntati sui commenti, magari con autorizzazione a commentare concessa solo agli amici. E non sono blog?

    Ciao, Fabio.

  14. alessio dice:

    Sono abbastanza d'accordo con Mantellini (nevica, difatti… :-) in particolare coi punti #2 e #3. Sono però più d'accordo ancora con Paolo Graziani (commento #5).

  15. Maurizio Benzi dice:

    Il pensiero di PlacidaSignora mi trova d'accordo. I commenti (ed aggiungo il tono utilizzato) fanno si che il website sia un blog, altrimenti sarebbe molto più vicino ad un magazine digitale.

    Trovo che i commenti aumentino esponenzialmente la relazione tra autore e lettori e tra i lettori stessi.

    E il grosso passo avanti, a parte la semplicità  di pubblicazione, trovo sia proprio nella relazione digitale.

  16. Maurizio Benzi dice:

    Premetto che trovo difficile imporre definizioni “statiche” ad un argomento in cosi continua evoluzione con i blog.

    Se osserviamo i blog considerandoli degli strumenti, dobbiamo aver ben presente qual'è il loro obiettivo principale, cioè “a cosa serve lo strumento” e “perché è stato creato”.

    Perciò siamo cosi sicuri che il blog oggi sia solo "un mezzo economico e semplice per pubblicare i propri pensieri" ?

    Il blog è anche un forte strumento di relazione, di influenza, di "pensiero collettivo" eÂ…non è sempre detto che sia economico e di sicuro ad oggi si pubblica di tutto. Non solo i propri pensieri.

    Trovo che il cambiamento che si sta osservando sulla Rete, e che ha decretato il successo prima dei blog, e ora dei wiki, abbia le sue fondamenta su due elementi che interagiscono:

    1 – la progressiva qualità  e semplicità  di implementazione gestione dei sistemi software

    2 – la cultura basata sulla condivisione e sulla creazione di relazioni

    In qualche modo le profezie del Cluetrain Manifesto sono sempre più vicine ad avverarsi: dipendenti che parlano verso l’esterno dell’azienda, aziende che si mettono in gioco e scendono dalla torre di avorio.

  17. g.g. dice:

    Fabio, devo dire che (sebbene io tenda sempre a inquadrarla dal lato sociale) trovo più moderata e precisa la tua descrizione rispetto ai punti elenco di mante :)

  18. L'invidioso dice:

    Dai Mantellini, non dire cagate: come fai a mettere i feed rss tra le cose caratterizzanti e i commenti tra quelle non caratterizzanti.

    O spieghi 'sta cosa o continuero' a pensare che trattasi di cagata pazzesca.

  19. Roberto Dadda dice:

    Dicendo che il blog e' blog solo se ha commenti e feed si sta negando che anni e annni di blog lo siano stati.

    Quello che caratterizza il blog, binary log, e' la sequenzialita' degli interventi in contrapposizione al sito dove gli argomenti sono raccolti in un albero predefinito indipendentemente dal momento in cui vengono preparati i diversi articoli.

    Le altre sono tecnicalities belle utili, ma non certo caratterizzanti un fenomento.

    bob

  20. cobra dice:

    Maurizio, dici cose giuste, quello che poi determina il successo (o magari solo la moda) del fenomeno blog è il senso di comunità  e di interazione.

    Io rimango fermo però sulla definizione di base che per te è riduttiva, e in particolare sulle parole "pubblicare" e "propri". L'essenza del blog è che io posso scriverci tutto quello che voglio e che quello che scrivo può essere letto teoricamente da tutti. Un giornalista non può scrivere tutto quello che gli passa per la testa sul giornale, mentre le mie stronzate al bar di solito hanno un'audience di tre persone se mi va bene.

    Il blog è l'angolo di Hyde Park.

  21. Sandro kensan dice:

    Concordo con l'interpretazione di gg, con le parole della Signora, con cobra ecc, ecc.

    Trovo che la comunità  sia la molla del successo dei Blog, un po' come andare a trovare una persona a casa. In questo caso la casa è di Mantellini (non per nulla si firma il "tenutario") e gli ospiti siamo noi.

    Se chiudesse la porta a chiave non sarebbe più un blog e io gli farei visita molte meno volte un po' come il rapporto con la vetrina di un negozio è molto più freddo di quello che ho con chi vado a trovare.

    Poi nella sua casa c'è un bell'ambiente, persone interessanti, da salotto buono, un po' come un tempo frequentavo i newsgroup perché c'era gente che mi piaceva.

    Sui ng non c'era un tenutario che proponeva l'argomento del giorno ma c'era un unico argomento di discussione quello del titolo del ng: era meno bello.

    Adesso il tenutario propone le sue idee e chiede di parlarne assieme, l'ospite ha spesso un blog e propone ai suoi ospiti di discutere i suoi pensieri a sua volta in un intreccio di relazioni (limitate dalla virtualità ). Si tratta di un rapporto paritetico tra ospite e tenutario all'interno delle rispettive capacità  umane e relazionali.

    Se un ospite non vuole avere un blog non proporrà  gli argomenti e non avrà  a sua volta ospiti, se un tenutario è poco capace avrà  pochi ospiti, poi si ripropongono le dinamiche dei luoghi pubblici dove per una serie di fattori umani si concentrano persone valide oppure comunità  litigiose o altro.

    Insomma i contatti tra le maggior realtà  relazionali del mondo reale e i Blog, sono moltissimi imho.

  22. Alec dice:

    feed rss: caratterizzano alcuni blog, non i blog. comunque, da quando traffico con blog feeds rss non compro più riviste di informatica. dai 15 ai 25 euro risparmiati al mese.

  23. ps dice:

    A me sembra che l'unico vero elemento caratterizzante dei blog sia, come dice Graziani, la rigorosa organizzazione cronologica di contenuti (il più delle volte mono-generalisti: tecnologia, design, cazzeggio, …) che solo raramente sono anche categorializzati, come potrebbe (dovrebbe) succedere in un sito web. Insomma, tornando al significato di log: un diario di bordo.

    Tutti gli altri elementi sono features tecniche che non fanno altro che attuare e integrare potenzialità  del media web (autorialità  indipendente, pariteticità , condivisione, ipertestualità , ecc.) assolutamente adattabili e riproducibili su qualsiasi altra forma di comunicazione online.

  24. g.g. dice:

    Eh, ho trovato una definizione che mtterà  d'accordo tutti:

    " Il Blog è un servizio che Libero mette a disposizione gratuitamente agli utenti iscritti alla Community per creare un diario personale su misura in cui poter pubblicare messaggi e foto direttamente via web."

    Se non avete colto l'aspetto innovativo:

    "I Blog sono simili agli attuali Weblog, ma offrono molto di più, poiché è possibile pubblicare i messaggi sia da web che mediante l’invio di MMS/SMS da un cellulare, con la possibilità  di allegare testo e immagini."

    [da qui ]

  25. Fabio Metitieri dice:

    Gìgì, sei fetente. Sembri tanto modesto e gentile, ma secondo me fingi sapendo di fingere. Oh, tra l'altro, ho appena finito di leggere il tuo libro. Laterza e' stata sollecita, come sempre.

    La cosa che mi e' piaciuta di meno sono le tesi di De Kerckhove, nell'introduzione. Il futuro dei motori di ricerca saranno i blog? Ho capito bene? Ma che cazzata… Ma sta bene, o ha battuto la testa, o aveva bevuto? La tua posizione sul semantic Web e' quasi piu' ragionevole della sua. E poi mi spiegherai come hai ottenuto una sua prefazione senza quasi nominarlo in tutto il testo.

    Ah, e poi insomma… citazioni disordinate e poco friendly. Eppure mi hai detto che il di Ridi e mio libro lo hai letto. E non hai imparato nulla? Almeno la data, Gìgì, la data, sempre, anche per le risorse on line e per le note.

    Bel lavoro, comunque, che per fortuna non e' scritto come scrivi di solito (cioe': questo e' molto chiaro e poco fumoso, a differenza della maggior parte dei tuoi articoli).

    Forse e' troppo ideologico, pe ri miei gusti. A volte mi sono chiesto se stavo leggendo un Mantaleb d'annata e da collezione, solo scritto molto meglio e con molto piu' sfoggio kulturale.

    E sono moooolto curioso di vedere se la maitresse qui ne farà  un commento, tra quanto e su che tono.

    La recensione te la faccio, ma forse ti pigliero' un po' per il culo (hai scritto in quarta – e la quarta la scrivono gli autori – che sei uno dei massimi esperti di tutto, senza ritegno. E insomma…).

    Comunque, se riesco a farcelo stare in 1.300 battute, critichero' il matrimonio supposto da De Kerckhove tra i motori e la blogosfera. A proposito, in ultima analisi non ho capito bene qual e' la tua posizione in merito.

    Ciao e complimenti, bel libro, stimolante e ben scritto (a parte qualche congiuntivo che manca) anche se poco obiettivo, Fabio.

  26. Fabio Metitieri dice:

    Dimenticavo: copertina stupenda. Proprio di sogno. Quella veramente te la invidio, e' la cosa che mi ha colpito di piu', e sono ancora qui che la guardo con piacere. Hai dovuto picchiare qualcuno, per averla?

    Ciao, Fabio.

  27. g.g. dice:

    Fabio, mi aspettavo che mi legassi a quattro cavalli in corsa lanciati in direzioni opposte. Lo scopo di quel libro è aprire spazio a qualche dubbio, a qualche possibilità , non proporre una visione del mondo. Speriamo che ci riesca.

    La visione di De Kerckhove, che purtroppo aveva solo due pagine per essere espressa, è penalizzata dalla sintesi. Lui sosteneva che il ruolo dei motori di ricerca può essere molto aiutato dalla spinta che i blog stanno portando verso i metadati e le informazioni di contesto.

    E comunque la quarta di copertina non l'ho scritta io. Le tue le scrivi tu? :)

  28. milford dice:

    c'è qualche anima pia che può spiegarmi cosa diavolo sono questi "i feed RSS".

    naturalmente la spiegazione dev'essere semplice. fate conto di stare a parlare con un bimbo di 8 anni. non perchè io li abbia, ma perchè il mio cervello fatica a comprendere 'ste robe. grazie a chiunque abbia la bontà  di rispondere a questo messaggio d'aiuto.

  29. .mau. dice:

    in attesa che Ciao Fabio – dopo avere recensito g.g. – ti risponda, ci provo io.

    Un feed RSS è il risultato di un programma che prende un testo e lo impacchetta automaticamente in una specifica maniera predefinita. Pensa di avere tanti libri scritti ciascuno con un suo formato (le pagine web dei blog, ma anche le liste della spesa, se preferisci…) e qualcuno che prepari tante belle schede bibliografiche con su scritto

    – nome autore: XX

    – titolo libro: YY

    – incipit: bla bla bla bla

    – data creazione: gg/mm/aaaa hh:mm

    – puntatore al libro vero e proprio: http://www.example.com/libro.html

    Le schede bibliografiche formerebbero il feed rss.

    Visto che il formato di uscita è standard, tu puoi prendere tanti feed e mischiarteli come ti pare, e questo è il bello (anche se a mio parere definirli "parte fondamentale" di un blog è esagerato).

  30. Fabio Metitieri dice:

    Gìgì, di fatto proponi una visione del mondo, o almeno della blogosfera, e senza molti dubbi. In questo senso e' un libro molto ideologico.

    E le quarte di copertina, si', mi pare di averle sempre scritte io. Forse solo Apogeo me le cambiava un po', mentre Franco Angeli e Laterza me le pubblicano cosi' come gliele passo.

    Per te, al posto dei cavalli potremmo usare dei trattori, comunque… ;-)

    Ciao, Fabio.

  31. gino dice:

    Sto leggendo questo thread, un po' in ritardo, e mi vien proprio voglia di intervenire perche' :

    1) un blogger che non ragiona, discute e straparla di blog, che blogger e' ?

    2) i blog hanno un potenziale enorme, e parlare di blog rischia di essere un 'parlare di tutto' (o quasi)

    3) il blog e' 'esperienziale' e non 'teorico' (chi pensa di fare teoria sui blog e' fuori strada, secondo me)

    4) blogger e blog sono di tanti tipi diversi, quindi il confronto e' vivace e stimolante (per chi trova piacere nel confronto)

    5) come in tutte le questioni 'complesse', saper cogliere l'essenziale e' una bella sfida intellettuale

    naturalmente provero' a dire anche quali sono gli elementi che fanno un blog secondo me, ma a questo punto della discussione mi sembrava piu' interessante dirvi perche' mi vien voglia di farlo

  32. gino dice:

    allora gli elementi caratterizzanti, secondo me:

    quello che ha fatto veramente la differenza tra i blog e i non-blog e' stata la combinazione di semplicita' ed economicita', che ha permesso, per la prima volta, al mondo, a 'qualunque signor nessuno di far sentire la propria voce a tutto il mondo attraverso un 'proprio' spazio su internet'.

    La semplicita' (e la fattibilita' prima ancora) e' una questione di tecnologia (mi dispiace per chi dice che non conta).

    L'economicita' deriva da piu' motivi (tra cui ancora la tecnologia), che pero' dai, conosciamo tutti.

    D'altra parte qualunque media fa sempre la stessa cosa, renderci piu' facile comunicare, ma la differenza tra i media e' prima in termini di tecnologia e di diffusione, poi si sviluppa in base a cosa noi ci sappiamo fare e a come lo mettiamo in relazione con noi stessi.

    Se vi riconoscete in questo spartiacque, allora e' chiaro che qualunque altra cosa che non sia semplice ed economica e quindi disponibile a tutti o quasi (come un classico website, un cms, un forum…) non e' un blog, e infatti non permette a tutti di comunicare liberamente in internet con chiunque.

    Una volta che e' divenuto possibile per tutti comunicare con tutti, via internet, sono stati realizzati tanti tipi di blog quante sono le inclinazioni e gli interessi dei blogger: cioe' milioni.

    Quindi il modo di comunicare, il modo di relazionare coi lettori e con gli altri blogger, e le technicalities che li rendono possibili sono tutti fattori rilevanti solo per distinguere i milioni di blog/blogger esistenti e quelli che verranno. L'importante e' che a questo punto siamo sempre nella blogosfera.

    Questi i miei 2 cent. Ho gia' visto che qualcuno non e' d'accordo: accetto critiche, ma se potete evitare le tirate da cavalli, preferisco, ho un piccolo dolorino alla spalla oggi…

  33. Fabio Metitieri dice:

    Gino, ok…. Giro di chiglia? Sai cos'e' o ti facciamo un esempio?

    Ciao, Fabio.

  34. gino dice:

    Fabio, se ci tieni a fare il capitano Bligh, io saro' ben felice di fare Fletcher Christian…

  35. Maurizio Benzi dice:

    .mau. forse è vero che gli Rss non sono indispensabili per caratterizzare un blog. Ma cosa lo è?

  36. .mau. dice:

    non esiste nessuna ricetta che dica "questo è un blog", a mio parere. Tutto qua :-)

    Poi ci sono cose più importanti e meno importanti, e per me il feed rss è tra le seconde. Sono più importanti l'avere un supporto elettronico (il diario su carta non va bene perché è poco condivisibile) e l'idea di scrittura "dinamica" dove le varie aggiunte hanno un ordine cronologico e quindi devono essere lette in quell'ordine per essere comprese – ma anche qui si può scrivere una volta al mese e potrebbe continuare a essere un blog

  37. Nick dice:

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  38. Winie dice:

    I always know it