Molto divertente questo articolo sull’International Herald Tribune su Dagospia. Un po’ perche’ fa tenerezza D’Agostino che si spaccia per blogger, un po’ per certe esagerazioni agiografiche a lui riferite del tipo: “ William Ward, a British journalist who has known D’Agostino for two decades, said: “He’s like Andy Warhol or Tom Wolfe.

6 commenti a “IL TOM WOLFE de TRASTEVERE”

  1. Anonimo dice:

    non è manco mr wolf di tarantino…

  2. tom wolfe dice:

    perché, il suo non è un blog? chi dà  o toglie la patente? tu, mantellini?

  3. Enzo dice:

    Trovo che faccia il lavoro che, purtroppo, non fanno più i giornalisti : essere curioso e svelare i retroscena. D'altronde questo è il paese dove le inchieste le fa il Gabibbo !

  4. bostik dice:

    tom wolfe, niente patenti. Ma c'è ancora libertà  di giudizio. Io sono libero di ritenere D'Agostino quel poverino che si pigliava a schiaffoni con Sgarbi da Ferrara..e basta? E chest'è.

  5. garbaland dice:

    Io però come titolo del post avrei messo "Il Tom Wolfe de noantri"

  6. francesco dice:

    Leggendo questo post e quello su Dagospia (con il commento "D'Agostino si spaccia per blogger") continuo a chiedermi: ma perché i "bloggers" parlano così spesso di se stessi in quanto "bloggers", sottolineano il fatto di essere una "categoria" e sono alla continua ricerca di definizioni/caratteristiche della loro figura/collocazione/funzione?