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Feb
Molto divertente questo articolo sull’International Herald Tribune su Dagospia. Un po’ perche’ fa tenerezza D’Agostino che si spaccia per blogger, un po’ per certe esagerazioni agiografiche a lui riferite del tipo: “ William Ward, a British journalist who has known D’Agostino for two decades, said: “He’s like Andy Warhol or Tom Wolfe.“
Febbraio 21st, 2005 at 18:43
non è manco mr wolf di tarantino…
Febbraio 22nd, 2005 at 03:02
perché, il suo non è un blog? chi dà o toglie la patente? tu, mantellini?
Febbraio 22nd, 2005 at 05:19
Trovo che faccia il lavoro che, purtroppo, non fanno più i giornalisti : essere curioso e svelare i retroscena. D'altronde questo è il paese dove le inchieste le fa il Gabibbo !
Febbraio 22nd, 2005 at 17:45
tom wolfe, niente patenti. Ma c'è ancora libertà di giudizio. Io sono libero di ritenere D'Agostino quel poverino che si pigliava a schiaffoni con Sgarbi da Ferrara..e basta? E chest'è.
Febbraio 23rd, 2005 at 02:50
Io però come titolo del post avrei messo "Il Tom Wolfe de noantri"
Febbraio 23rd, 2005 at 18:13
Leggendo questo post e quello su Dagospia (con il commento "D'Agostino si spaccia per blogger") continuo a chiedermi: ma perché i "bloggers" parlano così spesso di se stessi in quanto "bloggers", sottolineano il fatto di essere una "categoria" e sono alla continua ricerca di definizioni/caratteristiche della loro figura/collocazione/funzione?