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Visto che il mistero della banconota si spande a macchia d’olio racconto anch’io una esperienza accaduta un mio conoscente di cui mi fido. Costui, professionista noto in citta’, paga semestralmente il vecchio mutuo del suo appartamento presso una banca nella quale non ho piu’ da anni il conto corrente. Due volte all’anno si reca con i soldi in contanti (si tratta di un piccolo mutuo) a pagare le rate dopo essere passato poco prima presso una filiale della propria nuova banca a ritirare l’importo necessario. Allo sportello della banca presso la quale ha acceso il mutuo un impiegato controlla una banconota da 100 mila lire e gli annuncia che si tratta di una banconota falsa. Ma come – dice il mio amico – l’ho appena ritirata dalla mia banca! L’impiegato dice che dovra’ aprire una segnalazione ed esige che la banconota sia nel frattempo sostituita con un altra. Il mio amico si reca inviperito presso la sua banca e pretende una dichiarazione del fatto che tale banconota (che e’ rimasta all’altra banca per essere inviata per controlli alla Banca d’Italia) e’ stata da lui li’ ritirata ; i bancari fanno orecchie da mercante. Seguono accuse, denunce, carte da bollo e controdenunce. Dopo sei mesi arriva il responso della Banca d’Italia: la banconota e’ vera.
Gennaio 25th, 2005 at 14:34
solo sei mesi ci han messo quelli della banca d'italia? io è un anno e mezzo che lavoro in banca e ho dovuto sostituire, a mie spese, almeno cinque o sei banconote tra 50 e 20 euro dichiarate presunte false. da allora, nessun responso dalla banca d'italia. bella gente, la banca d'italia.
Gennaio 25th, 2005 at 15:37
Eccheio, se puoi dirlo, quali sono le regole se becchi una bancoonta falsa? Te la scalano dallo stipendio?
Gennaio 25th, 2005 at 17:45
Anche io lavoro in banca. Casi un cui la banca (o un bancomat) spacci banconote false non sono fantascienza. Questo succede per esempio se il cassiere prende dentro il biglietto falso senza accorgersene e poi lo mette nel bancomat oppure la da ad un altro cliente (il cassiere è umano, può succedere, soprattutto quando si contano tanti soldi, fidatevi).
Se il cassiere si accorge che la banconota presentatagli è falsa dovrebbe fare denuncia a banca italia, la segnalazione è obbligatoria. Dico "dovrebbe" perchè spesso l'iter è talmente lungo che il cassiere preferisce chiudere un occhio e restituirla al presentatore evitandogli la denuncia.
I contanti sono responsabilità del cassiere, quindi se prende una banconota falsa, così come se alla sera c'è un ammanco di cassa, i soldi ce li rimette il cassiere. Non li detraggono dallo stipendio (almeno da noi) ma in una procedura particolare che non sto a spiegare mandano una richiesta di pagamento che poi il cassiere provvede a saldare come meglio crede (con addebito in conto corrente generalmente).
A volte se a fine giornata il cassiere si accorge di aver preso una banconota falsa può decidere di sostituirla direttamente di tasca sua senza nemmeno segnalarlo agli uffici interni (e quindi a banca italia), e magari si tiene il falso come ricordo… Non è corretto certo, ma è semplice e indolore e in certi casi per 20/50 euro non si ha voglia di casini. Dico 20 e 50 euro perchè i falsi più frequenti sono quelli; inoltre ai pezzi grossi (100/200/500) si fa molta più attenzione: sfido qualunque cassiere, anche il più distratto, a farsi rifilare una falsa banconota da 500 euro!
Questa è la mia esperienza, a me è capitato solo una volta di trovare un falso: io e l'altro cassiere, non sapendo esattamente chi fosse il responsabile (visto che fra casse ci si scambiano soldi), abbiamo diviso per due…
Gennaio 25th, 2005 at 18:30
I falsi in circolazione sono tantissimi. I cassieri di qualsiasi settore sono sotto assedio. Tutti gli escamotage propagandati sull'inespugnabilità dell'euro si sono rivelati un bluff.
Nel periodo natalizio me ne capitava uno al giorno (tutti da 50). Un vero incubo per le situazioni sgradevoli che si possono creare.
Conosco la regola: verbale di sospetta falsità , bla bla bla bla… Morale: ma come fa il negoziante a ricordarsi chi gliel'ha data? E tra quanto tempo verrà citato per renderne conto? Giusto per fare un esempio.
In ogni caso trovo estremamente superficiale, poco professionale e ingiusto restituire il falso al cliente. Che si affretterà a sbarazzarsi dell'incomodo rimettendola in circolazione (questa è connivenza).
Senza contare che si tratta di un plateale reato a cui nessun superiore ti può costringere.
Personalmente – per salvare capra e cavoli – preferisco strappare la banconota e restituirne un pezzo. Sfido chiunque a non riconoscere il falso dopo la prova strappo (la carta si rivela per essere… solo carta) e sfido chiunque ad accettare senza sospetti una banconota amputata.
E' invece difficilissimo riconoscere l'autenticità della banconota se è passata da una lavatrice particolarmente energica. Il materiale di cui è composta manifesta la sua bontà : ha poca resistenza e fa piuttosto schifo. In quel caso – giusto per non sbilanciarsi – conviene mandarla alla cassa centrale per la verifica.
Nessuna regola è giusta per eccellenza. L'unica certezza è che una volta che il cassiere conta i soldi al cliente e questi esce, non può far altro che leccarsi le ferite se quello che ha in tasca non è esattamente conforme.
Non sarebbe male se la Banca Centrale Europea rivedesse un po' la sua creazione.
Gennaio 25th, 2005 at 22:37
Lo sa perche' l'ho letto tutte le pagine che ne parlano, perche' in Giappone, dalla fine dell'anno scorso e' moda fare un biglietto con copiatrice o con stampante. C' e' un manuale, si dice, su internet dove ti spiegano come si fa biglietto di certa taglia, comunque non l'ho trovato. Ci sono stati piu' di alcuni centinaia di biglietti falsi in questi giorni e sono stati arrestati tanti giovani e meno giovani che volevano cambiare con questi falsi. In Giappone con questo reato va in prigione per 6 anni.
Ma tanti di questi biglietti falsi, mi sembra, passano le macchine automatiche di vendita bevande e sigarette ecc e ti danno il resto. Per questo che fanno il biglietto falso. Comunque questo non e' stato dichiarato da nessuna parte.
Gennaio 26th, 2005 at 11:26
C'è una cosa che non capisco.
Da quanto so, gli impiegati di banca che lavorano agli sportelli percepiscono una indennità di rischio nel loro stipendio, per coprire proprio eventuali errori nel contare o nel trovare falsi, cioè hanno lo stipendio più alto rispetto ai colleghi di pari grado/anzianità che stanno negli uffici.
Qualcuno può confermare o smentire?
E se così fosse, perchè mai qualcuno dovrebbe sentirsi legittimato a rimettere i soldi nel bancomat, per evitare di metterli di tasca sua?
Gennaio 26th, 2005 at 12:31
Confermo. I bancari che lavorano con i valori prendono l'indennità di cassa. Se l'impiegato è bravo ( o magari semplicemente fortunato), è tutto di guadagnato.
Se disgraziatamente ha qualche problema, può essere sufficiente l'indennità , ma può anche trovarsi a fare un mutuo per risarcire la banca (non scherzo). Per esempio in caso di assegni mal pagati. La casistica è ampia, purtroppo, e non sempre è legata alla professionalità .
Esistono impiegati scorretti, come esistono in qualsiasi settore. Questo non fa la generalità . E' l'ambiente stesso ad isolarlo, perchè in banca non si può lavorare tranquillamente se manca la fiducia, se devi guardarti alle spalle.
Pensare che sia pratica comune sbarazzarsi premeditatamente dei falsi infilandoli nel bancomat è semplicemente una bufala.
Gennaio 26th, 2005 at 12:35
Sì confermo i cassieri hanno la cosiddetta indennità di cassa, più una piccola assicurazione fornita dalla banca stessa (con una franchigia del 20%). Non che sia granchè ti assicuro, tant'è vero che molti si fanno assicurazioni integrative, è la prima cosa che ti propongono una volta assunto. Io personalmente non l'ho fatta, non mi è sembrata indispensabile.
Detto questo sono d'accordo con te, nessuno dovrebbe sentirsi autorizzato a sbolognare il falso infilandolo nel bancomat, è una cosa assurda. Credo che nella maggior parte dei casi succeda per errore e che il cassiere sia in buona fede. Non è facile riconoscere i falsi se non si fa estrema attenzione, e quando conti mazzette su mazzette uno può scappare.
Gennaio 26th, 2005 at 17:17
ok, allora siamo d'accordo.
E' che avevo letto tra i commenti ai post di Luca De Biase che qualche impiegato farebbe cose di questo genere… poi, che non si debba generalizzare, ok.
Non volevo fare illazioni, ci mancherebbe.