17
Gen
Lorenzo mi segnala che oggi Mauro Masi, direttore del dipartimento Editoria di Palazzo Chigi ed ex commissario straordinario della SIAE, ospite di Pierluigi Diaco a Radio24 ha detto, rispondendo ad una precisa domanda di un ascoltatore che la tassa sui supporti serve a poter piratare cio’ che sui CD/DVD si va ad immagazzinare. Straordinario.
p.s. per chi volesse sentire con le proprie orecchie (lorenzo ha trascritto fedelmente il dialogo) riducendo al minimo l’inquinamento acustico da “Pierluigi tappetino Diaco” la domanda e’ al minuto 37.20 (file real 21 mega circa)
—Inizio trascrizione—
[Mario da Roma] – Grazie. Buongiorno a tutti. Io, diciamo, volevo conoscere l’opinione del suo ospite riguardo alla tassa sui supporti vergini che la SIAE impone anche su componenti informatici, come i dischi rigidi. In un certo senso secondo me e’ un invito alla pirateria: io ormai ho gia’ pagato il compenso, sono autorizzato a copiare. Qual e’ l’opinione, in generale, su questo aspetto?
[Diaco] – Grazie Mario. Prego Masi.
[Mauro Masi] – Beh, intanto, intanto voglio dire che non e’ la SIAE ma e’ una legge dello Stato, la cosiddetta norma sulla copia privata. E per altro fa addirittura riferimento alla normativa Europea. Adesso poi quale sia la regolamentazione specifica della SIAE non so dirla, perche’anche la gestione della SIAE e’, anche se e’ un ente pubblico e’ un ente pubblico di gestione sostanzialmente autonoma. Pero’ li’ il criterio di base e’ in qualche modo condivisibile, come tutte le cose poi possono essere contestate, ma voglio dire: condivisibile nel senso che il… supporto vergine si paga un “compenso generale” perche’ poi si possa scaricare e dato che non c’e’ una norma che direttamente si riesce a far pagare il compenso ai… ai gestori… a chi e’ il proprietario della creativita’, le opere protette, si paga, come dire, un compenso a monte, ex antum, un compenso per altro molto basso, perche’ tu non possa poi in qualche modo… non e’ un invito a piratare, ma e’ una costatazione che non essendoci una norma specifica col quale si puo’ gestire il pagamento del diritto d’autore sul… su il singolo “downloading”, che e’ il termine tecnico inglese, purtroppo, per dire il singolo… il singolo scaricamento dell’opera protetta da parte di internet, se ne paga, come dire, una piccola…una piccola somma a monte, in qualche modo va a compensare in un calderone unico, che poi gestisce la SIAE, secondo il proprio patrimonio protetto, i gestori della creativita’.
[Diaco] – Bene, andiamo…
[Masi] – …non e’… su questo voglio dirlo… il meccanismo in se non e’ il migliore dei mondi possibili, ma e’ un adattamento del legislatore ad una realta’ che e’ quella che e’.
[Diaco] – Grazie Mario. Prego Masi.
[Mauro Masi] – Beh, intanto, intanto voglio dire che non e’ la SIAE ma e’ una legge dello Stato, la cosiddetta norma sulla copia privata. E per altro fa addirittura riferimento alla normativa Europea. Adesso poi quale sia la regolamentazione specifica della SIAE non so dirla, perche’anche la gestione della SIAE e’, anche se e’ un ente pubblico e’ un ente pubblico di gestione sostanzialmente autonoma. Pero’ li’ il criterio di base e’ in qualche modo condivisibile, come tutte le cose poi possono essere contestate, ma voglio dire: condivisibile nel senso che il… supporto vergine si paga un “compenso generale” perche’ poi si possa scaricare e dato che non c’e’ una norma che direttamente si riesce a far pagare il compenso ai… ai gestori… a chi e’ il proprietario della creativita’, le opere protette, si paga, come dire, un compenso a monte, ex antum, un compenso per altro molto basso, perche’ tu non possa poi in qualche modo… non e’ un invito a piratare, ma e’ una costatazione che non essendoci una norma specifica col quale si puo’ gestire il pagamento del diritto d’autore sul… su il singolo “downloading”, che e’ il termine tecnico inglese, purtroppo, per dire il singolo… il singolo scaricamento dell’opera protetta da parte di internet, se ne paga, come dire, una piccola…una piccola somma a monte, in qualche modo va a compensare in un calderone unico, che poi gestisce la SIAE, secondo il proprio patrimonio protetto, i gestori della creativita’.
[Diaco] – Bene, andiamo…
[Masi] – …non e’… su questo voglio dirlo… il meccanismo in se non e’ il migliore dei mondi possibili, ma e’ un adattamento del legislatore ad una realta’ che e’ quella che e’.
—fine trascrizione—
Gennaio 17th, 2005 at 18:07
La logica non fa (quasi) una grinza. E' quello che si e' sempre pensato, in fondo (io, ma direi anche molti altri): se c'e' la tassa sui supporti per compensare la Siae, a monte, allora, a valle, copia libera per tutti e che l'industria dei contenuti – tutti i contenuti duplicabili – non rompa piu' le palle o almeno la smetta di fare lobby per avere assurde leggi forcaiole.
Fa piacere che venga finalmente detto anche da una fonte istituzionale.
Resta comunque l'ingiustizia di far pagare un compenso Siae anche a chi i supporti li usa solo per salvare i propri dati aziendali… E' come se le industrie cinematografica e della musica diventassero in un certo senso un bene comune che deve essere finanziato da tutta la collettivita'. Concetto molto discutibile, in questi tempi di privatizzazione a oltranza e di negazione di tutto cio' che e' sociale, uguaglianza compresa.
Ciao, Fabio.
Gennaio 17th, 2005 at 18:42
Mah, ho l'impressione che (tu, il Met e pure Wittgenstein) abbiate tratto le conclusioni che vi piacciono di più, ma non necessariamente quelle reali.
Ho anche ascoltato il pezzo della trasmissione: da nessuna parte sono riuscito a leggere che secondo Masi la tassa sui supporti vergini ci dà il diritto di piratare quello che ci si va a immagazzinare. Mi sembra piuttosto che Masi abbia solo spiegato il motivo di quella tassa, che poi è il ragionamento di tutti i sostenitori dei provvedimenti del genere: la pirateria c'è, la pirateria crea danno ai legittimi proprietari dei diritti, la tassa serve a compensare almeno un po' di quel danno.
Gennaio 17th, 2005 at 19:43
Se riconosci che c'e' una compensazione, allora non devi piu' rompere le palle per il danno.
Ciao, Fabio.
Gennaio 17th, 2005 at 20:11
Vabbene, il fatto è che nessuno ha mai negato che ci sia quella compensazione. E' proprio lo /spirito/ di quella tassa, la compensazione.
Non vedo davvero la novità , in questo intervento di Masi, è in pratica la spiegazione che dà la SIAE in "copia privata", nella parte "Ambito di applicazione dell’eccezione per “copia privata” ": http://www.siae.it/utilizzaopere.asp?link_page=MusicaMFV_CopiaPrivataNormativa.htm&open_menu=yes
Spero di non aver fatto casino coi link, se ci fosse la "preview" lo saprei prima di inoltrarlo ;-)
Gennaio 18th, 2005 at 02:19
E' evidente che il tipo ha detto: siccome il legislatore non è ancora riuscito a impedire il diffusissimo fenomeno della pirateria, si è deciso, INTANTO, di aggiungere a TUTTI indiscriminatamente una piccola TASSA, per compensare i danni prodotti dai "pirati".
Questo non esclude:
-nuove leggi più persecutorie contro la pirateria(vedi Franceschini)
-applicazione più persecutoria delle leggi vigenti(sequestri di pc, carcere per chi condivide files e via dicendo).
Gennaio 18th, 2005 at 02:44
Sì, parrebbe che il fatto non escluda norme persecutorie. Intanto si potrebbe impugnare la constatazione che "abbiamo già pagato" davanti ad una corte per una eventuale difesa. Oppure porre dei dubbi sulla legittimità degli interventi persecutori.
Gennaio 18th, 2005 at 03:52
Mi sembra che le aziende possano ottenere il rimborso della tassa sui supporti, facendo una specie di autocertificazione.
Google
Inoltre, ho avuto modo di vedere le allucinanti pretese SIAE nei riguardi delle copisterie. Lì si arriva veramente a cifre incredibili, la cui unica giustificazione è che a quel punto deve essere permessa la copia integrale di tutto.
Gennaio 18th, 2005 at 03:55
Ho dimenticato di scrivere che le "tariffe" SIAE per le copisterie di cui parlo non sono ancora in vigore. Sono la richiesta SIAE alle associazioni di categoria.
Gennaio 18th, 2005 at 04:44
ex antUM?
Gennaio 18th, 2005 at 06:22
"la cosiddetta norma sulla copia privata"? questo Masi sara' anche il direttore del dipartimento Editoria, ma il diritto non lo conosce. la copia privata e' un'altra cosa: la possibilita' di duplicare, per mio uso personale, i prodotti protetti da diritto d'autore che ho precedentemete acquistato.
Gennaio 18th, 2005 at 09:11
uaz, perchè il file audio arriva fino al minuto 35? va beh.. mi accontento della trascrizione :)
Gennaio 19th, 2005 at 07:01
Ma è una mia impresisone o masi non ha detto niente? Che so, frasi di senso compiuto o cose del genre. Non si usano più?
Gennaio 19th, 2005 at 11:08
Il file arriva solo al 35esimo minuto perchè è stata censurata la parte in oggetto… (che appunto iniziava al 37esimo minuto); il file originario di 50minuti inizialmente messo online sul sito di radio24 non c'e' piu'….
Gennaio 19th, 2005 at 12:46
è un insulto che io devo pagare una tassa SIAE per un supporto vergine per fare una copia privata di un cd,contenente un programma o musica, aquistato regolarmente e su cui ho già pagato la tassa SIAE…..forse le aziende hanno diritto al rimborso ma io no