Contrappunti, su Punto Informatico di domani.

Sempre piu’ spesso la grande comunicazione passa su internet. Alla faccia dei teorici dell’information overload che da anni ci raccontano come la grande debolezza della rete sia l’eccesso informativo e la nostra supposta incapacita’ di scremare le informazioni utili da quelle che invece non lo sono, non passa giorno che non ci vengano fornite prove della efficienza e della velocita’ di Internet nell’essere filo di trasmissione delle notizie. Specie quando il loro numero tende ad essere improvviso ed enorme. La recente tragedia del sud-est asiatico ne e’ stata una prova lampante. (continua)

4 commenti a “ANTEPRIMA PUNTO INFORMATICO”

  1. Fabio Metitieri dice:

    Oh, e adesso manchi persino i congiuntivi, pur di far vedere che scrivi solo da amatoriale?

    E' il massimo dello snobismo… o dell'ignoranza… ;-)

    Ciao, Fabio.

  2. Alberto dice:

    E' vero che l'indipendenza di chi fa l'informazione ufficiale spesso è dubbia, ma io preferirei buoni giornalisti, buoni professionisti, che non si vendano al bieco denaro, piuttosto che un mare di commenti fatti da chi magari non sa distinguere un fatto da una sua opinione. Dare più peso del dovuto allo spontaneismo lo vedo pericoloso: come distinguere la calunnia dalla libertà  di opinione, dal resoconto dei fatti? Almeno un giornalista è responsabilizzato per quello che scrive: c'è un ordine professionale con una sua etica, l'individualismo è ricondotto a principi comuni. Il giornalismo di oggi magari non è il massimo, ma buttarlo via mi pare incauto.

    saluti

  3. Attilio dice:

    Nelle scienze sperimentali e nell'ingegneria una buona misura è quella di cui sia noto quantitativamente anche il margine d'errore. Il fatto è che esistono criteri razionali ed universali per correggere in fase di lettura i conclamati strabismi ideologico-politici dei giornalisti "ufficiali", ma non può dirsi altrettanto, in generale, per gli improvvisatori dell'informazione "fai-da-te".

  4. Fabio Metitieri dice:

    In effetti, Attilio e Alberto, quelli che criticano tanto la non indipendenza dei giornalisti, come il Mante, pretendono di far di meglio e poi producono articoli e post dettati solo da ideologie precostituite, e spacciano per informazione quelle che sono soltanto personalissime opinioni.

    Il tutto, senza nessun lavoro di documentazione alle spalle, se non la lettura forsennata di altri blog, altrettanto dilettanteschi. D'altra parte… tra il lavoro, la famiglia e il blog, piu' le mostre in giro per l'Italia e qualche viaggetto a Londra, quando avrebbero tempo di documentarsi?

    Ma se glielo dici si incazzano e ti danno del troll…. ;-)

    Ciao, Fabio.