Consiglierei a tutti una gita ad una mostra di arte contemporanea: uno di quei posti nei quali galleristi, mercanti e singoli artisti, appendono tele e altre cose dentro piccoli box posticci. Andateci se non altro per osservare la fauna degli addetti ai lavori. Oggi io e Alessandra parlavamo com Paolo Figar, scultore goriziano (uomo piacevole dalle numerose affinita’ anche estetiche con Paolo Valdemarin) dal quale abbiamo acquistato il disegno qui sopra, di come si senta un artista dentro posti simili. Una specie di venditore di tappeti diceva Paolo. Una immagine ancora eterea, pensavo io, per un ambiente improbabile, fatto di signore panterate in tacchi a spillo e minigonna ed ex commercianti di auto usate dal sigaro fra le labbra che ti ripetono “materico” ogni tre parole.

7 commenti a “L’ARTE E’ UNA TRUFFA”

  1. Massimo Moruzzi dice:

    insomma, gli artisti come le signore in minigonna panterata :)

  2. Pier Paolo dice:

    … e di persone presuntuose che giudicano dalla solita occhiata superficiale e che al posto della realtà  che hanno intorno continuano a vedere solo gli stereotipi che gli hanno insegnato…

  3. medo dice:

    Il problema è complesso: diciamo che il mestiere del comunicare ha scacciato l'arte dall'arte. E poi, vai a trovarla, ora, la vera arte. Di certo, non la si trova nei musei e nelle mostre: quello è spettacolo, commercio.

  4. Profeta dice:

    auhauhua.. grande Moruzzi! Voto il suo commento come nuovo titolo del post! :D

  5. Giovanni dice:

    Arte? Difficile definire ciò che può essere arte vera e arte sui generis. Il fatto è che, soprattutto oggi, anche l'arte (soprattutto quella moderna e contemporanea) è oggetti di mercato. La si vende. nelle gallerie e anche in tv oppure on line. Il problema è che, innanzi tutto, al di là  del mero fatto di vendere un proprio quadro, bisogna avere una finestra, visibilità . Per lavorare (dipingere o scolpire o attraverso altre forme d'arte)è necessario "conoscere" qualcuno, un po' come in tutti i settori, qualcuno che ti promuove, che ti vende, ti crea un nome, un'immagine cc. In poche parole ci vogliono soldi e conoscenze perché tutto costa e tutto ha un prezzo. E' il mercato, con le sue regole.

    Conosco artisti con la A maiscola che vivono nell'ombra. Non vendono. Non espongono. Solitamente è così. Questa categoria di artisti "oscuri" oppure "oscurati" in genere rimangono sconosciti fino alla morte. E' solo dopo il decesso che qualcuno ri-scopre questi geni. Muoioni poveri e sconsolati e i mercanti d'arte, i venditori di parole e affini si fanno belli riempendosi la bocca del loro nome e tessendo le solite lodi…

  6. Luca Moretto dice:

    Una frase di un famosissimo artista diceva: "La vera opera d'arte non è di colui che la crea ma del gallerista che riesce a venderla" J. Koons

  7. paolo figar dice:

    gentile signor mantellini, nel titolo del suo breve scritto manca un punto di domanda, per stimolare in modo costruttivo il dialogo.

    per l'esattezza quella di forlì non era una mostra d'arte contemporanea ma bensì una fiera, il termine ne delinea già  la funzione e la fauna.

    certo in una fiera di qualsiasi argomento solo un occhio libero ed allenato "coglie".

    da parte mia invito tutti quelli che possono a comprare lavori di artisti viventi contribuendo così alla loro ricerca, i linguaggi e le tematiche oggi più che mai possono soddisfare ed emozionare tutti.

    collezionando ciò che piace senza chiedere troppo al "campo dei miracoli".

    cordialmente

    paolo figar