05
Nov
Non ho letto la notte dei blogger. Non so molto della ampia discussione che e’ in corso (o e’ finita?) al riguardo. Non credo che sabato riusciro’ ad arrivare in tempo alla presentazione del libro a Milano. Vedo che si tratta di un libro del quale in ogni caso si parla moltissimo un po’ ovunque. Almeno tre o quattro miscredenti informatici (persone che mi conoscono e che sanno a malapena che io ho un weblog) mi hanno fermato in questi giorni per dirmi “sai ho sentito di quel libro sui blog”. Ed in ogni caso la curatrice del libro e’ una giornalista che ha scritto nei mesi scorsi begli articoli sui rapporti fra blog e letteratura. Una delle poche. L’idea poi di chiedere ad alcuni blogger di scrivere un racconto che abbia come tema la notte, mi pare una bellissima idea. Se non bastasse alcune delle persone che hanno risposto all’invito di Loredana Lipperini sono fra i miei blogger preferiti. Eppure vedo che tutto cio’ non e’ sufficiente per trascinarmi in libreria. Uno di quei rari posti nei quali volo per un nonnulla. Forse perche’ mi piace leggere il blog di Arkangel e non Arkangel in generale? Forse perche’ credo che scrivere un weblog e un libro siano esperienze differenti e non necessariamente comunicanti? Non so. Non so se il fascino quotidiano di leggere un weblog possa essere in qualche misura legato al mezzo e non solo ai contenuti espressi. Quello che so e’ che per ora non ho avuto voglia di comprarlo questo libro di cui tanto si parla. E se anche domani dovessi cambiare idea mai e poi mai potrei parlar male di questo o quel racconto scritto dai miei blogger preferiti. Da parte mia nei loro confronti non esitono verginita’ letterarie da analizzare. Tutto quello che volevo sapere l’ho gia’ saputo in questi anni leggendo i loro post. Tutto quello che c’e’ dentro “la notte dei blogger”, forse. E molto di piu’.
Novembre 4th, 2004 at 18:17
Beh, complimenti. Pur avendo letto il libro, condivido in pieno la tua riflessione:
Novembre 4th, 2004 at 18:42
Non ho ancora letto.. Quindi passo.. ;)
Però hai fatto una riflessione giustissima a mio parere..
Novembre 4th, 2004 at 19:41
Secondo me non hai voglia di leggere il libro perché non sei tu tra quei blogger;))))
Con affetto,
Novembre 4th, 2004 at 20:10
Dev'essere come quando il tuo cantante preferito si mette in testa di fare un film. E a te quasi ti dispiace. Non tanto perchè di solito il risultato è scadente, ma perchè adesso rischia di diventare famoso anche quelli che non hanno mai ascoltato una sua canzone. Ti sembra che ti stiano rubando un pezzetto del tuo mondo senza averne alcun diritto. Non è snobismo, ma ci siamo vicini.
Novembre 5th, 2004 at 01:41
Riscrivo il commento, che è venuto fuori illeggibile.
Parafrasando Paul Celan, che si riferiva ai poeti: "Questi blogger! Alla fin fine, ma sì, bisogna pur augurargli che un bel giorno mettano nero su bianco un vero romanzo"
Novembre 5th, 2004 at 03:39
secondo me la casa editrice sta semplicemente cercando di spremere soldi dal fenomeno blog. è solo un altro, ennesimo instant book usa e getta. per me vale carta straccia. se mi piacciono gli autori, leggo i loro blog.
Novembre 5th, 2004 at 03:51
Alessandro, mi hai fregato sul tempo :-)
Novembre 5th, 2004 at 03:59
Belle riflessioni sia nel post che nei commenti (ad esempio quello di Antonio)…
Novembre 5th, 2004 at 04:54
Io il libro ho iniziato a leggerlo – e sono fra quei 'peccatori' che si sono incautamente lanciati in recensioni. Per ora non mi dispiace, quel che ho letto è vivace e cattura immediatamente l'attenzione (a prescindere da ogni valutazione relativa al rapporto fra blog e carta stampata). Staremo a vedere …
Novembre 5th, 2004 at 05:52
Se la conosci poi dirai che 'ti piace Arkangel' sic et simpliciter.
Novembre 5th, 2004 at 05:53
Massimo, non sono d'accordo. Per i blog letterari, può darsi, ma nell'antologia (che neanch'io ho ancora letto) ci sono prove letterarie – sembra ottime – di blogger che di solito scrivono di sé (Neri e Petunias i due esempi più eclatanti).
Novembre 5th, 2004 at 06:12
cari longo e .mau.
nego di aver mai cullato la seppur minima ambizione letteraria….le rare volte che in questi anni mi hanno proposto di scrivere un libro ho sempre gentilmente declinato.
Letteratura poi…..fuori dalla mia portata.
Novembre 5th, 2004 at 06:39
Bhé, ma mi pare che l'autore di questo blog un libro (narrativa) l'abbia pubblicato, e tutto suo, no? Un noir tra l'altro…
Novembre 5th, 2004 at 07:43
L'enigma Molfetta è e resta una pietra miliare della letteratura nostrana, anche se non ho mai capito perché Mantellini preferisca glissare sull'argomento…
Novembre 5th, 2004 at 13:22
io non sono d'accordo. Io non mi sono precipatato in libreria solo perchè mi è stato regalato prima. Ancora non l'ho letto tutto, ma quei racconti che ho letto valgono assolutamente la pena. Non è vero che di loro puoi sapere tutto dal blog. E' un po' come un fiume, non si può giudicare tutto dalla sorgente. Penso che per molti di loro il blog sia stato come la sorgente. E qualcuno di loro ha i numeri per diventare un grande fiume.
Io ti consiglio di prenderlo, sono certo che sarà una piacevole sorpresa.
Novembre 5th, 2004 at 15:07
Forse semplicemente non è la stessa cosa leggere un post in un blog e su carta: nel momento della stampa cessa di essere weblog.
Novembre 6th, 2004 at 02:33
Secondo me è ancora più semplice di come la metti tu. Questa è una raccolta di racconti di autori diversi, discontinua per definizione. Mettici che – soprattutto ai livelli medi – la critica letteraria non è una scienza esatta, e allora è ovvio che un giudizio complessivo sull'opera è del tutto inutile.
Il problema – mi pare anche per te – sta tutto nella pretesa di definire con unico titolo le cose raccolte. àˆ evidente che citare "i blogger" nel titolo sia una legittima scelta pubblicitaria di Einaudi o della curatrice, non so. Ma se ci pensate, non ha senso. Ho solo sfogliato il libro, ma non mi pare che ci siano riferimenti nei racconti che lo legittimino. E allora provate a pensare a una raccolta di racconti di persone che di lavoro fanno i giornalisti e che viene intitolata "La notte dei giornalisti". O a una raccolta di racconti di persone che sono appassionate di Apple – ma i racconti non ne parlano – che si intitola "La notte degli applemaniaci". Un po' fuorviante, e persino respingente, no? Soprattutto, in questo caso, per la identitaria cosca dei blogger che non ama – comprensibilmente – che il titolo venga usurpato per significati parziali.
Malgrado le valutazioni sulla scrittura che sono state fatte, questa raccolta non ha niente a che fare con i blog, né con l'essere blogger dei suoi autori (se non che lì si sono allenati: come se fosse una raccolta di allievi di una scuola Holden). Alcuni racconti sono scritti davvero bene, ma non c'è niente di rivoluzionario nella scrittura che possa essere associato al blog (io poi sostengo che il blog non ha finora, e va bene così, inventato nessuna "scrittura"). Avrebbe avuto più senso intitolarla in modo più vago e poetico, sottotitolando "antologia di giovani scrittori". Ma questo titolo funziona di più, e quindi la scelta è comprensibile. A qualcuno, però, fa storcere il naso. E anche questo è comprensibile. Ciao, L.
Novembre 10th, 2004 at 13:34
mante … e se invece che su carta fosse su cdrom? ;-)