03
Ago

Business Software Alliance e’ una societa’ strana: una specie di braccio armato dei grandi produttori di software, nota per gli ansiogeni messaggi pubblicitari con i quali ha riempito negli anni giornali e TV. Manette in bella vista, minacce piu’ o meno velate di soggiorni in gattabuia, promesse di imminenti irruzioni di polizia nelle case delle migliaia di utilizzatori di software pirata. BSA e’ una societa’ strana anche perche’ e’ un formidabile emettitore di comunicati stampa che i giornali in genere ritrasmettono senza leggerli. Quando PI aveva circa 10 lettori, forse nel 96, solo Paolo ricordera’ che BSA ci scrisse una lunga mail di rettifica ad un articolo nel quale ci permettevamo (a differenza di chiunque altro) di dire che no, BSA non poteva possedere suoi privati gendarmi, che gli inviti alla delazioni del collega di scrivania che usa Word tarocco erano magari efficaci ma certamente ineleganti, cosi’come inelegante era produrre pubblicita’ per spaventare i cittadini promettendo galera per tutti, specie quando il codice tale pena nemmeno prevedeva. Ricordo che ci spaventammo anche un po’ quella volta. Vedo che oggi BSA non e’ cambiata. Si dichiara per esempio favorevole alla prossima violentissima svolta legislativa antipirateria che il parlamento statunitense sta confezionando da qualche mese. Si chiamera’ pare Inducing Infringement of Copyrights Act ed e’ l’ennesima promessa di galera per tutti e non piu’ solo per gli utenti del P2P. Sono passati quasi dieci anni da quella lettera di BSA a PI e vedo che ancora – come scrive giustamente Carlini in questi giorni – BSA drammatizza i propri comunicati stampa con un giochetto puerile: quello di continuare a considerare ogni programma pirata circolante sul globo terracqueo come un mancato guadagno per la industria della programmazione. Per quei 4 gatti che ancora se la bevono.

8 commenti a “I VIZI di BSA”

  1. LockOne dice:

    nei loro sogni e' davvero cosi': se non duplicassimo, compreremmo. e' incredibile.

    sono in vena di delazioni: ieri ho passato un'ora in una caserma dei carabinieri. moltissimi cd in uso su varie scrivanie, con scritte non chiare. ma su uno c'era, ben visibile, *word*. e' possibile che sia il backup dei detenuti in liberta' sulla parola prodotto da un militare anglofono, tuttavia non ci giurerei.

  2. l'esorciccio dice:

    ma quando parlano di hw e sw che permetterebbero violazioni digitali del copyright si rendono conto che un qualunque computer rientra nella categoria? in un pc si possono installare programmi piratati, sui suoi hdd si possono memorizzare altri materiali protetti da copyright, se il sistema è collegato alla rete è possibile condiderli, e… quindi i produttori di computer dovrebbero essere incriminati dal primo all'ultimo.

    e che dire dei produttori di cd masterizzabili? e di macchine fotografiche? e di telecamere? di occhiali? di apparecchi acustici?

  3. Paolo dice:

    E me lo ricordo si' ;)

    Coriacei pero' no? :D

  4. Moroe dice:

    Per la serie "Noi tuteliamo, perciò agiamo (di testa nostra)", ecco un'altra bella sortita di un'altra agenzia dedita alla tutela del diritto d'autore.

  5. Pensieri Oziosi dice:

    Vedi anche una notizia correlata su Punto Informatico. http://punto-informatico.it/p.asp?i=49268

  6. Antonio dice:

    Tutto vero, a parte che l'articolo di Carlini è una fotocopia di uno apparso sul NYT due settimane fà :

    http://www.nytimes.com/2004/07/19/technology/19piracy.html?ex=1247976000&en=2ddf51ee027bf359&ei=5090&partner=techdirt

    Segnalato da wikilab:

    http://wikilab.net/archivi/2004/07/19/cresce-la-differenza-tra-perdite-e-perdite/

  7. Domiziano Galia dice:

    Seriamente: se chi usa il P2P davvero meritasse la galera, secondo una perfetta giustizia, la BSA la meriterebbe ben da prima.

  8. Fabio Metitieri dice:

    Ma no, Carlini ha copiato solo la frase di Shapiro e un'altro paio di cosette.

    Azzz… ma non si puo' piu' scrivere, da quando c'e' l'internette… ecche pppallle…

    Io farei una proposta di legge per dare l'accesso a Internet solo ai giornalisti e per vietarlo a tutti gli altri.

    ;-)

    Ciao, Fabio.