Contrappunti, su Punto Informatico di domani.

Capita ogni tanto, da anni, che qualcuno mi scriva o commenti sui forum di Punto Informatico dicendomi:”Piantala di parlare di politica, parla di Internet e Informatica”. In genere il commento è accompagnato dall’amichevole suggerimento al direttore di PI di procedere ad un mio rapido allontanamento. (continua)

17 commenti a “ANTEPRIMA PUNTO INFORMATICO”

  1. Irene dice:

    Cito:

    "…si tratta di uno schieramento trasversale dominato (…) da un asservimento assoluto e palese alla grande industria delle comunicazioni e dell'intrattenimento."

    IMO, L'asserivimento alle grande industrie da parte dei governi c'e` sempre stato (la 1^volta che la Disney chiese al parlamento USA il prolungamente del copyright fu molto prima di Internet, p.e.) e non riguarda solo l'industria delle comunicazioni (industrie armi in US che impediscono leggi per limitarne la diffusione, industrie petrolifere che impediscono leggi tutela ambiente; la Fiat, quante volte ha ricattato i vari governi?). Non ci dobbiamo neanche sorprendere: fa parte dei limiti del capitalismo (libera impresa->selezione e crescita dei migliori->grosse industrie cosi' potenti che spadroneggiano e ricattano governi). La differenza ora e' che le industrie non hanno di fronte (solo) una rappresentanza governativa, ma direttamente il popolo della rete che non ha nulla da perdere. Ma quanti siamo? Di quelli coscienti, diciamo? il 3% della popolazione votante? Mah…

  2. Sandro kensan dice:

    Mi piace il termine popolazione cosciente, lo trovo indovinato. Comunque con un 3% della popolazone votante si fanno molti deputati e senatori, quindi perché non realizzare la teoria?

    Quello che dice Mantellini lo penso pure io in particolare il fatto che mancano nomi di politici che vogliano impegnarsi su questo fronte, non è un fatto trascurabile perché facilmente su questi potrebbe convergere il popolo di internet cosciente con la velocità  di cui è capace la rete. Dal virtuale alla scheda elettorale.

    Il problema è avere una lista che copra l'Italia e l'arco politico almeno nella forma dx e sx, un paio di nomi per ogni circoscrizione/area in cui si vota alle europee.

    Come partiti mi vengono in mente solo i Radicali e i Verdi, sebrano estranei alle logiche delle major.

  3. Luca dice:

    Caro Massimo,

    se ne parlava proprio nei giorni scorsi con Carlo – Ubik, prima a voce e poi in un suo post: http://www.webdomus.it/blog/index.php?p=117

    Chi dice che non vuole sentir parlare di politica, schifato da quella con la p minuscola, non si rende conto che anche tenere la testa sotto la sabbia e' fare politica.

    Per cio' che mi riguarda, apprezzo i tuoi scritti proprio perche' c'e' la consapevolezza che anche internet e la tecnologia sono pervase dalla politica ogni momento. Continua ad occupartene come fatto fin'ora.

  4. Pier Luigi Tolardo dice:

    Grazie Massimo, di cuore.

  5. .mau. dice:

    QUI NON SI FA POLITICA, QUI SI FA INTERNETTE!

    La citazione non è buttata così, semplicemente. La partecipazione politica della gente, e io intendo "politica" in senso molto ampio, si è sempre più ridotta da quando sono stato abbastanza cosciente da vederla. Penso che chi è stato al governo negli ultimi trent'anni sia riuscito ad ottenere il risultato che voleva.

  6. Gino dice:

    Sono uno di quelli che non amano (più) parlare di politica. Non ci credo più e non credo più nemmeno nel presente e nel futuro di internet, almeno per come ce lo eravamo immaginato 10, o anche solo 5 anni fa.

    A ripensarci, anche a me pare fosse meglio quando eravamo solo pochi entusiasti della tecnologia e delle sue potenzialità  democratiche, certi che la tecnologia avrebbe migliorato il mondo, una volta divenuta di massa. Lo doveva diventare, era nell'ordine delle cose.

    E infatti, tra un Grauso e un Soru, internet ha cominciato davvero a diventare un fenomeno di massa, ed è stato l'inizio della fine.

    Io penso che oggi il popolo di internet (cioè il grosso dei sottoscrittori di abbonamenti adsl o fastweb) è rappresentato egregiamente da questa classe politica, con i vari Urbani, Carlucci, Folena. A questi utenti non frega una cippa della libertà  e della democrazia, nè online nè offline. Si collegano per il porno, per scaricare i film, per i loghi e suonerie del cellulare, per masturbarsi in chat con la cam, per cercare l'anima gemella, per leggere l'oroscopo. Tutte cose lecite, ma prendiamo atto che oggi non c'è più alcuna differenza tra il popolo della rete e quelli che strombazzano in coda al semaforo. Capita però che questo nuovo popolo della rete, pur totalmente privo di coscienza civica, sia ancora un popolo di barbari usi a far manbassa arraffando il possibile aggratis. Capita poi che multinazionali, di cui l'attuale classe politica è in gran parte espressione anche a sinistra, non desiderino un popolo di barbari ma di docili consumatori. Ecco allora che le lobby iniziano a partorire cose tipo il decreto Urbani o la pessima Rosso Alice, due facce della stessa medaglia.

    Poi ci sono ancora quelli che si indignano e si stupiscono che la loro indignazione resti incompresa dai più. Questi indignati sono gli (ex-)entusiasti della prima ora, quattro gatti irrilevanti in mezzo all'orda dei nuovi barbari. Tra gli internettiani di lungo corso oggi c'è chi ha il suo blog, e c'è chi ormai non ci crede più, che si appassiona sempre meno. Io dico che abbiamo perso, rassegnamoci e accettiamo la sconfitta, che è una sconfitta della società  civile prima ancora che di internet.

  7. Sandro kensan dice:

    Ciao Gino,

    Vorrei prendere il tuo post (il #6) e metterlo sul mio sito che per un po' di tempo è off-line causa trasferimento, se sei d'accordo fammi un fischio.

    Ovviamente questo è il luogo di Mantellini e quindi spero di potere passare attraverso il suo consenso. Se mi viene risposto positivamente pubblico subito l'articolo su Linuxhelp (www.linuxhelp.it).

    Trovo che il #6 sia pessimista ma collega una serie di fatti distanti in modo intelligente e integrato facendo supporre che Gino abbia una bella mente dietro le sue parole, con gente così non si sa mai e potrebbe vederla molto lunga e potrebbe avere ragione.

    A scanso di equivoci è meglio pubblicare :)

    la mia email è kensan@ngi.it, il dominio kensan.it è down.

    ciao:)

  8. Gino dice:

    Sandro, conosco da tempo sia il tuo sito sia linuxhelp.it (cui sono giunto via ziobudda.net).

    Se ritieni che il mio commento #6 possa essere utile come spunto di riflessione, per quel che mi riguarda lo puoi utilizzare come ritieni opportuno, ovviamente ad una sola condizione: il permesso di Massimo Mantellini, che è l'unico legittimo proprietario del materiale pubblicato su questo sito.

    Ti ringrazio dell'attenzione.

    …byez! ;-)

  9. massimo mantellini dice:

    gino,

    ma scherzi?

    i commenti sono vostri e di nessun altro…..non avete bisogno di alcuna mia autorizzazione

  10. Sandro kensan dice:

    Molte grazie Gino,

    magari aggiungerò una spiegazione sul nesso tra rosso alice e Urbani, non tutti o forse pochissimi sanno del nesso che io ritengo causale.

    E' mia opinione che i post siano di proprietà  dell'autore e solo una forma di distanza e di rispetto, come quando si entra in casa altrui mi fa chiedere il consenso di Mantellini.

    Se si scrivono frasi da querela credo che ci vada di mezzo tu e pure Mantellini anche se non lo ritengo giusto. Credo che chi offre questo forum sia in qualche modo chiamato a censurare gli ospiti, non mi intendo di legge ma lo spirito del legislatore e dei tribunali sembra questo.

    A fronte di questo mi pare giusto che ci sia un accordo di entrambi.

  11. Sandro kensan dice:

    Grazie Mantellini.

  12. Sandro kensan dice:

    Pubblicato ^_^!!!!

  13. Gino dice:

    Ovviamente non intendevo scaricare su Massimo Mantellini l'eventuale responsabilità  penale di ciò che altri scrivono qui ;-)… però mi sembra corretto chiedere il permesso del padrone di casa quale condizione per l'utilizzo di testi pubblicati nello spazio che gentilmente ci mette a disposizione.

    Sandro, Massimo, grazie a voi per la vostra gentilezza e correttezza.

  14. Domiziano Galia dice:

    Io invece sottoscrivo tale stile. Di recensioni tecniche su Internet se ne trovano a mille. Di politica della rete meno.

  15. Alessandro Ronchi dice:

    Complimenti, ancora una volta.

  16. Gino dice:

    Trackback manuale

    Ho notato che oggi anche Michele Sciabarrà  (suppongo dopo aver letto Kensan su linuxhelp.it), sul suo sito, riprende il discorso della calata dei barbari che un troll aveva iniziato in questo thread di commenti.

    Potenza dei blog, vero Mantellini? ;-)

  17. Attilio dice:

    Concordo in parte con quanto scrive Gino: si stava meglio quando eravamo pochi ed esperti, su FIDOnet e usenet, quando internet significava Gopher, Veronica, Wais. Personalmente non ho mai coltivato illusioni sulla "democraticità " di internet, nè tampoco sulla ineluttabilità  del suo divenire "di massa" (anzi, ho sempre sperato il contrario, paventando da facile profeta scenari come gli attuali). Sconfitta della civiltà  è espressione adeguata, segnata in primis – non lo dimentichiamo mai – dal collasso di FIDOnet, ed oggi dalla prevalenza di comportamenti incivili, dall'impreparazione tecnica e civica del branco di pecoroni che ogni giorno satura le linee ed assalta i forum, dal rumore che sale a coprire ogni segnale utile. Che fare ? Tentare il salto della quaglia dandosi alla "politica", oppure abbandonare sdegnati, per andare a chiudersi magari in qualche inaccessibile lista catacombale di vecchi tromboni, a scriversi addosso che "noi c'eravamo, nell'85, col modem a trecentobaud e il C64" ? Io ho fatto la mia scelta da tempo, nauseato a morte da quanto devo vedere quotidianamente. Fate voi i vostri giochi, signori.