Per una sorta di pudore nei confronti di un argomento piu’ grande di me ho sempre scelto di non parlare di Adriano Sofri. Pero’ lo sfogo di Giuliano Ferrara sul Foglio di qualche giorno fa mi ha talmente nauseato che una cosa oggi la voglio dire. Provo a riassumere: l’amico di Ferrara e’ in galera e non si riesce a farlo uscire. Ne’ lui – come sostiene Roberto D’Agostino da tempo – sembra aver molta voglia di uscire dal carcere con gli strumenti che lo stato di diritto gli consentirebbe. Sofri in ogni caso paga il prezzo di queste scelte misteriose per cui, almeno su di lui, non diciamo nulla. Ferrara ha poi molti amici e uno dei suoi amici parlamentari (uno di quelli che ha consentito con la sua firma su un documento la triste farsa de “Il Foglio organo di un partito” inesistente ma ugualmente ben foraggiato dallo Stato) presenta una legge che nessuno nel centro destra vuole. Ed infatti nessuno la vota. Ferrara si scandalizza di questa cosa che si potrebbe definire iter parlamentare, quel sistema imperfetto nel quale ogni rappresentante vota per se’ secondo coscienza e delega degli elettori che lo hanno mandato a Roma. Ma Ferrara non sa cosa sia questa roba: lui conosce solo la politica dell’amico dell’amico. E quella dell’amico dell’amico dell’amico. Proseguendo la catena fino ad arrivare ai salti di corsia piu’ improbabili. Questo – del resto – e’ cio’ che gli ha consentito (a lui come ad altri) di galleggiare fra mille opposti schieramenti negli ultimi vent’anni. L’amichetto Berlusconi ha tradito la fiducia dell’amichetto Ferrara e non ha imposto ai suoi altri amichetti di votare a favore della Legge Boato Questa e’ l’idea della sovranita’ del parlamento del Giuliano Nazionale. C’e’ di che disperarsi di una simile concezione della politica. Ha ragione Ferrara nel suo veemente fondo di qualche giorno fa quando annuncia che il suo giornale e’ nato da un patto non servile con Berlusconi. Non ci sono servitu’ da quelle parti, solo piccole e squallide amicizie di interesse. Ora e’ ininfluente se Ferrara approdera’ altrove, rinverdendo vecchie amicizie utili al di lui galleggiamento. Quello che mi importa – appena la nausea mi lascera’ un attimo di tregua – e’ che non lo faccia con i soldi del contribuente. Si faccia bastare i braccioli dei suoi tanti potenti amichetti per i quali ha in questi anni confezionato parole alla rinfusa, prima dalle parti di Lotta Continua poi alla corte di Bettino Craxi ed oggi in una amicizia non servile con quel granduomo che si occupa solo del Milan e dei suoi personali interessi. Indossi i braccioli che qualcuno di questi signori certamente anche questa volta gli offrira’ senza farla troppo lunga, oppure se ne vada placidamente a fondo.

24 commenti a “LINEA di GALLEGGIAMENTO”

  1. Pietro dice:

    Ferrara non "viene" da Lotta Continua ma dal PCI. La frase "l'amico di Ferrara è in galera e non si riesce a farlo uscire" è nauseabonda ed assieme a quest'altra "Sofri in ogni caso paga il prezzo di queste scelte misteriose" denuncia una tua scarsa informazione sul caso in questione.

    Ciao

  2. Pier Luigi Tolardo dice:

    Il pezzo è bellissimo, sinceramente Massimo sarà  che la politica è sempre stata la mia grande passione ma ti vedrei bene affiancare l'attività  di esperto di cose informatiche ed internettiane con una sana attività  di commentatore politico.

  3. Fabio Metitieri dice:

    Massi', concordo con Pier Luigi: passa al commento politico e lascia perdere Internet….

    ;-)

    Ciao, Fabio.

  4. Gino dice:

    Alla corretta puntualizzazione fatta da Pietro ne aggiungo una, doverosa, riguardante Adriano Sofri, il quale si ostina a non voler "uscire dal carcere con gli strumenti che lo stato di diritto gli consentirebbe" non già  per "scelte misteriose", bensì perché – essendosi da sempre proclamato non colpevole dei reati ascrittigli – domandando personalmente la grazia sarebbe costretto a smentire se stesso, ammettendo in modo implicito la fondatezza della condanna: la coerenza e la dignità  di Adriano Sofri meritano rispetto.

    Fatte salve le puntualizzazioni di cui sopra, condivido pienamente il giudizio espresso dal tenutario circa le consuetudini politiche di Giuliano Ferrara e le sue amicizie non servili ma assai discutibili.

  5. Giuseppe dice:

    Ma perchè a nessuno viene in mente che questo polverone che ferrara sta facendo è per coprire la faccenduola dei 500 milioni presi in tasca usomano da tanzi???? Erano a nero? Sono stati dichiarati? La moralità  è un'opinione? Come si fanno prendere per il culo……

  6. Fabrizio dice:

    Il titolo… ahahahahah :-)))

  7. alessandro dice:

    grande mante

  8. zuck dice:

    Clap, clap, clap. Non avrei potuto esprimere al meglio quello che penso io, dottore.

  9. Giorgio dice:

    Bell'articolo, sono d'accordo al 100% su Ferrara. Le bandierine che girano dove tira il vento mi fanno venir voglia di vomitare.

    Su Sofri, invece, no: ammiro la sua coerenza nel non volersi dichiarare colpevole se e' innocente. (Io, se fossi al suo posto, probabilmente non avrei altrettanto coraggio.)

    Non e' una scelta misteriosa, e' una scelta di dignita', coraggio, idealismo.

    Ciao

  10. .mau. dice:

    Sono anch'io nel gruppone di chi afferma che le scelte di Sofri non sono niente affatto misteriose, ma perfettamente coerenti.

  11. massimo mantellini dice:

    Spero che qualcuno di voi (fra quelli che hanno contestato la mia frase sulle scelte misteriose di Sofri) abbia letto il pezzo di D'Agostino linkato. Nulla a che vedere con la faccenda della grazia. D'agostino si chiede perche' non chieda la semiliberta'……tutto li'. Io non capisco perche' non lo faccia. Se qualcuno ha qualche notizia al riguardo…..

  12. Andrea dice:

    Ottimo commento: l'ho girato via mail a una ventina di amici e colleghi!

  13. .mau. dice:

    Ho le mie preferenze, Dagospia non la tocco per principio.

    Però non mi sembra che ci sia una grossa differenza: chiedere la semilibertà , così come chiedere la grazia, è una dichiarazione di colpevolezza che Sofri non vuole fare. àˆ già  stato strano che avesse chiesto di andare in Duomo a Milano per quell'incontro quaresimale (e quella è stata sì una brutta storia, sulla sua pelle…)

  14. Annarita dice:

    Evito di entrare nel merito della questione Sofri, non ne so abbastanza, se non che considero la prigionia uno strumento, in alcuni casi, dannoso. Però, Mantellini, quella foto, ho iniziato la giornata vedendo un uomo, quell'uomo, nudo, ma si può!

  15. Cesare dice:

    Massimo, non entro nel merito delle scelte di Sofri, che capisco e rispetto. Nel tuo pezzo c'è un punto debole, molto debole. Dici: Un amico […] presenta una legge che nessuno nel centro destra vuole. Ed infatti nessuno la vota. Ferrara si scandalizza di questa cosa che si potrebbe definire iter parlamentare…". Il punto, Massimo, è che quando Boato presentò la legge (si era a fine dicembre) esponenti importanti del centro-destra si dichiararono favorevoli e le obiezioni furono pochissime, la cosa sembrava fatta, una questione di poche settimane. A riprova di questo c'è l'accelerazione al procedimento impressa da Casini, fatta con l'appoggio di Ciampi e accettata da tutti. Su questa ricostruzione posso fornirti decine di link (tra l'altro è stato tutto ottimamente sintetizzato pochi giorni fa da D'Avanzo su Repubblica). Ferrara, infatti, ha parlato di tradimento. Ovvero, prima dite una cosa, poi ne fate un'altra. A parte questo, Massimo, visto che sei così attento alle cose istituzionali, alla sovranità  del Parlamento, etc, perché non dici qualcosa sul fatto che la legge Boato era un assurdità  pura in quanto andava a legiferare su una cosa che è chiaramente sancita nella costituzione e nel codice di procedura penale? Cioè che il potere di grazia è *esclusivo* del presidente della repubblica. Lo scandalo, se mi consenti, è questo: che in Italia il presidente della repubblica (pavido e mal consigliato) debba sollecitare una legge per riaffermare una propria prerogativa.

  16. .mau. dice:

    Cesare, il fatto che il potere di grazia sia esclusivo del Presidente della Repubblica non implica necessariamente che lo possa esercitare senza nessuna verifica.

  17. Paolo Graziani dice:

    Sofri è giusto che resti in carcere.

    Meglio Sofri in carcere che lui, e Priebke, fuori per grazia ricevuta.

    Diano invece la grazia a Bompressi.L'ho visto dal vivo, diverse volte, quando era in regime di semilibertà . Ed è in condizioni impressionanti.

  18. massimo adinolfi dice:

    E' straordinario come, pur non amando Ferrara, non condivida una sola riga del tuo commento.

    Dall'articolo di Dagospia segnalo il brillante: "Sofri non riconosce la sua condanna". Ma guarda, uno che si dice innocente non riconosce la sua condanna!

    (altra cosa è riconoscere il diritto alla condanna. Il rifiuto di certe misure alternative che Dagospia infine chiama vendetta suona all'ingrosso così: caro Stato hai condannato un innocente, non sarò io ad alleggerirti il peso delle tue decisioni).

    Una cosa però me la si deve spiegare: com'è che nessuno prende la costituzione, vede che si dice in tema di finalità  della pena, e valuta se nel caso di Sofri ci siamo?

    Che roba è scrivere di Ferrara, di Sofri, di come sono antipatici, arroganti, voltabandiera, e sorvolare sul merito, sulle forme di quel processo, e sul senso della pena detentiva?

  19. adriano dice:

    Parla di Internet…e lascia perde la politica…non e' per te!

  20. Cesare dice:

    .mau., Ciampi la verifica l'ha fatta, tanto è vero che ha espresso chiaramente la sua volontà  di concedere la grazia. La verifica, come dici tu, è l'unico atto in cui entra in gioco il ministro della giustizia, che deve fornire al presidente tutti gli atti e le carte su cui il primo possa formarsi un'opinione (conoscere per deliberare, si direbbe). Per il resto: 1. La grazia può essere concessa anche in assenza di domanda o proposta (art. 681 del codice di procedura penale); 2. La controfirma del ministro è un atto puramente formale (non lo dico io, ma costituzionalisti come Vassalli, Amato, Manzella, Ainis, e anche Romano Prodi). Il problema è che per anni si è fatta valere una prassi che va contro la lettera della costituzione e della legge, è quello sconcio che si chiama costituzione materiale, per intenderci. In pratica la legge Boato doveva servire a superare questa prassi per tornare alla lettera delle legge scritta. Ci rendiamo conto?

  21. Fabrizio dice:

    mi e' piaciuto, e non mi dispiacerebbe leggere altri commenti "politici"

  22. .mau. dice:

    Cesare: che la proposta di legge Boato servisse a cambiare la prassi è indubbio. Ma a me è sembrato che l'intervento di Ciampi lo scorso dicembre fosse più del tipo "definiamo una volta per tutte questa prassi": detto in altro modo, se l'ingegner Castelli non vuole mandare fuori Sofri è un suo problema, ma non può fare ostruzionismo non passando la palla a Ciampi. Al limite può scrivere nella relazione che per lui quel pericoloso assassino se ne deve stare in cella per sempre o anche più. Insomma, la relazione dovrebbe essere un atto dovuto. (la controfirma finale è indubbamente un atto formale, ma non penso che nemmeno Castelli oserebbe rifiutarsi di farlo)

    Non capisco il riferimento all'articolo 681 cpp: checché qualche esponente della maggioranza cercasse di ficcarcelo in mezzo, non credo che ci sia mai stata alcuna prassi a riguardo. Spero poi bene che la grazia, essendo appunto atto "gratuito", non necessiti di una richiesta da parte del detenuto…

  23. Filippo Facci dice:

    Qui c'è brutta gente. Brutta dentro.

  24. luca montaguti dice:

    Massimo scusa, non conosco bene la storia di Sofri nè quanto vi sia di più o meno nascosto dietro alla vicenda politica di Ferrara (ma non sono poi del tutto sprovveduto);

    inoltre, se anche non rieco ad esprimere un vero giudizio sul primo ho comunque ben chiaro cosa penso del secondo.

    A parte tutto ciò ho letto l'articolo di Ferrara e avrei detto molte cose simili anch'io su Berlusconi e il Centro-Destra.

    Non mi interessa verificare se Ferrara ha per così dire aperto gli occhi ed è stato folgorato sulla via di Damasco oppure fa finta (o annusa che sta per cambiare l'aria?).

    Ho letto una parte del Blog di quella Insegnante Italiana che lavora al Cairo e lo consiglio a tutti, soprattutto a chi vota per Silvio.

    E' ora di tornare a pensare; è tempo di smettere di delegare la propria coscienza a chi ci garantisce di non averne; è il momento di chiedersi quali sono i bisogni degli altri, ascoltando per primi i deboli; è tempo di avere dignità  e di rispettare la parola data.

    Per ciò che mi riguarda mi fa lo stesso effetto sentire Berlusconi che fa la dichiarazione alla TV spagnola dicendo che l'attentato a Madrid è colpa dell'ETA perchè non possono essere stati quei 4 beduini di AL Qaeda, vedere Castelli che esulta, sentire la Moratti che parla della Scuola e non gliene frega un tubo, ascoltare alcuni miei Colleghi che votano Silvio perchè sono convinti che saranno più liberi (di fare quello che vogliono)….: paura per noi e per i nostri figli e anche una bella dose di schifo.

    con affetto Luca