Giusta o sbagliata che sia ho una convinzione salda ormai da molti anni. Ed e’ che se nel panorama Internet italiano esiste una societa’ che ha incarnato perfettamente tutto cio’ che su Internet non si dovrebbe fare questa e’ Buongiorno, ora Buongiorno-Vitaminic. Si tratta di un parere come un altro. Oggi leggo su A&F che Buongiorno sara’ Service Provider per la musica acquistabile sul portale Telecom Rosso Alice. Rosso Alice per chi desiderasse qualche succosa anticipazione sara’ il piu’ grosso flop dei prossimi mesi. Chiusa parentesi. Allora io non so bene che cosa significhi esattamente “service provider” nel caso in questione. Ma Buongiorno Vitaminic, nelle parole del suo CEO Andrea Casalini, prima va dalle major del disco e stringe accordi per distribuire la loro musica in formato digitale e poi va da Telecom e fornisce al portale dell’operatore telefonico quegli stessi contenuti. Vista cosi’ mi pare una di quelle cosucce che Internet dovrebbe aiutarci ad evitare (allungare la catena di quanti lucrano in una transazione economica). Si sceglie di fare in pratica l’esatto contrario di quanto consentito dal nuovo media che cosi’ diventa un media vecchissimo. Ma a parte questo la ragione di questo post e’ un’altra. Comunicare che dato il soggetto in campo non comprero’ mai nemmeno un singolo file mp3 su Rosso Alice. Lo annuncio cosi’: urbi et orbi.
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Marzo 15th, 2004 at 15:59
ma del fatto che alice la roscia fosse annunciata per oggi ed invece nisba ne vogliamo parlare? teste cadranno, ma quali? dicci dicci
Marzo 15th, 2004 at 16:24
Resta il fatto che Buongiorno è l'unica azienda Italiana uscita dalla New Economy con un business model concreto, e che esibisce i tassi di crescita più alti d'Europa…
Marzo 15th, 2004 at 20:22
Mmmh, non so… negli ultimi tempi abbiamo imparato che gli alti tassi di crescita significano davvero poco. Non serve Beppe Grillo per accorgersi di quanto, anche nel caso di Buongiorno-Vitaminic, è impressionante "la sproporzione tra la povertà del prodotto di base e la megalomania del progetto e delle spese pubblicitarie".
Mi son sempre domandato cosa ci potesse mai essere dietro a Vitaminic. Se qualcuno tra quelli che la sanno lunga fosse così gentile da spezzare la reticenza che avvolge questa società fin dai suoi esordi, fornendo qualche spiegazione plausibile, gliene sarei immensamente grato.
Marzo 16th, 2004 at 03:16
Io non comprerò mai un file .mp3, sic et simpliciter. Almeno finchè non costerà il giusto: i prezzi attualmente praticati, circa un euro a mp3, mi sembrano veramente folli. Diciamo che lo comprerei se costasse 0,25 euro, forse(ovvero: un album, circa 5 euro al massimo). Un mp3 DEVE costare molto meno di un cd.
Ciò detto, l'operazione di Alice-Buongiorno-Vitaminic mi sembra la solita operazione Telecom su Internet: lucrare sul popolo bue. Purtroppo funzionerà , esattamente come hanno funzionato i dialers.
Marzo 16th, 2004 at 05:32
Ho notato che nella sezione musica c'è l'elenco dei file più acquistati, anche se per ora non mi pare sia ancora stata data possibilità di acquistare.
Marzo 16th, 2004 at 06:21
Disintermediazione, mah… Da non economista, dopo aver letto diversi libri che ne parlano, direi che l'eliminazione degli intermediari tra produttore e consumatore e' solo una possibilita' teorica, non sempre realizzata, o non realizzata per volumi di vendite significativi. Anzi, c'e' chi, come John Hagel III, prevede la nascita di nuovi operatori in Rete che saranno degli intermediari puri.
Piu' che di disintermediazione, forse, si dovrebbe parlare di un cambiamento degli intermediari, con quelli in Internet che (in parte) stanno rimpiazzando quelli del canale tradizionale.
Ciao, Fabio.
Marzo 16th, 2004 at 10:12
Temo che Fabio abbia come al solito buon senso e mi fa riflettere su una cosa molto semplice: internet non è un modello culturale, o di business, è uno strumento. può essere usato tanto per le vecchie transazioni quanto per le nuove. Solo che le vecchie transazioni hanno modelli consolidati e persone addestrate a praticarli, le nuove no. Quindi massimo finchè recriminiamo ma nessuno si mette in gioco a tentarli, questi benedetti nuovi modelli, è troppo facile starsene con una tastiera in mano a criticare chi fa il suo lavoro, forse in modo non troppo etico, ma per lo meno onestamente (almeno si spera). Augh
Marzo 16th, 2004 at 12:25
Oh, Paolo, sai, ma il mio non e' solo buon senso. Leggersi una settantina di libri all'anno di argomento Internet, tra manuali, saggi e cazzatine varie, a qualcosa serve. Il che si aggiunge a convegni, interviste, conferenze stampa, seminari vari…
E con tutto cio', se non altro, a differenza del Mante io non navigo mai o quasi mai soltanto a vista e con il cervello in folle, ma ho sempre qualche riferimento a portata di riflessione.
Ciao, Fabio.
Marzo 16th, 2004 at 12:26
per Gino: il modello di business di Vitaminic era semplice: andare in Borsa sull'onda dell'euforia. per Giordano: almeno due realtà italiane molto più serie, sane e solide di BVIT, imho. Come minimo, Tuttogratis e Yoox. sugli intermediari, d'accordo sia con Fabio, sia con Massimo. eBay, ad esempio, sostituisce altri intermediari ma è chiaramente a sua volta un intermediario. eBay però è utile, e sostituisce i vecchi intermediari rendendo la vita più semplice per (quasi) tutti. Nel caso di RossoAlice e BVIT, francamente non vedo cosa porta di buono questo anello in più, invece. Ergo, se gli utenti non sono scemi e si accorgono della cosa, il castello di carte crollerà miseramente.
Marzo 16th, 2004 at 13:11
senza contare mutuionline.it
Marzo 16th, 2004 at 13:36
non c'entra molto, lo so, cmq, per la cronaca, la promessa "accelerazione" di alice 256 a 640, alla data fissata da telecom, non c'è ancora stata. Perlomeno a casuccia mia. E così fanno due.
Marzo 16th, 2004 at 18:06
Grazie Massimo (Moruzzi).
E direi che su Vitaminic non c'è proprio altro da dire.
Marzo 17th, 2004 at 03:47
in effetti un intermediario può servire quando fa da raccoglitore (per non dire multiplexer). Insomma, ebay permette a tutti di avere un posto dove si possono trovare le varie offerte. Sì, in teoria si può andare in giro a recuperare le cose. Ma occorre tempo, e uno può decidere che è meglio pagare un po' per avere un servizio che fa queste cose per noi.
Ciò detto, e tralasciando il mio pensiero a riguardo di B! (siamo in quaresima, bisogna ridurre le bestemmie…) concordo che messo lì in mezzo a RossoAlice non serve a un tubo.
Marzo 18th, 2004 at 10:58
Ok, vitaminic era un'utopia, io ci ho lavorato una sola settimana (poi mi è arrivata la cartolina del militare..) ed era un gran bel posto, e l'idea era anche buona: dare agli artisti la possibilità di vendersi le proprie canzoni, sevza ulteriori intemediari. Solo che era troppo innovativa , ed è praticamnente fallita.
(censurato il finale del commento dall'owner)
Marzo 18th, 2004 at 13:07
ciao Giorgetto, imho non è andata male perchè "troppo innovativa" quanto piuttosto perchè i fondatori pensavano – o amavano far credere ai gonzi che compravano le loro azioni in borsa – che non fosse così innovativa. cdbaby.com ad esempio fa utili. ebay è partita come una società piccola e sfigata e chiaramente innovativa. E ce l'hanno fatta per lo stesso motivo per cui ce l'ha fatta (molto più in piccolo) cdbaby. Niente pazzie, controllare i costi, non fare il passo 100 volte più lungo della gamba etc.