I blog sono un fenomeno sociologicamente curioso: una ristretta cerchia di persone non necessariamente stupide che si fanno colossali pippe mentali parlando del contenitore che li contiene. Lo fanno tra qualche battibecco da comare, ma il più delle volte dandosi ragione e complimentandosi a vicenda, per trovare consolatoria rassicurazione nel branco.
Fuori c'è una schiera di wannabe arrivati troppo tardi e disposti a farsi zerbino pur di essere linkati dai membri del branco di cui sopra, i quali il più delle volte li snobbano per darsi un tono e tirarsela un po'. Più raramente si verifica l'esatto contrario, ad esempio se il wannabe si chiama Sergio Cofferati.
Visto da fuori tutto questo è davvero interessante, non c'è che dire.
del resto parlare del posto in cui si è pare sia ciò che distingue gli umani dalle bestie. e anche i commentatori disinteressati dai compulsivi che riescono a sostenere una cosa e a smentirla nell'atto stesso del sostenerla. Interessante, non c'è che dire.
b.georg ha ragione. Pretendere di parlare “dal di fuori” commentando un post, a prescindere dall’ avere un prorio blog, è un po’ come andare al Maurizio Costanzo Show a parlare della scarsa qualità della trasmissione, insomma una posizione alla Sgarbi.
Resta il fatto che il merito di quello che dice Gino è corretto: non se ne può più di leggere post che parlano di blog e soprattutto non se ne può più di persone che pontificano sul come la blogsfera ci renderà tutti più felici perché darà uno spazio di ascolto a tutti, mica come l’editoria tradizionale che pretende di decidere a chi dare voce e a chi no; salvo poi che quegli stessi si comportano con i parvenu esattamente come fanno quelli di cui si lamentano e stanno cercando di guadagnare rendite di posizione derivanti dall’essere presunti depositari dei segreti della blogpalla.
A me ricordano i maiali di orwelliana memoria che fanno propaganda nella fattoria contro il contadino-editore.
Concordo sull'eccesso di autoreferenzialità . Se non si ha la forza se non di parlare di se stessi allora si è destinati al loop mentale (chiamasi pippe come è già stato detto).
Mi sembra di notare, tra i migliaia di argomenti toccati nei weblog, una minoranza di essi che tratta delle esperienze di vita sociale degli autori e che sia fuori da fini politici. Intendo dire che la maggioranza di noi fa una vita sociale ma non se ne parla molto. Su questo tessuto di vite vere si potrebbero intessere belle storie
del resto i post che non ti piacciono basta non leggerli. Usa quel tempo per scriverne di migliori. Ma tanto nessuno li leggerà perché qui è tutto un magna magna. Me l'ha detto mio cugino.
Lui l'avrà visti quei signori… i crapuloni… altro che parlare di blog, giornalismo e menate varie…stavano tutti li ad aspettare che finisse quella palla della tavola rotonda per buttarsi su quella apparecchiata…il prossimo è un post sulle frappe…lo prometto…prima di martedi grasso.
Luther è stato girato quando a Londra il suppostone di Foster non era ancora circondato dagli enormi nuovi anonimi grattacieli che ormai lo nascondano alla vista. Bei tempi.
I servizi di sicurezza del PD hanno individuato un tweet di Zingaretti, in pubblicazione nelle prossime ore, nel quale si sosteneva che La Zanzara sia un programma radio di approfondimento culturale e Libero un giornale. Il tweet è stato fatto brillare dagli artificieri.
@Doom3Gloom: Aggiornamento #COVID dalla #Scozia.
Dopo 2 mesi di lockdown (ci viene chiesto di restare a casa, scuole/negozi chiusi), no voli (chi arriva deve fare 10 gg di quarant sorvegliata in hotel con tamponi per £1750) e contagi tornati ai livelli di Nov, la PM annuncia che... 1/n https://t.co/oF9JP3bzJh
Febbraio 23rd, 2004 at 11:29
Siamo all'autoreferenzialismo.
I blog, ormai, parlano solo dei blog.
Blog will eat himself?
Febbraio 23rd, 2004 at 15:43
I blog sono un fenomeno sociologicamente curioso: una ristretta cerchia di persone non necessariamente stupide che si fanno colossali pippe mentali parlando del contenitore che li contiene. Lo fanno tra qualche battibecco da comare, ma il più delle volte dandosi ragione e complimentandosi a vicenda, per trovare consolatoria rassicurazione nel branco.
Fuori c'è una schiera di wannabe arrivati troppo tardi e disposti a farsi zerbino pur di essere linkati dai membri del branco di cui sopra, i quali il più delle volte li snobbano per darsi un tono e tirarsela un po'. Più raramente si verifica l'esatto contrario, ad esempio se il wannabe si chiama Sergio Cofferati.
Visto da fuori tutto questo è davvero interessante, non c'è che dire.
Febbraio 23rd, 2004 at 16:55
del resto parlare del posto in cui si è pare sia ciò che distingue gli umani dalle bestie. e anche i commentatori disinteressati dai compulsivi che riescono a sostenere una cosa e a smentirla nell'atto stesso del sostenerla. Interessante, non c'è che dire.
Febbraio 24th, 2004 at 04:37
b.georg ha ragione. Pretendere di parlare “dal di fuori” commentando un post, a prescindere dall’ avere un prorio blog, è un po’ come andare al Maurizio Costanzo Show a parlare della scarsa qualità della trasmissione, insomma una posizione alla Sgarbi.
Resta il fatto che il merito di quello che dice Gino è corretto: non se ne può più di leggere post che parlano di blog e soprattutto non se ne può più di persone che pontificano sul come la blogsfera ci renderà tutti più felici perché darà uno spazio di ascolto a tutti, mica come l’editoria tradizionale che pretende di decidere a chi dare voce e a chi no; salvo poi che quegli stessi si comportano con i parvenu esattamente come fanno quelli di cui si lamentano e stanno cercando di guadagnare rendite di posizione derivanti dall’essere presunti depositari dei segreti della blogpalla.
A me ricordano i maiali di orwelliana memoria che fanno propaganda nella fattoria contro il contadino-editore.
Febbraio 24th, 2004 at 05:42
Concordo sull'eccesso di autoreferenzialità . Se non si ha la forza se non di parlare di se stessi allora si è destinati al loop mentale (chiamasi pippe come è già stato detto).
Mi sembra di notare, tra i migliaia di argomenti toccati nei weblog, una minoranza di essi che tratta delle esperienze di vita sociale degli autori e che sia fuori da fini politici. Intendo dire che la maggioranza di noi fa una vita sociale ma non se ne parla molto. Su questo tessuto di vite vere si potrebbero intessere belle storie
Febbraio 24th, 2004 at 06:24
del resto i post che non ti piacciono basta non leggerli. Usa quel tempo per scriverne di migliori. Ma tanto nessuno li leggerà perché qui è tutto un magna magna. Me l'ha detto mio cugino.
Febbraio 24th, 2004 at 07:19
Grand'uomo tuo cugino, sempre detto.
Lui l'avrà visti quei signori… i crapuloni… altro che parlare di blog, giornalismo e menate varie…stavano tutti li ad aspettare che finisse quella palla della tavola rotonda per buttarsi su quella apparecchiata…il prossimo è un post sulle frappe…lo prometto…prima di martedi grasso.
Febbraio 24th, 2004 at 09:16
Gino, un'analisi lucida e brillante, la sottoscrivo. Anche se non e' cosi' per tutti i blog, non bisogna generalizzare troppo…
Ciao, Fabio.