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Gen

Una occhiata alle dieci top keyword su Google nel 2003 aiuta a ricordarci che razza di gente siamo.

13 commenti a “TESTE VUOTE”

  1. .mau. dice:

    qualcosa contro il tour de france? :-)

  2. Gino dice:

    Bah… comunque secondo me Britney Spears è un gran bel pezzo di gnocca, altro che balle!

    ;-)

  3. remix dice:

    Invece Adnkronos, ANSA, La Stampa e le News di Google Italia dicono che è Kazaa la parola più cercata… Forse quelli di Google.com non vogliono ammetterlo ;-)

  4. franco dice:

    a me che il Tour de France sia decimo fa piacere, anche se segue un tipo che non so chi sia.

    Certo che le potenzialità  della rete siano sfruttate per ricerche di cui al primo, quarto e quinto posto è un po' deprimente. Quelli che digitavano 50 cent, però che cercavano?

  5. .mau. dice:

    50 cent è un rapper, kobe bryant un cestista al momento sotto processo per stupro.

    Ma perché uno dovrebbe *cercare* kazaa con google? piuttosto cerca Giorgio Armani!

  6. Salvatore dice:

    La situazione in Italia è un po' diversa: ti ho risposto da me.

  7. Pier Paolo dice:

    In riferimento alla risposta di salvatore: è buffo scoprire che nessuno è perfetto. Mantellini ci aveva messo in guardia dal riportare notizie senza verificarne la fonte e l'esattezza nel "caso" della conservazione dei dati e "casca" invece qui, pecca di frettolosità  e di fiducia e insinua che il popolo italo-internettiano sia leggero e superficiale. Accade però che subito qualcun'altro si inserisce nel discorso e, tramite i commenti, perfeziona la notizia, la riporta sulla giusta strada. Credo che questo fenomeno si chiami giornalismo partecipativo, anche se molti giornalisti odiano i blogger e detesterebbero essere identificati con essi. Credo che la dicotomia blog/fonte di informazione non sia destinata ad esaurirsi come una bolla di sapone, come sedicenti esperti e (spesso) giornalisti han pronosticato, perchè qui il vantaggio è che non esiste mai alcuna versione definitiva, a differenza di quel che avviene nei format ufficiali. E, se la notizia non fosse in sé e per sé futile, direi: Massimo, posta un errata corrige. Lo direi soprattutto se non pensassi che, comunque, un blog deve sempre e comunque rispecchiare la personalità  del suo autore, e direi che Mantellini ci tiene molto al suo tono un pò cinico e lapidario nei confronti dei suoi connazionali.

  8. Fabio Metitieri dice:

    Certo Pier Paolo, qui nessuna pubblicazione e' definitiva; anzi, si pubblica ma in realta' non esiste una pubblicazione.

    Ed e' questo un limite dei blog almeno come fonte informativa (blog che nessuno odia, direi, non montatevi la testa).

    Un difetto molto fastidioso e a cui qualcuno porra' rimedio, prima o poi, in qualche modo, almeno in parte…

    Insomma, se ho bisogno di fonti (per i miei "cut and paste", direbbe Mante con il solito sprezzo, come se lui sul suo blog facesse di meglio e non di peggio), se parto dalle grandi testate on line ci metto due ore per raggruppare notizie attendibili e verificate, mentre se cerco tra i blog prima di ritrovare un filo di lettura ci metto due giorni…

    E non solo. Le grandi pubblicazioni si possono citare come fonti, anzi, rendono piu' autorevole quanto si riporta, mentre citare un blog, anche se sarebbe corretto, farebbe un pessimo effetto.

    Vuoi mettere, tra lo scrivere "come pubblicato dal Washington Post" e lo scrivere "come detto sul Manteblog"?

    Quanto ai lettori… chi ha sempre voglia di perdere due giorni per inseguire il dibattito su una notizia, magari di seconda importanza o del tutto effimera?

    Insomma, aspetto che i motori, quanto meno, separino i risultati blog dal resto. Come peraltro da sempre si e' fatto per le news di Usenet. Quanto meno…!

    Ciao, Fabio.

  9. massimo mantellini dice:

    Pierpaolo,

    nel caso in questione mi pare che le cose siano assai dfferenti da come dici.

    1 il post non si riferisce in alcun modo all'italia ( e' la top ten di google in tutto il mondo) quindi la eventuale frettolosita' (che in realta' frettolosa non e' perche' la notizia e' correttissima provenendo da google stesso) non puo' essere ricondotta a miei eventuali vizi noti sui miei connazionali

    2 i "correttori" nei commenti (quello che tu definisci giornalismo partecipativo) in realta' hanno solo fatto confusione citando dati differenti (per esempio agenzie che parlando di tutt'altro), talvolta i commenti invece che chiarire confondono….

    3 la dicotomia blog/altre fonti e' una stupidata che va bene per metitieri. Per me esistono solo informazioni corrette e non corrette e citare un blog o il WP se la notizia e' autorevole e' la stessa cosa. Se no si fa la fine di certi articoletti come quello sul "miserabile fallimento" apparso qualche giorno fa su repubblica dove l'articolista ha dovuto fare i salti mortali ed inventarsi inesistenti neologismi per non usare mai la parola "blog". Porella.

  10. Fabio Metitieri dice:

    Oh certo Mante, dimenticavo: tu sei convinto di essere piu' autorevole del Wp…

    ;-)

    Ciao, Fabio.

  11. MassimoSdC dice:

    Sarebbe più interessante se provassi a dire di quali "10 cose" è riempita la tua, di testa. Non credi? ;-)

  12. Pier Paolo dice:

    In effetti massimo hai perfettamente ragione a correggermi, son stato io frettoloso ad attriburti un giudizio agli italiani, quando il tuo, rileggendo il post, era per gli internettiani tutti, o almeno per quelli che usano google.

    Con il mio post non volevo alimentare polemiche sul dibattito giornalismo vip vs blog, anzi. volevo solo mettere in evidenza quello che mi era parso un vantaggio dell'informazione partecipata, e cioè la possibilità  di essere corretti senza dover pubblicare rettifiche, lasciando che l'informazione venga migliorata dalla semplice esposizione. Purtroppo la dimostrazione mi si è ritorta contro, visto che mi son lasciato confondere anch'io.

    A questo punto faccio un'altra considerazione: la distinzione blog/altre fonti non è così stupida, a patto che non la si intenda in senso qualitativo. Mi spiego meglio: ogni fonte di informazione ha le sue caratteristiche, che non la rendono migliore di altre, ma permettono a chi ne fruisce di dare un "contesto" alla comunicazione, di comprendere meglio il come ed il perchè sia stata data una certa notizia.

    Ciò che temo di più dell'informazione ufficiale, specie in questo periodo, è l'acquiescenza delle persone davanti ad essa. Forse il sapere che ciò che si legge nei blog è la voce di una persona qualunque aiuta chi li legge a farsi un'idea critica di essa, alimenta il dibattito, permette di ascoltare più voci, anche contrastanti, insomma crea la famosa "pluralità ".

    Questo non rende l'informazione letta nei blog migliore di altre, ma se, anche grazie ai commenti degli utenti, aumenta la capacità  critica degli individui io penso che un suo posto di diritto tra i media informativi gli spetti di diritto, e forse può essere uno dei tanti ingredienti che miglioreranno la nostra società .

  13. Fabio Metitieri dice:

    Be', Pier Paolo, puoi anche arrampicarti sui vetri, ma il succo e' sempre lo stesso: le fonti di informazione sono una cosa, mentre i blog – se vuoi apprezzabili per la capacita' di coinvolgere (solo qualche) lettore in un dibattito critico – sono una cosa completamente diversa.

    Ciao, Fabio