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Dic
Bella lettera di Marco Calvo a PI. Sapete quante persone seguono in Italia il problema spam dagli uffici del garante della privacy (una delle poche autorita’ di garanzia decenti che abbiamo)? La risposta e’ : 5.
Ai nostri governanti piace parlare di “e-government”. Ma che Stato è quello che lascia 5 persone a fronteggiare un problema che sta affossando la Internet italiana?
Dicembre 2nd, 2003 at 08:16
Un paio di considerazioni. La prima: dato il modo in cui seguono il problema, 5 son fin troppe. Questi signori pensano che lo spam venga dalle aziende, ed è l'idea balzana che amano mettere in testa alla "ggente"; chi se ne intende un po' di più, vedi la Direct Marketing Association americana (ergo, l'associazione di quelle aziende che secondo Rodotà sono spammer), collabora con l'FBI – fino a stanziare investimenti di milioni di dollari – per andare a stanare quei cento big spammer che creano l'80% dello spam USA. La seconda, legata alla prima: l'Authority italiana è un gruppo di luddisti, incapace di applicare il principio del bilanciamento degli interessi dei singoli e degli interessi delle aziende.
Dicembre 2nd, 2003 at 13:30
sergio,
per aggiungere una considerazione di segno opposto (direi che il tuo post e' dal mio punto di vista un concentrato di affermazioni che non condivido:-) mi pare di ricordare che proprio i markettari americani (ora non ho il link sottomano) a parte una generica condanna dello spam che ostacola "anche" i loro commerci, non si siano mai accordati per una normativa seria, per esempio tipo opt-in…giungendo alla salomonica conclusione di mantenersi il diritto di spammare (pero' con moderazione)….mi sbaglio?
Dicembre 2nd, 2003 at 17:13
Ci sono dei numeri che dimostrino l'affossamento (ho detto l'affossamento della retem non il dilagare dello spam, che mi sembrano 2 cose diverse)? Io credo di perdere più tempo a leggere questi allarmi che a premere il tasto per cancellare lo spam…
Dicembre 3rd, 2003 at 03:27
Massimo, la verità sta nel mezzo. Gli USA, sia in termini di legislazione che di atteggiamento delle aziende, si stanno europeizzando, ma conservano un certo senso della misura (il bilanciamento degli interessi di cui sotto). Ti posso assicurare, per averlo constatato di persona, che tutti i più grandi operatori di direct marketing negli USA si stanno convertendo all'opt-in, molto semplicemente perchè questo assicura migliori ritorni sugli investimenti. E ti posso assicurare, per averlo sentito di persona dal VP per gli affari internazionali della Direct Marketing Association, che stanno per accordarsi con gli organi federali per il finanziamento della ricerca e punizione dei big spammer. Che, come tutti sappiamo, non sono aziende (almeno nel senso canonico del termine). Boh, magari uno di questi giorni ci faccio un post un po' più chiarificatore.
Dicembre 3rd, 2003 at 04:46
Sergio
sulla faccenda dell'opt-in sono molto contento che le cose vadano in questa direzione, anche se continuo ad avere dei dubbi sul fatto che per le azinde sia una scelta profittevole. Sull'altra cosa di cui ignoravo 'esistenza, quella del finanziamento e ricerca degli spammer da parte delle aziende la trovo una scelta discutibile molto in stile BSA….che se ognuno facesse il suo mestiere….