Della grande serata contro la censura al programma RAI di Sabina Guzzanti che ho appena finito di seguire in TV su un canale satellitare, mi colpisce soprattutto la grande efficacia e facilita’ tecnologica. I media mainstream contano certamente moltissimo ma non sono piu’ l’unica voce possibile. Il tam tam di Internet con le sue email, i siti web ecc, la relativa facilita’ di accesso ai trasponder satellitari e mille altre forme piccole e grandi di comunicazione alternativa consentono, come e’ accaduto oggi, la mobilitazione di decine di migliaia di persone con preavvisi minimi. Se Berlusconi e il suo monopolio informativo fanno da miccia ovviamente la reazione avviene in tempi ancora piu’ rapidi.

10 commenti a “PICCOLI MEDIA, GRANDI ASCOLTI”

  1. Massimo Morelli dice:

    Spero vivamente tu l'abbia registrato.

  2. folies dice:

    Il Garzanti dice di censura: "controllo esercitato dall'autorità  pubblica su mezzi d'informazione, testi scritti,…". Se fosse stato censura non avresti potuto vedere la puntata su un canale satellitare o su un mega schermo in qualche auditorium. Con tutto il grande rispetto che provo per la Guzzanti e soci, questa volta hanno preso proprio lucciole per lanterne: la satira è proprio una grande bella cosa, ma non è urlando come una matta prima ancora della messa in onda della prima puntata gridando alla censura che si fa' satira. Farsi un giro a Cuba, in Cina e in tanti altri posti tanto cari a una certa televisione (che dovrebbe rendersi conto che fa ridere tutta la politica, non solo quella di una certa altra parte), forse fara' capire loro che la censura, quella vera, esiste. Purtroppo.

  3. bj dice:

    folies, se vuoi che io ti spieghi che la censura, se metti il naso fuori dal dizionario (che è utile, ma non è un bigino per l'esistenza) è anche rendere *poco visibili* le informazioni *molto scomode*, puoi pure scrivermi. sai, io ti parlo da un lontano buco che si chiama serbia, dove le informazioni sono libere *fino al punto in cui*. quale sia *il punto in cui* non importa: si comincia sempre – da destra o da sinistra – con il concetto di "paletto".

  4. Silvio dice:

    Io l'ho registrato direttamente in digitale, devo solo convertirlo per ridurne le dimensioni, e poi e' pronto per la ri-diffusione. Basta trovare un posto dove metterlo.

  5. folies dice:

    Bj, (con rispetto)

    ricordo perfettamente il ruolo di radio B92, e so bene cosa voglia dire censura: e' esattamente a quel tipo di caso a cui mi riferivo. Si puo' dire quello che si vuole, ma non credo proprio che in italia ci sia la censura: altrimenti il programma via satellite non avresti potuto vederlo, altrimenti i giornali di sinistra (o destra che siano) oggi non uscirebbero in edicola.

    Troppo spesso si fa confusione tra appiattimento della nostra televisione pubblica e privata (quindi non della stampa) e la censura.

    Senza parlare di "conflitto di interessi": se una certa classe politica fino a tre anni fa avesse deciso di affrontrarlo (visto che se ne parla da 10 ormai) oggi avremmo un motivo in meno per perdere tempo anziche' fare qualcosa di piu' serio per la nostra italia.

  6. Luca dice:

    Serata molto gradevole; sarebbe interessante fare una stima dell'"ascolto" sul satellite e su internet. Il problema credo sia il fatto che il 50% e piu' degli italiani fonda la propria informazione sui 6/7 canali generalisti via etere. A questi chi li raggiunge?

  7. antonio dice:

    Prima dell'intervento antecedente alla prima puntata (L'unica trasmessa sigh) di raiot conoscevo il titolo e l'avrei visto, ma poi col bailamme che c'e' stato la prima puntata è schizzata a livelli altissimi.

    Non credo si tratti di censura, ma piuttosto di autocensura o di pura scelta editoriale che puo' essere condivisa o meno (non da me) ma potrebbe rientrare in una politica editoriale di equidistanza (all'inglese, modello bbc) che forse vuole assumere la rai3 (dando mazzate a destra ma anche a sinistra, con inchieste documentate ecc.)

  8. PierPaolo dice:

    Caro folies, grazie della solite speculazioni sulla classe dirigente passata che ha favorito (pertanto ne è colpevole) con la propria disattenzione o menefreghismo l'abuso di potere di cui è protagonista quella odierna. Mi suona sempre più come la giustificazione berlusconiana a qualsiasi gaffe gli venga fatta notare, lui non è stato capito. Mai. E' colpa degli altri.

    Ora, permettimi di farti notare che non sei certo tu o io o chiunque altro a poter decretare dove incominci la censura: nella televisione pubblica, ad esempio, viene esercitata un'evidentissima pressione per ridurre drasticamente dimensione e qualità  degli spazi concessi all'opposizione. O alle manifestazioni. O agli scioperi, ai sindacati, a chi fa satira impegnata politicamente e socialmente, e lo fa non nel modo demente di striscia la notizia, ma con intelligenza. L'intelligenza di un Luttazzi, di una Guzzanti, di un Grillo, di un Fo. L'intelligenza spaventa perchè il messaggio non è fatevi due risate alla faccia nostra e chinate il capo, l'intelligenza atterrisce perchè non lascia scelta, se ne capisci il messaggio, e per ridere devi capirlo, alla fine ti restqa solo l'amaro in bocca, per non aver ancora fatto nulla per porre rimedio a questa bella situazione in cui viviamo.

    Questa risata intelligente spaventa così tano che si fa di tutto per impedircela, e non mi venire a dire che se la posso vedere per satellite non c'è da preoccuparsi, non siamo in un regime di censura. Esistono leggi che impediscono, per ora, il genere di censura che intendi tu, ma resta il fatto che io quello spettacolo, se non fosse per una redistribuzione illegale che avverrà  su internet, non lo potrei vedere. MAI.

  9. Alessandro Ronchi dice:

    Qui trovate il link edonkey-emule per scaricare il video di ieri sera (sperando non sia un fake)

    http://www.aronchi.org/blog/index.php?m=200311#post-216

  10. bj dice:

    l'esempio di b92 è calzante: nei giorni di milosevic potevano trasmettere, moltissimi li ascoltavano, ma con quali difficoltà , e quale disparità  di mezzi fra il monopolio dei media in mano a milosevic e tutti gli altri? a rigor di logica, milosevic era stato eletto democraticamente (da una maggioranza di brain-washed); a rigor di logica deteneva *solo* il controllo di, diciamo, il 65% delle risorse del paese. il resto era libero. una libertà  sul filo del rasoio. il paragone è calzante. no, non chiamatela "censura": chiamatela pure mimmo o giuseppina, ma in un sistema come quello di milosevic e di berlusconi c'è qualcosa che proprio non va. ah, l'italia è *davvero* al 53° posto nella classifica sulla libertà  di informazione. è vero, abbiamo cuba e la corea del nord cento posti più sotto. ma abbiamo anche olanda e belgio 50 posti più sopra. un popolo civile vorrebbe andare verso il meglio, non accontentarsi del suo stupido "meno peggio" additando cuba…