Io per carita’ sono il primo ad essere affascinato dal discutere di blog sui blog. Francamente me ne infischio degli inviti a non farlo, ligio alla norma aurea che ognuno a casa sua si fa male come crede. Detto questo ho letto tutto ma proprio tutto delle migliaia di parole espresse negli ultimi giorni sui blog italiani su faccende per me discretamente irrilevanti riconducibili a neologismi come blogstar, VIB e amenita’ del genere. Io – mi perdonerete – ma da tempo me ne infischio anche di queste oscene classificazioni. Credo come altri che non esista un problema tecnico di visibilita’ sui blog (esiste semmai un piu’ arduo problema oggettivo di visibilita’ attesa e voluta sui blog). E se non c’e’ limite tecnologico (se, come dice il mio teorico di riferimento, non esiste un regime di scarsita’ legato al mezzo) che sia il mercato a renderci tutti piu’ liberi ed uguali (come direbbe D’Alema il peggior statista italico dell’ultimo cinquantennio). Vero e’ che il mercato dell’attenzione risponde a norme un po’ strane e talvolta e’ difficile farsene una ragione. Ma e’ altrettanto vero che se la tecnologia non osta, siamo gia’ un bel passo in avanti rispetto al mondo prima dei blog. E non abbiamo troppo di cui lamentarci. Dentro queste discussioni sulla natura dei blog, nei punti di vista esposti spesso con una consequenzialita’ ed un’ironia ammirevoli, vedo cosi’ tante energie passioni ed intelligenze che potrebbero spaccare le montagne. Se siamo in grado di sminuzzare con tanta precisione una puttanata chissa’ cosa possiamo e potremmo fare con tutto il resto.

9 commenti a “TEORIA dei BLOG: una SINTESI”

  1. marco schwarz dice:

    Massimo, il tuo intervento mi sembra un po' sbrigativo.

    Se serve a chiudere qui ed ora gli innumerevoli e sfinenti sfiotti di ego in giro per molti blog, ben venga, ma ho i miei dubbi.

    Se poi e' un modo per rimuovere un argomento di discussione che per me non e' stupido ne' irrilevante, ovvero con quali percorsi *reali* un blog trova i suoi lettori, sono ancor meno d'accordo.

    Il tuo approccio su questo problema mi sembra al momento molto dogmatico: hai raggiunto la *tua* conclusione, e chi continua ad argomentare sta perdendo tempo perche' la Verita' e' li' davanti agli occhi di tutti e solo gli stupidi non la vedono. Io penso invece che le tue argomentazioni, come quelli di tutti gli altri, possano essere oggetto di una discussione, dalla quale peraltro sei libero di tirarti fuori.

  2. massimo mantellini dice:

    marco questo post e' certamente sbrigativo…..non e' una conclusione ed e' ovviamente il *mio* parere. Per quello che puo' valere. La difformita' fra noi mi pare stia solo nel fatto che tu pensi esistano ancora oggetti e meccanismi da indagare e a pare forse di no……poi magari nel caso specifico bastava la presenza di qualche "secondo me" in piu' per dare al tutto un'aria differente….ciao

    p.s. quanto alla domanda seria sui percorsi attraverso i quali un blog trova i suoi lettori io una risposta non credo di averla…..se mi venisse in mente – la scrivo su blogosfera……ok mafe ;)

  3. SignorinaSilvani dice:

    Molto bella la frase finale, Dottor Mantellini: concordo in pieno. (s'allontana ancheggiando convinta)

  4. Anonimo dice:

    Mi sembra di essere sulle stesse posizioni…almeno a grandi linee.(vedi link)

  5. Giavasan dice:

    Secondo me non è vero che hai letto tutto quello che c'era da leggere.

  6. andrea dice:

    Già , chissà  cosa…

  7. looptrain dice:

    La verità  è che purtroppo la nostra vita è fatta da tanti sminuzzamenti di puttanate che facciamo solo per sentirci intelligenti. Ahimè.

  8. Thomas dice:

    "Credo come altri che non esista un problema tecnico di visibilita' sui blog"

    è molto ironico, davvero. Ho sorriso. :-)

  9. Pampurio dice:

    __Detto questo ho letto tutto ma proprio tutto

    Ne hai del tempo eh?